Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1847 del 28 febbraio 1996 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 28 FEBBRAIO 1996

OGGETTO N. 1847/X Destinazione di immobili di proprietà regionale in Comune di Cogne ad attività industriali, artigianali e di servizi. Delega alla Giunta regionale.

Deliberazione Il Consiglio

Premesso che:

In Comune di Cogne è stato costituito, con rogito del Notaio Guido Marcoz, in data 21 agosto 1991, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 6 della legge regionale 20 maggio 1986, n. 24 (Nuova disciplina dell'artigianato) un Consorzio, composto da 14 imprese artigiane, 1 impresa industriale, 1 impresa commerciale e da 1 Società cooperativa operante nel settore dei trasporti, denominato "Consorzio Artigiano di Cogne", con sede in Frazione Crétaz;

Il Consorzio di cui trattasi ha presentato un progetto da finanziarsi ai sensi della legge regionale 24 gennaio 1989, n. 9 (Interventi per la qualificazione e lo sviluppo degli insediamenti artigiani), che prevedeva:

a) l'acquisizione da parte della Regione di un'area di proprietà della Società ILVA S.p.A., denominata Ronctzeçan (ex discarica miniera), situata in Comune di Cogne, in località Crétaz, per una superficie complessiva di circa 11.600 metri quadrati;

b) la realizzazione da parte della Regione delle opere di urbanizzazione;

c) la costituzione a favore del Consorzio del diritto di superficie su detta area per la costruzione da parte del Consorzio medesimo di unità immobiliari da destinare alle attività delle imprese consorziate, in relazione alle rispettive esigenze, per una superficie complessiva coperta di circa 3.200 metri quadrati;

La Giunta regionale, con deliberazione n. 10569, in data 8 novembre 1991, ha approvato l'attuazione del progetto presentato dal Consorzio Artigiano di Cogne ed ha, quindi, deliberato l'acquisto da ILVA S.p.A. dell'area indicata da assegnare al Consorzio medesimo (D.G.R. n. 83, in data 13 gennaio 1995; D.G.R. n. 6874, in data 25 agosto 1995);

L'atto di compravendita è stato stipulato con rogito del Notaio Guido Marcoz, in data 3 ottobre 1995;

Il Consorzio Artigiano di Cogne, invitato a presentare la documentazione necessaria ai fini della costituzione del diritto di superficie ha comunicato, con nota in data 14 novembre 1995, l'intenzione, in considerazione del prolungarsi dei tempi di intervento su detta area, sia per quanto concerne i ripristini necessari in conseguenza dei danni alluvionali del settembre 1993, compresa la ricostruzione del ponte in località Crétaz della strada regionale per Cogne, sia per quanto concerne la realizzazione delle opere di urbanizzazione, di acquistare l'immobile ex-COROS di proprietà regionale, al prezzo di stima, quantificato in L. 2.150.000.000 dal Servizio demanio e patrimonio dell'Assessorato regionale del bilancio e delle finanze, mediante utilizzo dei finanziamenti previsti dalla legge regionale n. 9/1989, chiedendo, inoltre, di poter utilizzare parte dell'area ex-ILVA, per circa 5.000 metri quadrati, per il deposito di materiale e di attrezzature;

Il fabbricato ex-COROS era stato richiesto anche dal Gruppo S.V.E.A. S.p.A., società finanziaria di Quart, per l'insediamento in Comune di Cogne di un impianto di imbottigliamento delle acque minerali "Sorgenti Gran Paradiso";

Il progetto del Gruppo S.V.E.A. S.p.A. è ancora in fase di perfezionamento e i promotori dell'iniziativa ritengono, comunque, preferibile la realizzazione del nuovo stabilimento industriale sull'area ex-ILVA, destinata al Consorzio Artigiano di Cogne nel quadro degli interventi per la qualificazione e lo sviluppo degli insediamenti artigiani di cui alla legge regionale 24 gennaio 1989, n. 9, e successive modificazioni;

E' peraltro opportuno promuovere l'immediato utilizzo del fabbricato ex-COROS, anche per evitare il continuo degrado conseguente allo stato di abbandono dello stesso, e di favorire l'insediamento in Comune di Cogne di nuove attività economiche;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Dirigente del Servizio industria, artigianato ed energia dell'Assessorato dell'Industria, Commercio ed Artigianato, ai sensi dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni, e del combinato disposto degli articoli 13 - comma 1 - lett. e) e 59 - comma 2 - della legge regionale n. 45/1995, sulla presente deliberazione;

Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di destinare l'area ex-ILVA (ex discarica miniera), in località Crétaz, in Comune di Cogne, di proprietà regionale, all'insediamento di nuove attività industriali, artigianali e di servizi e parte al Consorzio Artigiano di Cogne;

2) di delegare alla Giunta regionale l'adozione degli atti amministrativi per addivenire alla vendita dell'immobile ex-COROS, di proprietà regionale, al Consorzio Artigiano di Cogne, al prezzo di stima quantificato in L. 2.150.000.000 dal Servizio demanio e patrimonio dell'Assessorato regionale del bilancio e delle finanze, nel quadro degli interventi per la qualificazione e lo sviluppo degli insediamenti artigiani di cui alla legge regionale 24 gennaio 1989, n. 9, e successive modificazioni;

3) di dare atto che per l'acquisto dell'immobile di cui trattasi il Consorzio Artigiano di Cogne potrà avvalersi dei finanziamenti di cui alla legge regionale 24 gennaio 1989, n. 9, e successive modificazioni;

4) di sottoporre la presente deliberazione al controllo della Commissione di Coordinamento per la Valle d'Aosta, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 8, lettera d), del decreto legislativo 22 aprile 1994, n. 320.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) Il provvedimento all'esame del Consiglio ha una importanza dal mio punto di vista notevole, perché permette di risolvere due problemi: il primo, quello del Consorzio artigiano di Cogne che dal 1991 aveva avuto approvato un progetto che finora non aveva avuto esiti concreti; il secondo, che permette la riutilizzazione di uno stabilimento industriale che da alcuni anni non era più utilizzato. Aggiungerei come terza considerazione che in questo caso si va nella direzione della dismissione di un fabbricato di proprietà regionale, che viene acquistato con soldi propri da un consorzio degli artigiani, dimostrando anche come questi operatori siano attivi nella realtà economica valdostana.

Mi pare che il provvedimento con il quale si autorizza la vendita al Consorzio artigiano di Cogne, che raggruppa 17 imprese di un fabbricato industriale, meriti l'attenzione e l'approvazione del Consiglio.

Presidente E' aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LN) Dinanzi a questo atto, i Consiglieri della Lega si sono astenuti in commissione. Inizio subito dicendo all'Assessore Mafrica che è stato molto impreciso perché ha detto "con soldi propri": errato, grande errore, non esiste. Perché soldi propri sono il 40 percento più la quota di capitale che viene finanziata da Finaosta, il resto sono il 30 percento di contributo della Regione più gli interessi a carico della Regione. A casa mia "soldi propri" significa che questi artigiani tirano fuori 2,150 miliardi. Se da questi detraiamo il 30 percento del contributo regionale, più quello che la Regione spende per Finaosta, vediamo che "soldi propri" sono molti di meno.

Non voglio entrare nel merito della scelta politica, che condivido in pieno, che consiste nel rivalutare l'azione del Consorzio artigiano di Cogne con la vendita di questi padiglioni, però volevo richiamare l'attenzione del Consiglio su un fatto specifico, che forse è più procedurale che non politico.

Mi sembra che il vendere questi padiglioni per 2,150 miliardi al Consorzio, per poi erogare un contributo della Regione del 30 percento al consorzio artigiani su quello che loro pagano, per poi impegnare il bilancio della Regione per diversi anni - non so se sono 10, 15 o 20 - sugli interessi di Finaosta, mi sembra che vada nel senso opposto alla cosiddetta "sburocratizzazione", nel senso che a quel punto è più conveniente predisporre delle norme, se non ve ne sono al riguardo, che consentono alla Regione di vendere lo stabile in oggetto, defalcato di quello che dovrebbe essere il contributo del 30 percento più l'impegno della Regione per i dieci anni su Finaosta. Credo che sarebbe tutto molto più semplice e richiederebbe meno ricorso e al credito e all'impegno del bilancio della Regione.

Presidente C'è qualcun altro che chiede di intervenire? Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) Mi fa piacere che il Consigliere Linty apprezzi l'iniziativa. Diciamo che dal punto di vista procedurale, come lui sa benissimo, una cosa sono le entrate, una cosa sono le uscite. Noi prima dobbiamo incassare direttamente dagli artigiani la somma prevista, che è di 2,150 miliardi, una volta operate tutte le fasi dell'acquisto, a dimostrazione avvenuta, potremo deliberare il 30 percento sull'acquisto. Il fatto è previsto da una legge regionale che ritengo molto utile, però gli artigiani si devono impegnare a reperire per tempo le somme necessarie e anticiparle, spendere anche delle somme di cui avranno i rimborsi parziali in tempi successivi per ristrutturare l'edificio, si avventurano in un'operazione complessa che dal mio punto di vista dimostra anche spirito di iniziativa e coraggio imprenditoriale. Perché l'altra soluzione sarebbe stata di attendere che l'area prima destinata venisse salvaguardata dal punto di vista ambientale, che si costruisse un ponte, che si facessero degli argini, che la Regione urbanizzasse, per poi costruire un capannone che non rimaneva di proprietà loro ma dopo trent'anni accedeva alla proprietà regionale. Mi pare che questa soluzione metta in evidenza che abbiamo un tessuto artigianale che dimostra capacità di iniziativa.

Presidente Pongo in votazione la delibera in oggetto:

Presenti, votanti e favorevoli: 28

Il Consiglio approva all'unanimità