Oggetto del Consiglio n. 2236 del 6 novembre 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1996
OGGETTO N. 2236/X Applicazione delle disposizioni contrattuali per la gestione del Centro sportivo regionale di Verrès. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
che il bando di gara per l'affidamento della gestione del Centro Sportivo regionale con piscina e palestra sita in Verrès prevede l'impiego minimo di sette addetti, di cui tre assistenti bagnanti, tre addetti alle pulizie e un addetto alla segreteria;
che, in seguito alla rescissione del contratto da parte dell'Amministrazione regionale nei confronti della cooperativa Centro Nuoto di Vercelli, la gestione del Centro Sportivo di Verrès è stato affidato "per scorrimento" alla cooperativa Mito di Torino;
che, a differenza del precedente gestore, la cooperativa Mito utilizzerebbe solo sei dei sette addetti precedentemente occupati, avendo licenziato uno di essi;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere se intende attivarsi affinché venga ripristinato il livello occupazionale minimo stabilito dal capitolato di appalto, con l'inserimento di tutti gli addetti che già in precedenza hanno fattivamente operato per il buon funzionamento del Centro Sportivo di Verrès.
F.to: Tibaldi - Lanièce
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) L'Assessore conosce molto bene il problema quindi l'interpellanza la do per letta.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.
Agnesod (UV) In effetti l'interpellanza solleva un problema esistente. Avrei gradito poter rispondere oggi alle questioni poste dagli interpellanti dicendo che la situazione è superata, in effetti ci stiamo attivando, dovremmo riuscire a farlo in questi giorni. Esiste una clausola a tutela dei livelli occupazionali, che prevede per quanto riguarda l'impianto sportivo di Verrès un organico di 7 persone, di cui tre assistenti bagnanti, tre addetti alle pulizie e un addetto alla segreteria.
La motivazione per cui la situazione non è ancora conclusa è dovuta a questo fatto: all'avvio della gestione dello scorso ottobre è risultato non più disponibile un dipendente con mansioni di assistente bagnanti sui tre previsti dal capitolato. Il dipendente in questione aveva infatti rassegnato le proprie dimissioni durante il periodo di gestione della ditta Centro Nuoto; la medesima ditta aveva provveduto a sostituire l'assistente bagnante con un dipendente socio provvisto dell'apposito brevetto, quindi aveva coperto questa disposizione prevista dal contratto.
La ditta Mito, pur segnalando difficoltà a reperire una persona che si rendesse disponibile a questo incarico, ha reso noto ufficialmente che il problema della temporanea mancanza dell'assistente bagnante, salvo i tempi occorrenti per le incombenze di natura amministrativa per l'assunzione, è ormai giunto ad una soluzione; mi auguro che sia una soluzione che possa andare a soddisfare le attese che si sono create con l'assunzione di un nuovo addetto avente il previsto brevetto, oppure trovando una soluzione interna, in quanto la nostra preoccupazione è quella che vengano ristabiliti i precedenti livelli occupazionali nel rispetto delle previsioni previste dal capitolato.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (Ind) La risposta è stata stringata, non so se volutamente o per quale altra ragione; mi sembra che qui la domanda fosse chiara e necessitasse di un'analisi un po' più approfondita del problema. L'Assessore era a perfetta conoscenza della situazione che si è verificata a livello di organico presso la piscina di Verrès - per questo non ho fatto l'illustrazione dell'interpellanza -, dal momento in cui la società Centro Nuoto di Vercelli è stata estromessa in seguito alla rescissione del contratto, ed è subentrata per scorrimento la Cooperativa Mito di Torino.
Sappiamo che quando c'è un subentro per scorrimento, la società subentrante è tenuta a rispettare tutte le norme che sono previste dal capitolato di appalto, come d'altronde sono state rispettate anche dalla società che è stata estromessa e che in precedenza aveva gestito la piscina; ma così non è stato.
Così non è stato ed è giusto segnalarlo, perché se il capitolato d'appalto all'articolo 12 stabilisce che per il funzionamento del Centro Sportivo è previsto un impiego minimo di 7 addetti inquadrati con qualifiche corrispondenti alle mansioni svolte e che sono i tre assistenti bagnanti, i tre addetti alle pulizie e un addetto alla segreteria cassa; così non si è verificato dal primo ottobre, data in cui si è verificato il cambiamento di gestione.
Non si è verificato perché una di queste 7 persone è stata licenziata e non sono state praticamente osservate fin dall'inizio quelle che erano le prescrizioni del capitolato.
Allora mi sembra che qui ci sia una disparità di trattamento nei confronti e del precedente gestore, che è stato sempre obbligato - giustamente - a seguire le norme del capitolato e qualora non le osservasse abbiamo visto che si è scatenato il putiferio con lettere, proteste, iniziative sugli organi d'informazione e così via, e soprattutto nei confronti della persona che è stata licenziata e che naturalmente non ha più potuto continuare, secondo quelle che erano le regole previste dal capitolato, ad esercitare la sua attività fattivamente presso il Centro Sportivo di Verrès.
Il fatto che l'Assessore ci risponda: "Mi auguro che sia giunta a soluzione la questione" vuol dire che non ha dimostrato assolutamente interesse nei confronti del problema, e questo è un fatto grave, perché se prima c'era interesse a rescindere un contratto per inosservanza di norme, qui mi sembra che ci sia una sorta di lassismo e di lasciare a livello di autogestione e di autodeterminazione quella che è la futura organizzazione di questa piscina. La piscina è un servizio pubblico ed essendo un servizio pubblico ha dei costi; naturalmente chi lo gestisce deve, essendo remunerato lautamente, avere la possibilità di soddisfare le esigenze pubbliche, in questo caso il livello occupazionale.
Non mi sembra che la soluzione più equa sia quella di procedere all'assunzione di un nuovo dipendente; per questo invito l'Assessore a farsi parte attiva nella vertenza e non abbandonare il contemperamento di questi interessi alle singole parti, perché qui si tratta di fare poi un palese torto ad una persona e l'Assessore lo sa. É un palese torto ad una persona che è stata allontanata senza motivazione, alla quale è stata fatta subentrare qualche altra persona.
L'Assessore sa benissimo che i tre assistenti bagnanti ci sono, anche se una di queste non occupa le mansioni precise che sono previste dal capitolato, sa benissimo che ci sono i tre addetti alle pulizie, sa benissimo che l'addetto alla segreteria cassa potrebbe essere quella persona che è stata allontanata senza alcuna giustificazione nel momento in cui c'è stata la rescissione.
Non si vorrebbe che questo fosse un triste esempio di come, in mezzo a conflittualità contrattuali fra l'ente pubblico e la cooperativa, o i privati che sono preposti alla gestione dei servizi pubblici, alla fine, a pagare il prezzo nella fattispecie di questa rescissione sia un dipendente, una persona che oltretutto è in età media, e sappiamo che oggi a questa età non è facile trovare lavoro perché c'è da una parte la concorrenza dei giovani e dall'altra la prospettiva dell'età pensionabile che si avvicina inesorabilmente.
L'invito che facciamo in questo caso è che l'Assessore si faccia parte attiva e non assista passivamente ad una soluzione che potrebbe essere fortemente dannosa e di torto palese nei confronti di una cittadina valdostana.