Oggetto del Consiglio n. 2237 del 6 novembre 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1996
OGGETTO N. 2237/X Problemi per il rinnovo della concessione del diritto di caccia nella riserva "Dondena-Clavalité". (Interpellanza)
Interpellanza Vista la legge regionale n. 64/1994.
Preso atto della delibera di Giunta n. 4118 del 20 settembre 1996 che rinnova dal 28 settembre 1996 al 31 dicembre 1998 la concessione del diritto di caccia nella riserva "Dondena-Clavalité" nei comuni di Fénis e Champorcher.
Saputo che sono sorti dei problemi fra alcuni proprietari dei terreni interessati e il Consorzio della riserva di caccia "Dondena-Clavalité".
Rilevato che è stato presentato dal Presidente e dal Direttore del Consorzio un ricorso avverso l'Amministrazione regionale tendente ad ottenere l'annullamento di note e parte di decreti dell'Assessore per l'Agricoltura, Forestazione e Risorse Naturali inerenti la concessione del diritto esclusivo di caccia nella riserva "Dondena-Clavalité".
Il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale per conoscere:
1) quali sono stati i motivi che hanno determinato l'attuale situazione;
2) quali sono le intenzioni dell'Amministrazione regionale al riguardo e se la stessa prevede di riesaminare tale concessione.
F.to: Marco Viérin
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Era solo per illustrare ai colleghi le motivazioni di questa interpellanza. Innanzitutto la Giunta regionale in data 20 settembre 1996, richiamando l'articolo 49 della legge n. 64/94, ha rinnovato la concessione del diritto di caccia nella suddetta riserva Dondena-Clavalité; mi risulta che già per giungere a formulare tale provvedimento sorsero alcuni problemi, fra cui la legittimità o meno del consorzio Dondena-Clavalité, sorti con alcuni proprietari dei terreni interessati.
Ultimo atto di tale vicenda, che risale a una quindicina di giorni fa, è un ricorso presentato dal consorzio dei riservisti per l'abrogazione del decreto e di parte di altri provvedimenti emanati dall'Assessorato all'agricoltura.
Quindi chiedo all'Assessore di sapere se ci sono motivi più precisi per il determinarsi di questa situazione e quali sono gli intendimenti per il prossimo futuro in merito a questo decreto di concessione, visto che leggendo il ricorso mi pare che i ricorrenti vogliano essere proprietari di cose che praticamente non sono loro.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'agricoltura, forestazione e risorse naturali, Vallet.
Vallet (UV) Come ha ricordato il Vicepresidente Viérin, la legge n. 64/94 prevede per le quattro riserve di caccia esistenti in Valle d'Aosta un'unica possibilità di rinnovo in quanto tale per un massimo di 3 anni.
I concessionari della riserva Dondena-Clavalité, come d'altra parte gli altri concessionari, hanno richiesto il rinnovo della concessione. Era intenzione dell'Amministrazione - in attesa di avere il piano regionale faunistico venatorio, dove saranno indicati i criteri e dove verranno definite le scelte rispetto al destino futuro di queste quattro riserve - procedere al rinnovo della concessione del diritto esclusivo di caccia, anche al consorzio Dondena-Clavalité.
Nel frattempo però l'Amministrazione ha preso atto di problemi intercorsi fra i concessionari e i proprietari dei terreni, che a suo tempo erano inclusi nel perimetro della riserva Dondena-Clavalité. Infatti, alcuni proprietari hanno segnalato al sottoscritto con raccomandata che gli stessi proprietari avevano deciso di recedere dal consorzio e che quindi i terreni di questi proprietari non erano disponibili ai fini della concessione della riserva.
L'Amministrazione regionale ha analizzato la situazione, ha valutato la natura giuridica del consorzio Dondena-Clavalité, assimilandolo ad un'associazione dalla quale è facoltà da parte degli associati recedere, e di questo ha preso atto credo a piena tutela dei diritti di proprietà dei titolari di questi terreni.
La Giunta ha deciso di rinnovare la concessione del diritto esclusivo di caccia, escludendo però dal perimetro della riserva i terreni di proprietà di chi aveva segnalato non essere questi terreni disponibili, ed escludendo anche quei terreni rispetto ai quali gli scriventi sono comproprietari.
Su questi terreni per ragioni che sono evidenti e chiare a tutti è stato emesso un decreto di divieto di esercizio venatorio, motivato dal fatto che in assenza di piani di abbattimento e in considerazione della concentrazione di fauna presente in quei territori, si sarebbero avuti, lasciando libera la caccia su quei terreni, gravi danni circa l'equilibrio e la consistenza faunistica della zona.
Questa è la storia, nella quale l'Amministrazione non ha potuto che prendere atto della volontà di liberi cittadini, proprietari di terreni! E fino a quando continueremo a vivere in un regime democratico credo che quanto al diritto di proprietà poco ci sia da discutere!
Per quanto riguarda il punto 2, il Vicepresidente chiede quali sono le decisioni che l'Amministrazione ha assunto o che intende assumere in relazione al fatto che i concessionari hanno proposto ricorso al TAR per l'annullamento di tutti gli atti che l'Amministrazione e l'Assessore hanno adottato in merito a questa questione.
Mi dispiace di non poter fornire al Vicepresidente risposte precise e puntuali, in quanto queste determinazioni non le abbiamo ancora prese, nel senso che l'Ufficio legale sta valutando nel merito le osservazioni proposte dal ricorso, ad una prima lettura parrebbe del tutto infondato ma questi sono elementi che dovremmo andare ad approfondire per decidere quale dovrà essere la linea dell'Amministrazione rispetto al ricorso.
Stiamo esaminando anche il rispetto di tutti i punti della concessione da parte dei concessionari; è chiaro che di fronte ad eventuali inadempienze si potrebbe anche arrivare alla revoca della concessione.
Ripeto, mi dispiace di non poter fornire risposte esaustive e puntuali oggi. L'interpellanza forse è stata troppo tempestiva perché non abbiamo avuto la possibilità di fissare delle determinazioni. Posso impegnarmi con il Vicepresidente Viérin a tenerlo informato sull'evolvere della situazione e quindi nel merito delle decisioni che la Giunta andrà ad adottare.
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Mi stupisce comunque il fatto che dopo venti giorni non ci sia ancora un parere legale da parte del nostro... ah, è stata chiesta la sospensiva? Sì, però lei, Assessore, sicuramente può concordare con me che questi signori non sanno neanche cosa sia la correttezza nei rapporti con l'Amministrazione regionale e con i Valdostani, perché questo ricorso è stato firmato e voluto come tutti sappiamo - almeno chi ha seguito e sa di questa vicenda - dai riservisti, che vogliono utilizzare il decreto per l'anno in corso esercitando il prelievo venatorio in quella riserva, e nel contempo presentano un ricorso sullo stesso decreto, mi sembra che sia una posizione un po' troppo di comodo, o una posizione un po' troppo "furba".
L'Assessore aggiunge che, se ci saranno inadempienze, si potrà arrivare anche alla revoca; tra le righe ho chiesto al punto 2 se la Giunta non ritiene di annullare tale provvedimento, perché come l'Assessore ha ribadito l'articolo 49 della legge n. 64 concernente il prelievo venatorio dice al primo comma che: "le concessioni in atto delle riserve di caccia in concessione speciale, di cui all'articolo 21 della legge n. 28/73, restano in vigore sino alla loro scadenza ed eventualmente per un solo rinnovo della concessione non superiore a tre anni". Il termine "eventualmente" sta ad indicare che è decisione unanime della Giunta regionale, mentre mi pare che nel ricorso i ricorrenti diano per scontato che hanno diritto ad avere la concessione e questo è un altro di quei passaggi che mi fanno pensare che vogliano essere "maîtres chez nous".
Chiedo all'Assessore di tenermi aggiornato sulla vicenda, che presenta la necessità di essere veramente "maîtres chez-nous".