Oggetto del Consiglio n. 2311 del 28 novembre 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2311/XI Utilizzo di materiale ligneo per il riscaldamento domestico in Valle. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto della l.r. n. 1/1997, "Norme per il recupero e la valorizzazione dei prodotti forestali di scarto e dei rifiuti ignei", che prevede contributi per la progettazione e la realizzazione di impianti di lavorazione, stoccaggio e termovalorizzazione;
Preso atto che la società Eco-Green Therm S.p.A., recentemente costituita, ha tra le sue finalità la produzione di materiale igneo, derivante dalla trasformazione del legname di recupero proveniente dalla pulizia di boschi, da utilizzare per il riscaldamento nelle case dei comuni facenti parte della suddetta società;
Atteso che esistono già in valle imprese che producono o utilizzano tale materiale (pellet);
Considerato che l’utilizzo del pellet come combustibile richiede accorgimenti particolari (filtraggio, trattamento fumi), che, per il loro costo, difficilmente possono essere adottati dal singolo privato;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
la Giunta per sapere:
1) quante sono le imprese in valle che producono pellet e/o che utilizzano tale combustibile;
2) se tali progetti sono stati analizzati dall’ARPA per la parte di sua competenza;
3) come valuta l’eventuale diffuso utilizzo di pellet per il riscaldamento domestico;
4) se, e come, intenda fare un’indagine di mercato per verificare quale è la quota di utilizzo in valle di tale materiale combustibile e quali i costi per rendere l’utilizzo del pellet compatibile con la qualità ambientale dell’aria.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) La società Eco-Green Therm, di cui abbiamo parlato nel passato Consiglio, è stata costituita. Sappiamo che i consigli comunali degli enti locali interessati hanno deliberato la costituzione della società, lo statuto, il versamento del capitale? ma chi è che mi risponde? Allora niente?
Presidente Chiedo di azzerare il tempo e rimettere i dieci minuti.
La Consigliera Squarzino Secondina ha la parola, perché adesso ha anche l’interlocutore.
Squarzino (PVA-cU) Dicevo che la società Eco-Green Therm, di cui abbiamo parlato nel passato Consiglio, è stata costituita. I consigli comunali degli enti locali interessati hanno deliberato la costituzione della società, lo statuto, il versamento del capitale; personalmente ho già espresso i miei dubbi su questa società, ma in questo momento prendiamo atto della sua costituzione, partiamo da questo dato. È una società - così è stato detto nella motivazione riportata nelle delibere comunali con cui i vari consigli hanno approvato la proposta di costituire questa società - è una società che intende pulire i boschi, raccogliere il legname, trasformarlo in pellet.
Si tratta quindi di una nuova impresa che si immette sul mercato valdostano nel settore del termoriscaldamento. La Regione, è vero, ha tanti boschi, ha anche una legge, la legge n. 1/1997 che finanzia chi fa del termoriscaldamento. Allora sarebbe interessante capire se già altre imprese in Valle hanno avviato questa attività, se hanno utilizzato le risorse che la legge prevede, se esiste un reale mercato regionale di tale prodotto, e se, a suo avviso, Assessore, esistono ancora possibilità di sviluppo per una nuova società che si immette sul mercato. Sappiamo che l’utilizzo del pellet come combustibile richiede, oggi, - non parlo del ricorso alla legna di cinquant’anni fa – richiede, oggi, particolari accorgimenti: filtraggio, trattamento fumi, accorgimenti che sono costosi proprio per il valore inquinante che hanno i fumi prodotti.
Credo anche che l’ARPA sia chiamata a verificare se l’impianto non produce fumi inquinanti; quindi credo che, nel momento in cui altre imprese si immettono sul mercato per fornire questo tipo di prodotto e per farlo consumare, ci dovrà essere un'attivazione particolare dell’ARPA. La Regione, i singoli assessorati, nel momento in cui arriveranno da detta società delle richieste di finanziamento per attivare questa tipologia di impianti, dovranno porsi questi problemi e prendere per tempo i dovuti accorgimenti.
Questo è il motivo per cui abbiamo presentato questa interpellanza, in cui poniamo delle domande specifiche che ho riassunto nella mia interpellanza.
Presidente La parola all’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Perrin.
Perrin (UV) Pour répondre à la première question, concernant le nombre d’entreprises qui produisent ou utilisent des pellets, semble-t-il qu’en Vallée d’Aoste, en ce moment, il n’y en a aucune, à l’exception de la société Eco-Green Therm, qui a été récemment constituée et qui a, parmi ses finalités, la production des pellets. Mais il s’agit, à notre avis, d’un projet qui doit encore démarrer. Nous ne pouvons donc pas faire des procès aux intentions; il faudra voir quelles sont les finalités de cette société, si cette société va démarrer et si elle demande à l’Administration régionale le financement prévu par la loi que Mme Squarzino a citée. Par contre, il existe en Vallée d’Aoste deux installations de chauffage de teleriscaldamento, l’une à Pollein et l’autre à Morgex. Les deux installations utilisent du bois déchiqueté - cosiddetto "cippato" - dérivant essentiellement de l’industrie du bois, des scieries et partiellement de la forêt.
Les deux projets ont reçu le financement prévu par la loi après avoir été soumis à l’examen de la Commission d’évaluation, établie par la loi même, et de cette commission font partie des membres experts de l’Assessorat de l’agriculture, Département des ressources naturelles, de l’Assessorat de l’industrie et de l’énergie, et de l’Agence régionale pour la protection de l’environnement (ARPA).
C’est donc dans cette situation, au moins pour ce que j’ai appris, que l'ARPA prononce son appréciation sur la validité ou moins et sur le respect de certains barèmes quant à d’éventuelles possibilités de pollution.
Or, techniquement, l’utilisation des produits du bois par rapport au mazout est avantageuse pour ce qui concerne les émissions de dioxyde de carbone, d’anhydride sulfureux et de composés organiques volatils ou de métaux lourds. Au contraire, elle présente aussi quelques désavantages, si l’on considère l’émission d’oxyde d’azote, de monoxyde de carbone ou des poussières. Naturellement il y a des mesures à adopter pour limiter les émissions nocives, par exemple il faut veiller à ce que le bois utilisé ne soit pas pollué.
Cela est une règle importante. Quant aux pellets, leur emploi en tant que combustible n’est pas très simple, car ils nécessitent des chaudières spéciales. En outre, ainsi comme pour le système traditionnel de chauffage, la diffusion sur le territoire de fourneaux et chaudières rend difficile le contrôle des émissions, contrôle qui est bien sûr beaucoup plus simple à faire, s’il y a une unique chaudière de production d’énergie: tel est le cas du "teleriscaldamento"; un des avantages c’est justement d’avoir une seule cheminée et donc un seul contrôle sur le territoire.
Pour ce qui concerne l’enquête que vous suggérez, de recherche de marché, étant donné que pour le moment nous n’avons pas d’entreprises qui produisent des pellets, je crois que ce serait inutile de le faire pour le moment. Toutefois, nous avons proposé à l’Etat un projet interrégional sur la filière bois-énergie, et là je crois qu’il est un projet intéressant, pour vérifier toutes les possibilités de développement de cette filière, qui a le but d’utiliser une de nos ressources, qui est celle du bois, souvent sous-utilisée et la transformer en énergie. Cela dans un futur programme pro-bio. Le projet que nous avons proposé prévoit entre autres la réalisation d’une étude sur l’utilisation du bois déchiqueté - cippato - pour le chauffage par teleriscaldamento, visant surtout à la réduction des frais de production.
En conclusion, je réaffirme qu’il ne me semble pas le cas, avant qu’il y ait des requêtes précises pour ce qui est l’utilisation des pellets, d’aller envisager des recherches de marché. Nous sommes en train, par contre, de chercher toutes les ressources possibles pour utiliser au mieux la ressource du bois et pour la transformer en chauffage et en énergie.
Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Ringrazio l’Assessore per le informazioni che mi ha dato. Sarei interessata ad avere una copia di questo progetto pro-bio che è stato presentato. Assessore, sulla base della sua risposta, mi diventa ancora più difficile capire allora le motivazioni per la costituzione di tale società, nel senso che non c’è un'indagine di mercato da parte della Regione, giustamente perché non ce n’era ancora bisogno, ma non c’è neanche nel progetto di impresa un'indagine che possa calcolare le possibilità di espansione di questo tipo di attività. Sarà interessante vedere cosa emergerà dallo studio al quale lei ha accennato, perché noi abbiamo un legname delle pinete che è molto resinoso, non è inquinato, ma è molto resinoso, quindi di per sé non sarebbe sufficiente questo tipo di materiale presente in Valle nei nostri boschi per produrre del pellet, per produrre delle "mattonelle" - diciamo - di materiale combustibile. Quindi occorrerebbe comunque ricorrere a materiale che viene importato.
Ma, ripeto, a fronte delle sue affermazioni mi diventa ancora più difficile capire la motivazione di questa società, perché ci sono delle spese che vanno sostenute sia per le caldaie, sia per le stufe, che abbisognano di particolari accorgimenti. Fra l’altro, Assessore, lei sottolineava che se si diffondesse l’uso di questo combustibile, sarebbe difficile controllare l’entità delle emissioni inquinanti, perché sarebbero diffuse su tutto il territorio. Questo sarebbe un problema da affrontare, perché è vero che una volta tutti avevamo le stufe, ma c’è una differenza enorme. Assessore, lei è troppo intelligente per non rendersi conto che, mentre una volta i locali riscaldati erano esigui, adesso sono enormi, non solo, ma anche il tempo di accensione è diverso! I miei dubbi su questa società allora non erano campati in aria.
L’impressione che se ne ricava è che questa società, dopo i primi esperimenti di pulizia dei boschi o di utilizzo di questo materiale, si rende conto che l'attività non è così produttiva.
A questo punto si capisce perché è stato inserito un lungo elenco di ragioni sociali, per cui questa società potrà occuparsi di vari ambiti: dell'edilizia, del settore idraulico, elettrico ed elettronico, e lo farà nei confronti di privati e di enti locali. E chi deciderà cosa fare, quale settore sviluppare? Non saranno certo i comuni interessati, che hanno messo il 79 percento del capitale della società, ma sarà l’unico socio privato che ha messo il 21 percento del capitale: sarà lui a decidere cosa fare di questa società, come produrre al meglio il denaro impiegato!
Secondo me, qui c’è qualche riflessione da fare. Intanto sarebbe interessante capire chi è questo socio privato, a cui i comuni hanno dato tanto potere, e come è stato scelto. Certo che la legge n. 54 lo consente.
L'articolo 113 dice letteralmente: "quando i comuni costituiscono una società pubblico-privato con prevalenza di capitale pubblico possono scegliersi autonomamente il socio", ma dal momento in cui è stata fatta la nostra legge n. 54, costituita sulla base della legge nazionale n. 142, è intervenuto il Consiglio di Stato con delle sentenze chiare statuendo che, in tutte le società costituite con capitale pubblico e privato, anche là dove c’è prevalenza di capitale pubblico, il privato va comunque scelto con delle gare ad evidenza pubblica.
Come si vede sono vari gli elementi che rendono dubbiosa la presenza di questa società. Perché ho posto la domanda all’Assessore? Perché nel momento in cui l’Amministrazione regionale dovrà rispondere a una richiesta eventuale di contributi da parte di questa società, dovrà fare una verifica delle congruenze di questa società rispetto alla legge, verificare se questa società non presenta elementi di "non rispetto" della legge.
Diversamente, se la Regione desse dei contributi previsti dalla legge a questa società senza fare una verifica chiara della legalità dei suoi presupposti, diventerebbe connivente e avallerebbe le irregolarità che sono alla base di questa società.