Oggetto del Consiglio n. 734 del 15 luglio 1999 - Resoconto
SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (APRÈS-MIDI)
OGGETTO N. 734/XI Notizie sulla possibilità di reimpianto di vigneti in Valle d'Aosta e sugli interventi da adottare per evitare un eccesso di produzione vinicola. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto che il Regolamento CEE n. 822/87 vieta la realizzazione di nuovi impianti di vigneto su tutto il territorio comunitario, stabilendo le relative eccezioni;
Atteso che il decreto ministeriale 29.1.1997 concede alla Valle d'Aosta di realizzare 6 ettari di nuovi impianti;
Appreso che i viticoltori valdostani potrebbero comunque acquisire altre quote di reimpianto, ottenendole da altre regioni italiane;
Ritenuto che la difesa della qualità del vino valdostano (oggi buona) non sia compatibile con un aumento eccessivo della produzione;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se effettivamente possono acquisirsi diritti di reimpianto da altre regioni italiane;
2) se, in caso affermativo, non si ritiene che tale possibilità possa portare nel lungo periodo ad un eccesso di produzione vinicola nella nostra regione, a scapito della qualità del prodotto;
3) quali interventi si intendono eventualmente adottare al riguardo.
F.to: Curtaz
Presidente La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Quest'interpellanza, come si desume già dal titolo, riguarda la produzione vinicola nella nostra Regione. Penso che sia un giudizio pressoché unanime quello secondo cui la produzione vinicola negli ultimi anni è molto migliorata soprattutto sotto il profilo qualitativo tanto che oggi rappresenta all'interno del mondo agricolo uno dei settori di maggiore prestigio della nostra Regione perché si fanno dei vini particolari grazie anche alle nostre caratteristiche montane, vini che sono apprezzati negli ambiti della ristorazione, sono apprezzati dai turisti, sono apprezzati in ogni occasione. Questa moda, diciamo così, del vino che ha un suo mercato, che è apprezzato, rischia d'innescare un meccanismo per cui molti di coloro che fino ad ieri facevano altro si mettono ad impiantare vitigni e a produrre vino.
Sappiamo che i regolamenti della CEE prevedono dei rigorosi limiti per quanto riguarda i nuovi impianti e i reimpianti; sappiamo che la nostra Regione ha, in base a questi regolamenti CEE, una possibilità d'impianto limitata, a mio giudizio positivamente limitata, perché io credo che, come altri settori hanno dimostrato, normalmente alla quantità poi non corrisponde un'adeguata qualità e invece sotto un profilo generale siamo tutti d'accordo a sostenere che è la qualità l'obiettivo che dobbiamo perseguire. Ora, se le mie notizie non sono infondate, e di questo chiedo conferma all'Assessore interpellato, c'è però una scappatoia, nel senso che sarebbe possibile per i viticoltori valdostani di acquisire dei diritti di reimpianto fuori dalla Valle d'Aosta. In questo caso ci troveremmo di fronte ad una falla nella normativa, ad una porta aperta che può portarci a quello squilibrio che invece il regolamento CEE tende a salvaguardare.
Se questo è vero, come credo che sia vero, guardo con preoccupazione perché già si sentono voci su persone che sono interessate ad acquistare diritti di reimpianto fuori dalla Valle d'Aosta. Questo, potrebbe portare, certo non nel breve periodo perché reimpiantare una vigna, farla crescere, farla produrre comporta degli anni, nel medio periodo, ad un eccesso di produzione anche in Valle d'Aosta, a scapito di quella qualità che dobbiamo invece salvaguardare. Lo scopo dell'interpellanza, Assessore, è quello che ho brevemente illustrato.
Presidente La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Perrin.
Perrin (UV) Je veux tranquilliser tout de suite le Conseiller Curtaz car, s'il est vrai que les normes communautaires en matière du marché du vin donnent la faculté justement d'acquérir des droits de replantation d'autres régions italiennes, pourvu que celles-ci ne soient pas empêchées à céder leurs droits en raison de leurs propres normes régionales - donc chaque région va réglementer cette possibilité de cession - jusqu'à présent, pour ce qui concerne notre Région, aucun échange de ce genre s'est passé, donc il n'y a pas eu aucune acquisition des droits de replantation ou de nouvelles implantations par d'autres régions. C'est vrai que nous avons eu droit cette année à six hectares de nouvelles implantations, mais c'est dans le contexte de la distribution de nouvelles implantations qui ont été concédées à l'intérieur de chaque pays membre, et ensuite à l'intérieur de chaque région.
Je crois quand même devoir dire que la défense de la qualité du vin est strictement liée au respect du cahier des charges, ou "disciplinare", qui est très stricte et qui règle la production des soi-disant vins de qualité produits dans des régions bien déterminées. Donc augmenter la production - c'est une augmentation quand même toujours très faible - en respectant ces règles et les indications du règlement de l'Union Européenne signifie récupérer des terrains à vocation viticole souvent abandonnés outre qu'augmenter la production lourde vendable et par conséquent les revenus des viticulteurs garantissant en même temps l'entretien du territoire, qui est un autre but aussi de la viticulture.
Aujourd'hui nous disposons en Vallée d'Aoste d'environ 600 hectares de vignobles; fin du siècle ils étaient presque 3.000 hectares, donc nous sommes vraiment à une dimension très très réduite et une légère augmentation irait seulement occuper du terrain à vocation déjà viticole pour faire des vins de qualité. D'ailleurs la production actuelle est insuffisante pour répondre à la demande du marché et il est donc intéressant d'augmenter la production des vins de qualité, mais certainement il faudra adapter les stratégies commerciales.
Pour répondre à une autre des questions que vous venez de poser, nous avons pris des mesures pour garantir une croissance équilibrée du secteur; ces mesures consistent en une réglementation précise des nouvelles implantations et des replantations et une modification au "disciplinare" afin de récupérer certains cépages traditionnels qui ont été récemment redécouverts et expérimentés. Ce sont deux mesures qui vont garantir une croissance équilibrée et qui vont nous faire parcourir la voie surtout de la qualité des vins.
Presidente La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Solo per dichiararmi soddisfatto delle risposte dell'Assessore anche se, gli chiederò in separata sede, ma ripeto non è questa la sede perché non è consentita la replica dell'Assessore, il sistema di regolamentazione regionale che impedisce le acquisizioni di reimpianti da altre regioni. L'Assessore lo ha accennato, ma non mi ha spiegato come la Valle d'Aosta lo ha regolamentato, se lo ha regolamentato e perché io devo stare tranquillo. Questo non l'ho capito: starò tranquillo, ma vigilante.