Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 294 del 24 novembre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 294/X - Situazione organizzativa della società Coinca di Verrès. (Interpellanza)

Interpellanza - Visto la grave situazione occupazionale.

Visto gli innumerevoli fallimenti di aziende sostenute anche da contributi erogati dall'Ente Regione sotto le varie forme di leg­ge.

Considerato che la Società "COINCA S.p.A." con sede a Verrès partecipata al 100 percento dalla "LAVAZZA S.p.A." aveva sti­pulato una convenzione al fine di effettuare uno stoccaggio di caffè crudo con relativo sdoganamento da effettuarsi in Valle.

Considerato l'importanza del ritorno finanziario a favore della Regione Valle d'Aosta.

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere

1) qual è l'attuale situazione dalla pratica;

2) quali sono state ad ora le spese sostenute dall'Amministra­zione regionale;

3) se la Regione ha già definito l'acquisto delle aree o a che punto è il relativo iter;

4) quali sono gli intendimenti della Giunta al riguardo.

F.to: Viérin Marco?Marguerettaz?Lanièce

Presidente - Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.

Viérin M. (DC) - Anche questa vicenda, che riguarda li­velli occupazionali, è abbastanza grave perché da notizie che si hanno sembra che le cose non procedano secondo i tempi pre­visti.

Il discorso che si voleva iniziare era quello di verificare, in prim'ordine, la situazione attuale, e si chiedeva una risposta in merito a questo. Poi, l'aspetto finanziario che individuava la convenzione con la Coinca era soprattutto riferito ai volumi di importazione, onde venissero effettuate le procedure di sdoga­namento per il famoso discorso dei 9/10 che rientravano nelle casse della Regione.

Quindi il punto era anche di sapere se questi volumi sono stati rispettati, come prevede la convenzione, e poi sapere anche se, richiamandomi al punto precedente, questi 22 mesi che man­cano saranno sufficienti a rispettare la convenzione. Altra cosa era la situazione dei terreni del posto che pare che non siano ancora tutti di proprietà regionale.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e ar­tigianato, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) - La convenzione è stata stipulata nel mese di ottobre 1992 fra la Regione e la Coinca e modificava ed integrava precedenti con­venzioni. Prevedeva, fra l'altro, la realizzazione a spese della Regione di un fabbricato da adibirsi a stoccaggio di caffè crudo e di un nuovo stabilimento dove trasferire l'attività che è già svolta all'interno dell'abitato di Verrès, in un fabbricato prece­dentemente utilizzato da un altro gruppo.

La costruzione di questo complesso industriale avrebbe dovuto aver luogo in un'area sita in Verrès, accanto agli immobili dove operano le imprese Veralco e Balzano, e tra la costruzione del silos e la costruzione del nuovo stabilimento era previsto un onere, che era quantificabile in 45 miliardi circa.

La Regione, per mantenere fede ai suoi impegni, ha acquisito tutte le aree, ha ottenuto la disponibilità delle aree necessarie alla realizzazione del complesso con la pronuncia di espropria­zione di cui al decreto del Presidente della Giunta n. 1131 del 16 novembre 1992.

Quindi le aree sono integralmente della Regione e c'è una stri­scia di circa 200mila mq che, a partire dalla Verrès S.p.A., arri­va fin oltre il luogo in cui è insediato lo stabilimento Balzano, e comprende anche l'ulteriore parte verso est.

Il tempo trascorso nei primi sei mesi è stato impiegato per la progettazione delle opere. C'è da dire che nel mese di luglio l'azienda ha manifestato un orientamento diverso rispetto al trasferimento del nuovo complesso industriale, ed ha fatto una nuova proposta che stiamo esaminando dal punto di vista tec­nico.

Quali sono le ragioni? Il silos era indispensabile perché nell'ambito del silos doveva essere stoccato il caffè ai fini dello sdoganamento; senonché, a livello europeo ci sono delle norma­tive che hanno portato all'abolizione delle accise relative al caf­fè. Vale dire: finora erano previsti circa 13,5 di kg., e su ogni chilo c'erano accise per circa 1.700 lire e IVA per circa 300 lire; attualmente sono state tolte le accise e l'IVA arriva a circa 600 lire. C'è quindi, rispetto alle entrate fiscali proprio in seguito alle modifiche legislative e normative avvenute a livello co­munitario e nazionale, una situazione diversa, per cui lo sdo­ganamento non è più necessario perché non ci sono le accise, mentre l'IVA può essere sdoganata a destinazione e compensa­ta sui libri contabili.

C'è quindi una proposta da parte della società di rinunciare alla costruzione del silos e di conseguenza allo spostamento del nuovo stabilimento in prossimità dello stesso, e c'è una propo­sta di lavori nuovi da fare nell'ambito della sede esistente. Cosa che comporterebbe appunto il risparmio rispetto alle spese di costruzione; finora le spese eseguite dall'Amministrazione re­gionale sono relative alla progettazione.

Stiamo esaminando questa nuova proposta, per valutarne complessivamente i riflessi. Da parte dell'azienda ci sono pro­poste di ristrutturazione all'interno dello stabilimento esistente di trasferimento di mense e spogliatoi, nella parte in cui ci sono gli uffici, e di posizionamento di nuove linee, all'interno dello stabilimento esistente, con investimenti molto più ridotti ri­spetto a quelli previsti dalla precedente convenzione.

C'è l'impegno al mantenimento dei livelli attuali di utilizzo del caffè (intorno ai 7,5 milioni di kg.) e c'è l'impegno al manteni­mento dei livelli occupazionali, che sono oggi di 75 dipendenti, di cui 50 residenti in Valle d'Aosta.

Stiamo esaminando questo, perché trattasi di decisione impor­tante che coinvolge anche cifre notevoli.

Presidente - Ha chiesto la parola il Vicepresidente del Consiglio, Viérin Marco.

Viérin M. (DC) - Posso ringraziare l'Assessore perché ha fatto capire che la situa-zione è grave. Proprio per le sue parole e proprio anche perché la convenzione fatta un anno fa non ha più senso di esistere, in quan-to a livello economico era basata quasi totalmente su un introito finanziario per il bilancio della Regione. Quindi, a questo punto, sparisce quasi in toto questa entrata per le casse della Regione e sarà una ulteriore cosa di cui dovremo tener conto nella redazione del prossimo bilancio, come altri fatti già discussi in aula.

Dico comunque all'Assessore che mi ha stupito che ci siano 50 Val-dostani che lavorano in questo stabilimento e che altri 25 lavora-tori non siano residenti in Valle; trovo strano tale fatto per un di-scorso di convenzione stipulata con questa azienda. Su detto ar-gomento lasceremo la possibilità al Governo regio­nale di lavorarvi; però, sicuramente, a gennaio torneremo sulla questione per sapere com'è la situazione, perché non è argo­mento di poco conto.