Oggetto del Consiglio n. 212 del 16 dicembre 1988 - Resoconto
OGGETTO N. 212/IX - ADEMPIMENTI RELATIVI ALL'ORGANIZZAZIONE DELL'OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE. (Interpellanza).
PRESIDENTE:Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Mafrica e Tonino:
INTERPELLANZA
RICORDATO che l'art. 5 della legge regionale n. 56 del 17 giugno 1988 prescrive, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, l'attivazione delle procedure concorsuali per la copertura dei posti dell'OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO REGIONALE;
RICORDATO ALTRESI' che, sempre allo stesso articolo, è prevista la nomina di un apposito COMITATO SCIENTIFICO, avente il compito di definire strategie e priorità di intervento di detto OSSERVATORIO;
i sottoscritti Consiglieri regionali
del Gruppo comunista
INTERPELLANO
l'Assessore competente per conoscere i motivi per cui non si è ancora dato corso agli adempimenti relativi all'organizzazione dell'OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.): Noi continuiamo a essere convinti che in questa regione sia opportuno un Osservatorio epidemiologico regionale. Questa struttura continua ad essere prevista da tutte le leggi e da tutte le disposizioni che trattano di sanità. La cosa ha anche una sua logica perché, se non si conosce la distribuzione delle patologie, l'incidenza relativa di ciascuna rispetto all'altra, se esistono o no patologie endemiche, difficilmente si può in materia sanitaria prendere tutte le iniziative che sono opportune.
Di questo fatto ci era sembrata convinta anche la Giunta regionale nel periodo precedente alle elezioni, quando si è approvata la legge n. 56, tant'è che si discusse per un certo periodo questo argomento. Fu accolta allora una proposta fatta da parte della minoranza, perché si desse rilievo all'Osservatorio epidemiologico regionale.
La legge approvata prevedeva all'art. 5, che entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge - e si era molto discusso proprio di questo termine perché non si prendessero degli impegni generici - fossero attivate le procedure concorsuali, trasformando alcuni posti in modo da rendere praticamente possibile l'insediamento della struttura in questione. Sempre la legge prevedeva che venisse nominato un Comitato scientifico avente il compito di definire le strategie e le priorità di intervento dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
Fino ad oggi non sembra che siano state prese iniziative in questo senso; noi vorremmo conoscere i motivi per cui non si è dato adempimento a quanto prescritto da una legge discussa nei minimi particolari alcuni mesi fa e che cosa si intende fare comunque per risolvere questo problema.
PRESIDENTE:Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale, Lanièce, ne ha facoltà.
LANIECE (D.C.):Ho già avuto modo nelle ultime adunanze del Consiglio, rispondendo a quesiti postimi dai Consiglieri regionali su altri comparti del settore sanitario, di dire che l'entrata in vigore della legge statale n. 109 del 1988 e del relativo decreto ministeriale applicativo del 13 settembre c.a. ci aveva posto di fronte a problemi nuovi, vincolando la nostra possibilità di agire. In particolare, tali disposizioni non riconoscono alla funzione ospedaliera il compito di dotarsi di un ufficio osservatorio con fini epidemiologici. La questione dell'attivazione dell'Osservatorio stesso, prevista dall'art. 5 della legge regionale n. 56 del 17/ó/1988, entrata in vigore il 16 luglio, deve pertanto essere vista nell'ambito del nuovo modello organizzativo dei servizi dell'Unità Sanitaria Locale che il sopracitato decreto ministeriale comporta.
Con l'adozione della legge n. 56 la nostra Regione si era proposta di organizzare un Osservatorio epidemiologico in via sperimentale, proprio per venire incontro alle esigenze di cui si fanno interpreti i colleghi Mafrica e Tonino con la loro interpellanza; purtroppo però le nostre intenzioni sono state vanificate dalle disposizioni statali intervenute nel frattempo.
Allo stato attuale, in presenza delle disposizioni sopracitate, la Regione - lo dico con rammarico - non ha il potere di procedere ad alcun reperimento di posti in pianta organica, se non applicando la normativa sugli standard. In altre parole, le disposizioni di cui all'art. 5 della legge regionale, concernenti l'Osservatorio, non sono applicabili. Si ritiene quindi necessario procedere diversamente, ed è quanto ci proponiamo di fare con sollecitudine. Ne do piena assicurazione agli interpellanti, dei quali condivido le preoccupazioni sull'urgenza dell'istituzione dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA (P.C.I.):Poiché è la seconda volta che l'Assessore mi cita la legge n. 109 dicendo che questa legge, successiva alla legge regionale, è del maggio scorso, ha messo in discussione alcuni punti, io non vorrei che diventasse un alibi, perché questa legge 109 dice in sostanza che il numero dei posti letto di ciascuna divisione, o unità operativa che sia, deve rispettare degli standard. Questa legge non è del tutto nuova in quanto fa riferimento a una precedente legge n. 595 che aveva carattere programmatorio, che già avrebbe dovuto essere presa in considerazione da parte della nostra Regione, soprattutto per ciò che riguarda l'uno per mille dei posti da destinare alla riabilitazione.
Ora mi rendo conto che si possa avere qualche problema nel ridefinire, alla luce della legge 109, il numero di posti letto di ciascuna unità operativa e di conseguenza l'organico che si riferisce a quella unità operativa, ma l'Osservatorio epidemiologico ed altre strutture che non fanno riferimento a posti letto a mio giudizio non vengono modificati da queste leggi di cui parla l'Assessore. Cioè queste leggi riguardano i reparti dove ci sono dei letti; le altre strutture, i servizi sul territorio dove non ci sono dei posti letto non sono modificate.
Quindi io invito l'Assessore a portare al più presto all'osservazione e alla discussione del Consiglio eventuali proposte per ciò che riguarda gli standard, i posti letto e le piante organiche relative a quei servizi. Però lo invito anche a prendere iniziative che nel frattempo rendano possibili interventi per quei servizi, quelle strutture che non hanno posti letto, perché a mio giudizio lì è possibile cominciare a fare qualcosa. Comunque prendiamo atto del giudizio positivo dato dall'Assessore, della riconferma fatta dallo stesso dell'importanza dell'Osservatorio epidemiologico, perché crediamo che sia una struttura basilare per successivi interventi che vadano presi nel campo sanitario. Quindi siamo in attesa di vedere sviluppi positivi in questo senso.