Oggetto del Consiglio n. 736 del 15 luglio 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (APRÈS-MIDI)
OGGETTO N. 736/XI Notizie su incarico da parte dell'USL di supervisione della cucina dell'Ospedale Beauregard per il servizio mensa. (Interpellanza)
Interpellanza Considerato
- che in data 11.01.1999 l'U.S.L. della Regione Valle d'Aosta ha deliberato un incarico di supervisione della cucina del Beauregard con impegno di spesa per sei mesi (01/02 - 31/07) per Lire 41.600.000;
- che nella deliberazione in premessa viene citato: "Riscontrate le gravi carenze organizzative nell'ambito della cucina del Beauregard, che rischiano di creare serie ripercussioni sull'erogazione del servizio";
Considerate le affermazioni fatte dall'Assessore alla Sanità che in Consiglio regionale in occasione di precedenti interpellanze presentate da questo Gruppo aveva minimizzato le disfunzioni delle cucine;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
L'Assessore competente per sapere:
1) a quali gravi carenze organizzative si riferisce il Commissario dell'U.S.L. e quali ripercussioni si prospettano sul servizio erogato ai malati;
2) quali sono le indicazioni emerse dall'incarico al consulente esterno a distanza di cinque mesi dalla supervisione e quali sono le iniziative che si intendono di conseguenza adottare.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Presidente La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (FI) Prendiamo atto di questa nuova posizione sulla relazione fra Beneforti e Vicquéry: è scoppiato un idillio. Come tutti i rapporti subiscono momenti di crisi e di amore, oggi è un momento di amore, sarà per il clima prevacanziero…
Adesso tocca a noi. Anch'io la tallono da un po', Assessore, e infatti la premessa di quest'interpellanza è che alla fine dell'anno scorso il nostro gruppo aveva presentato tutta una serie di interpellanze - ne ricordo una in particolare modo sulla gestione delle cucine del Beauregard - che ponevano l'attenzione su una serie di problematiche riferite al fatto che il caposervizio delle cucine aveva chiesto un orario particolare e questo aveva creato tutta una serie di situazioni di difficoltà, cito a memoria: cucine che non funzionavano, rifornimenti che venivano fatti abbastanza casualmente, personale in autogestione. Erano tutta una serie di disservizi che evidenziavamo in quelle interpellanze.
Io ricordo anche le risposte dell'Assessore che un po' - come dire… - nello stile minimizzava e diceva che la situazione era assolutamente sotto controllo.
Abbiamo poi con un certo stupore preso atto di un provvedimento dell'USL che con una delibera dell'11 gennaio 1999 dava un incarico per 6 mesi ad un professionista esterno di supervisione per andare a verificare queste situazioni.
Quello che ci stupì e ci stupisce ancora di questa delibera è che la premessa sia nell'atto deliberativo sia nella convenzione d'incarico era di tutt'altro tono rispetto a quelle che erano state le dichiarazioni che l'Assessore aveva portato qui in Consiglio.
Le cito testualmente. La premessa dice che: "Il commissario, riscontrate le gravi carenze organizzative nell'ambito della cucina del Beauregard che rischiano di creare serie ripercussioni sull'erogazione del servizio…" eccetera, eccetera "… determina un incarico di consulenza e di supervisione di durata sei mesi, costo circa una cinquantina di milioni".
Noi ci siamo anche stupiti perché dalle dichiarazioni dell'Assessore pareva che queste gravi disfunzioni organizzative della cucina del Beauregard non ci fossero proprio, invece da un atto pubblico abbiamo rilevato che i problemi, così come noi li avevamo evidenziati, in verità esistevano.
Allora la nostra interpellanza oggi chiede: a quali carenze organizzative il Commissario dell'USL si riferisce visto che l'Assessore di carenze non ne aveva evidenziate pur essendo stato da noi sollecitato; quali gravi ripercussioni si prospettano sul servizio erogato ai malati del Beauregard - ricordo che la cucina del Beauregard pone il servizio di ristorazione anche per i malati dell'Ospedale Ginevra, quindi per entrambi gli ospedali -; quali sono le indicazioni che sono emerse da quest'incarico di supervisione dato a questo professionista esterno alla Valle e quali sono le iniziative che si intendono porre in atto, evidentemente se quest'incarico di supervisione è preventivabile di essere rinnovato oppure se il lavoro di supervisione e di consulenza e di rilevamento delle carenze organizzative in qualche modo è finito. Aspettiamo le risposte dell'Assessore.
Presidente La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Justement, comme le Conseiller Lattanzi a dit, quand on a parlé des problèmes de la cuisine dans cette Assemblée, je n'ai pas essayé de minimiser, mais simplement de prendre acte des difficultés. J'ai dit clairement que, quand on parlait de l'incendie de la cuisine de l'Hôpital Beauregard, on parlait de la cuisine, mais il n'y avait aucune relation avec les problèmes de gestion de la cuisine même. Cela a été éclairci d'une façon très nette, donc il faut être sincères quand on parle de problèmes techniques qui maintes fois échappent même aux assesseurs régionaux.
Dans l'organisation et la gestion d'une cuisine, surtout si elle est destinée à la restauration collective, la présence d'un cuisinier en chef s'avère indispensable. Celui-ci est chargé de planifier le travail, soit notamment de gérer et de contrôler les denrées alimentaires, de définir le plan des charges et d'organiser le roulement du personnel. C'est désormais depuis longtemps que la cuisine de l'Hôpital Beauregard ne dispose pas d'un cuisinier en chef, ce qui a poussé le personnel à organiser leur roulement d'une manière autonome. Toutefois, faute d'expérience, les postes étaient définis, paraît-il, en fonction des exigences du personnel et non, comme le prévoit la procédure correcte, par des modules d'organisation flexibles suivant les plats à préparer. Dans bien des cas, par exemple les sauces ou les bouillis, la préparation prenait plusieurs jours avec tous les graves risques sanitaires et hygiéniques qui en découlaient pour le produit fini.
Des problèmes surgissaient également lors de l'approvisionnement en denrées. Etant donné que l'acceptation des marchandises ne relevait pas des compétences du personnel et que l'expérience pour ce qui est des procédures administratives leur faisait défaut, il arrivait parfois que certaines denrées alimentaires, ne répondant pas aux conditions requises, n'étaient pas repoussées, ce qui comportait en plus d'une grave perte économique pour l'agence, des risques hygiéniques et sanitaires car la qualité des produits était parfois réellement médiocre. A cause de carences dans l'organisation il était souvent impossible de vérifier la qualité et le poids des matières premières que l'on recevait.
Dans l'attente de pourvoir au poste de coordinateur de cuisine par voie de concours interne, il s'avérait alors indispensable, à la suite de ces graves dysfonctionnements, de recourir à un professionnel indépendant pour résoudre les problèmes de production et d'approvisionnement ainsi que pour proposer des modèles d'organisation et mettre en place une méthodologie de travail correcte. Cela pour répondre à la première question posée.
Pour ce qui est de la deuxième question, les rapports rendus régulièrement par ce consultant ont permis de rationaliser l'utilisation du personnel et des ressources; entre-temps un coordinateur de cuisine chargé de l'organisation du personnel a été nommé.
Certaines propositions du consultant ont été retenues, ce qui signifie concrètement que la responsabilité administrative du personnel est passée du Bureau de l'économat à la Direction sanitaire de l'Hôpital.
La Direction sanitaire, en collaboration avec le coordinateur, les assistants médicaux, les surveillants et les diététiciens, s'est attachée à réviser l'organisation interne et le menu ainsi qu'à abolir la préparation compliquée qui présentait des problèmes.
Le consultant ayant rempli son mandat et résolu les problèmes du début, l'apport de ce type de professionnel n'est désormais plus jugé utile par l'USL et échouera la fin du mois de juillet.
Presidente La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (FI) Posso darle una bella notizia, Assessore, al di là di dichiarare la soddisfazione o l'insoddisfazione sulla risposta che lei ha dato, con questo le do due riflessioni su quello che lei ha sostenuto. La prima notizia è che questa consulenza si è resa necessaria per una serie di carenze che lei oggi ha elencato e che sono esattamente le stesse, identiche carenze, e quindi non diverse, di quelle che noi avevamo indicato nei mesi fra ottobre e novembre. Non le avevamo indicate noi perché a conoscenza di questo Consiglio, ma perché era stata la rappresentanza del personale stesso che, trovandosi in grave crisi, aveva sollevato una serie di problematiche scrivendo alla Direzione sanitaria con una serie di lettere dove sollecitava la risoluzione del problema ovvero la sostituzione rapida, immediata del capo cucina che aveva chiesto un part-time per aprirsi una sua personale attività esterna all'USL. Questa notizia non è una notizia del giugno o del luglio 1999, ma è una notizia di ottobre-novembre 1998.
Quindi se si è resa necessaria, a distanza di 8 mesi, una consulenza esterna per comprendere quali erano le difficoltà organizzative, credo che abbiamo sprecato dei soldi perché quello di cui aveva necessità la cucina era ben chiaro e ben evidente 10 mesi fa, mentre voi avete lasciato la cucina per 10 mesi allo sbando totale; abbiamo gettato quintali di verdura, carne, pasta; abbiamo acquistato la pasta nei negozi invece che prenderla all'ingrosso; abbiamo avuto una serie di disfunzioni per l'incapacità gestionale di chi è addetto alla gestione delle cucine e a nominare il capo cucina, il quale non è stato in grado in 10 mesi da solo di capire che era necessario sostituire un capo cucina a part-time con un capo cucina a tempo pieno.
Seconda notizia. I rapporti del supervisore che lei cita indicano sostanzialmente una serie di correttivi che - anche qui udite, udite - sono gli stessi, identici correttivi che il personale stesso aveva suggerito, io dico con grande autoresponsabilizzazione perché si è prodigato per mantenere in piedi il servizio che altrimenti, così com'era, se il personale non si fosse autoregolamentato, avrebbe chiuso.
Le ricordo che con un'interpellanza del febbraio noi sollecitavamo un'attenzione alle condizioni igieniche, si parlava di cucine che non funzionavano e che dovevano essere accese manualmente e di cucine che funzionavano a scarto ridotto perché delle cinque cucine solo due erano utilizzabili ad accensione manuale e non elettrica o elettronica.
Ricordo che abbiamo parlato di condizioni igieniche in discussione in quel momento, quindi anche in questo caso può informare la Direzione sanitaria e il commissario che le problematiche, che ci sono costate circa 50 milioni in questi 6 mesi, erano molto chiaramente evidenziate dallo stesso personale, dai rapporti e dagli scritti che quel personale ha prodotto nei 10 mesi passati.
Allora io mi chiedo se è normale che, per rilevare una problematica che è chiara a tutti e che era quella della sostituzione del capo cucina e per risolvere una serie di carenze organizzative che erano note e strachiare a tutti, si sia dovuto prendere in considerazione l'idea di concedere l'ennesima consulenza e per l'ennesima volta, noi riteniamo, sperperare del danaro pubblico. Perché questo è sperperare del danaro pubblico quando noi 50 milioni li investiamo per sapere una cosa che già conoscevamo 10 mesi prima.
Assessore, noi crediamo che lei abbia sbagliato a minimizzare le nostre sollecitazioni 10 mesi fa, abbia sbagliato a non fare le sue dovute rimostranze e le sue richieste di sostituzione di quel personale in tempo breve forse perché lei in quel momento era preso da altre vicissitudini: le ricordo la sostituzione del direttore generale che è tuttora vacante con una serie di problematiche che lei conosce meglio di me. Il personale stesso le aveva evidenziato queste problematiche; io mi chiedo con quale coraggio si può continuare a sostenere che a 10 mesi dalla conoscenza dei problemi noi abbiamo avuto bisogno di un consulente esterno di Vercelli, di Alessandria, non ricordo neanche di dove sia, per poter definire delle problematiche che noi stessi eravamo in grado di risolverci.
Crediamo che questa non sia buona amministrazione, Assessore, e la invitiamo a far sì che chi oggi ha in mano la gestione - autonoma finché si vuole, ma essendo un commissario non ha una nomina definitiva - sia messo in condizione di risolvere i problemi che già conosciamo senza dover andare a sperperare del danaro pubblico visti anche i momenti economici che girano, poi dal momento che il bilancio dell'USL ogni anno richiede rimpinguamenti, riteniamo che anche 50 milioni alla cassa facciano comodo.