Oggetto del Consiglio n. 1487 del 26 luglio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1487/XI Salvaguardia del principio della trasparenza in relazione all'informazione da parte della gestione straordinaria regionale del Casino de la Vallée. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che la Gestione Straordinaria Regionale del Casinò de la Vallée (GSR) si sta distinguendo per le elevate spese afferenti a consulenze e collaborazioni professionali di vario genere, il cui ammontare ha superato i 4 miliardi nel 1999;
- che tali prestazioni sono indicate molto sinteticamente nei prospetti di bilancio trasmessi annualmente ai consiglieri regionali, omettendo il nominativo dei titolari delle medesime nonché l’oggetto specifico degli incarichi;
- che l’omissione di tali indicazioni viene giustificata dai responsabili della GSR invocando la tutela della privacy dei soggetti interessati dai lucrosi incarichi;
- che l’azione amministrativa, anche quella esercitata da un ente economico dipendente dalla Regione come la GSR, esige innanzitutto trasparenza e chiarezza;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Giunta regionale per sapere:
1) se non ritenga infondate e pretestuose le motivazioni addotte dai responsabili della GSR;
2) quali provvedimenti intende adottare al fine di salvaguardare il principio di trasparenza dell’azione amministrativa e di garantire una più completa informazione ai Consiglieri regionali.
F.to: Tibaldi - Lattanzi
PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)Una delle voci di spesa più consistenti nel bilancio della gestione straordinaria è rappresentata dalle consulenze e collaborazioni professionali di vario genere, il cui ammontare ha superato nel 1999 i 4 miliardi, come è scritto nell'interpellanza.
Mi riferisco al 1999 in quanto i dati in nostro possesso non vanno oltre quella data, visto che è stato anche recentemente approvato dal Consiglio il bilancio relativo all'ultimo semestre di quell'anno.
All'inizio di quest'anno, quando la IV Commissione fu chiamata ad esaminare il documento contabile dell'ultimo anno di "gestione Ramojno", ci furono in commissione una serie di domande su queste consulenze professionali, in quanto il documento contiene sinteticamente i valori numerici delle consulenze che sono state incaricate nei vari settori e basta. C'è una colonna nella quale si fa il raffronto con la gestione dell'anno precedente e una terza colonna dove viene evidenziato lo scostamento in valore assoluto, cioè la differenza numerica degli impegni di spesa e liquidati relativamente a queste consulenze.
Alla luce di questa documentazione succinta ho scritto nel mese di febbraio scorso al Presidente della Giunta una lettera, dove chiedevo se era possibile avere indicazioni più specifiche sulle consulenze e sulle collaborazioni professionali affidate dalla Gestione Straordinaria del Casinò, per sapere quali sono i soggetti beneficiari e quali sono gli oggetti degli incarichi.
A queste richieste mi è stata data risposta dal Presidente della Giunta a fine marzo con una lettera in cui il Presidente si rifaceva ad altre missive a lui pervenute sia dal Presidente del comitato di gestione, Arrigoni, sia dal Direttore generale, Trentaz, nelle quali si fa riferimento alla legge n. 675/96, meglio conosciuta come legge sulla privacy. Riferimento, questo, che costituisce una sorta di censura ai consiglieri, nella fattispecie al sottoscritto, su qualsiasi indicazione nominativa o su qualsiasi oggetto relativo a queste consulenze.
È naturale che questa interpellanza sia la continuazione di quella strada intrapresa qualche mese fa e che è stata finora infruttuosa, cioè non ci ha dato possibilità di conoscere nulla di più rispetto a quelle sterili cifre che appaiono iscritte in bilancio e che si riferiscono a spese che sono di più di 4 miliardi e che comprendono un elenco di consulenze che sono quasi tutte ad otto zeri.
In particolare ci sono consulenze la cui entità e la cui incidenza è anche cresciuta nell'anno preso in considerazione, ci sono consulenze che hanno una denominazione nel documento di bilancio che è alquanto curiosa, tipo "consulenza personale" che cosa voglia dire non lo sappiamo e di questa cosa ne facevo già cenno quando abbiamo esaminato il bilancio dell'ultimo semestre 1999 di gestione, un'altra consulenza che viene definita "varia", consulenze legali che nell'ultimo anno sono ammontate alla cifra di 952 milioni con un'incidenza di più di mezzo miliardo rispetto all'anno precedente, consulenze di varia natura, ripeto, che vengono definite consulenze "artistiche, amministrative", ancora consulenze "varie" e collaborazioni di diverso genere.
Riteniamo che sia semplicistico far riferimento da parte degli organi dirigenti della Gestione Straordinaria alla legge n. 675/96 perché, se da un lato possiamo comprendere che la privacy vada tutelata, d'altro lato i contribuenti hanno diritto di sapere come vengono spese le proprie risorse.
Sappiamo che la Gestione Straordinaria non ha una sua autonomia privatistica, come il Presidente più volte ha cercato di far rilevare o invocare, ma che la dipendenza dall'ente pubblico regionale è forte; ed è questo che ci dà anche titolo per chiedere, in qualità di azionisti, di conoscere cosa sta succedendo lì dentro e in particolare come vengono utilizzate queste voci di spesa che sono incrementate e la cui incidenza è cresciuta negli ultimi anni.
L'interpellanza va in due direzioni: se il Presidente condivide e se non ritiene infondate e pretestuose le motivazioni che sono state addotte dai dirigenti della Gestione Straordinaria e se il Presidente intende, oltre a tutelare la privacy dei collaboratori di volta in volta incaricati, anche salvaguardare il principio di trasparenza dell'azione amministrativa e di conseguenza venire incontro alle legittime richieste dei consiglieri facenti parte di questa Assemblea.
Attendo la risposta del Presidente e mi riservo una replica.
PrésidentLa parole au Président du Gouvernement, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Tout d'abord il me semble indispensable d'apporter quelques précisions au sujet et de l'avant-propos de l'interpellation et des considérations qui ont été exprimées à ce propos par M. Tibaldi, précisions que l'on retrouve d'ailleurs dans le bilan présenté par la gestion extraordinaire du Casino de la Vallée, mais également dans la loi instituant cette Gestion. Tout d'abord, la ligne budgétaire relative aux prestations d'avocat, de notaire et d'autres professionnels durant le second semestre 1999 fait état d'une somme de 1 milliard 600 millions de lires soit environ la moitié du montant indiqué sur le bilan précédent relatif à la période 30 juin 1998 - 30 juin 1999. L'on peut donc estimer que le total de ces frais avoisine les 3 milliards 300 millions de lires par an.
D'autre part, lors de l'analyse des dépenses supportées par la gestion extraordinaire, il ne faut pas oublier que, l'activité de la maison de jeu n'étant pas soumise à la TVA, celle-ci ne peut donc pas déduire le montant de cet impôt relatif aux biens qu'elle acquiert ou aux services dont elle bénéficie. Le montant des frais de conseil comprend donc la TVA, non déductible, que l'on peut évaluer par exemple à environ 500 millions de lires pour le bilan de l'exercice 30 juin 1998 - 30 juin 1999.
De plus cette même ligne budgétaire comprend les dépenses relatives aux organes institutionnels tels que les membres du Comité de gestion, les commissaires aux comptes - qui, pour le bilan arrêté au 30 juin 1999, s'élèvent à près de 300 millions de lires - mais aussi les frais liés à la préparation des feuilles de paie et autres formulaires - service dont le marché a été attribué à une entreprise extérieure - et les coûts de formation du personnel, soit environ 300 millions de lires là encore.
D'autres frais, de l'ordre de 400 millions de lires, liés à des rapports de collaboration fixes, assimilables à des contrats de travail salarié, sont également englobés dans cette ligne budgétaire, de même qu'une somme de 300 millions relative à l'assistance informatique extérieure.
Lorsqu'on retranche tous ces frais, c'est-à-dire près de 1 milliard 800 millions de lires, de quelque 3 milliards 300 millions qui figurent au bilan en date du 30 juin, il reste environ 1 milliard 500 millions de lires qui relèvent effectivement des prestations de conseil. Sur cette somme, à peu près 800 millions de lires sont liés aux contentieux soulevés par la Sitav et la Saav.
Les 700 millions de lires qui restent correspondent aux autres conseils et collaborations (d'ordre fiscal, contractuel, de formation) pour une entreprise dont le chiffre d'affaires tourne autour des 300 milliards par an et de ce fait, ces frais de conseil représentent à peu près 0,25 pour cent du chiffre d'affaires annuel.
Après avoir défini l'entité des dépenses engagées par la gestion extraordinaire pour les prestations de conseil, nous devons aussi rappeler les dispositions de la loi régionale n° 88/93 portant: "Institution de la gestion extraordinaire du Casino de Saint-Vincent", dispositions qui ont été entérinées par la loi n° 13. La gestion extraordinaire est dotée de personnalité juridique de droit privé ainsi que de l'autonomie de gestion administrative et comptable et elle exerce une activité commerciale et non pas une activité administrative ni propre ni déléguée par l'Administration régionale.
Cela est d'autant plus vrai que les principes et critères de vérification de la comptabilité qui s'appliquent à l'activité de la gestion extraordinaire sont ceux que préconise la CONSOB, que les comptes de l'entreprise sont examinés non seulement par les organes de la gestion extraordinaire, mais aussi par le conseil des commissaires aux comptes et par les experts de la société Arthur Andersen et que la Gestion extraordinaire a dû se défendre des requêtes de faillite présentées auprès du Tribunal d'Aoste, ce qui démontre encore une fois sa nature de gestion privée d'activité commerciale.
Il est vrai, la gestion extraordinaire ne souhaite pas diffuser le nom de ses consultants et collaborateurs, le nom et non pas l'objet, tant il est vrai que M. Tibaldi a fait référence à l'objet. C'est en premier lieu - comme la gestion extraordinaire a déjà eu l'occasion de l'expliquer tant à la IVème Commission du Conseil qu'au Conseiller Tibaldi en personne - car la diffusion de ce type d'informations est soumise à des réserves qui tiennent de la nécessité de respecter les dispositions de la loi n° 675/96 en matière de traitement des données personnelles ainsi que de la discrétion que toute entreprise se doit de respecter si elle désire instaurer et conserver des rapports de confiance avec les collaborateurs auxquels elle fait appel.
Je cite: "? la trasmissione dei dati debba avvenire nel rispetto della normativa richiamata ed in particolare della sezione IV, comunicazione e diffusione dei dati, concernente fra il resto i requisiti per la comunicazione e la diffusione dei dati e il trattamento da parte di soggetti pubblici. Dalla lettura degli articoli richiamati si evince che in assenza di consenso espresso dell'interessato la comunicazione e la diffusione di dati personali non è consentita. Alla luce di quanto sopra si ricorda che ai sensi dell'articolo 2.050 del Codice civile chiunque cagiona danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento, vale a dire è gravato dell'onerosissima responsabilità per l'esercizio di attività pericolose, volendo accantonare la forse meno concreta, ma pur presente previsione sanzionatoria di carattere penale?".
Il y a donc une position qui a été exprimée par la Gestion extraordinaire; il y a aussi la nécessité d'approfondir ce thème et le respect de l'autonomie de la Gestion extraordinaire et du Comité de gestion; d'autre part il y a le problème soulevé par M. Tibaldi de l'information qu'il sollicite. Il la sollicite à mon avis, sur la base d'une considération que je ne partage pas. A savoir il prétend avoir cette information, parce que la Gestion extraordinaire est une émanation directe de l'Administration régionale. Sur la base de ce principe il n'y aura jamais possibilité de trouver accord.
En conclusion, ce que je peux affirmer, tout en respectant l'autonomie et la décision de la gestion extraordinaire, c'est de donner ma disponibilité pour trouver un moyen afin que l'on puisse concilier les exigences des uns et des autres; mais ce n'est ni du point de vue de la transparence administrative, ni du point de vue d'un droit parce que la Gestion extraordinaire exerce une activité commerciale et non administrative et elle est dotée de la personnalité juridique de droit privé ainsi que de l'autonomie de gestion administrative et comptable.
En tout cas je donne ma disponibilité pour approfondir ce thème et, le cas échéant, trouver une solution qui puisse concilier les exigences des uns et des autres.
PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)Una risposta sconcertante, Presidente. Mi aspettavo sinceramente un altro atteggiamento da parte sua nei confronti di un tema così importante.
Dovrebbe essere titolo di merito e di pregio, sia per i professionisti sia per la Gestione Straordinaria del Casinò, avere conoscenza sui nomi e sugli oggetti in maniera dettagliata, delle singole collaborazioni e consulenze professionali che vengono periodicamente affidate.
Invece lei si è trincerato dietro l'alibi della privacy, occultando informazioni che dovrebbero essere tranquillamente di dominio pubblico.
Perché dico questo? Perché la questione della privacy - ed è strano che il Presidente non vi abbia fatto cenno - è stata superata anche dagli stessi dirigenti che gli hanno scritto la lettera, perché precisano che il divieto è superabile osservando le disposizioni dell'articolo 27, comma 2, legge n. 675 che ammette "la comunicazione e la diffusione a soggetti pubblici dei dati trattati quando risultino comunque necessari per lo svolgimento delle funzioni istituzionali".
Allora, se qui non stiamo svolgendo delle funzioni istituzionali, Presidente, mi dica cosa stiamo facendo. Mi aspettavo perlomeno questo cenno, al di là della censura politica che lei ha voluto utilizzare attraverso questa tapparella della privacy, che ci viene calata in faccia per impedire ai consiglieri di svolgere proprie funzioni istituzionali: mi aspettavo da parte sua almeno il riferimento a un argomento giuridico, cioè di legalità, appunto l'articolo 27, comma 2, della legge n. 675. Così non è stato fatto e di questo ce ne rammarichiamo e molto.
Tra l'altro, Presidente, a titolo di esempio, quando un privato chiede a Finaosta un mutuo per qualunque esigenza deve firmare una dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali: allora come mai un privato che chiede denaro e che si impegna a restituirlo con tanto di interessi in un periodo di tempo determinato e con tanto di garanzie deve, per ottenere il mutuo, firmare il consenso al trattamento dei dati personali e invece un professionista, che è titolare di consulenze milionarie, e qui ce ne sono, può essere tutelato in maniera assolutamente incongrua da questa legge sulla privacy che peraltro è superabile, per espressa menzione dei dirigenti della GS?
Questa sua risposta, Presidente, non ci ha convinto anzi secondo noi costituisce uno scivolone da parte sua su questo argomento delle consulenze, perché comunque la legge lo consente e mi auguro che si dia seguito a quell'articolo 27, anzi ci faremo promotori di una richiesta in questo senso.
Se non è possibile da parte nostra, che comunque rappresentiamo in quest'aula le diverse istanze politiche della Comunità valdostana, accedere a determinate informazioni, mi chiedo che cosa ci stiamo a fare; mi chiedo come mai sia giusto, ed è giusto, che i consiglieri regionali facciano conoscere come altri soggetti delle istituzioni i loro redditi a livello pubblico, mentre invece costoro hanno tutto quanto blindato nel segreto della privacy.
E questo proprio paradossalmente quando il Consiglio regionale qualche mese fa, ne è testimone il Consigliere Ottoz che mi sembra abbia istruito in maniera particolarmente meticolosa la legge, ha portato avanti un'iniziativa condivisibile sulla trasparenza amministrativa.
Oggi assistiamo a una brusca inversione di marcia: di fronte alle consulenze c'è la blindatura più totale, l'occultamento che oggi è stato confermato e legittimato dal Presidente della Giunta. È stato uno scivolone, Presidente, che lei sicuramente poteva evitare e che non condividiamo, comunque torneremo sull'argomento perché è troppo importante.