Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 213 del 16 dicembre 1988 - Resoconto

OGGETTO N. 213/IX - PROBLEMI POSTI DALL'APERTURA E COLTIVAZIONE DI UNA CAVA IN ZONA SOVRASTANTE L'ABITATO DI FLEURAN IN COMUNE DI ISSOGNE. (Interpellanza).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:

INTERPELLANZA

RICORDATO che, in data 10 marzo 1988, con un esposto inviato al Presidente della Giunta regionale e sottoscritto da 102 persone, gli abitanti della frazione Fleuran di Issogne avevano denunciato i gravi disagi ed i pericoli determinati dall'apertura e coltivazione di una cava in una zona franosa al di sopra dell'abitato;

RICORDATO altresì che il 29 giugno scorso si è verificato nella citata frazione un grave incidente che solo per poco non ha provocato delle vittime: un frammento di roccia della cava è infatti precipitato, a causa di uno scriteriato uso dell'esplosivo, nel bel mezzo dell'abitato danneggiando un'automobile in sosta;

APPRESO che, a seguito del citato episodio del 29 giugno, gli ispettori del Corpo delle miniere hanno inoltrato un rapporto al Pretore di Donnas ed hanno diffidato i responsabili dell'Impresa Freydoz S.p.a.;

AL FINE di conoscere le iniziative e gli intendimenti della Giunta regionale in merito alle cave di Fleuran ed agli altri problemi posti dagli impianti di frantumazione bitumazione e calcestruzzi dell'impresa Freydoz;

il sottoscritto Consigliere regionale

INTERPELLA

la Giunta regionale per conoscere:

1) quali iniziative sono state assunte in merito ai problemi posti dall'apertura delle cave di Fleuran e per lo smaltimento dei residui di lavorazione degli inerti;

2) in che modo si intende operare per dare una risposta positiva agli abitanti che chiedono la chiusura della cava ed un ripristino ambientale della zona franosa.

PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.):Esiste a monte dell'abitato di Fleuran in Comune di Issogne una pietraia che si è formata nel corso dei secoli per lo sgretolamento progressivo della montagna che sovrasta il villaggio. In fondo a questa pietraia e prima dell'abitato c'era un bosco che serviva in pratica come protezione del villaggio e che era una sorta di barriera nei confronti delle pietre e dei blocchi che periodicamente precipitavano dall'alto. All'inizio di quest'anno gli abitanti della frazione di Fleuran hanno visto con sorpresa che i mezzi dell'impresa Freydoz S.p.a. sono intervenuti su questa pietraia per andare a reperire dei blocchi di pietra da usare per i famosi lavori di arginatura. Subito gli abitanti della frazione si sono preoccupati e hanno inviato in data 10 marzo un esposto al Consiglio regionale, alle autorità regionali, alle autorità comunali, denunciando la situazione e facendo presente il grave rischio a cui si sottoponeva l'intero villaggio con l'apertura di una cava in quella zona così instabile e distruggendo una fascia naturale di protezione che nel corso del tempo si era realizzata.

Questo esposto era firmato da 102 abitanti della frazione, in pratica da tutti quelli che vivono nella frazione e in quelle vicine. Dopo questo esposto ci sono stati dibattiti in Consiglio regionale, in Consiglio comunale, ma non c'è stata in pratica nessuna iniziativa concreta da parte delle competenti autorità per bloccare l'attività di cava, ed è anzi arrivata una risposta agli abitanti della frazione di Fleuran da parte dell'Ing. Freydoz, in cui sostanzialmente si ridimensionava l'esposto dicendo che si trattava di un esposto sottoscritto da alcune famiglie del Comune (quando invece si trattava praticamente di un intero villaggio) e soprattutto si contestava tutto quello che era affermato nell'esposto, dicendo che non c'era nessun pericolo, che non c'era nessun rischio, che non c'era uso di esplosivi pericolosi. In particolare si diceva che l'impresa faceva un uso attento di patarli per fessurare e aprire i blocchi di pietra e che questo non rappresentava un pericolo per il villaggio.

La risposta è poi venuta dai fatti, nel senso che il 29 giugno 1988, in conseguenza di una esplosione fatta ad opera dell'impresa che lavorava su quella cava, un blocco di pietra è precipitato in mezzo al villaggio danneggiando un'automobile in sosta e mettendo in serio pericolo l'incolumità degli abitanti della zona.

Dopo quell'incidente c'è stato un sopralluogo del Corpo delle miniere alla cava, che si è concluso con un verbale, per cui l'Ingegnere capo del Distretto minerario di Torino, visto il verbale di accertamento infrazioni redatto dagli Ingegneri Luigi Pignatta e Riccardo Coppo in seguito a un sopralluogo condotto sulla cava di cui in oggetto, ha accertato due infrazioni. La prima all'art. 124, che prevede adeguate misure per impedire il lancio di materiale a distanza; infatti i due Ingegneri hanno accertato che: "nel giorno 29 giugno 1988 alle ore 14,30, nel tentativo di rimuovere un blocco pericolante mediante una carbonera, un frammento di questi del peso di kg. 2,5 veniva proiettato sul cofano di un'autovettura posteggiata davanti ad un'abitazione distante circa 150 m.". E poi veniva osservata l'infrazione all'art. 341, perché lo sparo delle mine era stato effettuato fuori dall'orario prestabilito dalla legge. Quindi si provvedeva a diffidare l'impresa Freydoz e si denunciava la stessa impresa alla Pretura di Donnas.

Dopo questo intervento del Corpo delle miniere c'è stata una sospensione dell'attività di cava. Recentemente però mi risulta che l'attività sia ripresa e quindi gli abitanti della frazione vogliono sapere quali interventi si intendono assumere da parte delle autorità comunali, da parte delle autorità regionali, per porre fine a un intervento che è estremamente pericoloso; non solo per porre fine all'attività di cava, ma anche per ripristinare una situazione di protezione del villaggio che esisteva prima dell'apertura della cava, la quale ha distrutto tutta la fascia vegetativa in basso e ha praticamente trasformato in uno scivolo pericoloso quello che era invece una pietraia che prima permetteva l'arresto dei blocchi, e per creare di nuovo una sorta di protezione del villaggio.

Quindi io volevo sapere, anche perché ci sono state delle lettere del Sindaco di Issogne che hanno chiesto degli incontri, che hanno chiesto provvedimenti alle autorità regionali (e sono datate 5 luglio e 12 luglio), quali provvedimenti le autorità regionali hanno assunto in materia.

PRESIDENTE: a chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura, Foreste ed Ambiente Naturale, Perrin, ne ha facoltà.

PERRIN (U.V.):Il faut avant tout préciser les compétences des différents organismes régionaux ou extra-régionaux. Pour ce qui est des compétences régionales, tant la Surintendance que l'Assessorat à l'agriculture ont accordé leur autorisation, suite cependant aux autorisations accordées par le "Corpo delle miniere" pour l'utilisation de cette carrière de pierres. En effet, pour tout ce qui concerne la sécurité, l'utilisation des carrières etc., la compétence est du Corps des minières, pour l'instant tout au moins.

Je crois qu'il faudrait regarder cette exploitation avec un peu plus de bon sens, parce que les dangers étaient précédents: depuis toujours des blocs se sont détachés et sont descendus du sommet du cône de déjection et ils ont causé déjà par le passé des dommages aux habitations.

Pour ce qui concerne l'exploitation, l'entreprise concernée a présenté au "Corpo delle miniere" un projet d'exploitation, qui prévoit justement la mise en état de tous les moyens de sécurité au moment du travail, et surtout un projet de remise en état du territoire. L'entreprise est donc parfaitement en règle. L'accident qui est survenu au mois de juillet a arrêté momentanément les travaux et, suite aux observations qui ont été faites par le Corps des minières, suite à une descente sur les lieux qui a été faite par les responsables du Service de la défense du sol de l'Assessorat à l'Agriculture, qui a donné des indications, le Corps des minières, en date du 4 novembre dernier, a autorisé la reprise des travaux en donnant les indications suivantes: "Autorizza l'esercizio dei lavori con riferimento al programma, alle seguenti condizioni: a valle del piazzale di accesso dovrà essere completata la costruzione di due corpi di barriera paramassi; dovrà essere immediatamente presentato per l'approvazione il nuovo ordine di servizio sull'uso degli esplosivi, ecc.".

Il s'agit donc maintenant d'une reprise des travaux avec une sécurité accrue, puisque les barrières contre l'éventuelle chute de blocs vont être rehaussées de façon à améliorer encore la sécurité. Il y aura par la suite, évidemment, la remise en état de toute la zone. Entre autres, une des conditions dictées par le Corps des minières veut que les blocs instables au sommet du cône soient déplacés, et donc l'accès que l'Assessorat à l'agriculture - Service de la défense de l'environnement - a autorisé c'est justement pour pouvoir atteindre le sommet du cône de déjection et déblayer toute cette zone de rochers, là où justement les blocs se détachent.

Pour ce qui est de la pétition, le soussigné a déjà eu, le 31 mars dernier, une rencontre en présence des représentants des pétitionnaires, du Syndic et d'autres membres du Conseil communal d'Issogne et des propriétaires de l'entreprise, au cours de laquelle ils ont discuté et l'entreprise a déclaré sa disponibilité à améliorer la situation; non seulement, elle a également modifié, par exemple, les accès de façon à éviter certaines de ces nuissances dont les pétitionnaires se plaignent.

Donc les organes de l'Administration régionale prêtent une attention à cette carrière, mais uniquement pour ce qui concerne les compétences régionales: le restant est réservé au Corps des minières.

PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

RICCARAND (N.S.):Anche in questo caso non siamo assolutamente soddisfatti della risposta. E' vero che l'Amministrazione regionale non ha in questo momento una competenza diretta e primaria in questa materia, ma questa è una responsabilità vostra, nel senso che in questa materia la competenza è trasferita dallo Stato alla Regione fin dal 1982 col D.P.R. n. 182. E noi siamo arrivati a dicembre 1988 con una situazione per cui, in questi ultimi tre anni, c'è stata un'apertura indiscriminata in tutte le parti di cave con grossi conflitti con i Comuni, senza avere una legge che disciplina questa materia. Siamo forse l'ultima Regione in Italia che deve ancora disciplinare il tema dell'apertura delle cave.

In questi giorni il Gruppo consiliare del Partito comunista e Nuova Sinistra hanno presentato una propria proposta di legge di disciplina dell'attività di cava, proprio per colmare un vuoto legislativo che voi avete lasciato. E quindi è una responsabilità vostra; non potete dire che non è competenza vostra. In secondo luogo, anche se non c'è una competenza diretta e primaria perché non l'avete voluta esercitare, da parte della Regione esiste comunque una possibilità di intervenire se ci sono dei motivi seri. Invece in questo caso avete comunque ulteriormente rilasciato dei pareri favorevoli che hanno consentito al Corpo delle miniere, in data 4 novembre (l'ha detto adesso l'Assessore), di rinnovare l'autorizzazione per la coltivazione di quella cava dopo quello che era successo, nonostante le proteste di tutti gli abitanti, nonostante i rischi denunciati, nonostante si sia toccata con mano la situazione di rischio che si è verificata. Nonostante questo si continua a intervenire. Si dice: "Ma...

(... Interruzione ...)

... Non è una motivazione valida, nel senso che, anche se il Corpo delle miniere autorizza, voi potete benissimo dire di no.

(... Interruzione ... )

Il progetto dava anche all'inizio, quando sono partiti nell'88, tutte le garanzie di sicurezza; poi non è stato così, l'abbiamo visto nel corso dell'estate. E adesso, è vero, si dice: "Alla fine ripristineremo, faremo le barriere, ecc.". Ma intanto: quand'è che sarà questa fine? E nel frattempo da qui alla fine, che cosa succederà? Se si verifica un periodo di grandi piogge, lì viene giù un'intera pietraia, perché non c'è più niente che tiene, basta andare a vedere. Io sono andato a vedere sul posto ed è una cosa spaventosa, Quindi non riesco a capire come si possa mantenere in piedi una situazione di questo pericolo.

Da parte nostra rinnoviamo la richiesta che si arrivi presto a una legislazione in materia in modo che la Regione si assuma la sua responsabilità di far delle scelte. Vogliamo vedere a quel punto, quando ci sarà la legge, quali saranno le decisioni che verranno prese su questa cava.