Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2110 del 25 settembre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 25 SETTEMBRE 1996

OGGETTO N. 2110/X Analisi dei dati relativi all'andamento del flusso turistico estivo nella nostra regione e iniziative per il rilancio dell'offerta turistica. (Interpellanze)

Interpellanza Preso atto delle dichiarazioni rilasciate dai vari responsabili delle categorie per quanto riguarda il settore turistico;

Considerato che la stagione estiva ha rappresentato per gli operatori turistici un momento di forte crisi a causa del decremento delle presenze turistiche nella nostra Valle;

Tenuto conto delle affermazioni positive fatte per mezzo stampa e televisione dall'Assessore al Turismo che vanno in contro tendenza rispetto alle affermazioni fatte dai responsabili di enti e categorie del settore;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se è in possesso dei dati relativi all'andamento del flusso turistico nella nostra Regione per quanto riguarda la stagione estiva;

2) qual è stata anno per anno, nel corso dell'ultimo triennio, la percentuale degli operatori che ha fornito i dati sulle presenze;

3) qual è a oggi il giudizio dell'Assessore in merito alla stagione appena trascorsa;

4) se non ritiene indispensabile e urgente affrontare con gli enti e le categorie interessate unitamente al Consiglio regionale le problematiche del turismo.

F.to: Collé - Marguerettaz

Interpellanza Essendo terminata la stagione estiva;

Alla luce del diffuso malcontento che dilaga presso gli operatori turistici e commerciali della Valle d'Aosta sulla scarsa affluenza turistica nel corso della stagione estiva appena conclusa;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere

1) quali sono i dati relativi all'affluenza turistica e alle presenze in Valle nella stagione estiva 1996 e quali sono le variazioni rispetto alle stagioni precedenti;

2) come si conciliano le affermazioni rilasciate a più organi di informazione dallo stesso Assessore, secondo il quale la stagione non è stata negativa, innanzi alle più realistiche lamentele degli operatori economici sul preoccupante calo di presenze nella conclusa stagione estiva;

3) quali considerazioni esprime sulla crisi estiva e quali iniziative prevede di intraprendere per rilanciare l'offerta turistica regionale.

F.to: Tibaldi

Presidente Se non c'è opposizione da parte degli interpellanti, abbineremmo i punti 14 e 15. Grazie.

Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Credo che bene ha fatto quel giornale verso fine agosto a titolare "Il giallo di fine estate", riferendosi un po' a quella che è stata la querelle che ha visto su due sponde opposte come attori, da una parte, l'Assessore assieme ad alcuni responsabili di enti che si occupano di turismo, come le APT, dall'altra, albergatori, ristoratori, commercianti. Perché su due sponde opposte? Perché da una parte si voleva, come avviene da un po' di tempo a questa parte, tranquillizzare i Valdostani, in modo particolare gli operatori del turismo, che tutto sommato la stagione estiva era andata bene, come l'Assessore più volte ha detto in quest'aula quando, insieme al mio gruppo, avevo cercato di affrontare questo problema in modo particolare riferendomi a quelle che erano le funzioni della fondazione per il turismo.

Mi sono preso la briga di guardare gli articoli di giornale che si riferiscono a questo giallo e do una brevissima lettura di questi dati che - perlomeno da quelle che sono le dichiarazioni fatte alla stampa - sembrano essere discordanti.

Partiamo dall'APT Monte Cervino, dove abbiamo dei dati che vanno, secondo le dichiarazioni dell'APT, da un meno 33 a un meno 41 per cento; per quanto riguarda l'APT di Aosta c'è una controtendenza e quindi un dato favorevole che va da un più 8 ad un più 15 per cento, dipende dai giorni nel senso che a distanza di due giorni questo dato è variato dall'8 al 15; dall'altra parte vi sono le dichiarazioni del Presidente dell'Associazione dei commercianti che non solo non concorda con questi dati, ma ritiene che il momento sia estremamente preoccupante per quello che è l'andamento commerciale e turistico per quanto riguarda la città di Aosta.

Passiamo poi all'APT del Gran San Bernardo: al riguardo ci sono stati articoli sui giornali che davano anche questa APT come unica APT in controtendenza, dove c'era un dato favorevole, mentre da un settimanale locale valdostano risulterebbe che quella che è un po' la capitale turistica della comunità montana, cioè Etroubles, avrebbe un dato di un meno 30 percento riferito a luglio e agosto.

Per l'APT del Monte Bianco vi è la dichiarazione del Presidente dell'APT di un meno 13 percento, mentre gli albergatori definiscono assurde queste cifre perché i dati in loro possesso sono preoccupanti ed allarmanti.

L'APT di Gressoney dà un meno 12 percento, qui non ho riscontri diversi perché evidentemente non sono stati intervistati albergatori o ristoratori.

Infine, l'APT del comprensorio di Ayas, il cui Presidente dichiara che vi sarebbe stata nel periodo estivo una flessione minima, mentre il Presidente degli albergatori parla di tracollo e di un decremento del 35 percento come minimo.

Ora, non so chi avrà ragione - cercheremo di capirlo oggi - però non mi pare normale che in una regione come la Valle d'Aosta, una regione di 100mila abitanti, che ha il turismo come uno dei suoi potenziali, in una regione come la nostra, dicevo - dicevo - non mi pare normale che alla fine di una stagione escano questi dati così diversificati.

Andando avanti, abbiamo delle dichiarazioni fatte per quanto riguarda altre categorie, responsabili dei rifugi, che parlano di un meno 25-30 percento, i campeggi parlano di una perdita, sulle seconde case viene fatta sovente un'analisi negativa.

Una considerazione che voglio fare è che la ragione non ce l'avrà sicuramente una sola parte, però credo che si possa affermare che la stagione estiva non è andata così bene come qualcuno vuol farci credere, né che questo decremento sia da addurre solo alla situazione meteorologica che abbiamo avuto questa estate. Già nel mese di luglio avevo manifestato, in occasione di un'interpellanza concernente la situazione della Fondazione del turismo, preoccupazione per l'inizio della stagione perché i dati che avevamo in nostro possesso, che non erano nient'altro che conversazioni avute con chi direttamente opera nel settore turistico, quindi albergatori, ristoratori, campeggiatori, eccetera, costituivano un piccolo campanello di allarme, ci segnalavano che la situazione a cui si andava incontro non sarebbe stata così brillante come già allora da molte parti veniva definita, ovvero una situazione all'insegna della normalità, del tutto esaurito.

Quello che sto dicendo e che è stato detto a luglio non è stato negato a fine della stagione, quando l'Assessore al turismo in una dichiarazione rilasciata alla stampa il 30 agosto - cito solo due frasi, quelle più significative, di un articolo molto lungo - diceva: "Una stazione turistica che nonostante la temperatura inclemente non ha deluso, l'afflusso di turisti non ha disatteso le aspettative [...] un decremento del 2,4 percento, una flessione che non può impensierire".

Soprattutto quest'ultima frase mi preoccupa in modo particolare, perché se l'Assessore al turismo, il massimo responsabile per quello che è il turismo in Valle, fa una dichiarazione di questo genere, le strade possono essere due: o si affida ciecamente ai dati che arrivano da Roma, come ci aveva detto in occasione del dibattito di luglio, oppure non è a conoscenza e non è entrato in quello che è il tessuto turistico della nostra regione. Oppure, ed è la terza strada, evidentemente gli albergatori, i ristoratori, i commercianti dicono solo a noi che non hanno lavorato e all'Assessore, quando lo vedono, dicono che invece tutto è andato bene; ma quando veniamo confortati da articoli di giornale e dichiarazioni stampa forse siamo un po' più nel giusto noi.

Il motivo di quest'interpellanza è per fare alcune domande all'Assessore, in modo particolare, è possibile avere oggi, 25 settembre, dei dati precisi, possibilmente confrontati con le varie categorie, su quello che è stato il flusso turistico nella nostra regione? Abbiamo letto dichiarazioni del Presidente dell'A.D.A.V.A., del Presidente dei ristoratori, eccetera, i dati che mi auguro oggi verranno forniti, sono stati confrontati con i presidenti di questi enti?

Una seconda domanda chiede di sapere, se possibile, la percentuale degli operatori che nell'ultimo triennio hanno fornito i dati da cui sono stati ricavati e per cui l'Assessore ha fatto delle dichiarazioni, come ha fatto, parlando del 2,4 percento, perché non vorrei che, visto che l'organizzazione dell'APT non è nata da tanto, molti operatori turistici i primi tempi non consegnassero questi dati per cui probabilmente, pur non essendoci dei grossi incrementi, risulterebbero solo per quella che è la parte burocratica, ma nella realtà delle cose questo non sarebbe avvenuto.

Faccio un esempio: se la Valtour che ospita 5-600 persone al giorno nel 1994 non ha fornito questi dati all'ISTAT o chi per esso, ma li ha forniti solo nel '95 o nel '96, è evidente che ci troviamo di fronte ad un incremento notevole, ma di fatto questo incremento non c'è stato. Volevo sapere se questa notizia di cui sono in possesso ha un riscontro o se invece, anche qui, è tutto regolare.

Chiedo ancora oggi, 25 settembre, se il giudizio dell'Assessore è quello che ha dato in occasione di questa intervista fatta a fine agosto, se è modificato qualcosa, se ha ritenuto di dover modificare queste dichiarazioni, o se invece ritiene che la situazione del turismo in Valle d'Aosta per quanto riguarda la stazione appena trascorsa non è preoccupante e non c'è nulla da fare.

In ultimo, chiedo se l'Assessore non ritiene opportuno, come avevo già proposto in altra occasione, senza fare muro contro muro - l'ho detto più volte, il turismo è una cosa che mi sta a cuore e continuerò a portarla avanti e a cercare di dibatterla in seno a quest'aula, per cui ripeto che la mia non vuol essere una polemica - ma chiedo all'Assessore se non ritiene opportuno interessare tutte le varie categorie, insieme al Consiglio regionale, trovare le modalità più opportune per vedere di affrontare con serenità il problema turistico per quel che sarà il futuro in Valle d'Aosta. Stamani abbiamo parlato di Finanziaria, abbiamo sentito parlare di nuovi contributi che dovremo dare per Maastricht e tutta una serie di cose; signori miei, non andiamo incontro a dei bei tempi per quanto riguarda il turismo e se non ci muoviamo e se non facciamo qualcosa affinché i turisti scelgano la Valle d'Aosta, credo che il nostro turismo, al posto di incrementarsi, avrà un decremento!

Alcune proposte le ho lette sui giornali quest'estate, una ad esempio è uscita dal nuovo direttivo dell'Associazione degli albergatori e riguarda quelle 20-30 aziende che hanno ristrutturato o costruito il proprio albergo a conduzione familiare, eccetera, che data questa situazione hanno difficoltà a restituire le rate per il mutuo che hanno assunto. Questi signori hanno chiarito - voglio chiarirlo nuovamente io oggi - che non vengono a chiedere alla Regione un contributo, chiedono se possibile una rateizzazione più ampia che dia più respiro, e credo che questa potrebbe essere una proposta accettabile, se non altro da discutere.

Così come questo Consiglio dovrebbe affrontare il problema delle APT; se n'è discusso più volte, è stata fatta una legge che ha avuto ed ha delle contraddizioni, sembra che circoli una nuova bozza, rispetto alla quale da parte dei responsabili delle APT è stata predisposta una controbozza. Noi non abbiamo ancora visto nulla, ma se tutto questo è vero, sarebbe anche utile discuterne, vedere se è il momento di affrontare questo problema.

Un altro problema che il Consiglio dovrà affrontare, e l'Assessore nell'ultimo Consiglio regionale ha dichiarato la sua volontà di portare il problema in IV e V Commissione, è quello della Fondazione per il turismo, che come ben sappiamo era quell'organizzazione che doveva coordinare tutti gli aspetti turistici della nostra regione, e che di fatto si è rivelata un piccolo flop, come di questi tempi ce ne sono anche in altri settori tipo l'industria.

Concludo, aspetto delle risposte dall'Assessore e mi auguro che non succeda come altre volte, che si prendono pedissequamente dei dati senza entrare nel problema vero e proprio della politica turistica per la Valle d'Aosta.

Si dà atto che, dalle ore 12,10 riassume la Presidenza il Presidente Stévenin.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Il fatto di aver riunificato queste iniziative che sono partite dal Consigliere Collé e dal sottoscritto sta ad indicare l'analogia delle domande che si vogliono porre all'Assessore.

Le considerazioni di fondo che sono state svolte dal collega Collé sono più che mai condivisibili, specie perché si traccia con certe affermazioni quella che è un'analisi realistica della situazione a livello turistico in Valle d'Aosta.

La Valle d'Aosta è o dovrebbe essere la culla del turismo, non solo per le sue qualità e i suoi pregi ambientali, ma anche per il fatto che si prodiga in iniziative tipo congressi, convegni o fondazioni, ne abbiamo avuta una di recente a Courmayeur, un'altra a Saint-Vincent, della Federalberghi; in particolare, in quella di Courmayeur, è stato sottolineato come il turismo diventerà l'industria del duemila, quindi sarà la principale fonte di lavoro e di redditività per la popolazione mondiale, e non solo per quella valdostana. Quindi è un comparto di particolare pregio ed interesse, che dovrebbe avere pregio ed interesse ancor più sottolineati in una regione come la nostra che di valenze ambientali e naturalistiche ne ha da fare invidia a tutto il mondo.

L'interpellanza che sottopongo all'attenzione dell'Assessore prende spunto dal diffuso malcontento che abbiamo avuto tutti occasione di rilevare da parte del settore alberghiero ed extralberghiero nella nostra regione; un diffuso malcontento che ha dei numeri, non è solo una comoda voce che viene rivolta al Consiglio regionale o agli amministratori regionali per ottenere in qualche maniera un riscontro, forse di tipo economico, assolutamente no.

Si parla di stagione terribile, che secondo me non va tanto attribuita ai dati climatologici quanto proprio all'afflusso di turisti nella nostra regione. Penso che l'Assessore, rispondendoci, avrà grosso modo a disposizione gli stessi dati che oggi utilizziamo per fare alcune considerazioni.

I mesi di luglio e agosto 1996 sono stati in Valle d'Aosta una stagione disastrosa, almeno secondo quanto affermato unanimemente dagli albergatori, in particolare per bocca del loro Presidente. Una stagione disastrosa che vede un calo di presenze e di arrivi che sono notevolmente in decremento rispetto all'anno passato. I dati li lasciamo poi fornire allo stesso Assessore.

Ecco, di fronte a questa situazione di disagio, che è documentata e non è solamente predicata, si pone secondo me in estrema contraddizione la valutazione dell'Assessore che dice che il commento non è poi così negativo, che anzi ci sono dati che possono essere letti anche in altra maniera. Ci piacerebbe sapere qual è questa sua chiave di lettura che lui possiede, e che noi non possediamo, come d'altronde non possiedono neppure gli albergatori, che possa permettere di dire che la stagione non è stata di cattivo avviso.

In particolare, qui bisogna fare un appunto anche a recenti dichiarazioni che sono state fatte, il calo riguarda anche il capoluogo, anche ad Aosta c'è un calo di arrivi - non di presenze, ma di arrivi - che va segnalato e non va assolutamente sottostimato, tant'è che il giorno di Ferragosto si poteva trovare posto in tutti gli alberghi di Aosta. In particolare, i due più importanti alberghi del capoluogo hanno segnalato dei decrementi pari al 17,5 percento e al 21,1 percento (sono dati reperiti alla fonte).

Per il resto della regione sappiamo che il trend non è stato assolutamente positivo; bisogna dire anche grazie al fatto che gli operatori economici che lavorano nel settore sono prevalentemente aziende di carattere familiare e quindi in qualche maniera il reddito da lavoro riesce a coprire il reddito da capitale, altrimenti sarebbe veramente una falcidia di tutte quelle imprese alberghiere se dovessero contare esclusivamente su organici di dimensioni notevoli o su strutture mastodontiche. Abbiamo visto anche che certi esperimenti mastodontici sono rimasti "cattedrali nel deserto", hanno dato un esito negativo, ne abbiamo qui uno alle porte di Aosta ma ne abbiamo altri che sono disseminati in altre valli, oppure che resistono ancora con notevole difficoltà.

Insomma è crisi, secondo noi e secondo gli operatori è crisi, dalle dichiarazioni dell'Assessore sembra di no; per questo è necessario fare chiarezza. Come si conciliano certe affermazioni rilasciate dall'organo regionale che ha non solo il massimo controllo, ma anche la responsabilità su questo settore, quali sono le affermazioni più realistiche, quali quelle più aderenti alla realtà: quelle dell'Assessore o quelle degli operatori economici? E poi naturalmente vogliamo sapere anche quali considerazioni è in grado di esprimere l'Assessore sulle iniziative che intende intraprendere per rilanciare in maniera più concreta l'offerta turistica regionale. In altre parole, bisognerebbe sapere in che direzione va, se esiste, la politica turistica regionale. Per dare risposta a questo, gli operatori non chiedono soldi, chiedono progettualità ed indirizzi, che in questo momento sembrano assolutamente mancare.

Sento la risposta dell'Assessore e mi riservo ulteriori considerazioni.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) Credo valga la pena iniziare questa risposta all'interpellanza, con il chiarire come e da dove arrivano questi dati.

Questi dati non sono altro che la somma di quelle che sono le schede compilate dagli operatori sul territorio, che vengono consegnate agli uffici preposti dell'Assessorato al turismo.

Passo subito a fugare i dubbi su quella richiesta che era stata fatta circa la percentuale di operatori che consegnano questi dati, dicendo che questa è una norma di pubblica sicurezza a cui tutti sono tenuti, per cui tutti devono rispettare questa consegna. Abbiamo avuto in cinque anni 4-5 casi che hanno avuto dei ritardi alla consegna, casi su cui sono intervenuti gli ispettori dell'Assessorato, di conseguenza alcuni hanno anche avuto delle sanzioni per non aver applicato una norma di legge.

Quindi per quanto riguarda questi dubbi che sono emersi dall'intervento di Collé, mi sento di rispondere che non esiste questo tipo di rischio, ovvero che alcuni dati non vengano consegnati.

Se poi i dati sono completi, veritieri o meno, noi possiamo controllarli solo attraverso i nostri ispettori che nel giro dell'anno fanno la verifica di tutti gli esercizi alberghieri ed extralberghieri, ma non possono sicuramente cogliere nel momento in cui la dichiarazione fatta sulla scheda corrisponde o meno alla verità rispetto agli ospiti che ci sono stati in un determinato periodo. Tuttavia presumo - e credo che tutti possano condividere questa presunzione - che possono essere dati rilasciati in difetto e non in eccesso. Questo era per chiarire subito il dubbio espresso dal Consigliere Collé, che mi sembrava quello più delicato.

Per quanto riguarda il resto, ringrazio gli interpellanti di avermi dato l'occasione di rispondere alle notizie apparse sugli organi di stampa; sono sicuramente notizie che vanno lette in modo adeguato perché si possono anche cogliere dei momenti contraddittori (della quale cosa non ne faccio colpa a nessuno). Sono però dei malintesi che vanno chiariti e questa è l'occasione per farlo, e qui penso che ci sia la dimostrazione della volontà da parte mia e della Giunta di andare ad affrontare nelle commissioni competenti un problema così importante qual è quello dell'assetto e dello sviluppo turistico della nostra regione.

Per venire ai malintesi, nessuno ha detto che è stata una stagione che è andata bene, è stata una stagione - casomai ho detto - che ha dato dei risultati che non sono così disastrosi come sono stati esposti attraverso alcune dichiarazioni di singoli operatori. Dichiarazioni che probabilmente nel caso specifico sono dovute a dei fattori collegati ad alcune strutture, che non hanno dati i risultati che i gestori pensavano di poter ottenere. Ma sono dei casi che non riescono ad andare ad influenzare queste cifre, cioè non c'è un 30-40 percento, non esiste sui dati che sono arrivati all'Assessorato al turismo, che sono alla portata di tutti e che possono essere confrontati in qualunque momento.

Sono dei dati, ripeto, che non sono altro che la raccolta di quelle schede presentate da tutti gli operatori che operano sul territorio della regione, quindi non ce li siamo inventati noi, ma è la somma di questi dati.

Credo che il malinteso che è venuto fuori anche dagli interventi dei due consiglieri derivi dall'aver posto in antagonismo da una parte l'Assessorato e dall'altra gli albergatori, mentre questo non è assolutamente vero ed è dimostrabile in qualunque momento, perché la prima intervista sui dati che ho rilasciato è stata fatta d'intesa con l'Associazione A.D.A.V.A., con il suo

Presidente, che era a conoscenza di quello che veniva espresso, così come io ero a conoscenza del fatto che lui avrebbe comunque detto che alcune località non avevano tenuto in questo modo. Ma questo non vuol dire che non ci sia stata e non ci sia quest'intesa fra categorie e Assessorato.

Noi abbiamo sicuramente bisogno di un'A.D.A.V.A. forte; perché parlo dell'A.D.A.V.A.? Perché sono i rifugi, l'extralberghiero, le camere in affitto, che sono di stretta competenza dell'Assessorato al turismo, mentre la Regione a differenza del Comune non ha la competenza sul commercio come Assessorato al turismo, quindi posso rispondere per quanto riguarda le categorie a cui faccio riferimento quotidianamente. Abbiamo bisogno di un'A.D.A.V.A. forte, abbiamo bisogno di confrontarci con un'associazione che possa anche rispondere a certi momenti difficili, come sono quelli che stiamo passando, ma non solo per noi. Sono momenti difficili per tutto il settore del turismo a livello nazionale ed internazionale ed anche qui ci sono dei dati che ci arrivano dalle altre regioni e che dimostrano che gli andamenti di questa estate e del mese di luglio in particolare non sono peggiori di altre situazioni, anzi, se andiamo a confrontarli con il Trentino e con l'Alto Adige, che sono le regioni che possiamo definire abbastanza simili alle nostre, ci rendiamo conto che sono dei dati migliori rispetto a queste Regioni per quanto riguarda le presenze.

Sugli arrivi c'è da dire che quest'anno abbiamo avuto una controtendenza rispetto ai dati che avevamo a disposizione dagli anni precedenti; quest'anno c'è stato un minor numero di arrivi e un maggior numero di presenze, significa che la gente è rimasta di più, quindi questo è un elemento che va ascritto al merito degli albergatori, perché se la gente è venuta ed è rimasta più a lungo, è perché si è trovata bene in queste strutture, tenendo conto del '95 che è stato un anno estremamente positivo. Poi passerò a dare i dati sulle presenze e sugli arrivi verificati nel '93-'94-'95 in Valle d'Aosta, perché andare ad estrapolare il caso singolo mi pare estremamente fuorviante. Non si possono prendere decisioni ed andare ad affrontare un discorso programmatico in un settore così delicato come il turismo, sbandierando il caso di una singola struttura oppure di qualche struttura. Noi abbiamo questi dati e questi sono i dati complessivi su cui occorre fare l'analisi, a questo riguardo, come dicevo prima, mi impegno a lavorare con la commissione competente e con coloro che vogliono contribuire per portare il loro apporto costruttivo verso questo tipo di comparto economico.

Per quanto riguarda gli arrivi negli anni ?93-'94-'95 degli italiani, abbiamo avuto queste cifre. Nel '93 620.223 arrivi, nel '94 625.454 con un più 0,84; nel '95 abbiamo avuto 670.500 arrivi, più 7,19. Per quanto riguarda gli stranieri abbiamo avuto 124.672 stranieri nel '93, 146.538 nel '94 con un più 17,54 percento, 183.768 nel '95 con un più 25,41 percento.

Quindi siamo passati da 124mila nel '93 a 183.700 nel '95, mentre per gli italiani siamo passati da 620mila nel '93 a 670mila nel '95.

Per quanto riguarda le presenze, nel '93 abbiamo avuto per gli italiani 2.984.000 presenze, nel '94 2.699.000 con un decremento del 9,53 percento, nel '95 2.893.882, più 7,17 percento rispetto al '94, anche se rispetto a 2,984 milioni del '93 e a 2,893 milioni del '94 c'è stato ancora un leggero decremento.

Per gli stranieri, nel '93 abbiamo avuto 427mila presenze, nel '94 498mila, più 16 percento, nel '95 641mila presenze, più 28,79 percento. Qui l'incremento è stato notevole: da 400mila presenze del '93 alle 650mila nel '95, per un totale nel '95 di 854.212 arrivi con un più 10,65 percento rispetto al '94 e un totale di presenze di 3.535.000, più 10,54 rispetto al '94. Il '95 è stato in assoluto nella storia della Valle d'Aosta un anno con più arrivi e più presenze nel settore turistico.

Adesso andiamo a vedere i dati nel '96, partendo da gennaio per arrivare fino a luglio compreso, perché i dati di agosto non posso darli ancora perché c'è ancora la zona della Valdigne che non è ancora riuscita a completare la raccolta dei dati, perché qui sono comprese le zone di Courmayeur e La Thuile, che sono delle grosse stazioni.

Per quanto riguarda i dati del '96, fino a luglio compreso, abbiamo un totale di arrivi di 538.660 che è più 1,19 percento rispetto all'anno scorso, con un totale di presenze di 2.204.946, più 6,10 percento rispetto al 1995, che è stato un anno di cui ho detto prima. Ripeto, questi non sono dati che si inventa l'Assessore, ma sono dati che vengono ottenuti attraverso la somma di tutte le schede che gli operatori consegnano ai vari uffici preposti.

Di fronte a questa situazione cosa si può dire? Bisogna analizzare il mese di luglio, dove c'è stato un leggere calo, sicuramente, ma - come dicevo prima - minore di quello che c'è stato in Alto Adige e nel Trentino. Adesso non voglio stancarvi nella lettura dei dati, che metto però a disposizione di chiunque voglia approfondire meglio l'argomento.

Il mese di luglio è stato un mese molto difficile dal punto di vista meteorologico, abbiamo avuto 15 giorni d'inverno - e non dobbiamo dimenticarcelo se vogliamo fare un'analisi corretta -, abbiamo avuto l'alluvione il 24 luglio con danni notevoli, ed ho qui alcune fotocopie di quelle giornate. C'è stata purtroppo un'amplificazione notevole da parte dei media soprattutto a livello nazionale, e questo sicuramente non ha portato beneficio al nostro comparto turistico.

Questi sono dei dati reali. Non esiste contrapposizione, non esiste la volontà di mistificare nulla; credo che dobbiamo fare un'analisi seria insieme, e questo è quanto è stato concordato con l'A.D.A.V.A., che proprio in questi giorni ha inviato una sua circolare agli albergatori, in cui parla di un piano che verrà predisponendo insieme, Assessorato al turismo e albergatori, per fare qualcosa di costruttivo, che possa permettere di avere un'organizzazione dei nostri alberghi più forte, che possa permettere di far fronte a possibili ed eventuali crisi che potranno anche esserci nel futuro. Secondo me gridare al lupo quando il lupo non c'è ancora, ma potrebbe arrivare, o potrebbe essere - su questo concordo - anche dietro l'angolo, è allarmante e potrebbe produrre dei danni molto più gravi, che non analizzare in modo serio la situazione per cercare di essere più forti, di organizzarci meglio per affrontare eventuali difficoltà grosse che potrebbero sorgere nel prossimo futuro.

É stato un anno di difficoltà nel settore del turismo, ma era già previsto; c'è stato un calo notevole un po' in tutti i comparti, dal balneare alle città d'arte, e ci sono svariati elementi che possono contribuire a dare una spiegazione. Primo fra tutti, questo è un periodo di contratti di lavoro nazionali, di contratti di masse di lavoratori che in attesa di avere una certezza sulla loro situazione economica vanno a penalizzare una parte non vitale dell'economia familiare. Prima di spendere per una vacanza, cercano di vedere più chiaro nella propria situazione lavorativa. Quindi era una difficoltà già prevista, ci eravamo confrontati con le altre regioni e con l'ENIT a livello nazionale, e già nel '94 ci veniva segnalato che il '95, il '96 ed anche il '97 sarebbero stati anni di sofferenza per questo settore. Nel '95 siamo stati sicuramente in controtendenza, il nostro aumento del 10,54 percento non era dato per certo da nessuno, nessuno poteva prevederlo, ed è andata bene.

Rispetto a questa situazione con le associazioni di categoria lavoriamo, stiamo cercando di impostare delle misure che possano produrre dei benefici per il futuro, per esempio quella dell'organizzazione a livello di acquisti del materiale. Come avviene già in alcune parti d'Italia, alcuni acquisti di materiale vengono fatti insieme dagli albergatori - quindi non più il singolo albergatore che fa l'acquisto delle proprie necessità - se non a livello regionale almeno per località, facendo ricorso ad un centro servizi e non ai magazzini, perché i magazzini comporterebbero comunque un'organizzazione pesante e difficilmente sostenibile anche dal punto di vista economico, ma un certo servizio che possa permettere l'acquisto direttamente dal produttore o dalla grossa industria del materiale e di quello che serve per far funzionare la struttura alberghiera.

Ci sono altre misure allo studio, ma non voglio oggi entrare nel merito di questo, perché sono argomenti interessanti che vanno affrontati nella commissione competente con tutto il tempo che possiamo dedicare a questo argomento, che mi trova in prima linea a difendere e a sottolinearne l'importanza nell'economia dell'intera Valle d'Aosta.

Abbiamo la necessità - e si stanno perfezionando le procedure - di avviare un percorso di informatizzazione completa del settore turistico, si tratta di un programma che prevede l'inserimento della nostra regione in una rete informatica e telematica globale, con la capacità di risposta immediata sia per l'utenza - che è l'aspetto più importante di questo nostro progetto - sia per tutti coloro che si occupano di turismo e desiderano entrare in rete o acquisire dati sul settore.

Il trend in diminuzione a livello nazionale è confermato anche in uno studio della Trademark, specializzata in analisi turistiche, che ha rilevato un forte calo nelle zone balneari, fra cui la Maremma e la Sicilia orientale; questi sono alcuni dati complessivi che dimostrano che non è una situazione definibile solo a livello di una località o di una regione. A dimostrazione comunque della eterogeneità dell'andamento turistico e delle stesse valutazioni, motivi per i quali non si può dire in assoluto che è andata bene o è andata male, la Trademark ha interpellato un campione di 648 alberghi in tutta Italia per avere un giudizio sull'andamento della stagione estiva, ed è emerso che il 61 percento fornisce un giudizio positivo, il 18 percento valuta una brutta stagione e il restante 20 percento giudica l'estate più o meno come quella del '95. Questo è l'andamento che è emerso dall'indagine mirata condotta da questa agenzia.

Se anche in Valle facessimo un'indagine fra gli operatori, credo che raccoglieremmo pareri diversi, come dicevo prima, ma non può essere il caso singolo o alcuni casi che possono far corrente. Bisogna cercare di ragionare in termini complessivi e globali, ecco perché non accetto che si parli di forte crisi, così come non dico che è andata bene, questo lo voglio ribadire perché non l'ho detto mai! E se si va a rileggere quello che ho detto, perché a volte quello che viene riportato sulla "Stampa" può anche divergere da quello che uno effettivamente ha detto, ma anche su quello che è stato scritto non ci sono affermazioni dove si dice che è andata bene, ci sono solo delle considerazioni dove ripeto quello che ho espresso in precedenza.

Certo, la tendenza al rallentamento rispetto al '95 c'è stata, ma c'è stata in tutta Italia e non solo, come conferma anche il Presidente della consulta nazionale per il turismo, Ramondetti, secondo cui però la causa del calo - vedi "Italia oggi" del 19 agosto - è dovuta soprattutto alla minore presenza turistica sulle coste, diminuzione che non è stata compensata dalla crescita nelle città d'arte. La sorpresa è stata proprio la minore richiesta della prima destinazione turistica italiana, cioè il mare; ha tenuto invece - afferma Ramondetti - sufficientemente bene la montagna, e noi possiamo inserirci in questo contesto dove possiamo definirci moderatamente soddisfatti.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Un obiettivo lo abbiamo raggiunto, in qualche modo abbiamo contribuito a chiarire "un giallo di fine estate", perché l'Assessore, nonostante ciò che è scritto sulla "Stampa" e ciò che abbiamo sentito in televisione, oggi ha dichiarato che la stagione estiva non è andata bene; credo che questo sia comunque - all'insegna della chiarezza - una chiarezza che dall'interpellanza che avevamo preparato volevamo avere. Su altre questioni che trattava l'interpellanza devo dire che l'Assessore è stato ancora una volta troppo legato a questi famosi dati e non è uscito in quel discorso più generale che con questa interpellanza avremmo voluto che l'Assessore facesse. Non sarò troppo discorsivo, ma ho preso nota in base alla risposta dell'Assessore e mi permetto di fare alcune riflessioni su quanto ha affermato.

Per quanto riguarda le famose schede che gli operatori compilano e che l'Assessore ci ha detto devono essere obbligatoriamente consegnate alla stazione di P.S. e dovrebbero essere consegnate anche alle APT, o comunque all'organizzazione che fa riferimento all'Assessorato al turismo - credo che fosse Parisi una volta che si occupava di queste cose - non metto in dubbio la buona fede dell'Assessore e non ho mai detto che l'Assessore è venuto in Consiglio regionale a dare dei dati, che ha preso sicuramente da qualche parte, ma credo che sia all'origine che dobbiamo verificare, come dicevo in premessa, se questi dati vengono consegnati in tutti e due gli uffici. Se non mi sbaglio, per quanto riguarda la P.S. c'è un obbligo, non so se lo stesso obbligo c'è anche nei confronti delle APT. Racconto un piccolo aneddoto: mi trovavo in un ufficio di una APT un anno fa, c'erano le ragazze che telefonavano ai vari alberghi per avere queste schedine di notificazione, ad un certo punto una signorina posa il telefono per informare il Presidente che il tale albergo è da un mese che non consegna i dati, e chiede cosa deve fare. La risposta è stata abbastanza evasiva e da quel poco che ho potuto capire non mi sembrava che fosse così perentorio presentare queste schedine.

(... intervento dell'Assessore Agnesod, fuori microfono...)

Ho capito. Sono comunque dei dettagli, non voglio soffermarmi in modo particolare su questo, ma mi sembrava giusto dirlo anche perché, se questi dati non corrispondono, da qualche parte ci saranno delle motivazioni.

L'Assessore dice che non c'è contrapposizione, come qualcuno invece vorrebbe far credere, fra categorie e Assessorato; non ho mai voluto dir questo, anzi mi auguro che ci sia collaborazione fra l'Assessorato e le categorie. Quello che invece non posso accettare, Assessore, è che non ci sia contraddizione in questo caso particolare su quelli che sono i dati, e devo leggere per forza almeno due o tre dichiarazioni.

La dichiarazione del Presidente degli albergatori della Val d'Ayas: "Ci troviamo di fronte ad un vero crollo turistico estivo, la ristorazione ha perso il 35-40 percento, bar e commerci stanno subendo il 25 percento di calo". Per quanto riguarda il discorso generale: "Quest'anno le presenze non sono più di 70mila, meno 30 percento". Per quanto riguarda i rifugi, il Presidente dice: "Sotto tono, sono concordi all'unanimità coloro che gestiscono queste strutture, con una diminuzione del 25-30 percento".

E potrei continuare per tutte quelle che sono state le altre dichiarazioni, ma non lo voglio fare. Una cosa mi permetta, Assessore: lei ha citato il Trentino, io non l'ho voluto fare nelle premesse ma su Repubblica di 5 giorni fa - e le farò avere copia - è uscito un articolo dove si registra tutto l'andamento turistico dei mesi luglio e agosto, non so che valenza possa avere questo giornale, tuttavia attribuisce alla Valle d'Aosta un meno 15 percento, al Trentino Alto Adige un meno 5 percento, inserendola fra le regioni che ha avuto il decremento minore. Mi dispiace, Assessore, che non abbiamo i dati di agosto, mi auguro che al più presto in IV Commissione, se non in Consiglio, questi dati vengano forniti per avere una situazione completa.

Ha parlato in positivo di tre aspetti. Si vuole fare un'analisi seria con l'A.D.A.V.A.: è un fatto positivo, ed è positivo il discorso che ci ha fatto sull'acquisto dei beni di consumo da parte di una serie di albergatori, in Emilia Romagna credo lo facciano da vent'anni, comunque è positivo. É altresì positivo il discorso dell'informatizzazione, lo avevo detto al mese di gennaio che per il Trentino Alto Adige era possibile, accendendo Televideo, fare una prenotazione a costo zero. Tutto questo come verrà fatto? Abbiamo piena fiducia e auguriamo buon lavoro su questo fronte, ma chiediamo se non è possibile, come ho già detto altre volte, coinvolgere la commissione competente, le varie categorie, e non vorrei ripetermi.

Altri aspetti da non dimenticare sono i campeggi. Assessore, sono 8-10 anni che i campeggi stanno aspettando una regolamentazione; ci sono stati problemi negli anni passati, io li ho vissuti anche da sindaco. Lei ci sta lavorando? Benissimo, glielo voglio ricordare. Così come con l'Ascom, i ristoratori, i commercianti, credo che queste siano tutte parti attive che dobbiamo coinvolgere.

Non voglio portare via altro tempo. Ringrazio l'Assessore; gli chiedo con tutto il cuore, perché è una cosa a cui tengo in modo particolare, che finalmente il problema turistico nei suoi aspetti generali, in quanto lui ha detto e in quanto lui non ha detto, venga seriamente affrontato dalle varie categorie e dalla commissione competente.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) L'Assessore ha concluso dicendo: siamo moeratamente soddisfatti della stagione. Qui non si tratta di rilevare una contrapposizione, ma comunque siamo ancora in contraddizione, o perlomeno in distonia forte con quanto emerge dalle proclamazioni fatte dagli albergatori.

Non vogliamo fare un confronto esegetico sull'interpretazione dei dati, però vogliamo avere chiarezza, e sulla base dei dati cumulativi forniti la stagione non è all'insegna della moderata soddisfazione, almeno questo diciamocelo con franchezza!

C'è da dire che, invece di chiarezza, abbiamo segnali di debolezza, e il primo segnale di debolezza secondo me si ravvisa in quella che è la raccolta dei dati che sono trasmessi dagli operatori. É un segnale di debolezza di una struttura amministrativa regionale, che dovrebbe avere particolare attenzione sui dati che, di settimana in settimana, vengono trasmessi dagli operatori alle APT o alle aziende di soggiorno, di conseguenza alla struttura centrale che è rappresentata dagli uffici dell'Assessorato.

Oggi, alle soglie del terzo millennio, certi dati devono essere conosciuti in tempo reale; non possiamo arrivare al 5 settembre e non conoscere ancora i dati di agosto ed accontentarci, quando la stagione estiva ormai è chiusa, che l'Assessore ci legga i dati del periodo che va da gennaio a luglio e faccia i raffronti con lo scorso anno.

Allora, i segnali di debolezza, o meglio, la debolezza che ha espresso oggi l'Assessore facendo le sue considerazioni sull'argomento turismo è che non siamo in grado, oggi come oggi, di verificare la veridicità sui dati, oggi come oggi dove la Valle d'Aosta ha il comparto turistico che dovrebbe essere - e mi auguro sia quanto prima - il fiore all'occhiello dell'economia locale, oggi come oggi dove la Valle d'Aosta sappiamo che ha speso ingenti quantità di denaro per l'informatizzazione. Ebbene quest'informatizzazione utilizziamola e cominciamo ad utilizzarla nel settore turistico, per sapere in tempo reale quali sono i posti disponibili o quali sono le situazioni di tutto esaurito.

Questo non lo dico per il gusto di dirlo, ma perché ci sono situazioni certe, accadute, dove per esempio in centro Italia turisti che avrebbero voluto indirizzarsi verso la nostra regione, hanno optato per il Triveneto per il semplice fatto che sui terminali dei computer negli alberghi - o in quasi tutti gli alberghi - veniva dato il tutto esaurito. Dobbiamo essere in grado di informatizzarci, di adeguarci tecnologicamente a quelle che saranno le esigenze, le prospettive del futuro sviluppo anche in questo settore; sappiamo che la telematica ormai condiziona tutti i settori, e a maggior ragione questo, per quanto riguarda prenotazioni, stati di pieno o meno pieno dei singoli alberghi. Insomma l'Assessore non può venire qui e raccontarci i dati che vanno da gennaio a luglio, l'Assessore deve avere dati certi in tempo reale. Abbiamo una struttura informatica che è stata regionalizzata quest'estate, utilizziamola; abbiamo otto APT con personale e con terminali funzionanti, cerchiamo di collegarle in modo che possano comunicare fra loro. Questo è un invito che faccio all'Assessore, è il primo input che l'Assessore dovrebbe dare al comparto turistico, che altrimenti rimane irrimediabilmente compromesso e indebolito rispetto alle aree concorrenti. Questo è il primo consiglio che mi sento di dare all'Assessore.

Il fatto che i dati di altre regioni siano peggiori secondo me non deve tranquillizzarci, perché "mal comune mezzo gaudio" è un detto che lascia il tempo che trova. Il lupo famelico a cui accennava l'Assessore ce l'abbiamo in casa, si chiama crisi, e in qualche maniera a questa crisi dobbiamo farvi fronte. Non dobbiamo accontentarci con moderata soddisfazione di fronte a segnali che indicano la debolezza della struttura e dell'offerta turistica regionale rispetto gli altri concorrenti e quindi anche al Triveneto, innanzitutto al Triveneto perché l'Italia del centro - Toscana, Umbria, Lazio, Marche - arriva a Bologna e deve scegliere al bivio, e lo guarda sui terminali, lo vede in televisione e lo vede naturalmente sulla base di quello che i network nazionali promuovono dell'offerta valdostana, dei prodotti e dei servizi che la Valle d'Aosta è in grado di dare per quelle che sono le esigenze di un turismo all'insegna della modernità. Quindi mi sembra che anche da questo punto di vista ci sia una sostanziale sottovalutazione da parte dell'Assessorato, sottovalutazione che deve essere affrontata con cognizione di causa sì, ma anche con determinazione, facendo proposte che costituiscano immediatamente delle risposte a quelle che sono le richieste degli operatori.

Sulla promozione ci siamo più volte soffermati, sappiamo che la promozione non si fa solo con iniziative pubblicitarie del tipo che abbiamo visto, dell'isola o dell'altra Valle d'Aosta, perché penso che siano ormai limitative. La promozione la fanno soprattutto i tour operator che devono andare sul posto, dove c'è la richiesta di turismo, e quindi non limitarsi alla Valle d'Aosta o a zone limitrofe; abbiamo un'Italia che va in vacanza, l'Assessore ci ha detto che il turismo italiano e straniero in questa stagione ha prediletto la montagna rispetto al mare, dove le coste hanno avuto delle sensibili riduzioni, per esempio sappiamo che Riccione e Rimini hanno avuto un calo notevole, anche di afflusso turistico giovanile, la montagna quindi avrebbe dovuto segnare una certa controtendenza. Purtroppo questa controtendenza la Valle d'Aosta non l'ha offerta, non l'ha segnalata perché non ha avuto l'offerta a disposizione, un'offerta adeguata a quello che chiede oggi il mercato turistico mondiale.

L'invito che faccio, e penso di essere in sintonia con quanto affermato dal Consigliere Collé, è che oggi il turismo in Valle ha bisogno di un supporto politico da non intendere in senso finanziario, ma in una vasta gamma di input che l'Amministrazione, primo fra tutti l'Assessore, deve essere in grado di fornire agli operatori: supporto politico in direzione alberghiera, in direzione extralberghiera - vedere l'utilizzo dei campeggi e delle seconde case - di promozione diversificate e non sovrapposte e quindi magari anche conflittuali, e di strumenti di sostegno e d'incentivazione che non si traducano in meri contributi, ma possano permettere alla Valle d'Aosta di entrare nel terzo millennio con un'offerta che sia decisamente più robusta di quella che oggi siamo in grado di presentare all'immagine del mondo intero.

Presidente Con l'intervento di Tibaldi si concludono i lavori di questa mattina, il Consiglio è convocato oggi per le ore 16,30.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,56.