Oggetto del Consiglio n. 16 del 29 gennaio 1974 - Verbale
OGGETTO N. 16/74 - Strage di Fiumicino. (Mozione)
Il Presidente DOLCHI dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione presentata dal Consigliere Parisi concernente l'oggetto: "Strage di Fiumicino", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza del 29 gennaio 1974:
MOZIONE
Il Consiglio regionale della Regione Autonoma della Valle d'Aosta
Considerato che di fronte alla recente strage di Fiumicino, nonostante le conclamate misure di sicurezza assicurate dal Governo, devesi amaramente constatare che proprio per le responsabilità del Governo ed in particolare del Ministro dell'Interno, tali atti di terrorismo continuano purtroppo a ripetersi, creando una drammatica psicosi di paura e di insicurezza in tutto il Paese;
Tenuto presente che gli esecutori e i mandanti delle stragi, in termini politici, coincidono con le forze eversive dinanzi al cui ricatto stanno piegando i Governi dell'Europa occidentale, primo fra tutti il Governo italiano;
Ricordato che il Governo, per ottenere l'estradizione dei terroristi dal Kuwait, con finzione ha scelto la via giuridica pur sapendo che essa non avrebbe portato a nulla; mentre era necessaria una precisa ed energica azione politica, di cui la Farnesina si è dimostrata incapace;
Tenuto conto che proprio un'energica e precisa azione politica il Governo italiano avrebbe dovuto scegliere se avesse davvero avuto intenzione di giudicare e punire i terroristi, di dimostrare che l'Italia non è "zona franca" del terrorismo internazionale e che nessuno può impunemente violare la sua sovranità, cosa che invece di fatto si accetta;
Visto che la tolleranza del Governo italiano incoraggia la tracotanza di tutti i teppismi e di tutti i terrorismi interni ed internazionali, tanto che Gheddafi, responsabile della strage di Fiumicino, si permette di ricattare la Fiat chiedendo la testa del direttore de "La Stampa";
DELIBERA
di denunciare alla Nazione le gravi responsabilità del Governo ed in particolare del Ministro dell'Interno che continuano a gettare allo sbaraglio le Forze dell'Ordine esposte a tutti i teppismi e a tutti i terrorismi, interni ed internazionali, perché disarmate normalmente e materialmente da una classe dirigente che protegge i delinquenti, libera gli ergastolani, ospita in Italia i rifiuti della teppa di ogni parte del mondo, favorisce i disegni eversivi del comunismo tentando, nel quadro del cosiddetto "compromesso storico", di condannare il popolo italiano alla miseria congiunta con la vergogna e la paura,
di rivolgere alle innocenti vittime e alle loro famiglie un commosso saluto di solidarietà,
di invitare energicamente il Governo nazionale a tutelare con i mezzi a disposizione la sicurezza dei cittadini dinanzi ad un siffatto stato di cose, onde determinare, prima che sia troppo tardi, la svolta politica necessaria per salvaguardare la società italiana.
F.to: Giovambattista Parisi
Il Consigliere PARISI illustra brevemente la mozione.
Il Presidente DOLCHI, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola sull'argomento in esame, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della mozione in discussione.
Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, con voti contrari ventiquattro e un voto favorevole, espressi per alzata di mano (Consiglieri presenti: trentuno; votanti: venticinque; astenutisi dalla votazione i Consiglieri Andrione, Blanc, Caveri, Fosson, Maquignaz e Viglino), non ha approvato la mozione di cui all'oggetto.
Il Consiglio prende atto.