Oggetto del Consiglio n. 737 del 15 luglio 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (APRÈS-MIDI)
OGGETTO N. 737/XI Creazione di una zona franca d'impresa industriale e terziaria. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che l'Assessore regionale all'industria, rispondendo a una recente interpellanza del Gruppo consiliare di Forza Italia in merito alla creazione di una zona franca d'impresa, industriale e terziaria, ha affermato che "l'attuazione dell'articolo 14 dello Statuto speciale è attualmente all'esame dei membri di parte regionale della Commissione paritetica";
Appreso che, contrariamente a quanto affermato dall'assessore, i membri di parte regionale della Commissione paritetica non si starebbero occupando di tale questione, avendo altre priorità "in elenco";
Considerato che, col trascorrere infruttuoso del tempo, la Regione Valle d'Aosta rischia di perdere un'importante opportunità;
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
a) se non ritenga indispensabile accelerare i tempi di elaborazione di quella parte del programma di legislatura che, attraverso la creazione di una zona franca d'impresa, industriale e terziaria, darebbe un significativo impulso allo sviluppo economico della regione;
b) se non ritenga altrettanto rilevante invitare la Commissione paritetica ad approfondire tale questione, nonché prendere contatti col Governo italiano e con le autorità comunitarie per dare - quanto prima possibile - avvio concreto a questo ambizioso progetto.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI) Poco meno di due mesi fa il gruppo consiliare di Forza Italia ha proposto all'attenzione di quest'aula un'interpellanza in merito ad una questione particolarmente sentita, caduta nell'oblio per circa mezzo secolo e che ora viene riproposta all'attenzione dell'Assemblea da una parte grazie alle interpellanze proposte dal gruppo di Forza Italia, dall'altra parte al fatto che sia stata iscritta nel programma di legislatura. Ci riferiamo alla zona franca.
In quell'interpellanza che venne proposta poco meno di due mesi fa, come dicevo, si chiedeva quali iniziative aveva in cantiere la Giunta regionale per la creazione di una zona franca d'impresa industriale e terziaria.
Di fronte a questo puntuale interrogativo, l'Assessore competente diede una risposta altrettanto precisa che abbiamo indicato in premessa nella medesima interpellanza ovvero che l'attuazione dell'articolo 14 dello Statuto speciale era attualmente all'esame dei membri di parte regionale della Commissione paritetica, ex articolo 48 dello Statuto speciale. Affermazione che il giorno dopo venne smentita su "La Stampa" con una controaffermazione da parte di un componente dei membri di parte regionale della Commissione paritetica dicendo che in questo momento le priorità in elenco erano altre e di conseguenza la zona franca d'impresa aveva un'importanza subordinata alle altre priorità in elenco fra le quali la questione elettrica.
Sappiamo che la priorità elettrica ha già visto scadere infruttuosamente un tempo perché se vi ricordate il 19 febbraio scorso, il decreto "Bersani" di liberalizzazione del mercato elettrico, quel decreto conteneva anche alcune norme, in particolare una che prevedeva la definizione di norme di attuazione Stato-Regione per la compatibilizzazione fra la normativa nazionale e quella regionale sul tema energetico; sono scaduti infruttuosamente quattro mesi, i 120 giorni previsti visto che il 19 febbraio più i 4 mesi ci dà come termine ultimo il 19 giugno e la Commissione paritetica sul problema non si è ancora espressa.
Non vorremmo che la Commissione paritetica diventasse quel limbo dove vengono demandate questioni d'importanza capitale come il tema energetico o la zona franca dopodiché lì si cancella tutto come se fosse un buco nero.
All'Assessore competente chiediamo se, a fronte di quelle affermazioni fatte due mesi fa e di quella smentita subito dopo effettuata nei confronti di quanto da lui sostenuto, ci sia stata una smobilitazione, cioè si sia sciolto questo problema, si sia deciso se andare effettivamente nella direzione di studiare la problematica della zona franca in maniera compiuta oppure se lasciarsi andare ad affermazioni di principio anche piacevoli, ma che sono fini a sé stesse.
Nei due quesiti che abbiamo formulato chiediamo se non sia il caso di accelerare i tempi di elaborazione di un progetto concreto e se non si ritenga altrettanto rilevante demandare in maniera fattiva alla Commissione paritetica l'analisi approfondita ed immediata della questione sulla zona franca.
Presidente La parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Per quanto riguarda la questione della zona franca, non credo proprio che sia una questione caduta nell'oblio anche perché questa è stata oggetto nel tempo di parecchi approfondimenti e studi. È vero che si tratta di una questione particolarmente complessa anche perché entra in aperta relazione non solo con normative statali, ma anche con normative comunitarie.
Per quanto riguarda la questione che, come ricordava il Consigliere Tibaldi, era stata portata in quest'aula poco meno di due mesi fa, nella mia risposta ricordavo come questo sia uno dei punti del programma di maggioranza, ma che un programma di legislatura normalmente non si esaurisce nel primo anno della legislatura stessa, per cui sicuramente una questione come quella della zona franca necessita di approfondimenti.
Non vorrei entrare nel merito di quella che viene un po' indicata come una contraddizione fra quanto dichiarato da me e quanto dichiarato sugli organi di stampa da parte di un membro di nomina regionale della Commissione paritetica. Non credo che sia il caso in questa sede di fare un'analisi e un'interpretazione delle interviste che sono uscite sui giornali.
Posso sicuramente concordare con gli interpellanti sulla necessità di accelerare rispetto a questo problema, quindi riconfermo quanto detto per quanto riguarda i tempi; posso anche dire che questa è una questione che si intende affrontare per la fine dell'anno in corso.
Per precisare meglio quanto detto dal Consigliere Tibaldi devo aggiungere che è vera una cosa: oggi la Commissione paritetica ha una priorità che è l'attuazione con norme di attuazione dell'articolo 16 del decreto legislativo n. 79, decreto "Bersani", ma contrariamente a quanto diceva il Consigliere Tibaldi, i 4 mesi previsti per l'applicazione delle norme di attuazione non si esauriscono il 19 giugno bensì, il decreto essendo stato pubblicato il 1° aprile 1999, il 30 luglio 1999.
Di conseguenza la Commissione paritetica sta affrontando questa questione, che riveste indubbiamente carattere di priorità, sapendo che la soluzione della questione energetica può dare, così come si dice nell'interpellanza, un significativo impulso allo sviluppo economico della Regione. Lo può dare altrettanto la zona franca, e in misura considerevole, lo può dare la realizzazione di norme per l'utilizzo delle risorse energetiche idroelettriche della Regione in modo diverso e più compiuto di quanto non sia mai stato fatto in Valle d'Aosta fino ad oggi.
Se poi si vuole sottolineare una qualche forma di scollamento fra la Giunta e la Commissione paritetica, posso affermare che i rapporti fra la Commissione stessa e la Giunta si svolgono in un clima di normale e costruttiva collaborazione.
Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI) Non è nostra intenzione fare l'esegesi delle dichiarazioni rilasciate in un primo tempo dall'Assessore Ferraris e in un secondo tempo da un componente di parte regionale della Commissione paritetica.
Tuttavia l'Assessore converrà con noi, con qualunque persona abbia letto quell'articolo che non c'era unità d'intenti perlomeno per quanto riguarda la tempistica, non dico per quanto riguarda l'obiettivo perché l'obiettivo zona franca immagino e spero sia concordemente sentito e da parte della Giunta regionale e da parte dei membri di parte regionale della Commissione paritetica, però sui tempi e sulle cosiddette priorità in elenco non c'era concordanza e ci sembrava doveroso sottolinearla questa discordanza.
Se da un lato mi fa piacere che l'Assessore concordi sul fatto che è necessario accelerare l'esame di questa tematica, ed è vero che ci sono ancora quattro anni al termine di questa legislatura, vorrei ribadire che i tempi di realizzazione oltre che di studio per una zona franca non sono così rapidi, tuttavia c'è già chi c'è arrivato e c'è arrivato proprio in questo periodo, in particolare in un comunicato del 29 giugno ci è stato reso noto che è stato sciolto l'ultimo nodo per la nascita di un centro "off shore" a Trieste e probabilmente l'Assessore già lo saprà. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato oggi, ed era il 29 giugno, il via libera alla realizzazione del centro di servizi finanziari e assicurativi previsto dalla legge per le aree di confine con sgravi fiscali per le operazioni finanziarie nei confronti dell'Europa centrale e orientale - Trieste sappiamo che è collocata geograficamente sull'altra sponda dell'Italia -, il Governo ha infatti approvato il regolamento che ne disciplina il funzionamento proposto dal Ministro delle finanze, Amato; un iter - si legge sempre nel comunicato - che è durato per 4 anni, quindi è vero che i tempi non si esauriscono entro la fine dell'anno, ma è altrettanto vero che le procedure amministrative, legislative, d'interazione fra gli organismi nazionali e quelli comunitari sono alquanto complesse come peraltro ha rilevato l'Assessore.
Leggiamo sempre riguardo a questo centro "off shore" che in questo modo il Consiglio dei ministri porta a compimento la realizzazione dell' "off shore" dando così attuazione dopo 4 anni ed alcune polemiche alla decisione con cui la Commissione europea aveva indicato nell'aprile 1995 le condizioni che rendono compatibili con il mercato comune le agevolazioni fiscali per le imprese operanti nell'ambito del centro.
C'è poi un'interessante dichiarazione che è stata fatta dal Ministro per il commercio estero, Fassino, che penso l'Assessore conosca bene anche perché appartenente alla sua stessa area politica, il quale ha affermato che: "Con l'approvazione del decreto istitutivo del centro viene finalmente attivato un nuovo strumento per la promozione degli investimenti in Europa centrale e orientale".
Le imprese che lì si insedieranno, aventi ad oggetto questi obiettivi di natura assicurativa e finanziaria, avranno dei notevoli sgravi fiscali in quanto l' "off shore" - si dice - prevede l'esenzione dell'Irpeg sui redditi delle attività svolte nel centro per operazioni con i paesi dell'Europa centrale e orientale.
Allora diciamo che il Friuli Venezia Giulia, Trieste in particolare, pur avendo un'autonomia speciale più giovane, più recente, perché risalente all'inizio degli anni '60, rispetto alla nostra, meno articolata e meno garantista della nostra, il Friuli non ha dei livelli di potestà come quelli della Valle d'Aosta, è riuscito ad arrivare prima della Valle d'Aosta su un tema di primaria importanza, oggi di difficile accessibilità in seguito alla caduta delle barriere doganali e comunque è riuscito ad incunearsi nonostante questi vincoli, questi paletti e ad ottenere questo centro "off shore" che secondo noi è un degno esempio da prendere in considerazione.
Invitiamo dunque l'Assessore e la Giunta regionale a far tesoro di quest'iniziativa lodevole da parte della Regione autonoma Fri uli Venezia Giulia.