Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1174 del 22 febbraio 1995 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 22 FEBBRAIO 1995

OGGETTO N. 1174/X Aggiudicazione della fornitura di opere su disegno per la nuova Biblioteca regionale. (Interrogazione)

Interrogazione Vista la delibera n. 158 del 20 gennaio 1995, con la quale veniva aggiudicata alla ditta Nobili Arredamenti S.p.A. di Saronno, la fornitura delle opere su disegno per la nuova Biblioteca regionale;

Considerato che esistono anche in Valle d'Aosta ottime ditte in grado di fornire, a seguito di gara d'appalto, qualsivoglia tipo di arredamento e opere su disegno;

Verificata la crisi del settore artigianale ed industriale del legno in Valle d'Aosta, che costringe gli artigiani e le piccole aziende a puntare i loro sforzi quasi esclusivamente sulla Fiera di S. Orso;

Preso atto dell'ingente spesa complessiva prevista (un miliardo e trecentocinquantamilioni IVA compresa ed eventuali integrazioni della fornitura);

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale per conoscere:

1) i criteri in base ai quali la Regione ha deciso di estendere la gara a ditte provenienti da fuori Valle;

2) se la Regione stessa si è adoperata al fine di individuare una ditta valdostana in grado di soddisfare i requisiti richiesti;

3) i motivi che hanno indotto la Giunta regionale a valutare equo un simile importo di spesa per ulteriori arredi destinati alla nuova Biblioteca.

F.to: Lanièce

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al bilancio e finanze, Lévêque.

Lévêque (Ass.tec.) L'interrogazione del Consigliere Lanièce ha una risposta abbastanza semplice.

Per quanto riguarda i criteri in base ai quali la Regione ha indetto la gara di appalto per la realizzazione delle opere su disegno per la nuova biblioteca, questi sono esclusivamente il rispetto delle leggi esistenti in materia, che prevedono in particolare che qualora l'importo della fornitura superi i 200mila ECU (circa 350 milioni di lire) vi è l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di procedere indicendo la gara di appalto nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 358/92 e dalla direttiva 93/36 della CEE, che impongono procedure di massima trasparenza ed apertura alla concorrenza europea.

Tale normativa tra l'altro impone l'obbligo di pubblicare il bando di gara sulla Gazzetta Ufficiale della CEE, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, su almeno due quotidiani a rilevanza nazionale e su almeno un quotidiano a rilevanza regionale. Pertanto, senza una gara, l'individuazione da parte della Regione di una ditta valdostana sarebbe stata assolutamente illegittima e contraria a tutte le leggi in materia di appalti.

Va detto, d'altro canto, che le ditte valdostane hanno avuto la stessa possibilità di partecipare rispetto alle altre ditte italiane e straniere, tanto è vero che oltretutto il bando di gara è stato anche pubblicato sulla pagina locale del quotidiano "La Stampa".

Infine, non comprendo le perplessità che traspaiono dall'interrogazione in ordine all'equità dell'importo considerato, dato che l'importo fissato a base d'asta è stato fissato in seguito al computo metrico eseguito dall'architetto De Bernardi, incaricato della progettazione e dell'arredo della nuova Biblioteca. L'importo a base d'asta era pari a 1,5 miliardi, quindi ben oltre il limite della soglia CEE, e il prezzo di aggiudicazione è stato di 1.058 milioni, entrambi IVA esclusa.

Infine nell'interrogazione si parla di una spesa per ulteriori arredi; di fatto non sono ulteriori arredi, ma sono tre lotti di fornitura messi in gara, uno per gli arredi su disegno (ed è questo lotto), uno per gli arredi standardizzati (cioè prodotti esistenti e già finiti), un terzo per i sistemi di videosupporto.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.

Lanièce (GA) Ringrazio l'Assessore per le delucidazioni che mi ha dato.

Quest'interrogazione è nata più che altro dalla curiosità di verificare il fatto che in una delibera di un certo importo elevato, circa 1.350 milioni, non fosse presente nessuna ditta valdostana. Ritengo che se vogliamo risollevare l'economia, sia giusto verificare e fare in modo che le ditte valdostane abbiano la possibilità di lavorare e quindi di eseguire prestazioni che l'Amministrazione concede tramite appalto.

Il fatto stesso che comunque si sia seguito la legge è corretto; devo però notare che fra le ditte che hanno presentato domanda per eseguire queste opere non figura nessuna ditta valdostana. Questa è una cosa sulla quale dobbiamo riflettere, perché stiamo vivendo un momento di grave crisi economica, soprattutto in Valle d'Aosta, come dimostrano gli ultimi dati sull'occupazione, per cui penso sia opportuno da parte dell'Amministrazione regionale, ma anche da parte degli operatori, e cioé delle ditte, cercare di dimostrare con i fatti di voler superare questo momento. Quindi il fatto stesso che non abbiano presentato la domanda, mi ha posto l'obbligo di fare quest'interrogazione. Mi sono chiesto come mai questo è avvenuto: forse non hanno avuto i tempi sufficienti, oppure non sono state invitate, oppure è proprio perché non esistono ditte che sono in grado di eseguire questi lavori, o magari non sono interessate a svolgere lavori di un certo importo.

Questo è un aspetto su cui bisogna riflettere, ed è più che altro un interrogativo che va al di là del fatto contingente, dato che se vogliamo risollevare l'economia, bisogna mettersi tutti d'accordo, le amministrazioni, ma anche i singoli operatori, cercando di invogliare tutti gli operatori valdostani a partecipare a questi bandi di concorso perché il lavoro non cade dal cielo, ma bisogna partecipare alle gare perché solo così si può anche vincerle.

Invito quindi la Giunta a cercare di operare sempre in tale direzione, cioè a cercare di invogliare le ditte valdostane a partecipare alle varie gare di appalto, se si vuole veramente che la nostra economia non rimanga sempre in questa fase di stallo.