Oggetto del Consiglio n. 678 del 18 maggio 1994 - Resoconto
OGGETTO N. 678/X - Adempimenti per il rilascio di autorizzazioni per l'esercizio del commercio "itinerante". (Interpellanza)
Interpellanza - Vista la proposta di deliberazione al Consiglio regionale "Approvazione dei criteri programmatori per il rilascio delle autorizzazioni per il commercio itinerante su area pubblica di cui all'articolo 2, quarto comma, legge 28 marzo 1991, n. 112" con la quale si dispone il rilascio di n. 80 autorizzazioni per l'esercizio del commercio "itinerante" (articolo 1, secondo comma, lettera "c", legge 28 marzo 1991, n. 112);
Considerato che le autorizzazioni del tipo "itinerante" vengono rilasciate dal Presidente della Giunta regionale (articolo 2, quarto comma) sentita la Commissione regionale specifica (articolo 4);
Tenuto conto che, entro tre mesi dalla data di pubblicazione, il D.M. 4 giugno 1993, n. 284 ha previsto l'istituzione di tale Commissione regionale;
Considerato che i comuni devono stabilire entro un anno dall'entrata in vigore della legge 28 marzo 1991, n. 112 (articolo 3, quarto comma) l'ampiezza complessiva delle zone destinate al commercio su aree pubbliche nonché i criteri di assegnazione delle aree riservate agli agricoltori che esercitano la vendita dei loro prodotti;
Considerato che le decisioni adottate dai comuni, di cui al punto precedente, devono essere comunicate alla Regione entro un anno dall'entrata in vigore della normativa stessa (articolo 3, quinto comma), al fine di permettere il rilascio delle autorizzazioni regionali di cui all'articolo 2, terzo comma;
i sottoscritti consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
1) in base a quali normative e a quali criteri il Presidente della Giunta regionale propone di disporre il rilascio delle 80 autorizzazioni di cui in premessa;
2) per quali ragioni non è stata convocata la sopracitata Commissione regionale;
3) quanti e quali comuni hanno provveduto, entro i termini di legge, a comunicare alla Regione i dati di cui all'articolo 3, quarto comma;
4) quali iniziative intende intraprendere la giunta regionale al fine di sollecitare i comuni inadempienti.
F.to: Tibaldi - Linty - Bavastro
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - La problematica del commercio "itinerante" su area pubblica è già stata trattata un paio di volte a livello di IV Commissione in quanto è imminente l'attuazione a livello regionale della normativa 112 del 1991. Ebbene, io questa interpellanza l'avevo presentata tempo fa, adesso ha in parte perduto il suo effetto perché proprio in sede di IV Commissione ci è stato comunicato che si attenderà, e questo vorrei sottolinearlo, la possibilità di opzione da parte di alcune categorie di commercianti itineranti e ambulanti che il 23 luglio prossimo dovranno scegliere quale attività svolgere.
Tuttavia, benché il primo quesito abbia perso temporaneamente di significato, è opportuno porre l'accento su altre questioni che sono sinteticamente riassunte nei quesiti successivi.
La commissione regionale: esiste una commissione regionale in materia di commercio su aree pubbliche che dovrebbe essere stata costituita nei mesi scorsi e sarebbe opportuno, prima di rilasciare eventuali autorizzazioni, sentirla in quanto la legge prescrive che il parere di questo organo consultivo venga comunque assunto anche perché, se guardiamo la delibera che attualmente si è fermata a livello di IV Commissione, essa aveva degli elementi di contraddizione e di assurdità.
Infatti sotto un certo profilo nel primo punto del dispositivo si diceva di approvare i criteri programmatori per il rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio del commercio su aree pubbliche e nell'elencazione di tali criteri il primo specificamente parlava della possibilità di rilascio di ottanta autorizzazioni. Visto quindi che la commissione deve essere sentita quando si tratta di rilasciare autorizzazioni, è bene ricordarsene in futuro.
Altra questione che mi sembra altrettanto importante è il monitoraggio della situazione sul territorio cioè conoscere la disponibilità dei posti a livello comunale; infatti l'interpellanza nei punti 3 e 4 chiede quali sono i comuni che hanno provveduto in questi termini di legge a comunicare determinati dati relativi alla disponibilità territoriale e cosa intende fare la Giunta per sollecitare le amministrazioni comunali che finora si sono dimostrate inadempienti.
Presidente - La parola all'Assessore dell'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) - La prima domanda dell'interpellanza è perlomeno paradossale, vale a dire si chiede in base a quali criteri il Presidente della Giunta propone di disporre il rilascio di ottanta autorizzazioni. La legge 112 affida alla regione il compito di fissare dei criteri programmatori all'articolo 2, terzo comma. Che la Giunta regionale abbia la possibilità di proporre al Consiglio dei criteri, mi pare che rientri nelle potestà della Giunta e del Consiglio perché il loro compito è quello di proporre degli atti amministrativi.
Qui non si parla del momento in cui il Presidente della Giunta firma un decreto con cui rilasciare ad un operatore una autorizzazione, qui si parla di una proposta al Consiglio per criteri programmatori che tra l'altro erano provvisori, quindi non c'è assolutamente nulla di straordinario nel prendere queste iniziative. L'iniziativa è stata presa per tre ragioni: la prima è che di fatto dal marzo del 1991, data di pubblicazione della legge "Norme in materia di commercio su aree pubbliche", fino al giugno del 1993 è stato paralizzato l'intero settore per la mancanza di un regolamento.
Il regolamento è stato pubblicato il 23 luglio del 1993 e soltanto dopo la pubblicazione del regolamento i comuni sono in grado di sapere come applicare la legge 112. Ci sono quindi delle richieste che sono ferme dal marzo del 1991. La prima ragione per cui si è pensato a criteri provvisori è stata proprio quella di andare incontro a esigenze e aspettative di operatori del settore che oramai da tre anni aspettano una risposta.
La seconda esigenza era quella di intervenire, per quanto possibile, con disposizioni autonome della Regione Valle d'Aosta, in attesa che gli adempimenti lunghi da prendere in base alle normative nazionali potessero svilupparsi; il tentativo ha avuto successo per ciò che riguarda gli esercizi pubblici, i bar e i ristoranti, dove con criteri provvisori della regione abbiamo superato una fase di stallo che avrebbe impedito ad alberghi di aprire perché le normative nazionali non erano ancora precisate e con quei criteri provvisori abbiamo potuto soddisfare delle richieste.
La terza questione è che esiste in frazioni e comuni di media montagna la necessità di avere questo servizio itinerante che consente alla popolazione, che non è servita in altro modo, di poter avere sul posto un servizio.
La questione è stata ampiamente discussa in Commissione che ha chiesto un rinvio dell'atto al punto n. 17 in attesa di una verifica sulla possibilità dei comuni di dare risposte concrete entro la data del 23 luglio. Successivamente al punto 17 verificheremo questa cosa sulla base delle richieste della Commissione.
La altre domande: per quale ragione non è stata convocata la Commissione? La Commissione è tecnica e deve andare a verificare se la singola domanda è in regola o no con i requisiti: essa ha solo questo compito per le autorizzazioni di tipo C e all'articolo 15, comma secondo, del regolamento del 23 luglio 1993 si dice che le Commissioni di cui all'articolo 4 intervengono esclusivamente nei casi espressamente previsti dalla legge.
La stessa prevede che questa commissione tecnica esamini le domande fatte dal singolo e non prevede che si esprima su dei criteri programmatori che hanno una validità più ampia che non il requisito soggettivo, sul quale può anche essere utile convocarla. Certamente non è obbligatorio e anzi la norma non lo prevederebbe, anche perché in queste commissioni tecniche sono presenti rappresentanti di categoria i quali portano sempre un interesse delle categorie che è legittimo ma che, rispetto ad una apertura verso l'esterno, verso nuove autorizzazioni, presenta elementi restrittivi.
Quali comuni hanno provveduto a comunicare alla Regione i dati? Noi abbiamo fatto su questa materia tre seminari ai quali hanno partecipato tutti gli operatori comunali come vigili, segretari comunali e rappresentanti delle categorie. Abbiamo inviato una circolare dopo l'emanazione della legge 112, sono arrivate delle informazioni però non era possibile che fossero più dettagliate perché mancava il regolamento.
Dopo l'uscita del regolamento abbiamo nuovamente richiesto, con una circolare ai comuni, di provvedere a trasmettere questa pianificazione delle aree destinate al commercio su aree pubbliche. Finora una decina di comuni hanno adempiuto a questi obblighi: sei hanno presentato una documentazione completa, due hanno già deliberato e altri due hanno annunciato di essere pronti.
I comuni che hanno deliberato in modo definitivo sono: Brissogne, Rhêmes-Notre-Dame, Issogne, Champorcher, Verrès, Gressoney-La-Trinité. Hanno in qualche modo deliberato anche i comuni di Aymavilles e di La Salle, altri due comuni lo hanno annunciato, ma non abbiamo ancora ricevuto nulla.
Che cosa intendiamo fare? Gli uffici sono in rapporto telefonico quotidiano con queste persone che periodicamente si presentano per sapere quale fine ha fatto la propria richiesta e con i comuni che devono dare una risposta.
C'è quindi il massimo impegno dell'ufficio nella sollecitazione di questi adempimenti che ci auguriamo possano realmente avere luogo entro la data prevista dall'emanazione del decreto del 23 luglio 1993. Se così non fosse la necessità dei criteri provvisori continuerà a permanere.