Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 733 del 15 luglio 1999 - Resoconto

SÉANCE DU 15 JUILLET 1999 (APRÈS-MIDI)

OGGETTO N. 733/XI Notizie in merito all'andamento produttivo e occupazionale della "Cogne Acciai Speciali". (Interpellanza)

Interpellanza Premesso che da mesi il Consiglio regionale non ha più avuto notizie in merito all'andamento produttivo ed occupazionale della "Cogne Acciai Speciali";

A conoscenza di ciò che rappresenta ancora la "Cogne Acciai Speciali" per l'economia aostana e valdostana;

Preso atto degli impegni presi dalla Giunta e dall'Assessore competente nei confronti del Consiglio regionale;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) se l'azienda ha rispettato e rispetta i protocolli d'intesa sottoscritti con la Regione, con particolare riferimento ai livelli occupazionali e della formazione professionale;

2) se è stata avviata la bonifica prevista all'interno dello stabilimento di Aosta;

3) a quanti lavoratori a cui è venuta a cessare la mobilità è stata data un'occupazione dall'Agenzia del Lavoro, dopo i colloqui che gli interessati hanno avuto con l'Agenzia stessa.

F.to: Beneforti - Squarzino Secondina - Curtaz

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Ormai sono alcuni mesi che non si hanno più notizie sull'azienda Cogne Acciai Speciali. Per quanto ci riguarda siamo rimasti fermi alle notizie dateci dall'Assessore a marzo 1999 oltre a quelle di cui siamo venuti a conoscenza per altre vie. Abbiamo avuto la conoscenza di notizie sul bilancio della Cogne Acciai Speciali del 1998, sugli esuberi impiegatizi che sembra sussistano ancora per un certo numero anche se ristretto. Siamo venuti a conoscenza della ripresa del dialogo fra la società e le organizzazioni sindacali nonché dei miglioramenti dei livelli produttivi che si sarebbero verificati e che non erano nemmeno previsti; abbiamo avuto notizie sul mantenimento di certi livelli occupazionali: a noi risultano sui 1.035-1.040.

Dopo queste notizie, parlando con alcuni dipendenti della Cogne Acciai Speciali, a cui sta a cuore il posto di lavoro, abbiamo dovuto registrare, siano essi operai o impiegati, una certa incertezza. Gli operai e gli impiegati dipendenti della Cogne Acciai Speciali non si sentono sicuri per la crisi che ancora esiste nel mercato dell'acciaio per la rassegnazione - così almeno affermano loro - che sussiste all'interno e all'esterno di fronte al comportamento dell'azienda da cui dipende il loro futuro occupazionale e professionale.

E c'è una certa incertezza anche per la mancanza di un ruolo più incisivo che, secondo i lavoratori, almeno quelli che hanno parlato con noi, le rappresentanze sindacali dovrebbero svolgere all'interno dell'azienda oltre che - ci dirà poi l'Assessore se quest'elemento corrisponde a verità - per i ritardi che si registrano nel rispetto degli impegni che sono stati presi fra la società e la Regione.

È da questi incontri con operai e impiegati della Cogne Acciai Speciali che è venuta la presentazione di quest'interpellanza: per essere aggiornati sull'andamento di quest'azienda, almeno per quanto la Regione è a conoscenza. Riteniamo che un'azienda come la nazionale Cogne, per ciò che rappresenta a livello dell'occupazione e dell'economia aostana, non possa essere un'azienda da trascurare; più volte in passato abbiamo chiesto di essere informati anche a livello di commissione competente, ma anche se questo qualche volta è avvenuto poi non si è dato seguito a quegli incontri e confronti che si dovevano effettuare in commissione e per i quali si era preso impegno all'interno di questo Consiglio. Riteniamo che non si debbano prendere in mano le situazioni quando ci piovono addosso le calamità, quando ci piovono addosso i licenziamenti o la cassa integrazione; siamo convinti che anche nel settore industria sia meglio prevenire che curare, che sia doveroso il confronto e il dialogo sullo stato di salute dell'occupazione nella nostra Regione e sullo stato di salute della nostra economia.

Questa maggioranza si sente forte e lo ha dimostrato, tanto da non avere bisogno dell'apporto e del confronto con l'opposizione, tuttavia ci siamo anche noi e siamo qui per dare il nostro contributo sempre e comunque alla risoluzione dei problemi che ci stanno di fronte.

Fatta questa premessa, mi riservo d'intervenire successivamente dopo che ho appreso le risposte che l'Assessore darà alle domande che sono contenute nell'interpellanza.

Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) Credo innanzitutto che a parte delle domande poste nell'interpellanza abbia già dato risposta il Consigliere Beneforti, comunque cercherò anch'io di svolgere la mia parte…

(interruzione del Consigliere Beneforti, fuori microfono)

… certo, certo, poi c'era anche un terzo punto che non è stato illustrato, su quello interverrò io, era il punto sui lavoratori in mobilità.

Per quanto riguarda il rispetto dei protocolli, non sto a ripetere quanto ho già detto in altre situazioni per quanto doveva fare la Cogne rispetto al protocollo d'intesa che era stato aggiunto nel 1993; il protocollo è quello. Il dato saliente del protocollo riguardava l'occupazione e parlava di 800 dipendenti; ci siamo trovati a discutere in quest'aula nel gennaio 1999, allorquando i dipendenti erano scesi a 1.023. Il Consigliere Beneforti diceva che il numero degli occupati è di 1.036 unità: gli occupati dell'azienda sono 1.039; comunque l'ordine di grandezza è quello e comunque c'è un segnale, sia pure timido, d'inversione di tendenza rispetto al passato tenuto conto del fatto che non ci sono lavoratori in cassa integrazione. I modi, direi, notarili per certificare l'esuberanza di posti di lavoro sono la cassa integrazione e la mobilità; noi abbiamo discusso della Cogne negli ultimi mesi del 1998 e la situazione era senza dubbio differente: oggi c'è un clima più sereno, e questo sia dal punto di vista dell'occupazione, dei carichi di lavoro, eccetera, sia per la formazione professionale, che era una delle questioni poste.

Sono in corso dei programmi di formazione professionale; dal 1994 al 1998 sono stati finanziati corsi di formazione professionale a Cogne per 2 miliardi di lire, per l'anno in corso sono previsti dei corsi di formazione per 246 milioni, quindi una cifra inferiore, agli anni precedenti tuttavia si sta lavorando in questa direzione.

È stata approvata da parte della Giunta una delibera che prevede un finanziamento all'azienda per un programma di ricerca in diversi settori dell'acciaio; una ricerca significa rafforzare sul mercato la posizione competitiva dell'azienda. Sulla mancanza di ruolo del sindacato la domanda non va posta a me.

Per quanto riguarda il fatto di seguire la vicenda con attenzione e la disponibilità a discuterne in commissione, assolutamente questa è piena e totale e quindi sarebbe possibile, qualora convocata la commissione stessa, fare degli approfondimenti più specifici di quanto non sia possibile fare in questa sede.

Per venire alle altre domande, una riguarda lo stato della bonifica all'interno dello stabilimento. Qui gli interventi sono due. C'è un intervento di recupero dell'area Cogne che riguarda la realizzazione d'infrastrutturazione primaria dell'area, quindi la costruzione di strade e servizi: questo intervento è in corso. Per quanto riguarda la bonifica in senso stretto, nel mese di dicembre 1998 un primo lotto di un appalto di bonifica, per un importo di 26 miliardi, è stato aggiudicato ad un'associazione temporanea d'imprese che è composta dall'Ecodeco di Giussago in provincia di Pavia, dalla Ferrero Attilio Costruzioni S.p.A. di Ceva, Cuneo, dall'I.S.A.F., azienda della Valle d'Aosta, dalla Piemonte Costruzioni di Issogne.

Con questo raggruppamento d'impresa è stato firmato il contratto il 12 luglio, tre giorni fa, e i lavori sono contestualmente iniziati in quella data, per cui oggi possiamo dire che sono avviati i lavori per la bonifica dell'area.

È stata avviata la procedura il 30 giugno di quest'anno per 18 miliardi concernenti il secondo lotto della bonifica dell'area, quindi sotto quest'aspetto si sta procedendo secondo i tempi previsti dai finanziamenti dell'Unione europea.

Sul terzo punto mi dilungherò un po' di più perché mi pare un punto importante ed è il punto riguardante la mobilità: quanto è stato fatto nei confronti dei lavoratori in mobilità e quanto ha operato in materia l'Agenzia del lavoro.

La situazione dei lavoratori Cogne in mobilità alla fine del 1996 era la seguente: fra la Cogne S.p.A. e l'Ilva in liquidazione i lavoratori che erano stati posti in mobilità, quindi licenziati, erano 175, di questi 128 sono usciti dalla mobilità, quindi 44 dei 128 hanno trovato lavoro a tempo indeterminato, per 53 c'è stata la fine del periodo di mobilità, per 27 c'è stato il pensionamento e per altri motivi altre 3 persone hanno lasciato la lista di mobilità.

Per quanto riguarda il 1999 sono usciti 27 lavoratori dalle liste di mobilità che, come tutti i lavoratori in lista, secondo accordi presi nel corso di un'assemblea che era stata fatta nel mese di ottobre, sono stati invitati a colloquio presso il Servizio incontro, domanda e offerta, dell'Agenzia del lavoro. Rispetto a questi 27 convocati la situazione è la seguente: 11 non si sono presentati ai colloqui, 3 si sono dichiarati non disponibili al lavoro, 13 si sono dichiarati disponibili al lavoro e per 5 di questi sono state fatte una o più segnalazioni ad imprese che si erano rivolte al servizio per reclutare personale, mentre altri 4 hanno evidenziato problemi d'invalidità.

Per quanto riguarda la situazione attuale, oltre a questi 27 lavoratori ci sono ancora 47 lavoratori in lista di mobilità di cui 27 sono occupati a tempo determinato: in lavori di pubblica utilità 24 e 3 in altre situazioni lavorative.

Per quanto riguarda un'altra occasione di lavoro, che riguardava la riserva del 5 percento presso i cantieri forestali, dai lavoratori potenzialmente interessati sono state raccolte 22 adesioni e 12 sono stati avviati al lavoro. In particolare, 6 lavoratori ex Ilva hanno aderito a quest'iniziativa e quindi hanno presentato la domanda; successivamente 4 hanno rinunciato all'avviamento al lavoro, 1 non è risultato idoneo alla visita medica e 1 è stato assunto. Questa è la situazione che indica come si tratti di una situazione particolarmente delicata.

In particolare, per quanto riguarda l'andamento dei colloqui con lavoratori ex Ilva, che sono iniziati a fine dell'anno scorso, gli stessi hanno interessato 71 lavoratori, praticamente tutti coloro che sono usciti dalle liste di mobilità; a questo proposito si evidenzia una partecipazione limitata, nel senso che 25 lavoratori dei 71 che sono usciti dalle liste di mobilità non si sono presentati.

Si sono presentate situazioni difficili per difficoltà fisiche, invalidità, per non disponibilità immediata al lavoro, per aspettative ottimistiche rispetto a possibili prepensionamenti - rimane sempre l'idea che sia possibile l'accesso al prepensionamento -, per vincoli e rigidità molto sovente inconsci rispetto alle eventuali possibilità di lavoro per orari, località e tipologia. Si tratta purtroppo di difficoltà usuali per lavoratori che per lungo tempo sono rimasti lontani da una situazione di lavoro; qui abbiamo lavoratori che hanno lasciato il posto di lavoro in alcuni casi da 5-10 anni. In effetti, sono i lavoratori che per qualificazione e disponibilità avevano meno problemi che sono stati segnalati alle imprese per potenziare le assunzioni, mentre per quelli oggettivamente più in difficoltà sono minori le opportunità.

Da quest'esame è venuto fuori che i lavoratori in condizioni di maggiore sofferenza sono 8, fra quelli ancora iscritti alle liste di mobilità, che non hanno mai lavorato a tempo determinato, quindi non hanno utilizzato i lavori di pubblica utilità piuttosto che i lavori socialmente utili o altre soluzioni di lavoro.

In analoga situazione sono gli altri lavoratori usciti dalla lista nel 1999 per cui non è stato possibile fare segnalazione alle imprese, quindi ci troviamo di fronte a 8 più 8, 16 casi di particolare difficoltà.

Fra i lavoratori che non sono stati toccati da nessuna iniziativa (lavori di pubblica utilità, lavori socialmente utili, 5 percento per quanto riguarda la forestazione, tempo determinato presso imprese) vi sono anche lavoratori che preferiscono altre soluzioni, quali l'impegno in imprese familiari, un lavoro irregolare: fra questi dovrebbero essere preponderanti i lavoratori che si trovano in difficoltà reale.

Un'ulteriore possibilità che viene suggerita dall'Agenzia del lavoro potrebbe essere quella di un'iniziativa di orientamento e motivazione al lavoro per questi casi particolarmente difficili. Si tratta ovviamente d'interventi non semplici anche perché iniziative analoghe in passato avevano raccolto adesioni limitate proprio perché l'utente, quindi il lavoratore ha la necessità o quanto meno il desiderio di vedere subito il risultato finale, avere la certezza del posto di lavoro.

Ci sono due tipi d'interventi che possono essere realizzati a favore di questi lavoratori: interventi che sono definiti da misure nazionali, quindi sgravi contributivi molto forti, anticipazione dell'indennità di mobilità per chi intende avviare un'attività autonoma; vi sono possibilità per chi ha lasciato le liste di mobilità di avere uno sgravio contributivo pari al 50 percento per 36 mesi, cioè vi sono misure nazionali note.

Vi sono misure regionali altrettanto note, che sono gli incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato che partono da 10 milioni per i lavoratori maschi, per due anni, che vengono dati all'impresa, per arrivare ad un massimo di 24 milioni all'anno sempre per due anni che vengono dati alle imprese che assumono questi lavoratori.

C'è un incentivo interessante che è quello di contribuire al costo del lavoro per un importo massimo di 25 milioni all'anno per 3 anni a favore dei datori di lavoro che assumono lavoratori in mobilità o usciti dalla mobilità a cui non mancano più di 3 anni di contributi per raggiungere una pensione di anzianità o vecchiaia. Ci sono incentivazioni finanziarie elevate per l'assunzione di lavoratori in situazioni di marginalità o disagio, possibilità di tirocinio, iniziative di formazione professionale; inoltre sono stati finanziati con delibere di Giunta lavori di pubblica utilità.

Bisogna dire che la gamma d'interventi è differenziata, ciò non toglie che rimangano delle difficoltà per l'inserimento di questi lavoratori; c'è una difficoltà ad operare, come dicevo prima, con lavoratori che si sono allontanati dal mercato del lavoro per periodi molto lunghi, 5-10 anni. A riprova di ciò, nonostante la presenza di forti incentivi economici statali e regionali ci sono state notevoli difficoltà per un nuovo ingresso nel mercato del lavoro privato. Per questo motivo il risultato delle assunzioni a tempo indeterminato non è disprezzabile anche se bisogna tenere conto che circa il 64 percento delle assunzioni è avvenuto presso un unico datore di lavoro: la Cogne Acciai Speciali.

Fra gli elementi che hanno provocato una percezione meno realistica da parte dei lavoratori, un ruolo fondamentale ha rivestito - come si accennava prima - l'attesa per misure di prepensionamento; non dimentichiamoci che in siderurgia c'è stato un periodo in cui con 50 anni di età si andava in pensione oppure con 30 anni di contributi e quindi c'è la speranza che questo sistema torni ad essere praticato e comunque, in risposta alla specifica richiesta dell'interpellanza si può indicare che vi sono stati due incontri fra imprese e lavoratori promossi direttamente dall'Agenzia del lavoro e che sono state 22 le segnalazioni che, sulla base dei colloqui tenuti con i lavoratori, sono state fatte alle imprese nel corso del 1999 segnalando appunto questi lavoratori Ilva.

Mi pare che sotto quest'aspetto si sia cercato di fare quanto possibile. È indubbio che ci troviamo a che fare con una situazione sicuramente non facile.

Si dà atto che, dalle ore 16,40, presiede il Vicepresidente La Torre.

Presidente La parola al Consigliere Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta che ha dato l'Assessore e che su alcuni punti è stata molto dettagliata. È certo che, per quanto riguarda la bonifica, si è dato inizio con un certo ritardo perché da dicembre dello scorso anno siamo arrivati a luglio di quest'anno. So che c'è stato il ricorso al TAR, ma comunque un certo ritardo c'è stato.

L'area industriale che si deve creare all'interno della Cogne, a cui poter fare riferimento per l'installazione di nuove attività produttive, riveste una particolare importanza e noi riteniamo che quest'area industriale debba realizzarsi nel più breve tempo possibile. I lavori di bonifica sono iniziati e fa anche piacere apprendere che vi sono interessate oltre ad aziende esterne alla Valle d'Aosta anche aziende interne perché questo vuol dire che a livello regionale si potrà dare una certa occupazione per realizzare questa bonifica.

Io dico che bisogna seguire molto da vicino la nostra situazione e cercare che queste aree industriali si realizzino al più presto per creare punti di occupazione perché oggi la disoccupazione anche in Valle d'Aosta non tende a diminuire; anzi le previsioni sono che debba aumentare, per cui dobbiamo metterci nelle condizioni di non causare ritardi nel dare la possibilità di creare lavoro.

Per quanto riguarda i lavoratori in mobilità, che sono stati convocati dall'Agenzia del lavoro, ho ascoltato attentamente quanto l'Assessore ci ha riferito. Devo dire, Assessore, che da parte di questi lavoratori ci sono numerose lamentele, soprattutto i lavoratori che sono venuti a parlarci della loro situazione ci hanno detto che in molte occasioni non hanno trovato nell'agenzia quei supporti necessari per poter trovare un'occupazione.

Alcuni hanno detto che sono andati lì, gli hanno preso nome e cognome, li hanno salutati e se ne sono andati. Con questi lavoratori, alcuni dei quali si sono sistemati per conto proprio, altri si sono sistemati con lavoro autonomo, bisogna stare attenti perché si stanno lamentando di essere stati trascurati, nonostante le promesse loro fatte alla fine del 1993-1994 quando fu privatizzata la nazionale Cogne e rimasero all'esterno delle 800 assunzioni che erano previste alla Cogne.

Riparlerò con i lavoratori con cui siamo in contatto, riferirò quanto l'Assessore ci ha detto, vedrò di chiarire alcuni aspetti e casomai, Assessore, le presenterò i casi per i quali vi sono state queste lamentele e questa non approvazione dell'operato dell'Agenzia del lavoro. Non voglio criticare l'Agenzia del lavoro, riferisco quello che ci è stato detto in merito al suo operato; se ci sono delle critiche, se ci sono dei casi particolari, glieli farò presente per vedere di risolverli.

Un aspetto di fondo, e poi termino, è che bisogna seguire con maggiore attenzione anche la nazionale Cogne, dobbiamo fare uno sforzo non solo per quello che rappresenta per l'economia e per l'occupazione, ma anche perché è rimasta l'unica azienda nella nostra Regione che mantiene la tradizione siderurgica che abbiamo sempre avuto, questo ritengo sia un fatto importante non da trascurare.

Dobbiamo quindi sostenere fino in fondo gli obiettivi previsti e cercare di abbreviare i tempi per portare avanti l'area industriale in modo tale che le aziende possano trovare il luogo dove dare possibilità di lavoro ad altri lavoratori.

Chiudo qui, la ringrazio delle informazioni che ci ha dato e vedremo d'incontrarci nuovamente in seguito perché noi talloneremo sempre la questione perché è una cosa che ci interessa profondamente.