Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2931 del 8 gennaio 2003 - Resoconto

OGGETTO N. 2931/XI Predisposizione da parte dell'USL della Valle d'Aosta di nuovi "test" per la sicurezza del sangue per trasfusioni. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto dell'iniziativa intrapresa dall'organizzazione mondiale della sanità, in occasione della giornata contro l'AIDS, celebratasi anche in Italia e in Valle d'Aosta;

Appreso che l'epidemia di AIDS non si è arrestata nel mondo, in Italia e in Valle, tanto che ad oggi i valdostani affetti da tale malattia sono circa 70;

Visto anche quanto pubblicato da "La Stampa" del 12 settembre 2002, circa la pericolosità della infezione da HIV nella popolazione e nei riguardi della sicurezza del sangue per trasfusioni;

Appreso che a Torino, fin dai primi mesi dell'anno in corso sono disponibili ed eseguiti nuovi test di Laboratorio, sia ai fini diagnostici per i malati, sia per la sicurezza per le sacche di sangue; test regolarmente autorizzati dal Ministero della salute che si chiamano "N.A.T." - H.I.V. - R.N.A.

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

- se tali test, alla data odierna sono stati implementati dall'USL della Regione Valle d'Aosta a tutela dei cittadini valdostani.

F.to: Beneforti

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Mi scuso per l'assenza, non avevo fatto caso all'inversione dell'ordine del giorno. Con questa interrogazione mi si chiede cosa si intende fare rispetto ai test che l'USL ha intenzione di mettere in atto e rispondo citando la nota del 26 settembre 2002, con la quale il responsabile del Centro trasfusionale ha richiesto di estendere, mediante la tecnica "N.A.T.", la ricerca dei costituenti virali sugli emocomponenti anche al virus "H.I.V.", per il quale sono già adottate specifiche tecniche. Sia la struttura competente in materia dell'Assessorato alla sanità, sia la Direzione sanitaria dell'azienda USL in Valle d'Aosta, hanno provveduto a richiedere parere tecnico del Dipartimento di patologia clinica, in virtù delle particolari competenze tecniche ed organizzative ad esso attribuite.

Il Dipartimento di patologia clinica ha espresso parere favorevole in data 16 ottobre 2002, richiedendo di inserire la tecnica "N.A.T." nella routine dei controlli effettuati nell'ambito dell'unità budgetaria di microbiologia.

A seguito della discussione degli obiettivi di budget, avvenuta in data 4 dicembre, in cui è emersa l'effettiva utilità dell'esecuzione del test di cui trattasi, si ritiene che la tecnica potrà essere introdotta nelle prossime settimane facendo ricorso ad un quantitativo minimo di ore aggiuntive di un tecnico di laboratorio, così come è stato confermato con nota recentissima del Direttore del Dipartimento di patologia clinica, dott.ssa Tassara, in data 2 gennaio che, riferendosi alla nostra richiesta e scusandosi per il ritardo della risposta, comunica che in sede di discussione del budget è stato approvato questo inserimento, la discussione del budget della microbiologia non si è conclusa e dovrà essere ripresa a breve. In sintesi, il principio è passato, si tratta dal punto di vista organizzativo di affidare ad un tecnico di laboratorio ulteriori ore per effettuare questo nuovo esame di laboratorio, per cui è questione di tempi per definire gli atti burocratici conseguenti.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della sua risposta, Assessore, e mi auguro che l'immissione di questi test avvenga nel più breve tempo, in quanto a Torino sono stati messi in funzione fin dall'inizio del 2002, sia nell'interesse degli ammalati, sia per la sicurezza del sangue per trasfusioni. Questi test erano e sono regolarmente autorizzati dal ministero, per cui, visto che l'AIDS non si arresta né in Italia, né in Europa - e magari neanche nel mondo - bisogna cercare di seguire i nuovi metodi per far fronte alle esigenze che oggi abbiamo di fronte. In Valle d'Aosta ci sono attualmente una settantina di ammalati di AIDS, con un aumento progressivo negli ultimi dieci anni.

Mi ricordo di aver risposto, negli anni '90, ad una interpellanza presentata dall'attuale Presidente della Regione sull'andamento dell'AIDS in Valle d'Aosta. In quell'occasione dissi che le persone affette da AIDS erano tre: due valdostane e uno proveniente dall'esterno. Oggi, ripeto, siamo arrivati a settanta casi: questo, per una regione come la nostra, non è un numero indifferente! Bisogna portare avanti tutto il discorso di prevenzione fatto anche in occasione della giornata dell'AIDS, e benché debba dare atto che si è affrontata questa situazione - ho sentito anche l'Assessore ripetere che bisogna estendere la cultura della prevenzione a tutti i livelli, e anche su questo siamo d'accordo.

Però, Assessore, bisogna però prendere al volo anche altre iniziative utili per essere più pronti ad accertare la malattia quando insorge. Lei sa che con i nuovi test si ottiene un risultato in una decina di giorni, mentre con i vecchi test si devono aspettare i "tempi-finestra", che possono arrivare anche ad uno o due mesi, prima di accertare le malattie! Oggi abbiamo la necessità, se vogliamo fare prevenzione, di accertare nel minor tempo possibile le malattie esistenti.

Ora che si è preso atto dell'esistenza di questi test, test che erano stati richiesti dal Dirigente del Centro trasfusionale, mi auguro che queste richieste vengano portate a termine nell'interesse della nostra collettività. Questo, Assessore, è un forte aiuto che diamo all'AVIS, perché siamo più certi che le trasfusioni avvengano con sangue sano, che non trasmetta malattie, come sta succedendo anche nel nostro ospedale e all'esterno della nostra regione.

La ringrazio della risposta e la prego di seguire personalmente il problema, in modo tale che si possa procedere all'effettuazione di questi test, come hanno fatto altre Regioni. Sul quotidiano "La Stampa", del resto, vi era una pagina dedicata a tale problema nella quale l'AVIS, il Centro trasfusionale, e quanti sono addetti al problema, segnalavano l'affidabilità di questi test, ricordando che il ministero ha autorizzato il loro inserimento nei vari centri trasfusionali.