Oggetto del Consiglio n. 1825 del 14 febbraio 1996 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 14 FEBBRAIO 1996
OGGETTO N. 1825/X Verifica dei requisiti del Commissario straordinario della Casa da gioco di Saint-Vincent, ai sensi della legge regionale 88/1993. (Approvazione della risoluzione)
Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta
Richiamata la propria deliberazione del 2 giugno 1994 n. 732/X, con la quale aveva, su proposta del Presidente della Giunta, proceduto alla nomina del Dott. Alberto Arrigoni in qualità di Commissario straordinario della Gestione Straordinaria regionale per l'esercizio della Casa da gioco di St-Vincent;
Ricordato che la legge regionale istitutiva della Gestione Straordinaria regionale prevede che il Commissario straordinario abbia svolto qualificata attività professionale o di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture pubbliche o società pubbliche o private;
Preso atto del fatto che il Dott. Alberto Arrigoni ha patteggiato, usufruendo dei benefici di legge, in data 4 ottobre 1994 presso la prima sezione penale del Tribunale di Milano, una pena di dieci mesi e venti giorni di reclusione, in qualità di amministratore della società Immobiliare Vasari, con sede in Milano, fallita con sentenza del Tribunale di Milano del 25 giugno 1991, "per avere falsificato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 1990 allo scopo fraudolento di occultare la reale composizione economica della società e di contenere le perdite, al fine di evitare l'adozione dei provvedimenti ex art. 2446 e 2447 del Codice Civile e, comunque, al fine di permettere la risoluzione attraverso un concordato stragiudiziale del dissesto del cosiddetto Gruppo Rezza" (rep. n. 11729/91);
Appreso altresì che, nei giorni scorsi, la Procura di Milano avrebbe richiesto il rinvio a giudizio del Dott. Alberto Arrigoni per gravi reati contro la Pubblica Amministrazione;
Ritenuto opportuno verificare se i fatti suddetti possano inficiare la credibilità morale e professionale del Commissario straordinario e se possano parimenti recare nocumento all'immagine della Gestione Straordinaria regionale, attualmente preposta all'esercizio del Casinò di St-Vincent;
Ribadito l'impegno per la trasparenza e la moralizzazione della vita pubblica, di cui alla risoluzione del Consiglio regionale del 24 novembre 1993 (ogg. 280/X), nella quale si invitano gli organi assembleari e di governo della Regione ad operare attivamente a difesa del prestigio, della credibilità e dell'efficienza delle istituzioni regionali;
Evidenziato che l'incarico di Commissario straordinario può essere revocato, su proposta della Giunta, dal Consiglio regionale, con provvedimento motivato in qualsiasi momento;
Impegna
la Giunta regionale a verificare se sussistono i presupposti per l'applicazione dell'articolo 4, secondo comma della legge regionale 88/1993 e a riferire al Consiglio regionale nel corso della prossima seduta.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) La questione è un po' più delicata. La risoluzione muove da un presupposto sostanziale, che è quello della conoscenza che ho avuto personalmente di determinati fatti, che magari saranno già noti ad alcuni di noi e forse ad altri non lo sono; conoscenza tardiva e che secondo me è influente su quelle che sono le competenze del Consiglio regionale.
Si parte dal presupposto della legge regionale 88/93, che ha attribuito competenza a questo Consiglio di nominare, su proposta della Giunta, un Commissario straordinario che sovrintenda alla Gestione Straordinaria regionale in quella fase, più volte definita transitoria, di mancata individuazione di un gestore privato idoneo ed affidabile. Ebbene, nella seduta del 2 giugno '94 questo Consiglio ha designato a maggioranza di voti la figura del commissario Arrigoni, su proposta che venne allora esplicitata dal Presidente della Giunta, Dino Viérin.
Cos'è cambiato da allora? Innanzitutto diciamo subito che allora - mi sono riletto i vari interventi fatti dai consiglieri di minoranza - ci fu una sorta di difficoltà di esprimere un voto, favorevole o contrario, nei confronti della figura del commissario perché per noi (almeno per me) era un emerito sconosciuto; ci venne proposto, venne estratto dal cilindro e qui vennero decantate le sue competenze professionali, le sue qualità morali e basta. Noi ci siamo semplicemente astenuti per carenza di informazioni sufficienti e soprattutto di tempi per verificare l'attendibilità di certe informazioni in quella data.
Dicevo, a distanza di quasi venti mesi da quella data veniamo a scoprire alcuni fatti che sono gravi e delicati e che riguardano la stessa figura del dr. Arrigoni.
Li ho semplicemente elencati: il primo, sul quale sorvolerei perché la notizia è stata resa nota dagli organi di informazione, è che il dr. Arrigoni ha dei guai con la giustizia milanese per quanto riguarda delle presunte bustarelle allungate ai burocrati del fisco per intermediare a tutela di suoi clienti. Ma su questo non mi soffermerei perché, come è sempre stato giustamente ribadito, e chi è garantista continua a sostenerlo, lasciamo alla giustizia fare il suo corso e si vedrà l'epilogo.
Però è una notizia che ha creato un certo sconcerto nei confronti della opinione pubblica locale, perché volenti o nolenti il commissario Arrigoni ricopre una funzione prestigiosa e delicata, perché come sapete al Casinò circolano centinaia di miliardi e le risorse del Casinò coprono una larga parte degli introiti delle casse della regione Valle d'Aosta.
Ma il fatto principale che sostiene un po' tutta la risoluzione che oggi viene proposta è quello di aver conosciuto che il commissario Arrigoni, nella sua qualità di professionista, ha patteggiato una pena in data 4 ottobre 94, cioè quando già era Commissario straordinario, presso la prima sezione penale del tribunale di Milano in qualità di amministratore di una società privata, società che è poi stata dichiarata fallita, per avere falsificato un bilancio di esercizio allo scopo fraudolento (leggo testualmente) di occultare la reale composizione economica della società e di contenere le perdite, al fine di evitare l'adozione di provvedimenti previsti dal codice civile, e comunque al fine di permettere una transazione stragiudiziale del dissesto di un altro gruppo privato. I dati che ho qui riportato mi sono stati riferiti da fonti qualificate, purtroppo non sono ancora in possesso del documento, altrimenti ciò che vi sto dicendo lo avrei documentato, a titolo di garanzia ho messo un repertorio con un numero di iscrizione e con una data, come potete vedere. Ma non mi vorrei tanto soffermare sul fatto giuridico, anche se è rilevante, quanto su altre considerazioni perché questo fatto è grave.
E' grave intanto perché la legge istitutiva, la legge che ha designato il Commissario straordinario prevede una serie di requisiti morali e professionali, fra i quali quello che il soggetto in questione, qualunque persona voglia ricoprire questo incarico, abbia svolto qualificata attività professionale o di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture pubbliche o società pubbliche o private. La prima domanda ovvia che uno si pone è cosa si intende per attività qualificata, qual è la qualità dell'attività professionale quando si verificano certi fatti.
Questo è il primo quesito che ritengo importante porre all'attenzione del Consiglio, che è comunque l'organo designante il Commissario straordinario, con il quale dovrebbe crearsi, o dovrebbe essersi creata una sorta di rapporto fiduciario.
Ma l'aspetto che secondo me è ancora più strano, meno chiaro, è sapere se la parte politica che ha proposto la nomina del Commissario il 2 giugno '94 a questo Consiglio conosceva questi fatti; dal momento che ci sono stati riferiti i requisiti di idoneità professionale, i grandi meriti e gli incarichi ricoperti (fra questi ricordo: docente presso l'Ipsoa, membro dei revisori ufficiali dei conti, tutta un'altra serie di incarichi prestigiosi), sarebbe interessante sapere se questo fatto, negativo in questo caso, era già conosciuto al momento della proposizione della nomina, perché comunque allora esisteva una pendenza giudiziaria se la sentenza è stata patteggiata il 4 ottobre dello stesso anno, quindi a distanza di pochi mesi dopo.
Alla luce di questa considerazione, vorrei sapere se questa conoscenza c'era o meno, e in caso negativo sapere - e qui la risoluzione permette a tutte le parti politiche di intervenire - chi ne era a conoscenza e chi no, e soprattutto sapere se erano stati fatti gli accertamenti necessari per verificare le qualità morali o l'eventuale assenza di pendenze penali nei confronti di questa persona.
Il reato che è stato contestato al dr. Arrigoni non mi sembra sia una questione di secondo piano, tradotto in lettere è un concorso in bancarotta fraudolenta, quindi non è una cosa che può essere passata in secondo piano, facendo finta di vedere quello che ha fatto e di non vedere chi è questa persona, perché poi tutto è opinabile e valutabile sotto un profilo soggettivo.
Penso che questa somma di questioni che lo stanno riguardando da vicino possa anzitutto inficiare la sua qualità professionale nel ricoprire un certo incarico, che è quello di commissario, e inoltre possa inficiare anche l'immagine del Casinò, perché: primo, comunque questa persona è o dovrebbe essere fiduciario del Consiglio regionale, e se allora mi sono astenuto di fronte a queste cose minimo avrei votato contro; secondo, rappresenta comunque il referente apicale con cui ha i contatti la parte politica. Dunque, queste sono sostanzialmente le riflessioni che ci hanno indotto a proporre questo documento; l'impegnativa è alquanto semplice perché non si chiede la revoca, che deve essere proposta dalla Giunta, quindi deve essere la Giunta che, come ha avuto la responsabilità di proporne la nomina, deve avere la responsabilità di valutare se questi requisiti a suo dire esistono ancora. Certo che spetterà al Consiglio, se mai ci sarà, una eventuale revoca, come è spettato al Consiglio la sua nomina.
Nell'impegnativa quindi si chiede che la Giunta valuti attentamente se questi presupposti citati possono incrinare o inquinare il prestigio di questa persona e conseguentemente avere riflessi negativi sul Casinò di Saint-Vincent, e in secondo luogo riferire al Consiglio regionale nel corso della prossima seduta. Per ora non ho niente da aggiungere, eventualmente replico.
Si dà atto che, dalle ore 11,58, presiede il Presidente Stévenin.
Presidente E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) La résolution présentée par les conseillers Tibaldi et Linty veut engager le Gouvernement à vérifier s'il existe ou non les conditions pour l'application de l'article 4, 2ème alinéa, de la loi régionale 88/93, portant institution de la Gestion extraordinaire de la Maison de jeu de Saint-Vincent et à en relater au cours de la prochaine séance du Conseil régional.
Sans vouloir aujourd'hui anticiper un débat qui aura certainement lieu au cours de la prochaine séance du Conseil, nous n'avons aucun problème à accepter cette résolution et, donc, à accepter cet engagement et, au cours de la prochaine séance du Conseil, à présenter un rapport concernant les événements et les faits qui ont été évoqués par M. Tibaldi.
Presidente D'autres demandent la parole? On peut passer à la votation:
Presenti, votanti e favorevoli: 29
Il Consiglio approva all'unanimità
Presidente Volevo ricordare ai colleghi capigruppo che la riunione prevista per oggi alle ore 15,30, viene tenuta adesso.
La seduta è tolta.