Oggetto del Consiglio n. 2189 del 23 ottobre 1996 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 23 OTTOBRE 1996
OGGETTO N. 2189/X Iniziative per salvaguardare l'occupazione nella nostra regione. (Interpellanza)
Interpellanza Vista la lettera n. 5516/5IND in data 19 luglio 1996, con la quale l'Assessore dell'Industria, Commercio ed Artigianato comunicava l'elenco nominativo dei dipendenti e dei dirigenti in forza alla Converter S.p.A. in data 18 luglio 1996;
Esaminato il suddetto elenco e riscontrato in ordine:
1) che su 84 dipendenti in forza alla data del 18 luglio 1996, 17 non sono residenti in Valle d'Aosta;
2) che per altri 12 casi risulta almeno poco credibile la cosiddetta "assunzione in loco", dal momento che le date relative al possesso della residenza in comuni valdostani e quelle di assunzione non lasciano adito ad alcun dubbio in proposito;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per conoscere:
1) quali iniziative intende adottare per salvaguardare l'occupazione, soprattutto giovanile, nella nostra Regione;
2) quali sono le figure professionali, contenute nell'elenco di cui in premessa e affidate a personale non residente in Valle d'Aosta, che non hanno trovato la dovuta domanda di lavoro di personale locale;
3) quali iniziative strategiche intende approvare per consentire una formazione del personale in grado di soddisfare le offerte di lavoro connesse con l'insediamento di nuove realtà produttive.
F.to: Linty - Marguerettaz
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Questa interpellanza, così come è stata scritta, nasce dalla risposta ricevuta ad una precedente interrogazione con risposta scritta, fatta all'Assessorato industria e commercio, circa l'elenco dei nominativi dei dipendenti e dei dirigenti in forza alla Converter S.p.A. di Pont-Saint-Martin.
Dall'esame dell'elenco che mi è stato trasmesso risulta un fatto che ritengo abbastanza importante per quello che concerne il futuro del settore produttivo e soprattutto del mondo dell'occupazione per la nostra regione.
Esaminando questo elenco, si vede che su 84 dipendenti a disposizione della Converter alla data del 18 luglio di quest'anno ce ne sono 17 non residenti in Valle. Non voglio fare un discorso particolare, riferito al fatto di avere o meno la residenza in Valle d'Aosta, però vorrei richiamare l'attenzione dei consiglieri su altri 12 casi, che sicuramente verranno smentiti dicendo che è tutto regolare, però voi capite che prendere la residenza da un comune della cintura di Torino nel Comune di Pont-Saint-Martin in data 4 aprile ed essere assunti alla Converter in data 10 aprile lascia qualche legittimo dubbio.
Chiedo: come mai si è aspettato che questi prendessero la residenza dal Comune di Torino a Pont-Saint-Martin per poi assumerli alla Converter, e non un'assunzione mirata sulla bassa Valle, che sappiamo pagare già dei carissimi prezzi in merito all'occupazione in questo settore?
Non mi fermo qui, perché dall'elenco emerge un'altra considerazione, ovvero la Regione mette i capitali, mette le aree, mette le maestranze perché mette gli operai, visto che esaminando sempre quell'elenco su 15 figure professionali come quadri ne abbiamo 3 valdostani, 12 ad oggi ancora residenti fuori della nostra regione. Allora viene spontanea la domanda: è possibile che nella nostra regione non esista la possibilità di formare non degli ingegneri in fisica nucleare, ma dei capi macchina, dei capi magazzino? Devo accettare l'idea che in tutta la regione non esisteva una persona che poteva andare a fare il capo magazzino presso la Converter o il capo elettrico? Mi risulta che esistono in Regione ottimi istituti professionali che preparano i ragazzi a diventare periti industriali, elettrotecnici, elettromeccanici, oppure contabili, programmatori.
Rispondendo a questa interpellanza l'Assessore dovrà dirci anche quali iniziative intende adottare per il futuro, perché se la situazione che abbiamo verificato con l'insediamento di Converter dovesse in futuro replicarsi, sarebbe bene anzitutto dare la priorità al personale valdostano non per altro, ma perché i capitali sono della Regione, quindi è giusto che se la Regione investe i capitali di quella portata per rilanciare un'area industriale qual è quella ex Ilssa di Pont-Saint-Martin, è anche giusto che questo investimento abbia un riflesso positivo sulla mano d'opera locale. Vorrei poi sapere come mai i dirigenti sono stati presi nella quasi totalità all'esterno della Valle: non ne avevamo di preparati? É stata una scelta aziendale là dove la Regione non ha potuto dire la sua?
Chiedo ancora quali sono le iniziative che intende intraprendere l'Assessorato all'industria per far sì che questa situazione non abbia a ripetersi, ovvero qualora si preveda un nuovo insediamento, una nuova realtà produttiva, fare in modo che ci sia il tempo, visto che disponiamo anche dell'Agenzia del lavoro e di altre strutture che costano fior di miliardi tutti gli anni, di formare delle persone con una certa priorità così che possano esercitare la loro professione all'interno di questi stabilimenti.
Presidente Ha chiesto la parola all'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Le considerazioni fatte hanno del buon senso, quindi rispondo con altrettanto buon senso, spero.
La convenzione con la Converter prevedeva l'assunzione di 60 unità e già la convenzione stessa prevedeva che potessero essere su queste 60 unità effettuate assunzioni di dipendenti non residenti nella misura di 9 unità. A tutt'oggi i dipendenti della Converter sono 93, di cui 74 residenti in Valle e 19 assunti fuori dai confini regionali.
Anche tenendo conto, perché credo che in effetti alcune di queste residenze molto prossime all'assunzione abbiano quel carattere che diceva Linty, cioè si spieghino solo come un modo di risposta formale alla questione della residenza, dietro al quale c'è la volontà di utilizzare personale particolare, quindi anche tenendo conto di questi 12, formalmente la convenzione è stata rispettata per ciò che riguarda il numero minimo fissato di residenti in Valle d'Aosta.
I problemi però esistono, quindi non voglio sfuggire alle domande; come si può fare?
Se andiamo a vedere le professionalità, la principale fra queste è capo macchina rotocalcografo, ci sono rotocalcografi in seconda, referenti reparto taglio, e poi alcune altre professionalità che sicuramente non esistono in Valle. Il problema che si pone è come si riesce a preparare il personale necessario, per il momento in cui l'azienda deve assumere.
In questo senso credo di concordare sul fatto di avere una migliore efficacia del servizio domanda-offerta istituito presso l'Agenzia del lavoro. É un servizio a cui si iscrivono i giovani lavoratori che hanno una professionalità che pensano di poter utilizzare, è un servizio a cui si rivolgono le aziende che hanno bisogno di personale, occorre che questo servizio diventi un servizio più trasparente rispetto alla possibilità di iscrizione, vale a dire che tutti siano più informati su questa possibilità di iscriversi, e che venga utilizzato con sistematicità da parte delle aziende che hanno personale da assumere. Perché finora è successo che c'è stato un rispetto formale, però abbiamo richiamato l'azienda al rispetto sostanziale della convenzione, cioè a non utilizzare accorgimenti per far passare per residenti persone che fino a qualche mese prima non lo erano, e l'abbiamo anche richiamata a rivolgersi in modo pubblico a questi servizi che possono disporre di professionalità.
Rimane un margine di difficoltà che è quello dell'avvio, perché quando c'è l'avvio di una nuova produzione, quando delle linee devono essere messe in movimento, occorre che ci sia del personale che è in grado di insegnare a quelli che a loro volta potranno in seguito insegnare ad altri, i primi elementi per poter far funzionare i reparti. É quindi una questione di migliore organizzazione.
Ci auguriamo che con l'unificazione che avverrà a breve tempo dell'Ufficio del lavoro e dell'Agenzia del lavoro, che costituiranno un'unica fonte di riferimento per i lavoratori che devono essere assunti e per le aziende, la questione possa migliorare.
Nell'interpellanza c'erano anche altre richieste. Per quel che riguarda gli interventi per l'occupazione, il Consiglio ha approvato il piano del lavoro già nel dicembre '94, nel quale sono contenuti obiettivi particolarmente riferiti all'occupazione giovanile. Ci sono iniziative di formazione al punto 2.2 del macrobiettivo 2, si tratta di azioni al fine di qualificare le risorse umane per un migliore inserimento professionale; ci sono iniziative di orientamento scolastico e professionale; c'è questo servizio di incontro domande-offerte di lavoro che credo possa essere migliorato e messo a regime in modo più efficace.
Le iniziative per ciò che riguarda l'occupazione giovanile sono state riferite alla II e V Commissione da parte dell'Agenzia del lavoro in una riunione del giugno di quest'anno, fra queste ha particolare rilievo quella degli stages professionali che ha già coinvolto oltre 800 studenti. Da queste relazioni si verifica che il livello di disoccupazione giovanile nella nostra regione tende ad essere principalmente un fatto qualitativo più che quantitativo, vale a dire che i tassi di disoccupazione sono simili a quelli della Lombardia e dell'Emilia Romagna, in particolare nel '95 la disoccupazione giovanile locale era il 20,3 rispetto al 21,8 della Lombardia e al 22,4 dell'Emilia Romagna, che però ci sono problemi legati alla diversificazione delle produzioni. In una realtà come la Valle d'Aosta non è possibile avere, come dicevo prima, tutti i rotocalcografi che possono invece esserci in un'area più ampia; occorre quindi che nelle convenzioni con le aziende, nel rapporto con il servizio domanda-offerta dell'Agenzia del lavoro e con l'Ufficio del lavoro, vengano particolarmente seguiti questi aspetti, altrimenti le aziende dicono di non trovare in Valle le figure corrispondenti.
Quindi c'è da una parte l'osservazione che l'azienda ha rispettato il numero previsto in convenzione e che la stessa è stata richiamata ad impiegare anche per i numeri eccedenti e per lo sviluppo che è in corso lavoratori residenti in Valle, dall'altra che si intende intervenire per migliorare questo aspetto della conoscenza dell'esistenza del posto di lavoro e della conoscenza della professionalità e della disponibilità del lavoratore.
Si dà atto che, dalle ore 17,36, presiede il Vicepresidente Marco Viérin.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LNPIAP) Penso che dalla risposta dell'Assessore, della quale lo ringrazio, siano emerse due questioni. La prima è che questa convenzione non è stata rispettata in tutte le sue parti perché in base alle cifre date, 19 su 74, se facciamo un rapporto 9 a 60, capiamo subito che siamo fuori da questo rapporto. Però il discorso credo vada più in là, perché è vero che non ci sono tecnici specializzati per queste macchine - il cui nome non ricordo talmente è complicato - ma credo che per creare uno stabilimento come Converter sia passato qualche mese da quando si è deciso il progetto esecutivo, da quando c'è stato il finanziamento, da quando le imprese hanno iniziato i lavori, e suppongo che prima di iniziare tutti i lavori di costruzione dello stabilimento si sapesse già che tipo di personale doveva lavorare a questa diavoleria di macchina. Pertanto chiedo se non era possibile da parte dell'Agenzia del lavoro, dell'Amministrazione regionale, dell'assessorato, fare formare del personale presso strutture sicuramente non presenti in Valle d'Aosta ma nelle regioni limitrofe che disponevano di queste macchine, in modo che quando partiva a pieno regime Converter, avevamo del personale valdostano a fare anche il caporeparto di macchine così complesse.
É chiaro che non possiamo pretendere che in una realtà di 110mila abitanti ci sia una domanda di lavoro così specializzata, però visto che oggi è possibile uno scambio di comunicazioni molto più rapido e preciso rispetto al passato, credo che nell'arco di un pomeriggio si poteva individuare uno stabilimento dove mandare dei ragazzi a prepararsi per il lavoro che dovevano fare. Dico questo perché ho seguito a suo tempo i progetti INAU portati avanti dall'Agenzia del lavoro, e così come si andava allora a visitare l'ADIDAS, per delle donne che poi si sono trovate a fare una, la parrucchiera, e l'altra, a gestire una palestra di cultura fisica, nello stesso modo l'Agenzia del lavoro avrebbe potuto convenzionarsi direttamente con delle imprese che formino il personale.
Quindi la raccomandazione che vorrei fare all'Assessore è quella di richiedere il rispetto di questa convenzione, perché la bassa Valle è stata colpita anche molto recentemente da eventi nefasti per quanto riguarda l'occupazione e il lavoro.
Inoltre credo che l'Agenzia del lavoro non dovrebbe essere un ente, un'istituzione, un ufficio, al quale le aziende si rivolgono se hanno bisogno; ma dovrebbe essere l'Amministrazione regionale che nel momento in cui impegna decine se non centinaia di miliardi per consentire l'insediamento di realtà produttive, impone alla nuova struttura che viene ad insediarsi, visto che abbiamo dei tempi tecnici che ce lo consentono, la selezione del personale attraverso l'Agenzia del lavoro. A quel punto l'Agenzia del lavoro saprebbe quali corsi organizzare per garantire alla nuova realtà produttiva la fornitura di mano d'opera specializzata per quel tipo di lavoro.
Per quanto riguarda il fatto di avere una disoccupazione dovuta non tanto al rapporto quantitativo quanto a quello qualitativo, vorrei ricordare - a costo di essere noioso - ciò che dissi in occasione della discussione sulla Casa da gioco di Saint-Vincent. I ragazzi in Valle d'Aosta mirano ormai tutti ad avere il posto o in Regione o al Casinò o in Forestale; cosa facciamo come Consiglio regionale per cambiare, per dare una svolta a questo modo di pensare in Valle d'Aosta? Perché se andiamo avanti così fra 15 anni un lattoniere o un falegname non so dove andremo a prenderlo! Credo che la Giunta debba impegnarsi per cercare di diversificare, forse anche di disilludere un po' il mondo giovanile valdostano per fargli comprendere come non sia possibile ottenere un posto dietro una scrivania per tutti i giovani valdostani.
Si dà atto che, dalle ore 17,45, riassume la Presidenza il Presidente Stévenin.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (PpVA) Credo che vada ringraziato il collega Linty per questa interpellanza, della quale non voglio assumermi la non dovuta paternità, è semplicemente una condivisione insieme a lui di questo problema.
Va ringraziato il collega Linty perché, pur avendo una ridottissima esperienza all'interno di questo Consiglio sia il sottoscritto che l'amico Linty, non so se in passato si sia già parlato di questo fatto; se n'è già parlato allora questo è molto grave...
(... interruzione fuori microfono...)
... direi che c'è pochissimo da ridere, anzi c'è da preoccuparsi doppiamente perché i casi sono due: o è la prima volta che scopriamo un'azienda che usa, come l'Assessore non ha potuto fare altro che ammettere, un escamotage di questo genere, perché di escamotage si tratta, i dati riferiti dal collega Linty sono chiari: residente a Torino fino ad una certa data, residente in Valle d'Aosta il 5 maggio, il 12 maggio - per dire delle date a caso - assunto dalla ditta come mano d'opera locale. Allora se questo non lo si sapeva, infatti pensavo che così fosse, diamo atto al collega Linty di aver sollevato un problema reale, perché come ha già detto lui questi sono soldi nostri, non sono mica soldi della Regione Piemonte? E allora o si fa una joint venture, come si usa fra imprese, altrimenti dobbiamo tutelarci maggiormente.
Se invece, come mi sembrava di capire da coloro che siedono su questi banchi da un po' di anni del sottoscritto, questa è una vecchia questione, la cosa preoccupa doppiamente, perché vuol dire che quest'Amministrazione non ha messo in atto quegli strumenti di controllo affinché questa situazione non si ripetesse. Questo credo che sia di una certa gravità.
C'è un dato sociologico che potrebbe essere confortato da questa situazione, e il dato sociologico è che in Valle d'Aosta il forte decremento della natalità che si registra è compensato da nuove residenze, e finora tutti i piccoli trattati di sociologia, fatti dalle agenzie varie, che girano nella Valle dicono che le nuove residenze sono dovute a due categorie di persone, agli extracomunitari e a coloro che lavorano nell'ambito edilizio. Scopriamo adesso che c'è una terza fascia, che non so quali dimensioni abbia. Mi auguro e spero che siano solo 12 persone, ma verrebbe da chiedere: Assessore, siamo certi che in tutte le aziende con le quali l'Amministrazione regionale ha contribuito ad incrementare l'occupazione locale, non abbiano seguito la stessa strada di questa? E che dimensioni ha questo fenomeno?
Spero che da questa interpellanza, che si basava su dati inconfutabili che riguardavano una sola azienda, parta immediatamente - se non è già partito, ma sono certo di sì - da parte dell'Assessorato una verifica su altre aziende in questo senso, perché questo dovrebbe cautelarci per un domani, qualora si presentino situazioni per le quali altre società ed altre aziende usufruiscano di finanziamenti locali senza darci le dovute garanzie che gli argomenti portati da noi nelle convenzioni siano adeguatamente rispettati.
Non sto lì a riprendere un argomento che ha già affrontato il collega, ma nel momento in cui l'Assessore ammette che queste 12 assunzioni come mano d'opera locale sono quanto meno sospette, poi dice che se conteggiamo comunque anche queste 12 e le sommiamo alle 17 stiamo ancora nei termini della convenzione, ebbene io credo che, se il rapporto era 9 su 60, non sia lo stesso rapporto 9 su 60 o 29 su 84.