Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2161 del 2 ottobre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 2 OTTOBRE 1996

OGGETTO N. 2161/X Iniziative per garantire all'utenza valdostana i vantaggi dell'autoproduzione di energia elettrica. (Interpellanza)

Interpellanza Considerato che il Consiglio regionale, nella sua seduta del 23 novembre 1995, ha approvato una mozione che impegnava "la Giunta regionale, di concerto con i parlamentari valdostani, ad adoperarsi nei confronti dei Ministeri competenti, dell'Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità per l'energia elettrica e delle strutture a cui farà capo l'Enel privatizzata, al fine di ottenere, per la Valle d'Aosta, concrete possibilità di attuare una efficace politica energetica regionale, compresi i poteri di concessione, la costituzione di consorzi, il vettoriamento e le politiche tariffarie, con particolare riferimento ad una riduzione del sovrapprezzo termico";

Appreso della Costituzione della Compagnie Valdôtaine des Eaux;

Ritenuta opportuna la trattazione delle questioni energetiche anche in seno alla Commissione mista Enel/Regione, laddove vengono chiamati (quando questa viene convocata) a discutere anche i rappresentanti dell'organo legislativo e non solo dell'esecutivo;

Considerato che gli utenti valdostani continuano a pagare il sovrapprezzo termico sebbene non venga prodotto in Valle d'Aosta un solo Kilowattora con energia termoelettrica;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali iniziative sono state prese in osservanza della sopracitata mozione per ridurre o eliminare il balzello del sovrapprezzo termico per gli utenti valdostani;

2) quali sono gli organi che compongono la Compagnie Valdôtaine des Eaux, qual è la sua autonomia decisionale, quali sono i suoi margini operativi, quali sono i suoi intendimenti circa la produzione, la trasmissione e la distribuzione di energia idroelettrica nella nostra Regione e se è prevista al suo interno una compartecipazione degli Enti Locali territorialmente interessati dalla sua attività;

3) quando ritiene di convocare per la seconda volta (in tre anni) la Commissione Enel/Regione al fine di predisporre le iniziative necessarie a garantire alla Valle d'Aosta quell'autoproduzione di energia da tutti auspicata;

4) se c'è l'intenzione, da parte della Giunta regionale, di aprire un contenzioso con l'Enel e con lo Stato italiano per la riappropriazione delle acque da parte dei valdostani.

F.to: Linty

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Questa interpellanza è un atto consequenziale di quanto questo Consiglio aveva approvato circa un anno fa. Infatti una mozione impegnava la Giunta e i parlamentari valdostani ad adoperarsi nei confronti del ministero industria e commercio per ottenere l'annullamento del sovrapprezzo termico per l'utenza valdostana e per iniziare una struttura di autoproduzione e di distribuzione di energia nella nostra regione.

Questa interpellanza prende spunto anche dalla costituzione della Compagnie Valdôtaine des Eaux, che è apparsa a più riprese nei discorsi dell'assessore e dei rappresentanti della Giunta sui giornali, ma che lascia dei grandi dubbi. Perché dico questo?

Perché non si conoscono i rappresentanti, o meglio non è dato sapere chi sono i rappresentanti di questa società, non è dato sapere qual è la sua autonomia decisionale, quali sono i rapporti che questa società ha anche con gli enti locali interessati, meno che mai quali sono i rapporti che questa società ha con l'Enel. Dico questo perché nel novembre del '95 già lamentai la mancata convocazione della commissione mista Enel-Regione e mi fu detto che questa commissione non era stata convocata perché l'Enel era in fase di privatizzazione e non aveva il tempo da dedicare alla commissione regionale.

Volevo sapere anche se c'è intenzione da parte dell'assessore di affrontare non solo il problema del contenzioso, ammesso che ci sia, con lo Stato italiano e con l'Enel, ma se intende - visto che ho sentito parlare di piani energetici - coinvolgere anche questa commissione, che mi pare commissione di tutta importanza, che in tre anni si è riunita solo una volta. Vorrei quindi sapere quali sono le sue intenzioni.

Si dà atto che, dalle ore 10,28, presiede il Vicepresidente Marco Viérin.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) La prima richiesta è sulle iniziative prese per far avanzare quanto contenuto nella mozione. Questi problemi relativi all'energia e alla situazione dell'energia per le zone di montagna sono stati sottoposti già nel mese di luglio scorso ad un tavolo di confronto fra gli assessori all'industria e il ministro dell'industria. Di questi problemi è stato interessato anche il coordinamento degli assessori e domani ci sarà una riunione degli assessori che si occupano di energia in vista delle posizioni da prendere nei confronti del ministro. Stiamo preparando un dossier per avere un incontro diretto e particolare come Regione con il ministro dell'industria, che nel luglio scorso si è detto disponibile a confrontarsi su questi temi, anzi ha detto di ritenerli importanti.

Sta seguendo la questione del sovrapprezzo termico anche la conferenza Stato-regioni; nel mese di agosto la Presidenza della Giunta si è fatta interprete nel fornire indicazioni al comitato tecnico interministeriale per la montagna, istituito dal CIPE con deliberazione 13 aprile '94, sottolineando in modo particolare la rilevanza prevista all'articolo 10 della legge sulla montagna per ciò che riguarda il sovrapprezzo termico. É questa una iniziativa che viene seguita anche dai parlamentari e che indubbiamente nel confronto con l'Enel non è facile, perché ovviamente ha i suoi interessi di S.p.A.; ci auguriamo di riuscire ad ottenere invece nel confronto politico risultati migliori.

Quali sono gli organi che compongono la Compagnie Valdôtaine des Eaux?

Il Consiglio di amministrazione e il collegio sindacale. Il consiglio di amministrazione è composto da tre membri: l'ing. Vassoney Franco, presidente, il dr. Trisoldi Riccardo, consigliere, e il signor Sapinet Livio, consigliere.

Il collegio sindacale è composto dai dottori: Marchiando, presidente, Marguerettaz, sindaco, Safina, sindaco.

Qual è l'autonomia decisionale della società? Questa è legata allo statuto e quindi in materia di ordinaria amministrazione le decisioni sono prese dal consiglio di amministrazione. In materia invece di decisioni straordinarie è decisiva l'assemblea dei soci, che è sostanzialmente la Regione attraverso Finaosta.

La società, come è previsto nello statuto, ha per oggetto la gestione di centrali e di impianti in genere per la produzione, il trasporto e la distribuzione dell'energia elettrica e del vapore, destinati ad essere utilizzati nei limiti previsti dalle disposizioni di legge che disciplinano l'esercizio dell'attività elettrica.

Il patrimonio impiantistico è composto ad oggi da tre centrali idroelettriche, le cui caratteristiche essenziali sono le seguenti: la centrale di Champagne II ha una produzione energetica di 150 milioni di kwh all'anno, la centrale di Verrès ha una produzione di 55 milioni di kwh all'anno, la centrale di Lillaz ha una produzione di 5 milioni di kwh all'anno, per un totale di 210 milioni di kwh.

Quali sono le iniziative che ha preso finora la Compagnie Valdôtaine des Eaux?

La compagnia può operare alla luce delle normative vigenti solo nel settore della produzione, in quanto il trasporto e la distribuzione sono riservati dalla normativa vigente all'Enel. Per operare la compagnia ha avviato la costituzione di una società consortile di imprese locali per l'utilizzo dell'energia elettrica di Champagne II e sta studiando l'opportunità di aumentare la propria produzione mediante l'acquisizione di centrali esistenti (la centrale di Issime, per esempio) e l'eventuale costruzione di nuove centrali.

Nella fase attuale l'ingresso degli enti locali nel capitale sociale addosserebbe a questi solo oneri ed anche di un certo rilievo, pertanto è all'esame la possibilità di coinvolgere in altra forma gli enti locali; cioè non è per oggi significativo né redditizio per gli enti locali entrare nel capitale sociale della società. Comunque su questo tema c'è disponibilità all'esame.

Per quel che riguarda la commissione Enel-Regione, in realtà si tratta di un comitato misto a cui partecipano i rappresentanti regionali designati dal Consiglio e i vertici dell'Enel, compreso il presidente del consiglio di amministrazione. Le difficoltà a riunirlo non dipendono dal fatto che ci sia a livello regionale qualche mancanza di volontà, ma perché i vertici dell'Enel sono stati per lungo periodo in posizioni di incertezza anche per vicende di vario tipo. Solo recentemente è stato nominato un nuovo amministratore delegato e nell'ultima riunione che si è avuta a livello di Giunta con l'Enel erano state fatte osservare delle incertezze sul futuro, sull'indirizzo, sulla struttura della società dopo la privatizzazione.

É stata in questi giorni definitivamente varata l'Authority, che è composta dal prof. Ranci, dal dr. Amassari e dal dr. Garribba; questo organo ha la possibilità di intervenire su questa materia soprattutto per ciò che riguarda le tariffe.

In risposta al punto 4 dell'interpellanza, la Regione con i suoi parlamentari e con il suo governo in primo luogo opera per il rispetto delle competenze statutarie della Valle d'Aosta; attraverso la Finaosta ha affidato una consulenza per una valutazione dei riflessi sulle competenze statutarie delle normative comunitarie e delle normative che verranno prese man mano a livello nazionale. Il primo problema è quello di smantellare il monopolio dell'Enel: se i privati o i pubblici hanno solo la possibilità di produrre, ma non hanno la possibilità di trasportare e soprattutto non hanno la possibilità di vendere, l'essere in possesso di capacità produttive diventa un fattore che può creare a volte dei costi senza i necessari ricavi.

Quindi l'intenzione della regione è che vada avanti un processo che consenta alla Regione stessa di utilizzare al meglio l'energia di cui dispone, di non avere carichi eccessivi per il trasporto sulle reti e di non avere condizioni penalizzanti per la possibilità di distribuzione.

Il punto principale è che nell'evoluzione dell'Enel noi riusciamo ad ottenere possibilità operative per ciò che riguarda il trasporto e la distribuzione. Se viene mantenuto l'attuale status di monopolio, l'Enel in sostanza può fare i prezzi che vuole al momento dell'acquisto dell'energia, può farsi pagare delle tariffe che portano fuori mercato le produzioni per il trasporto e può essere solo lei a distribuire, quindi può anche impedire una utilizzazione più diffusa rispetto agli utenti. L'impegno della Regione è quello di tutelare le condizioni statutarie e strappare spazi in modo da rendere pratica la possibilità di utilizzare nel modo migliore l'energia di cui dispone e di cui disporrà in futuro.

Per quanto riguarda il piano energetico, tramite convenzione è stata affidata a Finaosta e a CVA la redazione dello stesso; entro tre mesi sarà pronto il piano di utilizzazione delle acque a scopo idroelettrico ed entro nove mesi il piano complessivo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LNPIAP) Premetto di essere un po' sbalordito dalle ultime parole, cioè vengo a sapere che la redazione del piano energetico è stata commissionata a Finaosta: ho capito bene? Vorrei sapere le competenze finanziarie di Finaosta cosa possono incidere sulla redazione di un piano energetico. Penso che questo dovrebbe essere oggetto di una consulenza di psicanalisti per capire quale sia la competenza in materia di una finanziaria della Regione. É importante conoscere quali sono gli strumenti che usa la Giunta regionale per trovare soluzioni a problemi di questa rilevanza.

Tornando alla questione del sovrapprezzo termico, devo essere sincero e dire che il fatto di chiedere la riduzione del sovrapprezzo termico in virtù di una legge dello Stato, che prevede queste riduzioni, in ragione del disagio ambientale mi fa un po' incavolare. Che la nostra regione debba chiedere la riduzione del sovrapprezzo termico adducendo fra le motivazioni il disagio ambientale, le montagne, gli ostacoli naturali, non è proprio la sintesi della correttezza e soprattutto dello spirito che anima questo dibattito sull'energia. Non possiamo fare diversamente, lo so, è l'unico appiglio che abbiamo trovato, però credo sia giunto il momento da parte della nostra regione di rivendicare a voce più alta questo diritto dei valdostani, vale a dire quello di potersi autoprodurre l'energia e commercializzarla all'interno e all'esterno della nostra regione alle nostre condizioni.

Per quanto riguarda le difficoltà di convocazione del comitato misto Enel-Regione, penso che la Regione in questo campo abbia un peso contrattuale di tutto rilievo, dal momento che subconcede le acque all'Enel. Bisogna far perdere l'abitudine a questi signori di essere sempre i più desiderati, quelli che possono decidere quando fare le cose o quando non farle. Quando parlavo del contenzioso fra Stato, Enel e Regione, era anche riferito a questo problema, e cioè per far sentire l'importanza che per l'Enel riveste la regione: non dimentichiamo che l'Enel grazie alla concessione delle acque da parte della Regione Valle d'Aosta, produce qualcosa come 3 miliardi di kwh all'anno, quindi non è che abbia pochi interessi e penso che sia giusto farle comprendere - sia pure nelle maniere dovute ed eleganti - che la Regione ha un peso contrattuale un tantino superiore a quello dell'Enel per quanto riguarda la produzione e la distribuzione in Valle d'Aosta.

Il discorso dell'interessamento da parte degli enti locali si riallaccia al territorio, perché credo sia giusto - cito l'eventualità proposta dall'assessore, cioè quella centrale idroelettrica a Issime - che la comunità locale sia interessata da azioni finanziarie, economiche, energetiche, di questo tipo. Altrimenti sarebbe un errore pensare che la produzione di energia elettrica in Valle d'Aosta sia demandata ad una sorta di olimpo di pochi eletti, siano essi di emanazione pubblica (leggi: Finaosta che partecipa nella Compagnie Valdôtaine des Eaux), siano essi di emanazione privata (leggi: grande capitale che potrebbe investire, avendo le concessioni delle acque valdostane, per produrre energia e venderla all'Enel). Penso che il discorso energetico, il primo livello di benefici lo debba dare alla comunità che ospita almeno le unità di produzione. Abbiamo assistito in passato, anche un po' supinamente perché l'Enel ha fatto tutto quello che ha voluto, all'elettrodotto che da Creys-Malville scende a S.Maurizio Canavese e che passa nella bellissima valle di Dondeyna. Credo che l'ente locale interessato da qualunque tipo di iniziativa produttiva di energia elettrica debba poter dire la sua a riguardo, quando si preannuncia un intervento, qualunque sia, sul suo territorio.

Un'altra cosa poco chiara, che non mi trova assolutamente d'accordo, è una prassi che in questa regione si è già verificata in mille altre situazioni (leggi: Banca della Valle d'Aosta, Centro di Sviluppo, ma vi sono altri mille esempi), è quando si dice che la Regione, per il tramite di Finaosta, partecipa all'interno di una società, che ha il proprio statuto, che decide, che nomina dei rappresentanti, e quanto alle nomine ormai abbiamo disquisito abbastanza qui dentro sulle modalità, su come vengono fatte, su quello che c'è da cambiare e che regolarmente non si cambia, e poi questa società gestisce, agisce.

Ma la partecipazione è pubblica, totalmente pubblica, e sfugge al controllo del primo grado elettivo, cioè del Consiglio: questo lo dico per esperienza personale, perché una volta che i soldi escono dalle casse della Regione e finiscono nel capitale sociale di Finaosta, Banca della Valle d'Aosta o vattelappesca cosa, non possiamo più pretendere di avere una informazione perché queste società sono soggette al codice civile, alle leggi che regolano la trasparenza delle S.p.A.. Quindi non credo che il problema fosse da affrontare con un intervento massiccio di Finaosta, ancorché con la frase che ho usato all'esordio di questo intervento, cioè Finaosta che si mette a redigere piani energetici per la Valle d'Aosta, perché mi sembra faccia un tantino ridere la cosa. Sarebbe stato molto meglio addivenire alla costituzione di un consorzio che iniziasse ad affrontare seriamente il discorso energetico in Valle d'Aosta con un maggiore coinvolgimento degli enti locali rispetto a finanziarie discutibili della regione.

Per quanto riguarda il discorso trasmissione, o vettoriamento, e distribuzione dell'energia, che le leggi dello Stato danno in concessione esclusiva all'Enel, credo che anche in questo frangente sia giunto il momento di alzare la voce, e in che modo?

Sappiamo bene che se viene proposta a questo Consiglio una legge che si scontra con quelli che sono i principi costituzionali o con altre leggi dello Stato in vigore, il coordinamento ce la rimanda indietro, la legge può essere riapprovata con tutte le procedure di rito, oppure si va nei successivi gradi di giudizio, di contenzioso. Penso che da parte di questa regione sarebbe auspicabile addivenire all'approvazione di una legge che pure si scontra con quelle che sono le leggi dello Stato in materia di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, ma visto che - vedi ad es. tassa dei TIR nel Monte Bianco - si è potuto appurare che quando c'è la volontà di questo Consiglio di scontrarsi anche con le unità centrali dello Stato, la si mette in opera - chiaramente la tassa dei TIR era più facilmente risolvibile che non un contenzioso di questo tipo, vale a dire la trasmissione e la distribuzione di energia elettrica -, penso che sarebbe un segnale chiaro e inequivocabile che questa Regione intende assumere nei confronti dello Stato e dell'Enel per ciò che riguarda la produzione di energia elettrica.