Oggetto del Consiglio n. 1206 del 8 marzo 1995 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'8 MARZO 1995
OGGETTO N. 1206/X Iniziative per incrementare i prelievi di sangue nelle sezioni valdostane dell'AVIS. (Interpellanza)
Interpellanza Vista la lettera del Ministero della Sanità in data 24 febbraio 1994 n. 500.7/CNST/1/190 avente per oggetto: Applicazione legge 4 maggio 1990, n. 107 sulle attività trasfusionali Regione Autonoma Valle d'Aosta: Richiesta parere, con la quale il Ministro precisava che "le unità di raccolta dipendono, sotto il profilo tecnico ed organizzativo, dal servizio di immunoematologia e trasfusione del territorio di competenza, o, laddove esso sia integrato, dal rispettivo Centro trasfusionale, definiti dai piani sanitari regionali";
Appreso che le donazioni di sangue nella nostra Regione sono drasticamente diminuite nell'anno 1994 anche a causa degli scarsi prelievi effettuati dal personale del Centro trasfusionale di Aosta;
Considerato lo stato di disagio di molti Avisini che non riescono neppure ad effettuare una donazione all'anno;
Ribadito che il problema in questione si verifica stranamente solo in Valle d'Aosta, mentre nelle altre Regioni il prelievo di sangue viene effettuato con metodi snelli e veloci senza causare problematiche di rilievo;
Ritenendo di dover salvaguardare la dignità di ogni singolo donatore di sangue per la grande umanità con la quale si mette a disposizione della collettività;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per conoscere:
1) se intende attivarsi presso il responsabile del Centro trasfusionale al fine di intensificare i prelievi soprattutto nelle sezioni AVIS lontane dal capoluogo regionale;
2) quali sono i limiti del Centro trasfusionale per l'accoglimento del sangue umano raccolto nei centri periferici e, in caso di esubero, dove viene destinato il sangue raccolto;
3) quali sono gli intendimenti di questa Giunta regionale mirati a consentire a ogni volontario di poter donare il proprio sangue in Valle d'Aosta con i soli limiti fissati dalla legge per le donazioni.
F.to: Linty - Tibaldi
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LN) Abbiamo già affrontato questo argomento in un dibattito la scorsa estate. I prelievi di sangue oggetto della discussione passata, che erano riferiti alla Bassa Valle, sono ripresi grazie ad un interessamento della Giunta, per far sì che questo avvenisse.
Il problema però è un problema di organizzazione, nel senso che sul Centro di raccolta di Donnas confluiscono quattro sezioni dell'AVIS, per la precisione sono la sezione di Ayas, la sezione di Arnad, la sezione Walser e quella di Pont-Saint-Martin. Quindi quattro sezioni AVIS portano i loro iscritti a donare il sangue al Centro di raccolta di Donnas presso il Poliambulatorio, con una frequenza di due prelievi mensili, fatta questa dai medici del Centro trasfusionale di Aosta.
Durante questi due prelievi vengono raccolte circa 20-25 sacche di sangue e, essendo esiguo il prelievo, perché è chiaro che sono 50 sacche di sangue al mese, però teniamo in considerazione che su questo centro gravitano quattro sezioni AVIS, c'è il rischio calcolato, anzi c'è il fatto certo che molti Avisini non riescono quasi a dare il sangue una volta all'anno. Questo è un dato che non è generalizzabile, per il semplice fatto che il responsabile del Centro trasfusionale ancora adesso fa lui le chiamate, quindi sono delle chiamate mirate su gruppi sanguigni, su sangue con determinate caratteristiche, che più si confà alle esigenze del Centro trasfusionale.
Ora, vero è che l'ex Ministro della sanità, Costa, con la lettera che è citata nella interpellanza, diceva che tutta la raccolta del sangue deve fare riferimento al Centro trasfusionale territorialmente competente, e questo sicuramente è un freno in più per l'attività dei donatori AVIS valdostani. É un freno in più perché, se il Centro trasfusionale della Valle d'Aosta dice che più di tot sacche di sangue non è disposto ad accettarle, apparentemente anche i prelievi vengono meno, perché il sangue in esubero non verrebbe utilizzato a dovere.
Con questa interpellanza, oltre a riportare il discorso delicato dell'attività dei volontari del sangue in Valle d'Aosta in quest'aula, si vuole capire se si è mosso qualcosa dall'estate scorsa ad oggi, perché i dati che settimanalmente leggiamo sugli organi di informazione mi preoccupano parecchio: abbiamo dei cali di donazione e, ripeto quello che avevo già detto, eravamo la prima regione d'Italia per il rapporto popolazione-donatori, e adesso stiamo retrocedendo molto velocemente. Dal momento che c'è la situazione della sezione di Verrès, che si avvale di un centro di raccolta esterno di Torino, che viene a fare i prelievi in modo abbastanza dinamico, snello, riuscendo ad accontentare tutti i donatori, se è possibile studiare una forma per venire incontro a queste sezioni AVIS, e se soprattutto Torino viene a prendere il sangue in Valle d'Aosta, credo che il discorso degli esuberi venga meno, anche in considerazione del fatto che l'esubero di sangue o viene scambiato tramite USL di diverse regioni, o comunque può significare anche un discreto interesse per la Regione, dal momento che lo può cedere ad industrie che trattano di emoderivati.
Con le tre domande si cerca di capire se qualcosa è stato fatto e se qualcosa ancora si può fare.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità e assistenza sociale, Vicquéry.
Vicquéry (UV) En plus du Centre de transfusion, un deuxième centre de prélèvement du sang est actuellement en fonction tous les quinze jours comme a déjà dit M. Linty, au Dispensaire polyvalent de Donnas, et ça en conséquence de la délibération du Gouvernement régional du 21 octobre 1994. Donc la première réponse c'est que quelque chose a changé depuis l'été de l'année passée, c'est-à-dire les donations de sang à Donnas ont commencé.
Les convocations des donneurs qui s'adressent à ce centre sont effectuées par le Centre de transfusion, compte tenu des nécessités quantitatives et qualitatives, groupes et sous-groupes, phénotypes et cetera, au moment de la convocation et suivant une répartition numérique entre les sections AVIS intéressées, proportionnelle au nombre des membres de chacun d'entre elles. Du 17 novembre 1994 au 2 mars 1995 les donneurs de sang convoqués à Donnas ont été de 257 par rapport à 152 qui se sont présentés - et ça c'est une première donnée pour y réfléchir - avec une moyenne pour séance de 17 donneurs de sang.
Le nombre de donations de sang homologue, effectuées en 1994 dans notre région, s'élèvent à 4583 unités de poches plastiques, alors que l'objectif établi par le "piano plasma nazionale" était de 4540 unités. La consommation en 1994 a été de 3565 unités, avec un excédent de 1018 unités. Ces excédents ont été signalés régulièrement chaque semaine par l'intermédiaire de l'Institut supérieur de la santé à toutes les régions italiennes, qui toutefois n'ont jamais avancé des requêtes à cet égard. Il faut rappeler que dans son activité du collecte de sang, le Centre de transfusion, en tant que centre de compensation régional, est tenu de mettre à la disposition des autres centres de compensation ces excédents.
Pour ce qui est de la troisième question, compte tenu de ces données et des limites imposés par le respect des lois et des dispositions en vigueur, il est évident que seul une planification correcte et un roulement des convocations permet une répartition équitable de l'accès aux donations entre tous les donneurs. Tout éventuel déséquilibre découle uniquement de la nécessité de faire face à des carences de sang de certains groupes, aux phénotypes, suite à des urgences.
Le Gouvernement régional entend rédiger avant la fin de l'année un plan régional du sang, pour définir avec précision les besoins à l'échelon régional de sang total, de plasma et des dérivés de sang. Pour ce faire, nous pensons de constituer un groupe de travail et nous sommes en train d'attendre la réponse d'un expert de l'USL de Turin pour délibérer en Junte régionale. Ce plan devra en outre quantifier les excédents à destiner aux régions qui ne disposent pas de sang nécessaire, à faire face à leurs besoins. Et ce afin que la collecte de tout le sang disponible en Vallée d'Aoste soit effectuée sur la base d'une planification sérieuse. C'est un engagement que la Junte régionale prend, c'est-à-dire de collecter tout le sang disponible par les donneurs de sang valdôtains.
En conclusion, permettez-moi de dire que le vrai problème découle du fait qu'à l'échelon italien la compensation entre les régions coordonnée théoriquement par l'Institut supérieur de la santé n'existe pas, malgré le fait que certaines régions aient une évidente carence de sang. C'est là le vrai défi à gagner pour le prochain futur.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.
Linty (LN) Ringrazio la Giunta, se intende attivarsi in questo senso per raccogliere tutto il sangue disponibile nella nostra regione.
Devo solo fare due considerazioni: la prima in ordine allo stato ancora attuale, perché questo fatto della convocazione selettiva, cioè se in un determinato momento occorre più sangue di tipo A positivo piuttosto che 0 positivo, vengono convocate più persone del tipo A positivo; c'è una logica in tutto questo. É però una logica che va bene per chi si trova a radunare il sangue raccolto, perché lo utilizza subito, però non va altrettanto bene per chi, iscritto all'AVIS, non riesce ad effettuare le donazioni. Voglio anche dire che nella fattispecie la sezione della comunità montana Walser, che ha avuto insieme alle altre sezioni questi problemi, era al limite dello scioglimento, in quanto erano tutti intenzionati ad andare a Pont-Saint-Martin e di evitare di fare una sezione particolare, dal momento che c'erano questi problemi.
Sul fatto dei 257 convocati per 152 poi effettivi, bisogna anche comprendere il momento della macchina che si rimette in funzione; se lasciamo una macchina ferma due anni nel garage, quando andiamo a fare avviamento magari non va in moto subito perché si erano persi i contatti.
E poi chiedo, siccome non ho particolare stima per le organizzazioni statali - mi riferisco all'Istituto superiore della sanità, che dovrebbe coordinare fra le diverse regioni la distribuzione del surplus di sangue - se è possibile contattare dei vostri colleghi in qualche altra regione, per far costituire un canale preferenziale magari di trasferimento di sangue, ripeto: controllato e sano, però dalla Regione Valle d'Aosta alle altre regioni.