Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1177 del 22 febbraio 1995 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 22 FEBBRAIO 1995

OGGETTO N. 1177/X Disciplina regionale in materia di appalti di lavori pubblici. (Interpellanza)

Interpellanza Visto la delibera della Giunta regionale n. 5524 dell'8 luglio 1994 con la quale si incaricava l'ing. Vettese Antonio per la redazione di una proposta di legge regionale in materia di lavori pubblici, con l'obiettivo di riordinare la materia sfruttando le competenze assegnate alla Regione autonoma Valle d'Aosta dallo Statuto speciale;

Considerata la gravissima situazione economica in cui versano le aziende valdostane nel settore edile, ulteriormente aggravata dall'assoluta assenza di normative certe in materia di appalti che non consentono alcuna programmazione per le aziende e che evidenziano le carenze strutturali dei vari servizi dell'Amministrazione regionale preposti alla gestione delle gare d'appalto;

Rilevato che i dati nazionali relativi alle gare d'appalto esperite nel corso dell'anno 1994 hanno evidenziato un forte calo nel settore delle opere pubbliche della nostra Regione, in controtendenza rispetto a quanto accaduto nel resto del Paese con grave ricaduta sui livelli occupazionali;

Avuto notizia che a fine gennaio 1995 la situazione occupazionale della Valle d'Aosta ha subito un'ulteriore crescita in senso negativo;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali sono stati gli indirizzi impartiti all'Ing. Vettese per la predisposizione della proposta di legge regionale sui pubblici appalti e se tali indirizzi hanno tenuto conto delle competenze assegnate alla nostra Regione dallo Statuto speciale, che consentono l'uso di accorgimenti atti alla salvaguardia dell'imprenditoria locale, sulla scorta di quanto già intrapreso da altre regioni e province autonome;

2) qual è lo stato attuale della proposta di legge regionale, considerato che tale proposta avrebbe dovuto iniziare il proprio iter legislativo entro il 30 ottobre 1994;

3) qual è il livello di attuazione del "piano di ristrutturazione del settore edile" elaborato dal Centro Sviluppo S.p.A. in collaborazione con la Società M.B.S. di Milano e quali sono stati i costi per l'elaborazione di tale studio;

4) quali sono gli effettivi rimedi che il Governo regionale intende porre in essere per risolvere in maniera decisiva ed efficace la grave crisi che sta soffocando il settore edile valdostano.

F.to: Viérin M.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Ringrazio il Vicepresidente Aloisi per la parola concessami.

É questo un problema che interessa non solo le imprese edili valdostane, ma interessa sicuramente anche tutto l'apparato degli artigiani che non si occupa di edilizia, in quanto il problema degli appalti pubblici è un problema che discutiamo anche in questa sala da oltre un anno. La gravissima situazione economica in cui versano le aziende valdostane del settore è ulteriormente aggravata dall'assoluta assenza di normative certe in materia di appalti, che non consente alcuna programmazione per le aziende; tutto ciò evidenzia le carenze strutturali dei vari servizi dell'Amministrazione regionale preposti alla gestione delle gare di appalto.

Inoltre i dati nazionali relativi alle gare di appalto esperite nel corso del 1994 hanno evidenziato un forte calo nel settore delle opere pubbliche della nostra Regione, in controtendenza rispetto a quanto accaduto nel resto del Paese, con grave ricaduta anche sui livelli occupazionali. Infatti, se i colleghi si ricordano, ed hanno avuto occasione di raffrontare i dati della disoccupazione attuale in Valle, avranno avuto l'amara sorpresa di vedere che a gennaio i disoccupati sono aumentati di circa 5-600 unità, soprattutto nella circoscrizione di Aosta.

Fatte tutte queste considerazioni, visto anche che l'Amministrazione regionale ha dato innumerevoli consulenze ad aziende tipo il Centro Sviluppo, che sono aziende a compartecipazione pubblica, ed ha dato anche un incarico in maniera specifica all'ing. Vettese - e non sono incarichi da due soldi, sono incarichi per centinaia di milioni -, è chiaro che vedendo anche che certe scadenze non sono state rispettate, noi siamo oggi ad aspettare che una bozza - dico una bozza - venga presentata soprattutto alle competenti commissioni consiliari, per iniziare questo famoso iter.

Da informazioni che ho ricevuto in questa settimana, oltretutto anche se è sparita la "Merloni", mi pare che i problemi siano gli stessi; quindi il fatto di aver detto in passato che era anche colpa della legge nazionale, la legge "Merloni", viene oggi a mancare: la "Merloni" è stata sospesa da circa dieci mesi, ma i problemi sono tali e quali a quelli di dieci mesi fa. Quindi delle mie richieste mi interessano soprattutto quelle formulate al punto 4, cioè quali sono gli effettivi rimedi che il Governo regionale intende porre in essere per risolvere in maniera decisiva ed efficace la grave crisi che sta soffocando il settore edile valdostano; parlo di rimedi effettivi, perché è di questi che bisogna cominciare a parlare, più che di rimedi detti a parole.

Aspetto una risposta dalla Giunta regionale, riservandomi di intervenire successivamente a questa.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Questa interpellanza mi fornisce l'occasione di informare il Consiglio sulle iniziative realizzate o in corso di definizione per regolamentare questa complessa materia, cioè la materia degli appalti, ma anche quella dei lavori pubblici nel suo più complesso discorso generale.

Vista anche la delicatezza e l'importanza dei problemi sollevati, per evitare risposte non esaurienti, cercherò di approfondire i singoli quesiti per dare un quadro informativo il più possibile completo, anche per evitare disinformazioni o informazioni parziali che possono portare a delle strumentalizzazioni.

In merito al primo quesito, con deliberazione della Giunta regionale n. 5524 dell'8 luglio 1994, veniva affidato all'ing. Vettese l'incarico di predisporre una proposta di legge regionale in materia di lavori pubblici. Tale iniziativa va inquadrata fra le azioni che la Giunta regionale ha intrapreso per il rilancio degli investimenti e per lo sviluppo del settore edile in generale, nel rispetto delle caratteristiche e dei valori locali ed in sintonia con la vigente normativa comunitaria in materia.

Al fine di consentire il raggiungimento dei suddetti obiettivi, il disegno di legge regionale proposto è stato organizzato in modo da esaltare al massimo la potestà della Regione autonoma Valle d'Aosta, ragione per cui non si è limitato a regolamentare le modalità di affidamento degli appalti, materia già disciplinata dal legislatore comunitario e definita anche dal legislatore nazionale, ma è stato articolato in modo da affrontare tutti gli aspetti connessi con il ciclo di organizzazione dei lavori pubblici, dalla fase della loro identificazione per finire a quella del collaudo e della successiva manutenzione.

Il disegno di legge regionale, sarà approvato a breve dalla Giunta regionale e quindi verrà dato l'avvio all'iter come richiesto dall'interpellante per l'esame nelle varie commissioni ed il confronto con le singole categorie interessate, e consentirà di superare l'incertezza legislativa che si è venuta a creare a livello nazionale, anche se devo sottolineare che non è vero quanto affermato dall'interpellante, che tuttora la situazione è la stessa di un anno fa, perché vi è un quadro nella situazione degli appalti (che potrei anche produrre all'interpellante), che prevede appalti per circa 200 miliardi nei primi sei mesi del 1995. Quindi non vi è nulla di statico e di fermo, bensì tutto sta andando avanti regolarmente rispettando quelli che sono i tempi tecnici che le procedure prevedono - come ben sa il Consigliere Viérin, la licitazione privata prevede come minimo 120 giorni dal momento dell'avvio dell'appalto - attraverso la pianificazione, il piano di sviluppo quinquennale come atto di indirizzo, la programmazione della spesa come programma triennale di previsione della spesa, la definizione degli interventi da realizzare come programma operativo annuale e la creazione di un mercato locale.

Particolare attenzione è stata rivolta alla salvaguardia dell'imprenditoria locale, con l'istituzione di un atto di preselezione riservato alle imprese aventi una stabile organizzazione aziendale sul territorio. L'albo ha, al tempo stesso, la funzione di abbreviare i tempi necessari per il completamento dell'iter amministrativo in fase di scelta del contraente, ed ha anche attenzione alle peculiarità locali, alle quali è stata riservata anche ai servizi di ingegneria ed architettura connessi al ciclo di realizzazione dei lavori pubblici, integrando quanto stabilito dalla direttiva CEE 92/50.

É costituito l'albo regionale dei collaudatori già previsto in molte altre regioni anche a statuto ordinario.

Alle suddette azioni di salvaguardia delle risorse locali si affiancano gli accorgimenti atti ad adeguare l'organizzazione amministrativa, anche prevedendo le necessarie azioni di supporto alla struttura. A garanzia dell'efficienza e del necessario recupero di capacità gestionale da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta, è stata prevista l'istituzione di un'agenzia regionale per gli appalti dei lavori pubblici di interesse regionale, ed è stata istituita la figura del coordinatore del ciclo di realizzazione del singolo lavoro pubblico, con il compito di sovrintendere alla tutela degli interessi pubblici e di rappresentare il soggetto di riferimento per il corretto e tempestivo svolgimento dell'attività della committenza pubblica durante tutte le fasi di sviluppo del ciclo di realizzazione.

I principi di efficacia, di efficienza e di trasparenza che ispirano la proposta di legge, che sarà presentata a tempi brevi, sono volti a mettere ordine nei ruoli, nei compiti e nelle responsabilità delle entità, sia interne che esterne all'Amministrazione, che intervengono nel ciclo di realizzazione del lavoro pubblico, e nel contempo a porre in essere la trasformazione che indurrà il sistema delle imprese valdostane a ricercare nuove strategie improntate sulla qualità e sull'aumento dei loro livelli di efficacia e di efficienza.

In linea con quanto previsto da tempo a livello europeo, ed ormai consolidato anche a livello nazionale, la proposta di legge regionale introduce il principio almeno per le opere di maggior valore della valutazione degli interventi, sulla base del reale soddisfacimento dei bisogni, privilegiando la conservazione del patrimonio esistente. La disciplina delle manutenzioni, l'inserimento di sistemi di qualità, la formazione professionale, la razionalizzazione della spesa pubblica per gli investimenti, costituiscono l'aspetto strategico a cui si è ispirata la proposta di legge regionale.

Poiché l'incidenza della spesa pubblica per investimenti è di notevole rilevanza sull'intera economia della Valle d'Aosta, si è voluto, tramite la legge regionale, dettare le linee guida affinché la Pubblica Amministrazione possa recuperare pienamente il proprio ruolo di committenza, con la possibilità funzionale ed organizzativa necessaria per lo svolgimento dei compiti che le competono. A tal fine, per attenuare l'impatto innovativo che la legge comporta, si è modulata l'entrata in vigore con un opportuno regime transitorio assicurando continuità ai procedimenti già in essere ed ai provvedimenti già adottati, limitando l'applicazione della legge ai nuovi cicli ancora da avviare.

Sul secondo quesito, per consentire alla struttura una certa familiarizzazione con la redigenda proposta di legge, il testo legislativo del disegno di legge è stato l'atto finale di un processo di messa a punto dei contenuti, tramite la redazione da parte dell'ing. Vettese e dei suoi collaboratori di documenti tecnici, che descrivevano le varie fasi del ciclo di realizzazione del lavoro pubblico, le funzioni, i compiti e le responsabilità delle entità coinvolte, sia interne che esterne all'Amministrazione, le informazioni da tenere sotto controllo, le modalità di redazione degli elaborati progettuali e l'impatto della nuova impostazione con il sistema organizzativo attualmente esistente.

Tali documenti tecnici hanno costituito l'architettura della redigenda proposta e sono stati redatti in cinque diverse versioni, ognuna delle quali presentata e discussa con i componenti del gruppo di coordinamento previsto dalla delibera originale di incarico.

Durante la riunione del 17 luglio 1994 è stata presentata la prima versione, il 2 agosto 1994 la seconda versione - dico questo anche per spiegare i tempi e gli eventuali ritardi che sottolineava prima il Consigliere Viérin -, il 2 settembre 1994 la terza versione, il 23 settembre 1994 la quarta revisione, considerata in prima analisi definitiva. Sulla base di tale ultimo documento in data 25 ottobre 1994 l'ing. Vettese trasmetteva gli approfondimenti di carattere legale amministrativo alla revisione dell'Ufficio legale; considerazioni successive hanno reso necessaria un'ulteriore revisione e con lettera del 17 novembre 1994 l'ing. Vettese trasmetteva la quinta revisione dei documenti tecnici ad un primo testo legislativo. In data 10 dicembre ha consegnato un testo legislativo ulteriormente revisionato, il relativo capitolato generale e il documento contenente le norme regolamentari per l'attuazione.

In occasione degli incontri del 30 gennaio 1995 e del 31 gennaio 1995 sono stati discussi ulteriori approfondimenti ed aggiustamenti, che si sono conclusi il giorno 8 febbraio 1995. In data 13 febbraio 1995 l'ing. Vettese ha consegnato in versione definitiva i seguenti documenti: relazione di accompagnamento alla proposta di legge, disegno di legge, legge regionale in materia dei lavori pubblici, capitolato generale di appalto per i lavori pubblici della Regione, direttive per la regolamentazione dei lavori pubblici di interesse regionale in attuazione della legge regionale stessa.

Come precisato anche dalla lettera di trasmissione, il regolamento di attuazione è stato in parte inglobato direttamente nel testo del disegno di legge, in considerazione del fatto che la disciplina statutaria della Regione Valle d'Aosta non pare presentare particolari vantaggi in termini di celerità e flessibilità.

In conclusione del quesito 2), posso rassicurare il Consigliere interpellante che in una delle prossime Giunte sarà approvato il documento e quindi daremo avvio all'iter dell'esame nelle commissioni.

Sul terzo quesito, il piano di ristrutturazione del settore edile (quindi un discorso di carattere più generale) elaborato dal Centro Sviluppo, è stato presentato pubblicamente agli operatori del settore delle forze sociali, alla stampa, alla Giunta regionale con delibera n. 8866 del 22 ottobre 1993, che ne condivideva i contenuti e nominava l'autorità di governo del piano, costituita dal Presidente della Giunta, dall'Assessore ai lavori pubblici e dall'Assessore alle finanze.

Il piano è incentrato su due progetti principali: uno rivolto alla Pubblica Amministrazione, il ruolo della Regione autonoma Valle d'Aosta quale committente di opere pubbliche, e l'altro rivolto al settore delle imprese, il sistema industriale di riferimento. Lo svolgimento del piano è stato articolato per fasi, una prima fase conoscitiva ed una seconda fase propositiva; la fase conoscitiva è stata conclusa ed è stata svolta dal CERGAS per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione e dalla M.B.S. per quanto riguarda la fotografia del settore e l'individuazione della certificazione di qualità quale strategia per la riqualificazione del settore.

Per quanto riguarda le imprese, è emersa la loro debolezza nella fase di acquisizione del lavoro e nell'area finanziaria, quasi sempre dovuta ad un'inadeguata politica di indebitamento.

Per quanto concerne la Pubblica Amministrazione, è emersa una certa debolezza nel ruolo di committenza, aggravata dalle incertezze che il continuo cambiamento della normativa di riferimento comporta ed ha comportato soprattutto per l'anno 1994.

Il piano suggerisce, quindi, di intervenire sulla efficacia organizzativa dell'Assessorato ai lavori pubblici, proponendo la realizzazione di un manuale di procedura che porti a definire le funzioni di ognuno e le modalità di interrelazioni secondo comportamenti il più possibile standardizzati.

I costi relativi del piano sono stati sostenuti direttamente dal Centro Sviluppo, in quanto rientranti nel finanziamento concesso al Centro stesso dalla delibera di Giunta che istituiva tale Centro; quindi, in base alle interpellanze di informazione che sono state fatte, penso che questi dati i consiglieri già li abbiano in loro possesso, altrimenti posso farli pervenire.

Sul punto 4), come già detto in precedenza, il disegno di legge regionale in materia di lavori pubblici si inquadra fra le azioni che la Giunta regionale suggerisce di intraprendere per il rilancio degli investimenti pubblici, per lo sviluppo del settore e nel rispetto delle caratteristiche e dei valori locali, garantendo la salvaguardia dell'ambiente.

L'istituzione di un albo di preselezione, oltre che snellire le procedure di appalto, costituisce l'avvio di un processo di riqualificazione strutturale del settore, basato sull'adozione di sistemi di qualità volti a riconoscere specifici livelli di competenza, e di organizzare con particolare riguardo alle caratteristiche del mercato locale, visto che per quanto riguarda i lavori di importo inferiore alla soglia comunitaria il processo è riservato alle organizzazioni aziendali stabilite sul territorio.

Per attenuare le debolezze riscontrate nell'area finanziaria delle imprese valdostane, gli interventi a sostegno della ristrutturazione finanziaria delle imprese sono all'esame della Giunta regionale, in particolare dell'Assessorato alle finanze.

L'intervento degli investimenti pubblici è stato assicurato dall'aumento dei fondi previsti dal piano lavori 1995, approvato dal Consiglio regionale in data 25 gennaio 1995. Con la tempestiva approvazione del piano si è offerto fin dall'inizio dell'anno in corso alle imprese locali un preciso riferimento di mercato. Inoltre l'Assessorato ai lavori pubblici sta rivedendo l'organizzazione dell'Ufficio appalti, cercando di creare due linee indipendenti in grado di sviluppare contemporaneamente diverse procedure di appalto, incrementando e addirittura raddoppiando in tal modo l'attività di appalto attualmente esistente.

Infine, è intenzione di questo Assessorato seguire da vicino lo sviluppo del piano di ristrutturazione elaborato dal Centro Sviluppo, al fine di passare rapidamente e concretamente alla fase operativa, esaminando ed agevolando ad esempio le iniziative di consorzio già promosso dalle imprese. Nel frattempo, si procede all'analisi dell'intera struttura organizzativa dell'Assessorato ai lavori pubblici, per consentire l'avvio della redazione del manuale di procedura previsto dal piano stesso di ristrutturazione elaborato dal Centro Sviluppo, e tale analisi costituisce altresì elemento di riflessione per prevedere l'adattamento degli aspetti innovativi previsti dalla futura legge regionale, tanto più che l'intenzione di questo Assessorato e della Giunta regionale è di prepararsi al meglio, per essere immediatamente operativi sulla base della nuova legge che andremo a discutere.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Ringrazio l'Assessore per la relazione, però direi che questa relazione al 90 percento riprende cose che tutti i consiglieri e gran parte dei cittadini valdostani conoscono: sono le intenzioni, e mi pare che su queste intenzioni ci sia unanimità in questa sala, cioè i colleghi in varie occasioni hanno ribadito che queste intenzioni sono comuni.

Quello che mi rammarica è che comunque l'Assessore abbia rielencato tutte queste intenzioni, mettendo qua e là delle date che però, se le andiamo a raffrontare con gli incarichi dati allo stesso ing. Vettese, ci fanno vedere che siamo in ritardo, perché l'iter legislativo doveva concludersi a fine anno, come si evince dalla convenzione di incarico.

Detto questo, vorrei ricordare ai consiglieri che qui abbiamo fatto forse anche troppi documenti ed atti deliberativi; mi sono permesso di andare a sfogliare tutte le varie delibere e sicuramente ne ho persa qualcuna per strada, in merito a questo problema.

La data di partenza di questa vicenda risale a due anni e un mese fa, precisamente l'8 gennaio 1993, con la delibera di Giunta n. 160, con cui si approvava la volontà del Governo regionale di individuare interventi mirati ad accrescere le condizioni per un riassetto e ammodernamento complessivo del settore edile nell'interesse dell'economia regionale. Ed è quello che ci ha riconfermato l'Assessore oggi, ma che era già stato deliberato due anni e un mese fa.

Ancora con la delibera di Giunta n. 2267 dell'8 marzo 1993 si approvava la volontà a sostegno del settore edilizio, al fine di favorire la ripresa dell'attività ed assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali con l'utilizzo del Centro Sviluppo. E qui arriviamo al nocciolo, anzi ad uno dei noccioli, perché non è il solo. Anche qui si può vedere la delibera n. 3102 del 26 marzo. A questo riguardo l'Assessore non mi ha detto in maniera precisa le spese che il Centro Sviluppo ha affrontato per elaborare questi piani, che secondo me sono "aria fritta", perché quando mi si dice che il Centro Sviluppo ha diviso in due tronconi il discorso delle opere pubbliche, individuando una debolezza sia nel ruolo della committenza da parte dell'ente pubblico che nell'imprenditoria privata nel confronto con imprese non valdostane... anche questa cosa si sapeva... non penso che si dovesse andare a spendere dei denari tramite il Centro Sviluppo per sapere queste cose; a parere del sottoscritto questo Centro avrebbe dovuto fare cose ben diverse.

Qualcuno mi potrà dire che il Centro Sviluppo non è la Regione; io dico che il Centro Sviluppo è un'azienda a compartecipazione pubblica, per cui le spese poi gravano sulle casse regionali. Non vorrei che questo Centro riconfermasse il nomignolo che gli era stato dato all'atto della sua costituzione, quello cioè di carrozzone, nome che anche altri gruppi di lavoro che sono stati istituiti hanno preso. Dagli ultimi dati che ho, mi pare che carrozzone sia proprio la parola esatta da assegnare a questo Centro, perché di scelte precise e di risultati ad oggi non ne abbiamo visti.

Ancora, delibera di Giunta n. 7526 del 3 settembre 1993: si costituisce un nucleo tecnico operativo per la definizione e la gestione di misure urgenti per il rilancio dell'economia e dell'occupazione regionale; qui era presidente Mafrica e vicepresidente, guarda un po', Centro Sviluppo di nuovo.

Ancora, delibera di Giunta n. 2752 dell'8 aprile 1994: incarico alla Finaosta S.p.A. per realizzare investimenti regionali a sostegno della ristrutturazione finanziaria delle imprese del settore edilizio, come da piano del Centro Sviluppo.

L'ultima ciliegina è stata proprio quella dell'incarico all'ing. Vettese; allora, se è stato dato questo incarico all'ing. Vettese, ritengo che tutte le delibere menzionate prima - ed alcune dimenticate perché sicuramente ce ne sono altre - è chiaro che il lavoro eseguito in questi ultimi due anni non ha prodotto un buon risultato. Però nella convenzione per l'affidamento dell'incarico all'ing. Vettese erano tre i punti fondamentali: la costituzione di un gruppo di lavoro per dare delle direttive all'ing. Vettese, direttive che dovevano essere date sia dal gruppo di lavoro che dall'Assessore ai lavori pubblici, e mi pare che su questo argomento abbia risposto perché ha indicato le direttive date, sulla maggior parte delle quali anche il sottoscritto concorda, tipo l'albo ed alcune normative che possano difendere l'imprenditoria locale.

Il secondo punto riguarda la previsione di allargamento da fare in una fase successiva, e qui mi pare che sia stata fatta, perché si è detto che sono arrivate le varie bozze, la seconda, la terza, la quarta e la quinta.

Il punto che invece viene a mancare è l'articolo 5 del disciplinare, che prevede che l'iter legislativo si doveva chiudere entro il dicembre 1994. In questo momento non abbiamo ancora visto iniziare questo iter; dice l'Assessore che fra una settimana o due la Giunta approverà il testo di proposta, quindi l'iter legislativo è sicuramente già in ritardo di tre mesi alla fine dei conti. Ora, se il ritardo fosse solo di tre mesi, lo potrei anche accettare; ma la mia interpellanza deve servire anche a fare da pungolo per evitare che i mesi non diventino sei, altrimenti arriveremmo al collasso fisiologico.

Detto questo, devo rispondere all'Assessore nelle conclusioni, perché ad un certo punto mi viene il dubbio di cosa può servire essere autonomi; infatti, anche se abbiamo potestà legislativa, siamo ancora in alto mare.

Circa 10 mesi fa la cosa migliore era quella di dire che era colpa della "Merloni"; ma essendo stata, questa legge, sospesa appunto 10 mesi fa, in questo ultimo periodo non possiamo fare un raffronto con le altre regioni, perché sospesa la "Merloni" per la Valle d'Aosta, sospesa la "Merloni" per le altre regioni a statuto ordinario. Allora cosa scopriamo? Scopriamo delle cose interessanti: che in questi 10 mesi la situazione è addirittura peggiorata in Valle d'Aosta.

Abbiamo un comunicato ANSA del 17 gennaio, dove si dice: "L'aumento del valore dei bandi di gara si rileva in tutte le regioni del nord e del centro, ad eccezione della Valle d'Aosta: meno 43 percento"; questo vuol dire che nel 1994 abbiamo avuto un discorso di bandi di gara, che è stato inferiore del 43,2 percento. Quindi nei 10 mesi del 1994, da quando la "Merloni" è stata sospesa, abbiamo avuto un recesso nella posizione che stiamo considerando oggi degli appalti pubblici, mentre le regioni a statuto ordinario sono riuscite a mettere in atto qualche rimedio.

Mi diceva l'Assessore che secondo lui la situazione è abbastanza normale; da indicazioni che ho avuto non posso dire altrettanto, perché mi risulta che in questi primi due mesi del 1995 gli appalti espletati siano solo due o tre, e che ci siano molti appalti in giacenza.

L'Assessore mi potrà rispondere che sono problemi di uffici, sono problemi di procedure, però le procedure esistono anche per le regioni a statuto ordinario. Quindi un'altra cosa che mi verrebbe da chiedere è sapere a cosa è servito il ricorso contro la legge "Merloni": se ci siamo guardati fra di noi per fare un ricorso, oppure non è servito a niente.

Infine, direi proprio che da conti fatti ad oggi, questa cosa ci è costata una cifra che si avvicina molto al miliardo, fra Centro Sviluppo, incarico a Vettese ed altri carrozzoni di vario genere.

Concludo dicendo che questo non vuol essere un attacco personale all'Assessore, tutt'altro: vuol essere un pungolo per evitare che questi tre mesi di ritardo diventino sei mesi.

Aspetto con grande interesse l'arrivo di questa bozza, perché ad oggi non mi è pervenuto nessun documento, quindi non so neanche di cosa dovrò discutere.

Non vorrei che questa cosa fosse posta sul tavolo e si dicesse che bisogna far presto perché è urgente, ed allora non ci sto, perché in quel caso rifaremmo le stesse cose che ho contestato in passato su altri provvedimenti passati da questo Consiglio. Se bozze esistono, chiedo vivamente al Governo regionale di consegnarle a tutti i consiglieri, per darci l'opportunità di lavorare. Anche se facciamo parte della minoranza, ritengo che su questi problemi non si debba far politica, ma si debba cercare di dare delle idee, confrontandoci poi con le idee degli altri.