Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2238 del 6 novembre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 6 NOVEMBRE 1996

OGGETTO N. 2238/X Interventi regionali per aiutare le compagini sportive valdostane. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto di alcuni articoli apparsi sui mezzi di informazione locali inerenti le difficoltà che sta attraversando lo sport di squadra valdostano;

Considerata la valenza (anche dal punto di vista dell'immagine turistica) del prestigio di cui potrebbe godere la nostra regione se le équipes sportive che la rappresentano fossero in grado di distinguersi, sul territorio nazionale, non per i loro guai finanziari ma per brillanti prestazioni agonistiche determinate soprattutto da solidità e armonia di squadra;

Vista la promozione e la campagna stampa prodotta dall'Assessorato regionale al Turismo in merito alla presenza estiva in Valle dei ritiri di Juventus, Inter e Sampdoria, per i quali la Regione ha speso ingenti somme di denaro;

Considerato lo scarso interesse riservato invece alle numerose équipes sportive valdostane, la cui situazione societaria e gestionale passa spesso del tutto inosservata sotto gli occhi "distratti" dell'amministrazione regionale (basti pensare alla poca considerazione data all'Hockey CourmAosta nonostante i brillanti risultati sportivi conseguiti e il numeroso e solido vivaio che si è venuto a formare negli ultimi anni grazie anche all'interesse sorto in seguito alle affermazioni sportive della prima squadra);

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere se non sia il caso che la l'Amministrazione regionale si preoccupi, oltre a stanziare fondi per i ritiri precampionato di prestigiose squadre di serie A, di individuare e promuovere un intervento non solo di tipo finanziario ma soprattutto strutturale (gestione e utilizzazione delle strutture sportive esistenti), per le nostre compagini sportive che da troppo tempo versano in situazione di difficoltà, in modo da potenziare i vivai di giovani giocatori esistenti e in che modo l'Amministrazione intende operare a tal fine.

F.to: Lanièce - Tibaldi

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Con questa interpellanza noi sottoscrittori abbiamo voluto mettere in evidenza un problema importante, che riguarda gli interventi dell'Assessorato al turismo nell'ambito del settore sportivo, in modo particolare per quanto riguarda lo sport di squadra valdostano. Abbiamo potuto verificare che in questo settore da parte dell'Assessorato c'è stata una scelta, che possiamo definire programmatica, politica, di puntare a far venire in Valle d'Aosta soprattutto le grandi squadre di calcio di serie A: Juventus, Inter, Sampdoria. Ovviamente a fronte di questa scelta abbiamo visto che sono state spese ingenti somme: in 3 anni 1,5 miliardi per la Juventus, circa 300 milioni per l'Inter e più o meno la stessa cifra per la Sampdoria.

A fronte di queste ingenti spese non ci è sembrato che ci sia stato un ritorno conseguente alle spese effettuate dall'Amministrazione regionale, perché abbiamo potuto verificare che per le partite svolte quest'estate c'è stata la presenza di circa 10mila spettatori. E ancora, abbiamo verificato la carenza in cui si trovano le squadre sportive valdostane in ogni settore: dal calcio, all'hockey, in breve in tutti gli sport di squadra. In pratica, siamo in una situazione in cui constatiamo che da parte dell'Amministrazione regionale si è fatta la scelta di ospitare nella nostra regione i ritiri delle squadre di serie A, lasciando da parte le associazioni sportive sia le piccole che le grandi.

Basti pensare alla situazione dell'Aosta Calcio, che si trova in grosse difficoltà; basti pensare al fatto che alcune squadre di calcio si sono dovute raggruppare per far fronte alle spese, per poter continuare a sopravvivere, e la stessa cosa è successa anche nel basket; basti pensare al rugby che ancora "latita economicamente" per mancanza di sponsor. E ciò senza tener conto dell'hockey: fino a poco tempo fa questo sport aveva portato la nostra regione agli onori della cronaca, visto che il Courmaosta era arrivato a disputare la finale del Campionato italiano; poi per vicissitudini finanziarie, e probabilmente anche politiche, è seguita una situazione di stasi che ha portato alla situazione attuale, per cui nell'hockey quest'anno si è ricominciato da capo con ovviamente anche una perdita di un ritorno turistico, di immagine, e questa è una cosa che deve far meditare, secondo noi.

Per queste motivazioni abbiamo cercato di porre questo problema all'attenzione dell'Assessore, per sapere quale sia la sua volontà politica in questo ambito, pur riconoscendo giustamente che il fatto di ospitare certe squadre di calcio di serie A, durante i loro ritiri, ha avuto un ritorno televisivo e un flusso di turisti. Però ricordo che questo è un ritorno nell'immediato, è un investimento nel breve termine; mentre è molto più importante investire nello sport di squadra valdostana, aiutando le società sportive, non solo dal punto di vista finanziario, perché non vogliamo che si continui a pensare a "mamma Regione" che aiuta e dà i soldi e basta, ma attraverso delle facilitazioni, ad esempio l'uso della gestione degli impianti, oppure attraverso campagne promozionali per l'avviamento allo sport dei giovani.

Ricordo che la cosa più importante in qualsiasi settore sportivo è il vivaio, quindi interventi dell'Amministrazione regionale, rivolti a favorire i vivai nei vari settori sportivi di squadre valdostane, sono interventi a mio avviso molto più importanti, che non quelli di puntare ad un ritorno immediato derivante dal ritiro nella nostra regione di una squadra famosa, perché durano nel tempo, e perché sono diretti ai nostri giovani che vogliono dedicarsi allo sport.

Con questa interpellanza chiediamo il parere dell'Assessore su questa problematica; aspettiamo la sua risposta per poi fare ulteriori considerazioni.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) Rispetto al contenuto di questa interpellanza, ma anche riferendomi all'illustrazione fatta dal Consigliere Lanièce, colgo l'occasione per invitare tutti a non confondere o a non continuare ad intorbidare le acque su questo argomento.

Il discorso dell'investimento pubblicitario e promozionale della Valle d'Aosta lo abbiamo programmato diversificandolo; la diversificazione consiste nella scelta di usare il mezzo televisivo, di usare riviste specializzate, di utilizzare la carta stampata in una certa misura, di incentivare attraverso l'intervento finanziario previsto dalla legge n. 31, contribuendo a sostenere con un impegno finanziario annuo di 1,5 miliardi, manifestazioni agonistiche di altissimo livello, come la gara di Coppa del Mondo, come le tappe del Giro d'Italia, di diversificare anche attraverso l'immagine che può derivare alla Valle d'Aosta attraverso il ritiro di squadre agonistiche di alto livello del campionato di calcio.

Il calcio è lo sport più diffuso, più popolare, più conosciuto e più seguito, e la presenza di squadre di serie A ha creato un interesse durante i mesi estivi rispetto alla nostra regione di non poco conto, ha portato anche in questi mesi gente in Valle d'Aosta; tuttavia questa formula - come tutte le altre formule - non può essere quantificata soprattutto nell'immediato, anche se crediamo in questa diversificazione e in questa formula, che permette di cogliere più settori, più interessi, di stimolare più attenzione nel complesso di quella che può essere la potenziale offerta turistica della nostra regione.

Però la scelta di ospitare, cercando di entrare con un finanziamento pubblicitario legato a squadre di alto livello, non ha niente a che vedere con l'azione che portiamo avanti - e non da oggi - in favore dello sport valdostano. A questo riguardo vorrei sottolineare l'importanza che ha avuto e che ha ancora tutt'oggi la legge n. 85/87, che è stata una legge all'avanguardia, e lo è ancora rispetto alle altre realtà regionali, per quanto riguarda interventi pubblici, interventi della Regione a favore dell'attività sportiva in generale.

Quindi respingo questo tipo di accusa, perché la Regione Valle d'Aosta ha fatto il suo compito; occorre individuare nel contesto dell'attività sportiva, come in altri settori qual è il compito del pubblico e qual è il compito del privato. Credo, senza timore di smentita da parte di nessuno, che in Valle d'Aosta il pubblico abbia da sempre fatto la sua parte; abbiamo avuto anche in questi settori delle leggi speciali, nell'hockey sono state fatte tre leggi speciali, l'ultima prevedeva 1 miliardo e 350 milioni all'anno in funzione promozionale e pubblicitaria, e non di sostegno all'attività dello sport, perché c'erano gli elementi che potevano ravvisare l'utilità di utilizzare questo mezzo per far conoscere la Valle d'Aosta all'esterno.

In questo momento abbiamo la legge n. 85 e stiamo sviluppando una nuova legge assieme alle federazioni e alle società sportive, che prevede alcuni miglioramenti ambiziosi, perché bisogna tener conto della bontà che già attualmente presenta la legge n. 85. Alcuni miglioramenti - dicevo - che vanno nella direzione di un potenziamento dell'intervento rispetto all'attività giovanile, ai vivai, rispetto alla realtà che sta crescendo, perché non dimentichiamo che la Valle d'Aosta con i suoi 115mila abitanti ha dei risultati nel settore sportivo di primissimo livello, diciamo a livello internazionale. Questo significa che quello che è stato fatto e quello che stiamo facendo non dà cattivi risultati, anzi abbiamo delle grandi soddisfazioni.

Evidentemente gli sport di squadra patiscono più degli altri, perché l'utenza è quella che è, con 115mila abitanti non possiamo avere il grosso pubblico, di cui possono invece disporre città come Torino e Milano, quindi ci sono delle difficoltà oggettive di cui dobbiamo tener conto, e proprio per questo il nostro alto livello non è corrispondente a livelli che possono essere considerati a livello nazionale. In funzione della legge n. 85 contribuiamo nell'alto livello con il 30 percento dello stanziamento di 1,7 miliardi, non mi sembrano cifre irrisorie, tenendo conto non solo di quelle che possono essere le risonanze di un nome o di uno sport a differenza o a discapito di un altro, ma tenendo conto di parametri ben precisi che riguardano i chilometri di trasferte previste, le spese federali, le spese per impianti sportivi.

Sono tutti costi parametrici che mettiamo in tabella, per poter assegnare il contributo previsto per quanto riguarda l'attività di alto livello delle nostre compagini. Sono però alti livelli che non corrispondono sicuramente al livello delle squadre di calcio che menzionava prima Lanièce; allora, dobbiamo tener conto di questo fattore e chiarire con la massima onestà questo aspetto che riguarda: uno, la pubblicità e la promozione e l'altro, il sostegno verso l'attività sportiva che stiamo facendo e che stiamo facendo bene, non solo da adesso.

Rispetto a questo discorso non concordo sul fatto che dobbiamo in questo momento impegnare di più; 1,7 miliardi in base alla legge n. 85, 1,5 miliardi per le manifestazioni della legge n. 31, 400 milioni per le sponsorizzazioni individuali, sono fondi che vanno comunque nel settore dello sport, vanno per incentivare l'attività sportiva nella nostra regione.

Tenendo conto, come dicevo prima, di quelli che sono gli aspetti nuovi, che verranno in evidenza nelle discussioni consiliari sulla nuova legge riguardante la modifica della 85 concernente interventi a favore dello sport, dove si va a coprire quelle poche lacune che si sono evidenziate in questi anni, penso che la situazione globale sia abbastanza soddisfacente.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Prendo atto della risposta dell'Assessore, faccio due considerazioni. Una è positiva, perché l'Assessore ha affermato che c'è la volontà da parte dell'Amministrazione regionale di modificare la legge regionale n. 85 attraverso un potenziamento dell'intervento nei confronti dei vivai. Questa è una cosa molto importante, come avevo già detto nella illustrazione, perché il vivaio è la parte vitale di ogni sport; quindi fa bene l'Assessore a puntare in questa direzione con il potenziamento di quella legge, e noi verificheremo al più presto come è stato predisposto questo potenziamento.

L'altra considerazione è negativa nel senso che, quando l'Assessore dice che le scelte di ospitare queste squadre sono delle scelte che avranno dei ritorni non nell'immediato, non sono molto d'accordo perché i turisti vengono a vedere le squadre quando sono presenti, e non dopo tre anni quando non ci sono più. E non è che uno può pensare che il turista verrà in Valle d'Aosta fra 4 anni perché nel lontano '96 c'era la Juventus in ritiro a Saint-Vincent: questa è una cosa assurda. Il ritorno di una cosa del genere è un ritorno immediato, e basta!

Ribadisco quanto ho già detto prima; con questa interpellanza si vuole sottolineare soltanto che si è deciso di sponsorizzare la Valle d'Aosta attraverso la scelta di ospitare delle squadre di calcio prestigiose, scelta che, ripeto, ha un ritorno nel breve termine. Lo stesso obiettivo poteva essere perseguito, secondo me, potenziando e aiutando lo sport di squadra valdostano, non solo da un punto di vista finanziario, ma attraverso facilitazioni, uso e gestione degli impianti, attraverso una campagna promozionale per l'avviamento allo sport, che indirettamente comporta nel tempo un ritorno turistico, perché se potenziamo lo sport di squadra valdostano, quando questo sport è al massimo della sua potenzialità, ciò di conseguenza porta un ritorno turistico. L'esempio più pertinente è quello dell'hockey: quando l'hockey era ai massimi livelli, c'era un ritorno dal punto di vista turistico, basti pensare a quanta gente andava a vedere le partite di hockey, alla risonanza sui giornali.

Quindi secondo me le cose sono collegate: rafforzando lo sport valdostano e in modo particolare lo sport di squadra, automaticamente si riesce ad avere un ritorno turistico perché quando le squadre valdostane riescono a raggiungere dei buoni risultati se ne parla sui giornali, e in fondo diamo dei sostegni promozionali, finanziari o gestionali a delle strutture valdostane e non a delle strutture esterne. E questo è sempre lo stesso discorso di aiutare i Valdostani, piuttosto che dare sempre contributi o fare delle scelte che vanno a privilegiare persone o enti o società non valdostani.

Ripeto, a mio avviso le cose sono collegate, purtroppo l'Assessore non la pensa così; comunque sta di fatto che per me potenziare lo sport valdostano comporta sempre un ritorno turistico oltre ovviamente a rappresentare un intervento molto importante per i giovani e per gli sportivi in generale.