Oggetto del Consiglio n. 2109 del 25 settembre 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 25 SETTEMBRE 1996
OGGETTO N. 2109/X Iniziative concernenti il mantenimento dei livelli occupazionali nello stabilimento della società "Heineken Italia S.p.A." di Pollein. (Interpellanza)
Interpellanza Richiamato il protocollo di intesa fra la Regione Autonoma della Valle d'Aosta e la Società "Birra Heineken S.p.A." approvato con delibera di Giunta n. 396 del 27 gennaio 1995;
Ricordato che la Società Heineken Italia S.p.A. ha acquistato in data 1° marzo 1995 la Società "Interbrew Italia S.p.A." e successivamente la Società "Moretti S.p.A." e che quest'ultimo acquisto era stato sospeso per l'intervento "dell'autorità garante della concorrenza e del mercato" meglio conosciuta come commissione "antitrust" per presunta violazione della legge 287/90;
Avuta notizia che in data 4 luglio 1996 "l'autorità garante della concorrenza e del mercato" ha deliberato di autorizzare "l'Heineken Italia S.p.A." per l'acquisto di "Moretti S.p.A.", a condizione che la stessa venda uno dei suoi stabilimenti produttivi in Italia dotato di una capacità produttiva non inferiore al 5 percento del mercato nazionale (circa 600.000 ettolitri);
Considerato che con questa operazione la Società "Heineken Italia S.p.A." ha materialmente acquistato altri 4 stabilimenti di cui 3 dislocati nel Nord Italia;
Considerato che l'azienda dovrà, come già impegnatasi, cedere uno stabilimento che produca almeno 600.000 ettolitri all'anno e che inoltre, come già accaduto in passato in simili situazioni, per motivi di razionalizzazione, procederà presumibilmente alla chiusura di altri stabilimenti;
Considerato che il rispetto del protocollo d'intesa fra la Regione e "l'Heineken Italia S.p.A." ha una enorme rilevanza sia occupazionale che finanziaria per la nostra Regione.
Il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale per conoscere:
1) se l'Amministrazione regionale è a conoscenza di tali fatti e se ha già incontrato la dirigenza aziendale;
2) se il protocollo d'intesa sottoscritto fra le parti è stato sino ad oggi rispettato;
3) quali atti intende intraprendere l'Amministrazione regionale onde prevenire eventuali ripercussioni occupazionali sullo stabilimento di Pollein e finanziarie sul bilancio regionale.
F.to: Marco Viérin
Si dà atto che, dalle ore 11,26, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) Innanzitutto voglio ricordare ai colleghi consiglieri che il problema dell'Heineken Italia S.p.A. e specificatamente dello stabilimento di Pollein, era già stato sollevato dal sottoscritto sei mesi fa. Oggi purtroppo ci sono altre notizie al riguardo, ulteriori preoccupazioni che si aggiungono ed ho quindi ritenuto indispensabile riportare all'attenzione del Consiglio tale argomento.
Ricordo che la società Heineken Italia S.p.A. ha acquistato in data 1° marzo 1995 la società Interbrew Italia S.p.A. e successivamente la società Moretti S.p.A.; questo ultimo acquisto era stato sospeso per l'intervento dell'autorità garante della concorrenza del mercato, meglio conosciuta come commissione anti-trust, per presunta violazione della legge 287/90. Ma in data 4 luglio 1996 l'autorità garante della concorrenza del mercato ha deliberato di autorizzare l'Heineken Italia S.p.A. all'acquisto di Moretti S.p.A., a condizione però che la stessa venda uno dei suoi stabilimenti produttivi in Italia, dotato di una capacità produttiva non inferiore al 5 percento del mercato nazionale, circa 600mila ettolitri. Quindi ad oggi, con questa operazione, la società Heineken Italia ha materialmente acquistato altri 4 stabilimenti, di cui 3 dislocati nel nord Italia, e purtroppo - ed è qui che sta il più grosso problema, oltre a quello immediato dell'eventuale cassa integrazione - l'azienda, come già accaduto nel passato in simili situazioni - vedasi l'acquisto della società Dreher e la relativa chiusura di alcuni stabilimenti per motivi prettamente di strategia economica - per motivi di razionalizzazione, procederà presumibilmente alla chiusura di altri stabilimenti, oltre a quello che dovrà cedere per rispettare la delibera della commissione anti-trust.
Spero che tutti i colleghi siano a conoscenza che il rispetto del protocollo d'intesa fra Regione e Heineken Italia ha un'enorme rilevanza sia occupazionale che finanziaria per la nostra regione, e che se traduciamo in cifre, annualmente porta alle casse della Regione 70-75 miliardi all'anno, circa la metà di quello che porta ai nostri giorni l'azienda Casinò. Presumo che sia il secondo introito diretto che la Regione ha oggi nel suo bilancio e quindi chiedo se l'Amministrazione regionale è già a conoscenza di tali fatti, se ha incontrato la dirigenza aziendale, se il protocollo sottoscritto fra le parti è stato rispettato fino ad oggi, e cosa intende fare l'Amministrazione regionale per far sì che non vi siano ripercussioni occupazionali e sul bilancio regionale. Ricordo a tal fine che sei mesi fa in quest'aula l'Assessore in merito ai problemi che erano già in essere e a questa preoccupazione per l'acquisto del gruppo Moretti e dello stabilimento Interbrew, disse che "per il momento però le motivazioni fornite sono legate a situazioni congiunturali dell'anno precedente". Ebbene, in quell'occasione il sottoscritto dette all'Assessore delle informazioni sull'operazione che era in atto; spero che quelle informazioni siano servite all'Assessore per dare oggi delle risposte più precise ed aver raggiunto alcuni obiettivi per il futuro. Aspetto la risposta dell'Assessore e mi riservo eventualmente di fare altre considerazioni.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio ed artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) Il problema su cui è intervenuto il Vicepresidente Viérin è un problema che è alla massima attenzione dell'Esecutivo regionale e che viene seguito con costanza. Riconosco che il Vicepresidente Viérin ha il merito di portare nel Consiglio questo tema, lo assicuro che comunque viene seguito anche in periodi in cui non ci sono interpellanze e che la natura e il futuro dello stabilimento sono costantemente presenti.
Abbiamo infatti chiesto notizie sui programmi e sugli sviluppi della strategia del gruppo Heineken a partire dal mese di aprile fino a queste settimane, e il fondo del problema è proprio riferito alle entrate finanziarie della Regione da una parte e al mantenimento dei posti di lavoro dall'altra.
Chiede il Vicepresidente se siamo informati di tale fatto: siamo informati, abbiamo già chiesto e ricevuto comunicazioni scritte fin dal mese di maggio e continuiamo ad essere costantemente informati e in relazione su questi problemi.
Chiede poi se il protocollo d'intesa è stato fino ad oggi rispettato: il protocollo da parte della Regione è stato rispettato nel senso che i finanziamenti stabiliti e dimostrati per gli investimenti fatti sono stati erogati, l'Amministrazione regionale ha fatto tutto quello che era previsto da parte sua. Per ciò che riguarda la società, c'è stato sicuramente un rispetto degli accordi per ciò che riguarda il trasferimento della sede sociale e il livello di imposte trasferite alla nostra regione. Sono stati complessivamente 80 miliardi nel '95 i trasferimenti di imposta legati al fatto che la sede legale fin dal febbraio '95 per l'intero gruppo Heineken Italia è stata trasferita in Valle d'Aosta; nei primi 7 mesi del '96 sono già stati incassati in Valle d'Aosta tributi per 50 miliardi e la previsione per fine anno è superiore a quella dell'anno prossimo, se oltre alle entrate riferite alla Stella Artois, ci saranno anche entrate riferite all'ultima acquisizione del gruppo Moretti. Quindi si può calcolare fra gli 85 e i 90 miliardi l'introito in imposte per l'anno '96.
Gli occupati quest'anno a tuttora sono 162, di cui 139 fissi e 23 stagionali. Dove ci sono stati scostamenti è nella produzione e indubbiamente qui esistono due tipi di problemi per ciò che riguarda la produzione: esiste un problema relativo a situazioni congiunturali, già lo scorso anno si era verificato un calo nei consumi, quest'anno per due ragioni differenti si è avuto un ulteriore calo nei consumi per ragioni legate sia al clima - la stagione estiva è stata piovosa e non ha invogliato i consumi di birra - che all'andamento dei consumi in generale, che stanno stagnando o flettendo; in questo senso esiste una questione congiunturale che potrà portare ad una riduzione rispetto alle previsioni della produzione prevista. Di questa materia si stanno occupando le organizzazioni sindacali in un confronto con l'azienda, ce ne stiamo occupando anche noi, erano stati previsti all'inizio dell'anno 640mila ettolitri, si era poi, anche grazie all'intervento dell'Amministrazione regionale, risaliti oltre i 700mila come previsione, bisognerà vedere complessivamente in relazione ai cali dei consumi e agli stock della società come potrà essere attestato questo dato (mi auguro che non sia molto lontano dai 700mila). Nel primo semestre sono stati già prodotti circa 380mila ettolitri.
Il problema più importante posto dall'interpellanza è quello relativo al futuro dello stabilimento. Indubbiamente questi gruppi stanno facendo fra loro una guerra commerciale di grande rilievo: è stata prima acquisita la società Interbrew, è stato adesso acquisito il gruppo Moretti, la quota di mercato dell'Heineken è salita al 37 percento, gli altri due concorrenti principali sono il gruppo Peroni, che ha il 30 percento, e il gruppo Poretti, che ha il 10 percento; ed in un settore in cui le previsioni di crescita non si sono verificate la concentrazione crea indubbiamente dei problemi e obbliga a rivedere i programmi. Esiste perciò questa considerazione di prevedibili cessioni di uno stabilimento, come previsto anti-trust, e di chiusura nell'ambito del gruppo di forse un altro stabilimento.
Fin dal mese di aprile abbiamo chiesto assicurazioni su questo punto; abbiamo avuto delle considerazioni da parte della società, che parlano di un mantenimento comunque nell'ambito dei programmi futuri sui livelli attuali e di mantenimento dell'efficienza di questo stabilimento. Quindi le notizie che abbiamo finora sono che probabilmente verranno riviste prospettive di sviluppo quali quelle inizialmente previste nel protocollo, ma si parla di mantenimento dei livelli produttivi ai livelli attuali, di mantenimento dell'efficienza dello stabilimento.
Questo che cosa ci porta a fare? Occorre che il gruppo che ha appena completato queste acquisizioni faccia la sua ricognizione e ridetermini i suoi programmi strategici; abbiamo già in corso una procedura di revisione del protocollo, ci sono proposte da parte dell'azienda che dovranno essere verificate. Quello che intendiamo ottenere è il mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli di entrata fiscale per questa regione; ovviamente dovremo invece confrontarci con l'azienda per ciò che riguarda le quantità di produzione e gli investimenti futuri. Credo di poter dire che l'aver per tempo, fin dal '95, siglato un protocollo, rappresenti per la nostra regione un fatto importante e un punto di riferimento per questa situazione complessa. Il fatto che la nostra regione abbia questo protocollo, che abbia adempiuto ai suoi impegni, rappresenta un punto di forza per quelle prospettive di ristrutturazione che l'azienda dovrà affrontare nei prossimi anni.
Facciamo con questo obiettivo tutto il possibile, crediamo finora di avere elementi a favore del mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli di entrata fiscale; siamo disponibili a discutere questi altri aspetti avendo fermi questi punti.
Spero di aver risposto nella sostanza alle richieste del Vicepresidente Viérin, sono convinto che anche con la sua collaborazione il futuro di questa industria nella nostra regione potrà essere positivo.
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (PpVA) L'Assessore Mafrica si trova sempre in difficoltà a dare dei dati non dico certi, ma presumibili. Nei suoi interventi, soprattutto rispondendo a quella che è la situazione occupazionale, a quella che è la situazione nelle varie aziende valdostane - ne vedremo altri esempi durante la seduta odierna, sulla Cogne, sul gruppo Olivetti, ed altro ancora - si dice sempre convinto di aver fatto tutto quello che si poteva fare.
Ebbene, posso accettare una dichiarazione del tipo "siamo convinti di aver fatto tutto quello che si poteva fare", però ogni volta verifico che l'Assessore, che ha a disposizione tutto l'apparato dell'Assessorato e della Finaosta, non dice mai di essere a conoscenza di alcune cose; spero che ne sia a conoscenza, purtroppo desumo e sono preoccupato del fatto che probabilmente non lo è, se non altro in maniera tempestiva. Infatti anche oggi non ha fatto altro che ribadire delle cose che anche il lavoratore e i suoi familiari sanno dello stabilimento Heineken di Pollein, non ha fatto nient'altro che dire cose che tutto il mondo sa. Quindi approfitterò in quest'occasione, come ho fatto sei mesi fa, per dare alcune informazioni all'Assessore, che spero possa utilizzare.
Lei, Assessore, non mi può dire che comunque non ha bisogno di interpellanze o di altri atti che la minoranza porta in questo Consiglio per far sì che lei sia pungolato a seguire meglio queste vicende. E lo posso dimostrare. Seguendo il suo intervento, per essere meglio capito dai colleghi consiglieri lei dice che c'è la massima attenzione da parte dell'Esecutivo, da parte del suo assessorato e da parte sua in merito a queste vicende; dice anche che in merito alle ultime notizie chieste sulla strategia del gruppo lei le ha seguite da aprile ad oggi, e che siete meglio informati sugli acquisti, sulle percentuali di mercato e così via. Questo, ripeto, lo sanno tutti, e non da oggi, ma da alcuni mesi!
Parto da una sua prima considerazione, quando lei afferma di essere informato della strategia, per augurarmi che lei abbia avuto almeno l'idea di chiedere copia della sentenza anti-trust; leggendo la sentenza anti-trust che porta la data del 4 luglio '96, si capisce che non è anti-trust ad avere obbligato il gruppo Heineken a cedere uno stabilimento pari almeno al 5 percento della produzione nazionale, ma è stata l'Heineken stessa a fare questa proposta per venire in possesso definitivamente del gruppo Moretti, che è ben diverso, e la proposta dell'Heineken è stata fatta nel giugno di quest'anno. E quando un gruppo come Heineken Italia fa una proposta alla commissione anti-trust, le strategie, caro Assessore, le ha già decise, perché non va a fare una proposta alla commissione anti-trust senza sapere cosa cederà e cosa terrà di sua proprietà, perché sarebbe fuori da ogni logica aziendale.
Quindi qui c'è una presa in giro dell'Heineken nei vostri confronti, ma sicuramente c'è anche una mancanza di sensibilità a seguire seriamente questo problema.
Inoltre, e leggo testualmente, al capo 46, sotto il capitolo "Gli impegni assunti da Heineken", dice la commissione anti-trust: "Peraltro, in seguito alla comunicazione delle risultanze istruttorie del 21 giugno 1996, Heineken, al fine di superare le obiezioni sollevate dall'autorità in merito alle possibili conseguenze pregiudizievoli per la concorrenza derivanti dall'operazione, ha assunto una serie di impegni il cui contenuto è così sinteticamente rappresentabile: Heineken si impegna a cedere lo stabilimento che sia almeno pari al 5 percento del mercato nazionale; il perfezionamento della transazione non dovrà avvenire con una società che rappresenti una quota di mercato superiore al 20 percento e non dovrà detenere partecipazioni superiori al 10 percento in alcune società concorrenti che dispongano di quote di mercato superiori al 20 percento".
Un altro passaggio importante è questo: Heineken si impegna altresì ad offrire al futuro acquirente l'opzione di produrre nello stabilimento per un periodo di avvio, birra da identificarsi con uno o più marchi di Heineken.
Quindi, non prendiamoci in giro: se Heineken fa questa proposta alla commissione anti-trust oltre tre mesi fa, è perché Heineken già tre mesi fa ha delineato la sua strategia, mentre lei, Assessore, ha detto poc'anzi che dobbiamo aspettare di conoscere le strategie Heineken. Ebbene, la Regione deve sapere che già tre mesi fa Heineken ha impostato le sue strategie, quindi la Regione deve chiedere con forza che ci vengano comunicate, evitando di farsi prendere in giro!
Nel deliberato si dice ancora: "Ritenuto pertanto che, sulla base delle considerazioni che precedono, l'operazione comunicata in seguito agli impegni assunti da Heineken non è idonea a costituire, ai sensi dell'articolo 6 della legge 287/90, una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale la durevole concorrenza"; quindi questa è la sostanza del deliberato ed anche qui si ribadisce che è Heineken che ha fatto la proposta.
Passiamo invece al discorso del rispetto dei protocolli, o meglio prima voglio comunicarle un'altra notizia, di cui lui non è a conoscenza, e questo mi rende ancora più preoccupato, oltre a questo fatto di averle comunicato che è Heineken che ha proposto la soluzione e non è la commissione anti-trust. Da alcuni mesi a dirigere lo stabilimento di Pollein è arrivato un direttore che non parla l'italiano, non parla neanche il francese, parla solo inglese. Da ricerche assunte risulta che questa persona arriva da un certo gruppo che produce la birra Guiness. Allora vorrei capire il perché c'è stato questo cambio, proprio nel momento che la Heineken ha fatto la proposta alla commissione anti-trust: forse la Guiness o altre marche europee vogliono acquisire uno stabilimento che rappresenta il 5 percento e potrebbe essere il nostro? A questo punto verrebbe a cadere il discorso di mantenere la ragione sociale e quindi di mantenere gli introiti per il bilancio regionale, e così via.
Dall'altra parte è dimostrabile anche il non rispetto del protocollo, e lei, Assessore, mi può dire tutto quello che vuole, ma i dati confermano che non si sta rispettando il protocollo, ed anche qui le posso dare dati certi. Lei mi dice ok sulla sede legale, ebbene quella è l'unica cosa che è stata rispettata, perché sull'occupazione c'era l'impegno del mantenimento ed invece passiamo dalle circa 150 unità alle circa 140.
Sulla produzione, il protocollo dice che nel '96 doveva essere di 895mila; posso capire i problemi di mercato, e gli ettolitri sono stati quindi molto inferiori, ma per il '97 si parla di 925mila, ora ricordo all'Assessore che questi gruppi, le previsioni per l'anno successivo, le fanno già ad agosto, pertanto si deve chiedere anche qui con forza perché non le hanno ancora fatte!
Gli investimenti, cosa essenziale, perché se uno stabilimento potrà rimanere in piedi o meno lo si vede in base agli investimenti. Nel protocollo d'intesa correttamente è stata fatta una colonna degli investimenti; anche qui i dati confermano le mie preoccupazioni, e cioè nel '95 erano previsti 8,9 miliardi di investimenti, mentre nella risposta datami sei mesi fa, lei disse che gli investimenti comunicati da Heineken erano stati di 3,5 miliardi, quindi 5 miliardi in meno di investimenti nel '95 rispetto a quanto previsto dal protocollo. Ma quanto investito da Heineken mi è stato comunicato da lei, Assessore, sei mesi fa, non l'ho saputo né da Heineken né da altri. Stesso discorso per il '96, dove lei ha detto che gli investimenti sarebbero stati di 3,3 miliardi su un'intesa di protocollo di 4,5 miliardi. Quindi abbiamo 6,5 miliardi in meno di investimenti rispetto a quanto concordato nel protocollo per gli anni 1995/96.
Pare che - e lo possiamo verificare, anzi spero che lei lo possa verificare perché ha maggiori possibilità di un consigliere di minoranza - la nuova dirigenza dello stabilimento sia molto preoccupata di controllare i fermi macchina, di controllare quanti anni ancora possono durare gli impianti, quindi il dubbio che mi viene è che questo stabilimento venga mantenuto, ma ceduto ad un altro gruppo, cioè che sia proprio lo stabilimento che Heineken ha deciso di utilizzare per rispettare quella proposta che ha fatto alla commissione anti-trust. Dico questo perché nell'ipotesi che un'azienda europea venga in Italia, può venire solo un'azienda che esporta già in Italia, ad esempio Guiness ed altri marchi; ma al massimo questi marchi esportano 300mila ettolitri l'anno, quindi è chiaro che non possono acquistare uno stabilimento che ha una potenzialità di produzione di 8-900mila e produrre 300mila ettolitri, perché il costo che dovrebbero sostenere per vendere quel prodotto sarebbe più alto di quello che sostengono adesso per esportare il loro marchio in Italia. É quindi chiaro che Heineken ha dovuto dare garanzie a questi signori dando per alcuni anni la possibilità di produrre una parte dei marchi Heineken, per permettere allo stabilimento di produrre correttamente onde ottenere una ripartizione dei costi fissi che potesse dare concorrenzialità alla vendita della birra sul mercato. Ma cosa succede in questi 3-4 anni? Succede che Heineken avrebbe un altro vantaggio: che potrebbe spostare impianti che oggi non ha negli stabilimenti che vorrà mantenere in futuro.
Per queste ragioni dico che sono fortemente preoccupato, ma sono fortemente preoccupato dopo la sua risposta, perché lei non ha dato altro che notizie che tutti sanno, mentre ho potuto dimostrarle che Heineken già nel mese di maggio-giugno ha deciso la sua strategia sia sullo stabilimento che verrà ceduto, sia su quei 2-3 stabilimenti che verranno chiusi, perché un'azienda non può fare una proposta così importante alla commissione anti-trust se non ha prima deciso la sua strategia interna.
Chiedo con forza che lei in base a questi dati richieda un incontro alla dirigenza Heineken, non quella dello stabilimento, ma quella che ha sede a Milano, e si faccia dare garanzie in questo senso, dicendo che queste cose le sa. Spero vivamente che la sua convinzione per cui ci sarà un futuro positivo si verifichi, sono però fortemente preoccupato.