Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2111 del 25 settembre 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 25 SETTEMBRE 1996

OGGETTO N. 2111/X Ripercussioni sulla occupazione e iniziative in relazione alle possibili conseguenze della crisi Olivetti sulle aziende della Bassa Valle. (Interpellanze)

Interpellanza Alla luce dei recenti sconvolgimenti finanziari e amministrativi che riguardano il gruppo Olivetti;

Premesso:

che la forte crisi del gruppo Olivetti potrà avere gravi conseguenze anche in Bassa Valle, ove hanno sede diverse realtà aziendali controllate o comunque collegate ad esso;

che regna grande incertezza per tutti i settori produttivi, ivi compresa la Lexicon, dedita alla produzione di strumenti per ufficio, tra i quali anche le stampanti ink-jet realizzate presso lo stabilimento Baltea Disk di Arnad;

che la nuova leadership amministrativa sembra intenzionata a procedere all'implementazione del solo comparto delle telecomunicazioni, sacrificando o "ristrutturando" in qualche modo le altre divisioni aziendali;

che l'amministratore delegato del gruppo Olivetti ha recentemente dichiarato che "le potenzialità della Lexicon vanno adeguate al mutato quadro competitivo", facendo presagire che anche tale settore sarà coinvolto da una ampia e massiccia ristrutturazione aziendale;

che le maestranze in attività presso lo stabilimento della Baltea Disk sono comprensibilmente preoccupate per il loro futuro lavorativo e per la continuità produttiva dell'insediamento, specie innanzi a voci non smentite che parlano di un maxi-licenziamento di cinquemila addetti e alla constatazione che i magazzini del medesimo stabilimento sono saturi di prodotti invenduti.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere:

1) se ha incontrato i vertici amministrativi del Gruppo Olivetti;

2) in caso affermativo che cosa è emerso dall'incontro e quali riflessi sono previsti sulle aziende valdostane direttamente collegate o comunque rientranti nell'indotto di attività della holding eporediese;

2) quali sono le determinazioni che intende adottare in merito al problema.

F.to: Tibaldi

Interpellanza Visto la grave situazione di crisi del Gruppo Olivetti;

Considerato il numero di aziende valdostane che hanno rapporti diretti ed indiretti con il Gruppo Olivetti, nonché i numerosi lavoratori pendolari;

Avuto notizia dell'incontro fra l'Assessore Demetrio Mafrica e i rappresentanti della "Baltea Disk";

Visto la già grave situazione occupazionale in atto anche in Valle d'Aosta.

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) in quale misura questa situazione graverà sull'occupazione regionale;

2) quali sono stati i risultati degli incontri con la dirigenza della "Baltea Disk" e del Gruppo "Olivetti";

3) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale per evitare eventuali ripercussioni anche in Valle.

F.to: Marco Viérin - Collé - Marguerettaz

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Con la presente interpellanza si vuole, come naturale, tornare a parlare in quest'aula di una serie di problemi industriali che riguardano un gruppo di rilievo nazionale, le cui vicende e i cui riflessi possono avere grosse ripercussioni anche su quella che è la realtà industriale valdostana.

Nel mese di settembre, e per una strana coincidenza già nel settembre dello scorso anno avevamo sottoposto all'attenzione dell'Assessore una serie di quesiti, riguardanti l'attività del gruppo Olivetti che nel mese di settembre ha visto una serie di svolte, a partire dalle dimissioni dell'ing. De Benedetti dalla carica di Presidente, e quindi dal cosiddetto "timone" di quella che è la sua holding. Dimissioni che poi sono state ritrattate per il fatto che De Benedetti ha di nuovo individuato nel giro di poche settimane un suo nuovo esecutore al vertice del gruppo, tant'è che mi sembra che proprio ieri Roberto Colaninno abbia preso le funzioni di Amministratore delegato al posto di Francesco Caio.

Diciamo che questo evento ha creato un notevole scompiglio, non so quali siano le ragioni più profonde di questa decisione da parte dell'ingegnere, perché penso che nemmeno il giornale e il mondo della finanza nazionale e internazionale le possano conoscere; sta di fatto che questa repentina decisione ha creato un forte sballottamento intanto a livello di mercato finanziario, dove il titolo in borsa è precipitato, ed è precipitato a valori che non possiamo considerare irrisori passando dalle 13mila e rotte lire che valeva nel 1986 a qualcosa come 500 lire della scorsa settimana - e il balzo che ha fatto in dieci anni è indice di quello che è stato il trend di questo gruppo -, e poi danneggiando in primis, anzi, non solo quelle che sono le attività produttive e la credibilità del gruppo sui mercati, ma lasciando una grossa incertezza sul futuro di quella galassia di attività e di occupati che possiede il gruppo a livello planetario.

C'è da dire che la grossa batosta tanto per cominciare l'hanno presa i piccoli risparmiatori, che hanno continuato a credere in questo capitano di ventura.

É ovvio che il nuovo e repentino avvicendamento a livello di amministrazione delegata non crea dei margini di sicurezza di fronte ad un gruppo che ha un indebitamento di 4.650 miliardi, il che significa che per ogni lira di patrimonio netto ben 2,3 sono di debiti.

Ed è naturale che questi dati non li ho raccolti solo io, ma li abbiamo raccolti tutti quanti noi, li hanno raccolti soprattutto coloro che lavorano quotidianamente nell'ambito del gruppo o hanno comunque rapporti con il gruppo.

Già lo scorso anno si parlò di Olivetti, se ne parlò quando venne in essere quella grandiosa ricapitalizzazione che provvide a portare nelle casse del gruppo qualcosa come 2.200 miliardi, che però contestualmente comportò dei tagli dolorosi a livello di occupazione. Ci sono sempre state nell'evoluzione economica e aziendale di questo gruppo delle promesse a cui spesso non hanno fatto eco le risposte adeguate.

Ebbene, in questa galassia che è l'Olivetti, per scendere in problemi più locali, un ramo in particolare, quello della Lexicon, riguarda un insediamento produttivo ad Arnad, la Baltea Disk, che produce stampanti a getto di inchiostro. Anche per la Lexicon, sulla cui solidità, sulla cui longevità sono già state date dall'Assessore assicurazioni a mezzo degli organi d'informazione, penso che ci siano dei lati adombrati sui quali è necessario avere più chiarezza e sicurezza. In particolare, qualche settimana fa, quando è stata stilata questa interpellanza, la leadership amministrativa sembrava intenzionata a procedere alla implementazione del solo comparto delle telecomunicazioni, sacrificando o ristrutturando in qualche modo le altre divisioni aziendali. Sappiamo tutti che il gruppo business di Olivetti è costituito dall'Omnitel e dai probabili accordi che l'Omnitel sta tessendo con France Télécom. É ovvio che il settore di punta è questo, e l'ingegnere, e comunque i vertici amministrativi dell'Olivetti, sanno che è da questo settore, che anche a livello patrimoniale è universalmente riconosciuto il vero gioiello del gruppo, che si produce la redditività dell'azienda, quindi è un pilastro che serve anche per gli altri rami aziendali, fra i quali appunto c'è il gruppo Lexicon.

Caio disse che le potenzialità della Lexicon vanno adeguate al mutato quadro competitivo; è una frase che può voler dire niente, ma che può avere anche significati più profondi, anche perché può far presagire che nell'ambito di questo settore ci possono essere coinvolgimenti di un'ampia e massiccia ristrutturazione aziendale, tant'è che in qualche maniera sappiamo che la divisione Lexicon è anche collegata al settore dei Personal Computer, un settore che sappiamo avere una importanza sempre più residuale nell'ambito di quelle che sono le attività della holding Olivetti.

Obiettivo della proprietà è quello di sacrificare informatica ed attività connesse. Ormai è chiaro, non sono io a dirlo in quest'aula, lo hanno detto in maniera più o meno velata gli amministratori che si sono succeduti, ci manca ancora la conferma di Colaninno, lo hanno detto soprattutto i sindacati che legittimamente esprimono le preoccupazioni del caso su quello che sarà il futuro dei loro rappresentati.

Sappiamo che gli ordinativi sono in notevole calo, soprattutto per il settore dei Personal Computer, ma anche per quanto riguarda alcune attività connesse, fra le quali quelle relative al gruppo Lexicon, e c'erano voci che non sono state smentite - faccio una piccola rettifica all'ultimo capoverso dell'interpellanza - che parlavano di un maxilicenziamento di 5000 addetti, questo prima che succedesse il famoso blitz, dove De Benedetti lasciò le redini dell'azienda a Caio. Quindi quando si parla di maxilicenziamento di 5000 addetti non si fa riferimento all'insediamento di Arnad, anche se la formulazione della frase fatta in maniera un po' frettolosa, potrebbe lasciare intendere in questo modo.

Lo scorso anno l'Assessore, quando diede risposta a precise domande che gli vennero poste attraverso un'interpellanza analoga, disse che l'insediamento di Arnad stava attraversando una fase di evoluzione positiva, rammentando i dati del '95 con 80 miliardi di fatturato a fronte di un milione di testine e con investimenti fatti nel '95 pari a 100 miliardi. Le previsioni del '96 erano allora di 100 miliardi di fatturato e 20 miliardi di investimenti.

Sappiamo che la Baltea Disk occupa più di 300 persone, delle quali buona parte sono residenti, e sappiamo che anche la Regione ha contribuito allo sviluppo di questo insediamento, o meglio alla sua recente riconversione industriale, con alcuni lavori che sono stati resi noti al Consiglio regionale e in particolare alla IV Commissione solo quando erano praticamente già in una fase di avanzato completamento, e quando la spesa inizialmente prevista di 6 miliardi era già arrivata a 16. Potremmo aggiungere: poco male, se sappiamo che 10 miliardi in più sono una spesa imprevista ma necessaria; l'importante è avere la sicurezza, la garanzia, che questi soldi siano stati spesi per un insediamento in grado di avere una certa continuità.

Sarebbe interessante avere anche qualche dato, adesso nella mia interpellanza non è stato esplicitamente richiesto, su quelle che sono le previsioni o quelle che sono state le tendenze nel corso dell'ultimo periodo. In particolare, sarebbe interessante sapere se, come annunciato, l'Assessore ha incontrato i vertici del gruppo Olivetti in merito alla situazione dell'insediamento di Arnad, e cosa è emerso da questo incontro e quali sono i riflessi previsti sulle aziende valdostane controllate o comunque collegate, che fanno parte del cosiddetto "indotto" in Bassa Valle. Infine, chiedo quali sono le determinazioni che intende adottare in merito al problema, sempre ammesso che l'Assessore riconosca l'esistenza del "problema Olivetti".

Si dà atto che, dalle ore 17,05, presiede il Vicepresidente Aloisi.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Non toccherò gli aspetti già trattati dal collega Tibaldi, ma vorrei ricordare ai consiglieri quello che è stato il succo del dibattito un anno fa, quando abbiamo affrontato questo problema. L'Assessore ci disse, in quell'occasione, che non vi erano problemi per le attività produttive insediate in Valle, collegate direttamente o indirettamente con il gruppo Olivetti, come attesta il verbale di quella seduta: "Devo dire che per nostra fortuna le notizie che riguardano la regione non sono negative e pur restando queste notizie aperte per il futuro, perché il destino del gruppo ovviamente potrà avere in futuro sviluppi che interessano la nostra regione, per il momento non abbiamo notizie negative". L'Assessore ci garantì che nelle future strategie dell'Olivetti non era prevista l'uscita dall'area produttiva dei Personal Computer, cosa che sappiamo non essere così, inoltre l'anno scorso l'Assessore ci disse che da notizie che aveva assunto c'era tranquillità per le attività in Valle d'Aosta.

Queste cose voglio ricordarle passo passo, perché ci sono elementi che forse l'Assessore potrebbe utilizzare anche nella risposta di oggi. Diceva: "L'Olivetti pare intenzionata a non uscire dall'area del business dei Personal Computer per diverse ragioni: la trasformazione dell'azienda, da azienda operante prevalentemente nel campo dell'informatica ad azienda che opera nel campo dei servizi non è ancora ultimata, per cui si intende conservare una parte di questo vecchio mestiere, ma soprattutto perché il Personal Computer, trasformato in prodotto multimediale, allacciato ai servizi telefonici di fax, alla televisione, come l'ultimo modello presentato in vision, dimostra che è un prodotto che tende a diventare di produzione di massa. [...] C'è nel mercato di questi tipo di prodotti una crescita molto forte e ci sono anche precedenti illustri, l'IBM e la Digital hanno dimostrato che i prodotti di Personal Computer possono continuare nel settore ed affrontare anche il settore maggiormente innovativo".

Se questa era la lungimiranza dell'Assessore, penso che oggi questa lungimiranza sia caduta!

Così si esprimeva l'Assessore per quanto riguarda i tagli. Continuava poi: "Per quanto riguarda le produzioni credo che i problemi debbano partire dalle affermazioni dell'azienda. L'azienda afferma di non voler abbandonare il settore dei Personal Computer".

Infine diceva: "Abbiamo detto che l'unica azienda direttamente collegata al gruppo Olivetti è la Baltea Disk, ma viene mantenuto il livello ed anzi aumentato il numero dei Personal prodotti - ed oggi si dice che la Baltea Disk non è collegata alla produzione di Personal - e quindi non dovrebbero esserci nelle altre aziende problemi significativi di questa vicenda".

Vediamo che tutte queste cose dette dall'Assessore un anno fa sono oggi completamente rovesciate.

Andiamo a capire il perché l'Assessore aveva dato in Consiglio queste risposte; rileggendo il dibattito dell'adunanza del settembre '95 ci si accorge che i consulenti dell'Assessore in quell'occasione furono essenzialmente due, e possiamo anche capire quali consulenti aveva utilizzato l'Assessore. Si vedrà con chiarezza che riemerge sempre la mia solita contestazione verso l'Assessore che preferisce consultarsi con persone che dovrebbero essere la controparte.

Leggo testualmente: "Sono stati presi tutti i dovuti contatti con il responsabile del gruppo Olivetti, con la Baltea Disk ci sono contatti molto frequenti; ci sono notizie fornite direttamente dal responsabile della Baltea Disk". Questo è il primo consulente.

E ancora: "Il fatto che le nostre aziende non siano toccate dal processo di ristrutturazione viene qui considerato un fatto negativo". Ma qual è l'altro consulente che dovrebbe aprirci gli occhi?

L'ultimo passaggio riguarda la chiusura dell'intervento dell'Assessore: "Anche in questo settore abbiamo delle notizie da parte dei responsabili del settore dei Personal Computer; l'amministratore delegato della Conner è entrato con responsabilità dirigenziali nella divisione del Personal ed abbiamo da lui direttamente delle notizie". Se l'Assessore aveva ottenuto notizie dai dirigenti della Baltea e dall'amministratore delegato della Conner, sappiamo soprattutto quest'ultimo che fine ha fatto fare alla propria azienda!

Dicendo questo, spero vivamente che l'Assessore, nella risposta che ci dovrà dare oggi, non abbia utilizzato dei consulenti simili a questi, quindi mi permetterò di verificare se le notizie date possono essere condivise oppure no.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) Non so come rispondere al Consigliere Tibaldi e al Vicepresidente Viérin perché non so quale debba essere secondo loro la fonte delle notizie: forse il bar di Pollein?

Io non sono l'amministratore delegato dell'Olivetti, non so se l'amministratore delegato che è stato eletto qualche giorno fa ha già una sua strategia chiara in testa, visto che il precedente è durato due mesi e non ha potuto realizzare le strategie che aveva in mente.

Il rappresentante della Regione, che ha rapporti con aziende che hanno convenzioni, può avere notizie principalmente dalle aziende stesse; oltre ai rapporti che fa Finaosta e che l'Assessore si legge, la fonte prima di conoscenza del mercato non può che essere l'imprenditore e sulle notizie fornite dall'imprenditore non credo che fino a prova contraria ci sia possibilità di dire che sono false, né esistono in questioni così complesse dei possibili testimoni, che non siano studi che si impegnano per mesi e mesi a fare analisi, cosa che mi pare non sia il caso rispetto ad un problema che ha coinvolto in questo periodo la Consob, il Governo e gli amministratori di tutte le regioni.

Io ho avuto incontri con gli amministratori della Lexicon e della Baltea Disk, a cui ho chiesto notizie sul loro mercato, sulle loro intenzioni e sui loro prodotti.

In quanto alle osservazioni che venivano fatte, lo scorso anno ho detto che alla Baltea Disk non ci sarebbero stati problemi; infatti per tutto il '95 e per la parte del '96 fino ad oggi la Baltea Disk ha aumentato i suoi occupati e le sue produzioni, ha aumentato quindi il tipo di modelli che ha messo sul mercato, e questa settimana ha presentato tre nuovi modelli di testina, notizia comparsa sui giornali, e nuovi prodotti con una definizione più elevata. Quindi la notizia che per la Valle d'Aosta non ci sarebbero stati problemi è stata finora verificata: per la Baltea Disk gli occupati non sono diminuiti rispetto alla discussione dello scorso anno.

Quanto al ruolo dei Personal Computer, a parte il fatto che nessuno è riuscito a strappare nessun livello, né a livello di Governo, né a livello di Commissioni parlamentari, né a livello di Consob, né a livello di esperti e di analisti di mercati finanziari, una parola definitiva sulla sorte dei Personal Computer all'interno del gruppo Olivetti, e che quindi l'uscita finora non c'è stata, credo che sia pensabile - questa è una mia opinione - che per Olivetti il core business sia rappresentato dal settore della telefonia e delle telecomunicazioni. E credo che effettivamente, come è emerso in questi mesi, il settore dei Personal Computer non abbia raggiunto i livelli che erano stati prefissati nel momento in cui era stata costituita l'apposita divisione. Quel settore non ha raggiunto le dimensioni volute, non ha raggiunto neppure il pareggio operativo, non è quindi oggi chiaro se in questa divisione si andrà verso un abbandono da parte del gruppo Olivetti, verso una vendita o verso la ricerca di una partnership: tutte e tre le soluzioni sono possibili.

Che legame esiste fra il Personal Computer e la Lexicon? La Lexicon è un settore che opera per le macchine da ufficio, si occupa di macchine da scrivere, di stampanti, di registratori di cassa, di fax; il settore della Baltea Disk produce testine per stampanti, per fax e per registratori di cassa, quindi ha già una sua varietà di produzione. La Lexicon ha raggiunto dimensioni, ha un mercato di circa 2000 miliardi, ha in questi anni sempre avuto risultati operativi positivi, per cui - è sempre una mia ipotesi - ha le dimensioni tali per essere mantenuta all'interno del gruppo, per trovare eventuali alleanze, oppure per essere ceduta mantenendo la propria continuità.

Ho incontrato i responsabili della Baltea Disk e della Lexicon, che hanno confermato di non avere fino alla fine dell'anno modifiche rispetto ai programmi impostati di produzione, di modelli da portare sul mercato, tant'è che li stanno portando, di livelli di occupazione. Il che non vuol dire che io possa garantire che non ci saranno; credo che nessuno che opera nel settore industriale sia in grado di dare assicurazioni a lungo termine sull'andamento del suo settore di mercato e della sua azienda. Posso analizzare le cose in base a monitoraggi, incontri, verifiche fatte dai nostri strumenti operativi che sono l'Assessorato e la Finaosta.

Fra le aziende locali che appartengono al gruppo Olivetti, un'azienda che ancora non si è insediata e che non appartiene più al gruppo Olivetti è la Syntax, che è stata acquisita al 75 percento dal gruppo francese Séma e opera nel settore dei servizi, quindi non è legata né ai computer né ai prodotti per ufficio. L'unica azienda che oggi abbiamo in Valle controllata dal gruppo Olivetti in modo indiretto è la Baltea Disk, che al 65 percento è controllata da Oci, che a sua volta è controllata al 50 percento più un'azione da Olivetti Lexicon.

Ho detto che in questo ambito il gruppo Lexicon per le proprie dimensioni operative e finanziarie prevede di riuscire, a meno di tempeste che coinvolgano in modo irrecuperabile l'intero gruppo Olivetti - cosa che non credo capiterà e che non sia nell'interesse di nessuno auspicare per il ruolo che questo gruppo ha avuto in Italia e che può ancora svolgere in settori strategici -, a dare sufficienti garanzie di continuità.

Dai recenti dati abbiamo per esempio che la Baltea Disk ha operato nel corso dell'anno con un ritmo produttivo di circa 50mila testine al giorno; le linee di tendenza delle stampanti a getto di inchiostro e dei relativi accessori hanno evidenziato nel '95 un trend crescente del 56 percento; le previsioni di vendita per le stampanti a getto di inchiostro dovrebbero portare questo settore in cui è in riduzione il peso delle stampanti laser al 60-65 percento.

Il mercato è qualcosa che bisogna conquistare ogni giorno, la Baltea Disk sta procedendo nei suoi progetti di sviluppo industriale con nuovi prodotti, con prodotti tecnologicamente più avanzati, quindi sia per il gruppo Lexicon che per la Baltea Disk non ci sono, a detta dei responsabili, per il momento previsioni negative.

Le aziende che operano in Valle operano prevalentemente per il gruppo Lexicon, solo in parte marginale per la divisione Computer. Posso anche fare un elenco e un'analisi dettagliata - ho a disposizione i dati del fatturato di ogni azienda - del fatturato che fa verso Oci, del fatturato che fa verso Lexicon, del fatturato che fa verso la divisione Personal Computer. La società Item e il gruppo costituito da Robotronic, Assar e Fia, hanno forniture soprattutto con il gruppo Oci e con Olivetti Lexicon; la Set e la Elelys hanno una quota con tale gruppo un po' inferiore; abbastanza basso risulta invece il tipo di influenza che ha il fatturato per il gruppo Cast e per Henrietti che hanno qualche fornitura diretta con la divisione Computer.

Quali problemi prevedono queste aziende? Non prevedono per il momento cali di ordini o difficoltà di mercato; prevedono qualche possibile difficoltà nelle dilazioni di pagamento che il gruppo Olivetti ha richiesto rispetto ai tempi previsti. Da questo punto di vista potranno presentarsi dei problemi.

Nel complesso, quindi, posso dire che in una situazione che è difficile, in una situazione che ha dimensioni internazionali, in cui la competizione è fra tutti i principali gruppi europei, giapponesi e americani, le aziende che operano in Valle hanno possibilità ragionevoli di essere sfiorate da questa crisi ma di riuscire a superarla in modo non traumatico, e di poter affrontare il futuro con le normali iniziative che richiede il mercato, che richiede la presenza di modelli sul mercato, che richiede la capacità di stare sul mercato.

Quale tipo di iniziative possiamo prendere? Credo che si possa operare in due direzioni, perché abbiamo delle convenzioni che ci consentono di avere rapporti con le aziende: possiamo monitorare con continuità le aziende e monitorare anche le aziende dell'indotto con le quali non abbiamo convenzioni, ma con le quali possono esserci dei riflessi dell'attività del gruppo.

In sostanza, non credo di poter dire di essere tranquillo, indifferente, perché sarebbe sciocco; credo che sia dovere dell'Amministrazione regionale seguire queste aziende nel modo migliore possibile. Credo di dover tener conto di quanto le aziende e i gruppi mi riferiscono e se sono richiesti interventi particolari di sostegno, di sottoporli all'analisi tecnica necessaria.

Per il resto non credo di avere doti profetiche; credo che da una parte sia giusto essere disponibili a verificare e ad intervenire per quanto possibile, ma dall'altra che non sia poi neanche così giusto per ogni situazione di crisi nazionale subito prevedere una catastrofe regionale, perché non corrisponde al vero, non serve a nessuno, e mentre è giusto essere preoccupati, non è giusto creare allarme al di là di quello che già viene creato dalle notizie di carattere nazionale, dalla situazione di crisi e di recessione che esiste.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Assessore, è inutile dirlo, siamo sempre alle solite. Io inizio dalla fine del suo intervento. Condivido con lei che non è il caso di allarmarsi, però è il caso di parlarne e di essere pronti, cosa che invece in molte occasioni vedo che non lo siamo. Non sto a ripetere le date di queste occasioni, perché tutti i consiglieri credo ne siano a conoscenza, e non solo i consiglieri, quindi vengo ad alcune sue affermazioni.

Lei mi dice che la fonte prima non può essere che l'imprenditore. É vero, può essere un imprenditore, ma non sicuramente l'imprenditore interessato al problema, perché sarebbe come andare a chiedere a chi mi vende una macchina, se la macchina è in buono stato, in quanto la risposta la conosco già prima di andarci.

Lei mi dice anche che non si può dire che siano false quelle notizie che lei ci diede un anno fa in quest'aula, quando presentò il settore del Personal Computer come la panacea di tutti i mali dell'Olivetti, a seguito di colloqui avuti con dirigenti della Baltea Disk e con l'amministratore delegato della Conner (e sappiamo che fine ha fatto...).

(... intervento dell'Assessore Mafrica, fuori microfono...)

... Assessore, lo ha detto lei nel suo intervento del settembre '95, se lo rilegga! Io dico solo che non erano false perché lei ha avuto queste notizie in buona fede, ma sicuramente erano sbagliate, e quindi proprio perché erano sbagliate si avalla la considerazione che facevo poc'anzi, cioè il fatto di raccogliere informazioni da imprenditori, ma non da quelli direttamente interessati.

Lei ha detto che fino ad oggi non ci sono stati problemi; sono contento di questo, però quando lei dice che ora Olivetti si rivolgerà ai settori della telefonia e della telecomunicazione, e poi aggiunge che Lexicon ha dimensioni tali per essere mantenuta o ceduta, e che ha avuto garanzie che fino alla fine dell'anno non ci saranno licenziamenti, vorrei ricordare che mancano 90 giorni alla fine dell'anno e che, se non è il caso di fare allarmismi, tuttavia è bene sapere, non dico 90 giorni prima, ma almeno agli inizi di dicembre, cosa succederà il primo gennaio. Non possiamo aspettare a gennaio per dire ai nostri Valdostani cosa dovrà loro succedere.

Poi mi parla in un'ultima affermazione della necessità di monitorare le aziende; sono tre anni, Assessore, che le dico che non bisogna utilizzare canali sbagliati ma bisogna monitorare, e la grossa colpa che le rivolgo è che non è mai stato fatto un monitoraggio serio, per verificare quelle 30-35 aziende che hanno oltre 35 dipendenti presenti in Valle, perché il monitoraggio deve essere fatto da tecnici di fiducia, non dalla controparte!

Concludendo, lei nell'intervento del settembre '95 si soffermò a lungo a parlare dell'occupazione; mi permetto di ricordare ai consiglieri che lei disse che l'occupazione nel primo semestre '95 andava a gonfie vele e in particolare che - cito - "la nostra regione dal punto di vista dei dati sulle imprese che nascono rispetto alle imprese che si cancellano ha fatto registrare un saldo positivo dell'1 percento, fatto che colloca la nostra regione fra le regioni dove questo elemento è più significativo. Dai dati forniti dall'Ufficio del lavoro risulta una crescita del 12 percento nel settore dell'industria". Vado a prendere i dati del primo semestre '96, che molti Valdostani non conoscono ancora, non so per quale motivo, e da questa nota informativa dell'Ufficio del lavoro apprendo che: "il tasso di crescita degli iscritti disoccupati è aumentato del 6 percento rispetto al primo semestre '95. [...] Il calo più sensibile viene dal settore industriale, meno 13 percento, in particolare dall'industria in senso stretto". In passato, Assessore, ci si difendeva sempre dicendo che la media era sempre alta perché c'era la crisi dell'edilizia; guarda caso il 13 percento questa volta viene aiutato dall'edilizia, perché se andiamo a dividere il settore industriale fra edilizia e industria pura, vediamo che abbiamo un 5 percento in meno nell'edilizia e il 31 percento in meno nell'industria. Quest'anno è successo l'inverso di 3-4 anni fa, cioè l'edilizia non ha aiutato a mediare il minor avviamento al lavoro.

Altra controtendenza: "gli avviamenti a tempo determinato sono aumentati del 7 percento"; vorrei ricordare che gli avviamenti a tempo determinato dimostrano proprio questa tendenza di crisi occupazionale gravissima, perché le aziende che assumono ancora assumono solo per alcuni mesi e non più a tempo indeterminato. Quindi in una situazione di questo genere sono obbligato a far delle considerazioni, e se un anno fa in quest'aula dichiarai - ed è a verbale - che l'Assessore assomigliava sempre più a Ponzio Pilato, oggi posso spingermi oltre ed estendere questo discorso anche al Presidente della Giunta questo discorso, che mi sembra si sia disinteressato sia della situazione industriale che occupazionale, scaricando il tutto sull'Assessore. Quindi posso capire i problemi che ha l'Assessore, che mi ricorda il contrario di Re Mida, perché tutto quello che tocca, anziché trasformarsi in oro, si dissolve nel nulla!

Non mi stupisco che inizi a circolare un termine: "Mafricrack"; spero che questo termine non venga più utilizzato in futuro, ma se continuiamo di questo passo...

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Per una breve replica. Dalla risposta dell'Assessore noto che c'è una notevole inversione di tendenza per quanto concerne il suo commento sullo stato di salute del gruppo Olivetti, quindi sulle conseguenze che possono derivare alla Baltea Disk, unica azienda controllata - come dice lui - operante in Valle d'Aosta. Un'inversione di tendenza che ha più volte sottolineato dicendo che fino alla fine dell'anno ha avuto assicurazioni da parte degli amministratori delegati di Lexicon e Baltea Disk che non ci saranno modificazioni, o che non ci sono per il momento previsioni negative, o meglio, che l'unico elemento di preoccupazione sono le dilazioni di pagamento che il gruppo Olivetti ha chiesto alle aziende dell'indotto.

Ebbene, è un'inversione di tendenza nei commenti dell'Assessore, che mi sembra non di poco conto ma assai significativa, perché, come è noto, il Governo tende a minimizzare i problemi che si stanno avvicinando o che sono già in essere. Quando ci riferiamo a situazioni che sono in stato di degrado, è ovvio che chi governa tende a minimizzare e mette sempre una vena di ottimismo nonostante siano già in essere situazioni in forte stato di degrado. Ne abbiamo avuto prova con l'eccesso di ottimismo che è stato profuso nelle dichiarazioni dell'Assessore, penso anche del Presidente, quando si stava avvicinando il de profundis per la Conner. Mi auguro che questa inversione di tendenza nei commenti non faccia presagire che si stia avvicinando qualche altra data di scadenza che sia assolutamente sgradita. L'ipotesi dell'Assessore dopo i colloqui con gli amministratori delegati di Lexicon è che la divisione ha le dimensioni operative e finanziarie idonee per essere mantenuta nel gruppo. Prendiamo atto di un'altra analisi di medio o breve periodo fornita dall'Assessore, come fece già nel '95 quando ci comunicò, con una vena brillante possiamo dire, che il settore dei Personal Computer era l'osso duro del gruppo Olivetti e che assolutamente non sarebbe stato oggetto di dismissioni, di cessioni o - detto in parole povere - di condanna.

Staremo a vedere, come stiamo anche osservando altre realtà aziendali che hanno a che vedere con l'informatica, la telematica o con il settore dei servizi o delle macchine per uffici. In particolare, nel settore dei servizi, la Syntax, che è stata ceduta al gruppo francese Séma, apparteneva al gruppo Olivetti ed è stata un'altra dismissione dall'Olivetti al gruppo francese Séma, come fu ai tempi la Conner che dall'Olivetti venne ceduta alla Sea Gate, anche qui un precedente già lo abbiamo, speriamo che non abbia lo stesso epilogo. Nel caso della Syntax c'è una convenzione che prevede uno stanziamento di oltre 30 miliardi per 75 persone a regime, livelli occupazionali dichiarati sui documenti; questo non è stato oggetto di quest'interpellanza, lo sarà di una prossima interpellanza visto che sembra che la cessione da Olivetti a Séma deresponsabilizzi gli impegni dell'Amministrazione e naturalmente gli impegni che si era assunto a suo tempo l'ingegnere.

Abbiamo visto anche Zincocelere ha ottenuto un bel po' di miliardi in termini di liquidità, però mi sembra che sul fronte degli impegni da parte dell'imprenditore, che sappiamo essere imprenditore figlio della "galassia Olivetti", ci siano già delle disattenzioni, o meglio, usiamo anche qui una frase prudente: nel silenzio della convenzione, chi la spunta è sempre l'imprenditore. Naturalmente ha trovato una controparte, la Regione, che ha sufficienti disponibilità finanziarie per far fronte a grosse fregature, ma finché c'è il grasso che cola, possiamo permettercelo, quando non uscirà più niente dal torchio o nel torchio chi ci finirà!

Stiamo pagando, un'impostazione industriale di tipo monoculturale che già ha caratterizzato l'area del Canavese, ma che ha influenzato anche la Bassa Valle; monocultura industriale i cui effetti, per carità, sono positivi in caso di congiuntura favorevole, ma i cui effetti devastanti nel caso in cui ci sia il declino del gruppo trainante si vedono in maniera altrettanto frettolosa.

Non vorrei che la frase di un illustre personaggio, Monsignor Bettazzi, fosse la più realistica: "Questa potrebbe essere o è la crisi definitiva del gruppo".

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica per fatto personale.

Mafrica (GV-PDS-SV) Fatto personale: rifiuto gli insulti rivolti dal Vicepresidente Viérin. Non faccio altre considerazioni sulla sua scarsa capacità di analisi dei dati che legge, sulle sue contraddizioni rispetto a ciò che afferma, dico che lei non può dare titoli né di Ponzio Pilato né di contrario di Re Mida, altrimenti le rispondo che lei è un menagramo, è un "Tafazzi".