Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2270 del 18 novembre 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 18 NOVEMBRE 1996

OGGETTO N. 2270/X Illustrazione delle leggi di bilancio per il 1997.

Président A demandé la parole le rapporteur, Conseiller Lanivi.

Lanivi (PVA) Le mie saranno sintetiche relazioni, anche perché credo che l'Assessore in maniera più dettagliata presenterà a questo Consiglio i due disegni di legge.

Il disegno di legge finanziario, n. 218, come è noto, accompagna la legge di bilancio al fine di adeguare le spese della regione e gli obiettivi di politica economica a cui si ispirano il bilancio annuale e pluriennale, modificando o integrando disposizioni legislative.

Le autorizzazioni sono riportate in articoli distinti, ad eccezione dell'articolo 1, che raggruppa singole disposizioni legislative, meglio specificate nell'allegato A; fra queste la più rilevante è quella relativa ai contributi nel settore del miglioramento fondiario, prevista dal titolo II della legge regionale 30/84, che si conferma sui 30 miliardi rispetto ai 34 miliardi del '96, ai 32,2 miliardi del '97.

Tra le disposizioni più significative riportate nei successivi articoli si segnala:

1) autorizzazione a nuovi limiti di impegno per lire 867 milioni, articolo 2;

2) disposizioni in materia di gestione del patrimonio regionale per complessive lire 36 miliardi, di cui 25 destinati al settore industriale, articolo 3;

3) determinazione dei limiti di spesa relativi alla dotazione organica del personale, articolo 5;

4) determinazione delle risorse da destinare al settore della finanza locale, 95 percento della quota dell'Irpef di competenza regionale relativa al '95, ripartite fra i vari interventi secondo le indicazioni della legge regionale di riforma della finanza locale (legge regionale 48/95, articoli 6-10, oltre all'allegato B nel quale è indicata per ciascuna legge di settore l'ammontare della spesa autorizzata per il '97);

5) copertura del piano di politica del lavoro prevista in 3,8 miliardi per il '97, articolo 13;

6) interventi per la formazione professionale per 12 miliardi di lire, comprensivi dei finanziamenti comunitari, articolo 16;

7) interventi nei diversi settori del trasporto pubblico di persone per complessivi 42 miliardi per il '97, di cui 22 relativi ai corrispettivi derivanti dai contratti di servizio con le società concessionarie di servizi di autolinee e 10 miliardi per il completamento del collegamento ferroviario Cogne-Charemoz-Plan Praz, articolo 18.

Una particolare attenzione è riservata al settore sanitario, al quale sono destinate risorse per complessivi 232 miliardi di lire, erano 219 previsti per il '96, a totale carico regionale, di cui 218 miliardi per il finanziamento delle spese correnti dell'USL a fronte di entrate previste in lire 150 miliardi, derivanti dal versamento dei contributi obbligatori per le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale direttamente introitati sul bilancio regionale, articoli 14 e 15.

All'articolo 17 sono indicati i programmi di investimento oggetto di finanziamento comunitario, a cui partecipa la regione con proprie risorse per 7 miliardi di lire, che consentiranno di attuare progetti comunitari per quasi 36 miliardi.

Meritano infine attenzione alcune disposizioni di modifica delle normative regionali che, direttamente o indirettamente, hanno effetti sulla finanza regionale. In particolare:

1) l'intervento previsto dall'articolo 10 di sostegno finanziario di un piano di interventi per la riqualificazione di Saint-Vincent quale sede del Casinò e delle terme;

2) le disposizioni di cui al comma 4 dell'articolo 4, che consente alla Giunta di far gestire la partecipazione azionaria nelle società di impianti a fune alla finanziaria regionale;

3) le disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 12, che consente anche alle imprese industriali e artigiane localizzate all'interno dell'area Cogne di fruire dei benefici previsti per il trasferimento degli impianti nell'area stessa;

4) l'introduzione di modalità semplificate di gestione del bilancio, previste dall'articolo 23, per consentire un più agevole ricorso alla partecipazione di privati nel finanziamento di iniziative a valenza culturale, organizzate dalla regione.

Per quanto concerne il disegno di legge n. 19, cioè bilancio di previsione per il triennio '97-99, il bilancio di previsione per il '97 pareggia con l'esclusione delle contabilità speciali, che ammontano a 620 miliardi, nelle risultanze di 1875 miliardi con un aumento di 90 miliardi, pari al 5 percento rispetto al '96, che era determinato in 1785 miliardi.

Per quanto riguarda il ricorso al credito per la copertura delle spese di investimento, è da osservare che il suo ammontare resta sostanzialmente contenuto nei limiti dello scorso anno: lire 141 miliardi per il '96, 139 miliardi per il '97. Non si è tenuto conto evidentemente dell'iscrizione del mutuo di 29 miliardi per il finanziamento del programma straordinario di edilizia sanitaria, previsto dalla legge 67/88, spesa peraltro già sostenuta dalla Regione, il cui ammortamento è a totale carico dello Stato.

Le maggiori risorse provengono principalmente da: tassa di concessione della Casa da gioco di Saint-Vincent, più 6 miliardi di lire, compartecipazione di tributi, più 45 miliardi di lire, recupero, rimborsi e concorsi, più 10 miliardi.

Analizzando le linee di intervento si nota una continuità nella programmazione, al fine di proseguire o portare a termine ove possibile gli obiettivi fissati negli anni precedenti. Si conferma sostanzialmente il rapporto fra la spesa corrente di investimento anche per gli interventi iscritti nei fondi globali, che ammontano a complessivi 60 miliardi di lire.

Considerando questi ultimi nel loro sviluppo triennale, possiamo citare:

1) la costituzione del fondo di rotazione per opere di miglioramento fondiario, 8 miliardi di lire;

2) interventi a favore della ricerca e dello sviluppo nel settore industriale, 6 miliardi;

3) iniziative per lo sviluppo energetico, 7 miliardi;

4) contributo per l'incentivazione di gas metano, 5 miliardi;

5) interventi a sostegno del settore degli impianti a fune, 15 miliardi;

6) costruzione del nuovo stabilimento termale di Pré-Saint-Didier, 6 miliardi;

7) realizzazione di un campo da golf, 6 miliardi;

8) l'acquedotto del Monte Bianco, 16 miliardi;

9) il terzo lotto del presidio ospedaliero, 12 miliardi:

10) la risonanza magnetica, 4 miliardi;

11) intervento nell'area megalitica di Saint-Martin, 3 miliardi.

Président La parole à l'Assesseur aux finances, Lévêque.

Lévêque (Ass.tec.) Messieurs les conseillers, c'est avec un mois d'avance par rapport aux années passées que le budget triennal de la région pour 1997-99 est soumis à votre attention. Il s'agit d'un document de prévision que nous avons simplifié au fil du temps, que nous avons voulu rendre plus clair et plus compréhensible.

Ce budget, tel qu'il est présenté, confirme l'objectif que nous nous étions fixé en automne 1993: il place encore l'homme au centre de l'attention et des choix administratifs et suit fidèlement et sûrement les lignes d'actions qui avaient été définies dans le programme politique de législature.

L'aspect le plus marquant à mon avis réside dans le fait que la programmation financière pour 1997-99 est l'expression de disponibilité des ressources prévues; c'est là un aspect non négligeable si l'on considère cette période difficile, où sur le front des finances publiques en sus de l'Italie tous les pays européens unissent leurs efforts en vue de l'union monétaire européenne.

Bien que formulé en un moment de crise au plan macro-économique, ce budget est sans choc, il ne subit ni ponctions ni réductions drastiques et en conséquence il permet à la Région de poursuivre les actions programmées.

Aussi le budget reste-t-il le moyen principal de planification à moyen terme de l'activité régionale, l'indicateur de priorités et de la sélection des initiatives, la synthèse des choses à faire et des disponibilités financières prévues. Il est l'appareil technico-comptable auquel peuvent être reliées les systèmes de vérification et de contrôle de la gestion. Voilà pourquoi les résultats des actions entreprises par l'administration régionale en '93 s'affirment en '94.

L'economia mondiale nel corso del '96 è apparsa caratterizzata dalla prosecuzione della fase espansiva avviatasi nel '95 da una diffusa attuazione delle dinamiche inflazionistiche e da una maggiore stabilità dei mercati valutari. La crescita reale nell'insieme dei paesi industrializzati, pari in media al 2 percento nel corso di quest'anno, è il risultato del buon andamento dell'economia degli Stati Uniti, di una marcata ripresa dell'economia del Giappone, ma di un contestuale sensibile rallentamento dei paesi europei.

Per il '97 nell'Unione europea è previsto il superamento di tale fase di rallentamento, in virtù soprattutto di una attesa ripresa della domanda estera.

In Europa i due principali problemi da affrontare praticamente per tutti i paesi restano quello dell'occupazione e quello del riequilibrio dei conti pubblici, fenomeni questi di difficile soluzione congiunta in quanto di norma le misure per affrontare l'un fenomeno tendono a condizionare negativamente l'altro. Inoltre, la scelta dell'adesione all'Unione monetaria con le modalità e i tempi stabiliti a Maastricht, sta imponendo soprattutto ai paesi come l'Italia, che per troppo tempo hanno scelto di ispirarsi più alla irresponsabile cicala che alla prudente formica, rilevanti sacrifici sul piano economico finanziario, sacrifici che si riflettono sul livello di qualità della vita dei cittadini.

Certo è che la scelta della partecipazione dell'Italia sin da subito all'Unione monetaria è per la Valle positiva e da sostenere, per noi sarebbe drammatico se l'Italia ne restasse fuori e i danni di lungo periodo sarebbero incalcolabili. In quel caso la Valle d'Aosta si troverebbe spostata da una posizione centrale rispetto alle aree e ai mercati forti dell'Europa ad una periferica di un paese debole, frammentato e fuori dall'area della moneta unica.

L'economia italiana, in sintonia con l'andamento del ciclo in Europa, manifesta nell'anno in corso dei chiari segni di rallentamento, dopo aver registrato nel '95 invece un elevato tasso di sviluppo. Sta faticosamente proseguendo lo sforzo di risanamento della finanza pubblica, che tra l'altro sta favorendo un recupero del tasso di cambio e la discesa dei tassi di interesse, peraltro ancora elevatissimi in termini reali rispetto a quelli in essere negli altri paesi.

La dinamica dei consumi appare rallentata dal carico fiscale e dalle prolungate difficoltà del mercato del lavoro, nonostante la moderata crescita dei salari reali attesa per il prossimo anno.

Dall'estero viene riducendosi la spinta alle esportazioni; il rallentamento del commercio mondiale e soprattutto europeo rispetto alle dinamiche sostenute degli ultimi anni e l'assestamento della lira moderano infatti la crescita delle nostre esportazioni.

L'evoluzione dei prezzi interni attesta la piena ripresa del processo di rientro dell'inflazione, dopo l'inversione di tendenza che nel '95 aveva fatto risalire i prezzi fin quasi al 6 percento; nel '97 è previsto dal governo uno sviluppo del PIL del 2 percento, che invece la Banca d'Italia più verosimilmente dimezza all'1 percento, trainato dai consumi delle famiglie e solo in parte dalle esportazioni, mentre il ciclo degli investimenti si dovrebbe mettere in moto molto più lentamente.

L'espansione produttiva che ha caratterizzato l'economia nazionale nel '95 si è riflessa positivamente sulla congiuntura della Valle d'Aosta, anche se permangono comparti che faticano a riprendersi.

In Valle il consolidarsi della ripresa ha consentito un più intenso sfruttamento degli impianti ed ha influito positivamente sui programmi di investimento delle imprese, operanti nei comparti trainanti del settore manifatturiero, in particolare materie plastiche e meccaniche. Questi andamenti subiscono nel '96 un rallentamento, seppure inferiore a quello registrato a livello nazionale. I consumi privati hanno fatto registrare una moderata espansione grazie al contributo negli acquisti di non residenti, soprattutto nel corso del primo semestre di quest'anno. Le spese delle famiglie residenti risultano invece condizionate dallo stazionario livello di reddito disponibile, atteso l'esiguo aumento di occupati e la contenuta dinamica salariale nel settore privato. Peraltro il numero di occupati è tornato a crescere e l'aumento, in analogia al quadro nazionale, si è concentrato principalmente nel terziario.

Sul piano finanziario la dinamica degli impieghi evidenzia una variazione positiva, soprattutto nei settori delle società non finanziarie e delle famiglie. In controtendenza invece la pubblica amministrazione, che ha registrato nel '95 un decremento della domanda.

Malgrado un rilevante incremento della raccolta, più 10 percento nel '95, è in costante miglioramento il rapporto impieghi-raccolta, che supera nel giugno '96 per la prima volta la soglia del 50 percento. Tale dato è probabilmente da mettere in relazione alla crescita delle quote di mercato detenute dalle imprese bancarie locali, che ha raggiunto la soglia del 15 percento, e conferma l'importanza per la Valle d'Aosta che si rafforzi significativamente il polo creditizio locale.

La tendenza ascendente mostrata nel '95 a livello nazionale dai tassi non ha mancato di riflettersi anche sulle condizioni applicate dalle banche insediate in Valle nei confronti dei soggetti affidati, con conseguenze non positive sul conto economico delle imprese.

L'aumento del saggio di rimunerazione delle varie forme di raccolta è stato invece inferiore a quanto verificatosi sul versante dell'attivo, di conseguenza si è ampliato lo spread fra tassi medi attivi e passivi che nel '96 peraltro riduce il proprio differenziale fra valore medio nazionale e regionale.

Per il '97 le previsioni macroeconomiche risentono ovviamente del quadro di riferimento nazionale, ove la necessità di contenimento della finanza pubblica e le connesse misure deprimono significativamente il tasso di sviluppo. Ciò nonostante anche per il '97 le performances del sistema locale potrebbero assestarsi di mezzo punto al di sopra della media nazionale. Il rallentamento della crescita del PIL fatto registrare nel '96 rispetto all'anno precedente, dal 2,8 percento all'1 percento, proseguirà nel '97, anno in cui lo sviluppo del sistema economico regionale difficilmente potrà superare l'1,5 percento.

Sostanzialmente stabile si prevede il quadro occupazionale sia con riferimento agli occupati che ai disoccupati, questi ultimi comunque a livelli inferiori di oltre la metà della media nazionale.

Anche gli investimenti, dopo un biennio di ripresa, dovrebbero restare sostanzialmente stabili per ragioni cicliche e per il quadro di aspettative venutesi a creare. Certamente, una più accentuata dinamica verso il basso dei tassi potrà favorire l'andamento degli investimenti privati, mentre quelli pubblici saranno sostanzialmente in linea con quelli del '96.

Le disponibilità finanziarie regionali previste per il '97 fanno registrare un aumento del 5 percento rispetto alle previsioni per il '96 che, depurato dal tasso di inflazione programmato, significa un incremento dell'1,3 percento in termini reali.

Les éléments principaux de la politique économique et financière de la région demeurent cohérents avec le programme de législature et avec la formulation des budgets précédents, lesquels, entre autres, ont trouvé confirmation dans le bilan y afférent.

Je rappellerai dans cette phase cinq éléments, qui constituent autant de points forts de ce document de programmation.

En premier lieu la défense des facteurs d'amélioration de la qualité de la vie des valdôtains, par le biais du plan et des mesures de politique active de l'emploi, le soutien des catégories les plus faibles, l'accroissement de la qualité du système socio-sanitaire, l'encouragement du développement de l'offre et de la demande de culture, le programme de formation et les mesures au profit du droit aux études, l'action visant à la qualité du territoire.

En deuxième lieu les efforts soutenus aux fins de l'efficacité des processus et l'organisation du secteur public local par la réforme des éléments structurels du secteur public local, la réorganisation de l'administration régionale, le processus de déléfigication en cours, la simplification des produits de l'administration, même du budget.

Troisièmement l'action constante, visant à croître le niveau d'autonomie financière de la région et du système économique locale, est focalisée sur la qualité de l'offre, l'économie réelle, source de revenus et donc principale source des recettes régionales, le soutien de la maison de jeu de Saint-Vincent (qui contribue à 10 pour cent des recettes régionales), la valorisation de l'épargne locale et son emploi au Val d'Aoste, le plan d'action pour la production et l'utilisation d'énergie hydroélectrique.

Par ailleurs, la volonté de mener à terme les grands projets stratégiques pour la Vallée déjà en cours ou récemment entrepris, tels que la reconversion des zones Cogne et Autoport, la réhabilitation du Bourg et du Fort de Bard, la restructuration de l'ex Brambilla à Verrès, la mise aux normes de l'aéroport régional Corrado Gex, la mise en valeur des initiatives de la Compagnie Valdôtaine des Eaux, l'installation du réseau télématique au service du citoyen et l'aménagement des parcours historiques et culturels dans un but touristique.

Enfin, l'action tendant à intensifier les rapports transfrontaliers, compte tenu des délais fixés pour l'Union monétaire, qui devrait nous voir utiliser d'ici à l'an 2002, c'est-à-dire dans 5 ans, la même monnaie d'échange avec Tourin ou avec Annecy. C'est dans ce contexte qui s'inscrivent les initiatives en matière d'instruction, projet d'école intégrée entre le Val d'Aoste et la Haute Savoie; dans le secteur des réseaux des services, projet de liaison des services postaux, radiotélévisés, de télécommunications, de secours en montagne; dans le secteur économique et financier, coopération entre petites et moyennes entreprises, entre pôles financiers depuis et vers les marchés français et suisses; dans le domaine de l'agriculture et du territoire, projet de qualité de l'agriculture, formation des professionnels, système d'informatique géographique, espace Mont Blanc, circuit touristique transfrontalier, collaboration entre parcs.

Prima di entrare nel merito dei contenuti più specifici del bilancio in relazione alle disponibilità e alle linee di spesa, mi sia consentito un cenno ad alcuni aspetti di tipo metodologico relativi a questo bilancio, che è doveroso rappresentare a questo Consiglio.

Con questo triennio '97-99 si può affermare che si consolida la strumentazione di programmazione e controllo della gestione avviata negli anni precedenti. Infatti, accanto al bilancio di previsione che questo Consiglio sta esaminando, si rafforza lo strumento del bilancio di gestione istituito per la prima volta nel '96 e che per il triennio prossimo la Giunta potrà approvare entro la fine del mese di dicembre.

Le fasi del processo che oggi portano alla predisposizione dei due documenti, bilancio di previsione e bilancio di gestione, sono le seguenti: previsione delle disponibilità finanziarie per il triennio, selezione degli obiettivi da parte della Giunta, formulazione e approvazione del bilancio di previsione da parte del Consiglio, formulazione e approvazione del bilancio di gestione da parte della Giunta regionale, attribuzione delle quote di bilancio alle strutture dirigenziali, come previsto dalla legge di riforma dell'amministrazione.

Per quanto concerne la previsione delle disponibilità, essa è effettuata ovviamente facendo riferimento al quadro e alle previsioni di contesto macroeconomico, applicando costantemente il criterio della prudenza sulla stima delle entrate, le quali sono determinate sulla base della legislazione vigente, in particolare per quanto riguarda la normativa fiscale.

Sul piano del metodo inoltre non sono iscritte fra le poste di entrata i trasferimenti statali e comunitari, se non relativi a provvedimenti formalmente già approvati dai competenti organi di Roma e Bruxelles.

In aggiunta a tutto ciò, viene determinata la quota di spese di investimento, che trova copertura con il cosiddetto mutuo a pareggio.

Sul piano degli interventi gli input di budget, cioè le singole richieste, sono pervenute al bilancio entro la fine dello scorso mese di luglio sulla base degli obiettivi assegnati alle singole unità dirigenziali dagli amministratori. Successivamente la Giunta ha esaminato l'insieme degli obiettivi, verificandone la compatibilità con l'insieme delle risorse e sulla base delle priorità individuate sono stati selezionati gli interventi proposti con questo bilancio.

Approvato dal Consiglio il bilancio, sarà formulato ed approvato dalla Giunta il bilancio di gestione, che definirà per le unità dirigenziali dell'amministrazione regionale gli obiettivi, i dettagli di intervento, che sono veri e propri sottocapitoli di spesa, le quote di bilancio da impiegare con provvedimento dirigenziale, e le quote di bilancio da impegnare con provvedimenti di Giunta o di Consiglio.

E' del tutto evidente che, se questa è l'impostazione, si è in presenza di un nuovo modello di gestione, che muove seppur con gradualità verso un'amministrazione regionale più moderna, gestita per obiettivi e con la verifica del conseguimento degli stessi come momento importante. Un sistema di programmazione e controllo della gestione che si fonda, oltre che sulla separazione fra funzione politica agli amministratori e funzione gestionale a dirigenti e strutture, sui principi di autonomia e responsabilità: autonomia nella gestione e responsabilità nel conseguimento dei risultati.

Tale evoluzione nel metodo di predisposizione, gestione e controllo del bilancio, si intreccia coerentemente con le iniziative di riforma dell'amministrazione regionale in corso, anzi ne costituisce il presupposto essenziale. Riorganizzazione della regione, delegificazione, privatizzazione del rapporto di lavoro dei dirigenti, ripartizione delle funzioni fra politici e dirigenti, gestione per obiettivi, recepimento dei singoli obiettivi nei singoli contratti di lavoro dei dirigenti, strumentazione di valutazione e controllo, sono gli ingredienti indispensabili per quella trasformazione dell'amministrazione avviata da alcuni mesi e auspicata anche da questo Consiglio in occasione della discussione della legge 45.

Il quadro della finanza regionale è e sarà sempre più strettamente collegato alla dinamica dell'economia reale valdostana; solo con un sistema economico solido si avrà un miglior quadro di finanza regionale e non viceversa. In questo senso va vista positivamente la dinamica della finanza regionale nell'ultimo decennio, in quanto una serie di indicatori significativi mostra un andamento che va positivamente verso una maggiore autonomia finanziaria e un minor peso delle risorse della regione sul PIL.

In effetti, i tributi propri assumono un peso crescente rispetto al totale delle entrate, si passa dal 4,3 percento dell'85 al 15 percento del '95.

Su questa dinamica per il futuro è importante tenere presente il possibile impatto conseguente l'introduzione dell'Irep, l'imposta regionale che sostituirà i contributi sanitari e che dovrebbe essere definita nel corso del '97 ed entrare in vigore nel '98.

Una certa preoccupazione nutre chi vi parla in relazione a tale tributo, in quanto allo Stato delle informazioni disponibili non è dato di prevedere la sua effettiva neutralità; anzi, da alcune approssimative stime sembra che il possibile gettito dell'Irep sia inferiore all'insieme dei contributi sanitari versati fino ad oggi in Valle. Si tratterà, di concerto con i nostri parlamentari, di seguire molto da vicino l'evoluzione del futuro provvedimento istitutivo dell'imposta, in modo da confermarne quella neutralità per le singole regioni, stabilita del resto nella stessa delega contenuta nella finanziaria.

Tornando alla nostra finanza regionale, crescono nel complesso oltre ai tributi propri, malgrado la caduta delle frontiere intracomunitarie del gennaio '93, le entrate derivanti dalle contribuzioni dei soggetti di imposta operanti in Valle. Fra compartecipazioni ai tributi e tributi propri il peso sul totale delle disponibilità passa dal 48 percento circa dell'85 all'86 percento del '95. Sono dati di consuntivo questi. Evidentemente il dato include anche il trasferimento sostitutivo riconosciuto alla Valle a fine '92 dal governo Amato, che peraltro, dimensionato allora sui noti 430 miliardi, sostituiva circa 680 miliardi consuntivati sul gettito IVA nel '92, quindi rappresentava su quella voce un taglio di quasi il 40 percento.

Contestualmente si riduce progressivamente l'apporto invece, in valore assoluto e in percentuale, fornito alle entrate regionali dai trasferimenti statali, oggi quasi esclusivamente limitati al co-finanziamento dei progetti a valere sui fondi comunitari: dal 26 percento dell'85 al 5 percento del '95.

In buona sostanza, ci si trova dinanzi ad una struttura delle entrate oggi molto più solida che non 10 anni fa e capace di dare un'autonomia finanziaria alla Regione pari a circa l'85 percento del bilancio, questo grazie alla blindatura dell'ordinamento finanziario conseguita nel '94 e - aggiungerei - alla capacità di questo sistema di produrre ricchezza, che si traduce in tributi ed imposte.

Certo è che, analizzando congiuntamente i dati dei due quinquenni '85-90 e '90-95, emerge un dato su cui riflettere: nel periodo '85-90 le entrate regionali sono cresciute mediamente del 4,3 percento all'anno, effetto dell'IVA da importazione, imposta sostanzialmente esogena rispetto al sistema locale; malgrado ciò, il tasso medio di sviluppo del PIL regionale risulta per quel periodo inferiore di circa il 25 percento al dato medio nazionale. Nel periodo '90-95 invece le entrate regionali sono sostanzialmente stabili in termini reali; malgrado ciò, l'economia reale locale cresce ad un tasso medio una volta e mezzo superiore alla media nazionale. Quindi è significativo il dato quantitativo, ma è assolutamente di straordinaria importanza per lo sviluppo del sistema il dato qualitativo della spesa.

Conseguentemente la finanza regionale, pur mantenendosi costante il livello reale delle entrate regionali, torna a collocarsi in rapporto al PIL al di sotto dei livelli dell''85, sotto il 49 percento, per effetto della positiva dinamica di crescita complessiva del sistema economico locale, che torna a rappresentare il 2,5 per mille del PIL nazionale (2,4 per mille nel '90).

Al lordo dei mutui le disponibilità finanziarie complessive previste per il triennio si mantengono sostanzialmente stabili in termini reali: per il '97 le previsioni si attestano sui 1875 miliardi, il 5 percento in più rispetto al dato '96, Nel confrontare i due dati, '97 e '99, che dovrebbe raggiungere i 1914 miliardi, va tenuto conto - cosa che ho già detto - che per il '98 e soprattutto per il '99 non sono incluse fra le entrate quelle concernenti i possibili cofinanziamenti comunitari e statali, non ancora formalmente approvati, che invece sono inclusi e ricompresi fra i dati del '97. Sostanzialmente anche per il triennio '97-99 vengono confermate le previsioni, relativamente alle entrate effettive, formulate per il triennio '96-98. Al netto dei mutui le previsioni per il '97 superano di poco i 1700 miliardi e per il '98 si attestano intorno ai 1800.

Le previsioni di mutuo, seppure superiori rispetto a quelle ipotizzate nei bilanci precedenti per gli esercizi '97-98, si mantengono percentualmente in calo progressivo nel corso del triennio: dall'8,9 percento del '97 al 5,1 percento del '99.

Per il '97 le previsioni di entrata si fondano su:

- una sostanziale stabilità in termini reali dei tributi propri, principalmente la tassa di concessione della Casa da gioco e i contributi sanitari;

- una dinamica delle compartecipazioni ai tributi, che nell'insieme è più sostenuta della inflazione prevista. E' previsto infatti un incremento complessivo del 3,6 percento rispetto al '96, che diventa 4,6 percento se il dato viene depurato dal trasferimento sostitutivo dell'IVA, che cresce invece soltanto come l'inflazione programmata. Tale effetto è connesso alle misure in corso di adozione sul piano fiscale, che vanno nella direzione di un seppur lieve incremento della pressione complessiva;

- una lieve crescita, anche se su una base ormai molto modesta, dei trasferimenti statali e comunitari, che passano dai 27 miliardi del '96 ai 35 previsti per il '97;

- una sostanziale stabilità delle altre entrate, che dopo però il significativo incremento avvenuto fra il '95 e il '96 si attestano sui 75 miliardi di lire, anche se con un mix diverso dal passato. Crescono infatti le previsioni di rendite patrimoniali, ricavi e utili da partecipazioni, si riducono invece le previsioni di entrate derivanti da alienazioni e dismissioni, anche per aver portato a compimento un programma di cessioni e dismissioni che non può evidentemente essere infinito.

Le effettive disponibilità previste per il '97 consentono quindi di pareggiare le spese, con il ricorso a mutui per 167 miliardi, di cui 28 per la sanità a totale carico dello Stato, e confermano quindi i livelli del precedente anno.

Dopo il buon andamento delle entrate effettive negli anni '95 e '96, che hanno consentito di non contrarre i mutui previsti, anche per il biennio '97-98 sono ancora previste entrate effettive in crescita in termini reali. Da notare che la flessione del tasso di crescita, attualmente ipotizzata per il '99 rispetto al '98, è peraltro da far risalire a 3 fattori: non sono inclusi i trasferimenti statali o comunitari non ancora approvati; la prudenza con cui è stato previsto il gettito fiscale anche per via delle incognite derivanti dall'esito delle possibili riforme istituzionali del paese; il fatto che il '99 è il primo esercizio di fatto completo della prossima legislatura, quindi anche le politiche delle entrate saranno responsabilità del prossimo Consiglio.

Comunque, anche la crescita media annua del triennio è prevista, seppur di poco, superiore al tasso di inflazione programmato. In sintesi, la copertura delle spese per il '97 è previsto avvenga sostanzialmente in linea con la composizione delle entrate del '96 mediante un 18 percento derivante da tributi propri o assimilati, 41 percento da compartecipazioni effettive e tributi erariali, il 26 percento con l'assegnazione sostitutiva dell'IVA da importazione, il 2 percento da trasferimenti statali e comunitari, il 4 percento da altre entrate, il 9 percento da ricorso a mutui.

Infine, i residui attivi stimati all'1 gennaio '97 ammontano a 794 miliardi di lire, contro i circa 820 della previsione per l'esercizio precedente, una riduzione percentuale quindi pari a circa il 3 percento, che significa il 6 percento in termini reali.

Complessivamente le spese previste per il '97 ammontano dunque a 1875 miliardi, 90 in più di quanto previsto per l'anno in corso. Il livello delle spese definite incomprimibili nel breve periodo: spese di funzionamento, stipendi del personale, finanza locale, fondi di riserva, ammortamento mutui, sceso al di sotto del 52 percento nelle previsioni per il '96, torna al 53 percento nel '97, quota comunque inferiore a quella relativa del '95 (53,6). Tale fenomeno per quanto attiene alle spese di funzionamento è sostanzialmente da ascrivere alle ricadute derivanti dal nuovo contratto per il personale insegnante, su cui ovviamente la Regione non ha voce in capitolo, con particolare riferimento agli oneri riflessi, nonché alla dinamica della spesa per la finanza locale, collegata com'è noto all'andamento dell'Irpef del '95, che ha raggiunto i 294 miliardi consuntivati contro i 270 dell'anno precedente.

In effetti, il peso delle risorse trasferite alla finanza locale, comuni e comunità montane, sale dal 15,8 al 16,5 per cento del totale, e in valore assoluto passa dai 282 miliardi previsti per il '96 ai 309 previsti per il prossimo anno, più 9 percento.

La dotazione finanziaria destinata ad interventi resta comunque di dimensioni ragguardevoli e sfiora il 47 percento del bilancio, 880 miliardi di lire, 17 in più rispetto al corrente esercizio, di cui 820 per interventi consentiti e previsti dalla vigente legislazione e 60 iscritti fra i fondi globali, per attivare i quali è necessario apposito provvedimento di legge.

Nel complesso le spese correnti del '97 sono previste in 1148 miliardi contro i 1059 previsti per il corrente esercizio e costituiscono il 61,6 percento del totale delle spese.

Su questo titolo di spesa si riflettono i ragionamenti appena svolti in relazione agli oneri incomprimibili, buona parte dell'aumentato peso è da attribuire all'aumento degli oneri riflessi sugli stipendi del personale insegnante (più 24 miliardi), all'aumento del costo del personale regionale (più 6), ai rinnovi contrattuali nel settore della sanità (più 11), ai maggiori trasferimenti senza vincoli di destinazione agli enti locali (più 13), questi ultimi peraltro destinabili liberamente da comuni e comunità montane anche a spese per investimenti.

Senza l'effetto di tali fattori, che solo per il personale regionale a legislazione vigente sono sotto il controllo dell'amministrazione, il peso delle spese correnti sul totale sarebbe inferiore di un punto e mezzo a quello previsto per il '96. Inoltre, se si depurano i 1148 miliardi di spese correnti dagli oneri sostenuti dalla regione altrove a carico dello Stato e pari per il '97 a 604 miliardi di lire, il totale scende a 544, che rappresenta meno del 44 percento del totale contro circa il 42 del dato '96.

I settori ove particolarmente elevata è l'incidenza delle spese correnti sono il settore socio-sanitario con l'88 percento e quello dell'istruzione e cultura con il 59 percento, e comunque entrambi rispetto all'anno precedente lasciano agli interventi a titolo di investimento un maggior spazio percentuale, rispettivamente più 5 e più 2 punti.

Le spese per investimenti previste per il '97 ammontano a 737 miliardi, in linea con quanto destinato allo stesso titolo nel bilancio per il corrente anno. In proposito va rilevato che, data copertura nel corso del '96, in particolare con la seconda variazione di bilancio di recente approvata da questo Consiglio, ai fabbisogni della Finaosta per quanto riguarda i mezzi propri e il fondo in gestione speciale, gli investimenti previsti in questo bilancio si mantengono relativamente stabili nel settore dello sviluppo economico e crescono invece sia in valore assoluto sia in percentuale nei settori delle opere pubbliche e degli interventi di riqualificazione del territorio e dell'ambiente.

Alla realizzazione delle opere pubbliche sono destinati nel solo '97 219 miliardi contro i 157 del '96, pari al 30 percento delle spese di investimento, a cui devono essere aggiunte le somme che gli enti locali destineranno direttamente e autonomamente all'investimento.

Il mix di tali interventi è peraltro assai diverso rispetto all'anno in corso, infatti il 43 percento è per viabilità, acquedotti e fognature, contro il 24 percento del '96 in ragione delle competenze assunte dalla Regione sulle ex strade statali e soprattutto in ragione di un programma articolato di interventi sul territorio relativo alle opere igieniche.

Per la riqualificazione di territorio e ambiente sono previsti investimenti per 182 miliardi di lire nel '97 (121 miliardi nel '96), che rappresentano il 25 percento del totale delle spese di investimento.

Nel triennio '97-99 la regione prevede di disporre di oltre 5700 miliardi, 5 percento in più circa rispetto al triennio '96-98. Gli oneri di funzionamento ne assorbiranno circa il 22,5 percento con una dinamica comunque contenuta nell'ambito dei programmati tassi di inflazione.

Gli interventi per la finanza locale, quasi mille miliardi nei tre anni, crescono rispetto al triennio precedente di circa il 10 percento, pur a parità di funzioni e competenze esercitate dai nostri enti locali. Tale voce assorbe circa il 17 percento del complesso delle risorse finanziarie previste per il triennio.

Nel corso del '97 è prevista dalla vigente legge in materia di finanza locale una valutazione a circa 3 anni dalla sua entrata in vigore; con l'occasione e con l'avanzare dei lavori preparatori della legge regionale sull'ordinamento degli enti locali valdostani, sarà opportuna una riflessione circa il rapporto esistente fra risorse complessive a disposizione degli enti locali (fra risorse proprie e trasferimenti) e competenze da esercitare, al fine di andare non solo verso una regione più leggera, ma anche verso quell'equilibrato assetto di risorse e compiti alla base del buon funzionamento di tutti i livelli istituzionali.

Per gli interventi a carattere specifico sono previsti quasi 3000 miliardi nel triennio, oltre il 51 percento del totale. Anche sul triennio crescente attenzione sarà dedicata agli interventi su territorio e ambiente, per i quali sono destinati 642 miliardi, che rappresentano oltre l'11 percento delle risorse complessive stanziate. E' pertanto confermata una sempre maggiore attenzione agli interventi in tale ambito, che ricordiamo rappresenta per la Valle una delle essenziali risorse strategiche.

I fondi globali rappresentano poco meno del 4 percento delle risorse complessive e ammontano a circa 203 miliardi, di cui 60 nel '97, 69 nel '98, 74 nel '99. Quasi il 45 percento dei fondi globali previsti è destinato ad interventi in campo socio-sanitario e nei settori dell'istruzione e della cultura; circa un terzo dei fondi globali è invece indirizzato verso iniziative a sostegno del sistema economico locale (63 miliardi di lire), tra i quali oltre il 50 percento è destinato ad interventi a supporto del settore del turismo. Nell'insieme, oltre l'85 percento dei fondi globali è previsto per interventi a titolo di investimento.

Per grandi aree di intervento, gli interventi che voglio in conclusione brevemente richiamare, sono sostanzialmente i seguenti:

- per la comunità e il cittadino, sarà dato avvio alla realizzazione di una rete civica, capace di far accedere a particolari condizioni tutti i cittadini della Valle ai moderni servizi telematici, che apriranno porte verso scenari oggi sconosciuti in materia di servizi pubblici, di lavoro, di studio, conoscenza e informazione.

- nel settore della salute, oltre a procedere nell'attuazione del difficile, ma fondamentale processo di aziendalizzazione del servizio sanitario regionale, è prevista la realizzazione dei progetti: screening dei tumori femminili e risonanza magnetica;

- oltre a proseguire lo sforzo già intrapreso nel corrente anno in materia di edilizia scolastica, è prevista l'istituzione dell'accademia europea degli studi superiori e sul versante della fruizione della cultura l'istituzione di un sistema museale regionale;

- per la valorizzazione di territorio e ambiente, insieme a puntuali interventi di riqualificazione paesaggistico-ambientale, è previsto un rilevante programma di interventi per il ripristino delle difese spondali e per la conseguente messa in sicurezza dei corsi d'acqua; sarà inoltre dato corso ai rilevanti interventi previsti per il recupero del Borgo del Forte di Bard, per il riutilizzo delle proprietà ex Ilva, ubicate nel comune di Cogne; di rilievo anche l'intervento previsto per la riqualificazione di Saint-Vincent, mirante a consentire con il concorso del 20 percento da parte del comune interventi strutturali connessi e funzionali all'offerta delle terme e della Casa da gioco, sulla base di un programma sessennale proposto alla Giunta dal comune stesso; è inoltre prevista la realizzazione di una rete di centri visita per il parco del Gran Paradiso a sostegno e supporto di una importante risorsa anche turistica della nostra regione;

- per il consolidamento del sistema economico sono previsti nuovi interventi a favore della ricerca, dello sviluppo e della qualità nel settore industriale, a conferma dell'attenzione dedicata al settore ed in particolare al suo sostegno, soprattutto dal lato dell'offerta. La definizione del piano energetico regionale, prevista per la metà '97, darà gambe allo sviluppo di un settore di valenza strategica per l'economia della Valle, così come il previsto rilancio della Banca della Valle d'Aosta attraverso un solido accordo di partnership con un importante gruppo bancario nazionale non avente interessi in Valle e più in generale il rafforzamento del polo creditizio a base locale, costituiscono un ulteriore importante presupposto per il rafforzamento del locale sistema produttivo.

Due rilevanti programmi in campo economico dovrebbero nel triennio giungere a completamento: si tratta della realizzazione di caseifici e strutture per la cooperazione in agricoltura e del completamento dell'insediamento dei consorzi artigiani;

- per il settore del turismo, di essenziale importanza economica e occupazionale per la Valle, è prevista la predisposizione di un nuovo set di interventi a favore degli operatori del settore turistico e degli impianti a fune, la realizzazione della rete di informazione turistica regionale, l'avvio dei lavori per il rilancio dello stabilimento termale di Pré-Saint-Didier e l'apertura a Parigi della Maison de la Vallée d'Aoste, vero e proprio strumento di promozione dell'offerta Valle d'Aosta nei diversi comparti, su un mercato così rilevante come quello francese;

- in materia di trasporti sarà nel triennio completato l'adeguamento dell'aeroporto regionale Corrado Gex per la sua piena abilitazione al traffico commerciale; sarà portato a termine il programma di ammodernamento del sistema di collegamento funiviario Brusson-Chamois, funivia e teleferica, e saranno definiti modalità e tempi per la valorizzazione della linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier;

- in campo istituzionale, il '97 sarà l'anno della concreta prima attuazione del programma di riorganizzazione dell'amministrazione regionale, così come impostato dalla Giunta regionale dopo più di un anno di lavoro; inoltre sarà discussa dal Consiglio la nuova normativa sull'ordinamento degli enti locali, possibile grazie alla competenza primaria acquisita in materia dalla regione con la modifica dello statuto speciale del '93; è inoltre prevista l'apertura dell'ufficio di rappresentanza della regione a Bruxelles, strumento ormai indispensabile per poter con efficacia gestire il sempre più rilevante sistema di relazioni politiche, istituzionali, economiche e culturali da e verso l'Unione Europea; è infine prevista la costituzione di un fondo regionale di previdenza integrativa, aperto sia ai dipendenti del settore pubblico, su cui le organizzazioni sindacali hanno già dato l'adesione, sia all'articolata realtà del lavoro autonomo e della piccola impresa, che tanto rilievo assume in Valle d'Aosta.

Signori consiglieri, il bilancio triennale che ci accingiamo a discutere e a votare è l'ultimo interamente contenuto nel ventesimo secolo, e addirittura nel secondo millennio. Con il prossimo bilancio comparirà il mitico anno 2000. Se è evidente che la vita di questo Consiglio si esaurirà con il primo semestre del '98, è anche chiaro a tutti che le scelte di medio periodo ancora da compiere e i conseguenti atti di programmazione pluriennale avranno influenze e ricadute ben al di là del limite temporale stabilito dal termine della legislatura. In altri termini, stiamo già parlando e assumendo orientamenti e decisioni per la Valle d'Aosta del 2000.

Straordinari cambiamenti sono intervenuti con cadenze sempre più frequenti nel tempo nell'esperienza cinquantennale della nostra autonomia, ma ancora più accelerate trasformazioni sono avvenute negli ultimi, recentissimi anni, sia al di fuori, sia (anche se forse in misura minore) all'interno del Palazzo.

Le istituzioni, la politica, l'economia, la società, la cultura evolvono e si trasformano con interazioni sempre più forti ed effetti diffusivi sempre più rapidi fra ambito locale, nazionale, europeo, persino mondiale. Anche la nostra regione vive pienamente questa epoca, deve quindi essere adeguatamente preparata ad affrontare le inevitabili sfide che questo scorcio di millennio lancia sotto i più diversi profili.

Deve essere capace e preparata ad affrontarle rimanendo però se stessa, senza mettere in gioco la sua specifica identità di piccola regione alpina europea.

La straordinaria opportunità che si offre alla Valle con l'Unione monetaria europea va colta e preparata con ogni dovuta attenzione ed anche con i necessari adeguati investimenti materiali e immateriali.

Ho di recente paragonato l'occasione della moneta unica per la Valle d'Aosta all'occasione storica che essa ha avuto con la realizzazione e l'apertura dei due trafori, del Monte Bianco e del Gran San Bernardo; in quel quadro la Valle potrà meglio di oggi far valere gli atouts derivanti dalle sue proprie caratteristiche geografiche e storiche, ma potrà farlo tanto meglio quanto più saprà continuare ad essere una realtà socio-economica con una sua propria identità, con una forte autonomia politica ed economica, con una sana e lungimirante capacità progettuale. Crediamo fortemente in questo e coerentemente abbiamo anche in questa occasione, credo, lavorato con questi intendimenti. Grazie.

Si dà atto che, dalle ore 16,27 presiede il Vicepresidente Aloisi.

Presidente Ringrazio l'Assessore Lévêque. Come consuetudine, a questo punto i lavori del Consiglio vengono sospesi e sono aggiornati a domani mattina alle ore 9,15.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,13.