Oggetto del Consiglio n. 278 del 24 novembre 1993 - Resoconto
OGGETTO N. 278/X - Verifica della sussistenza dei presupposti per l'eventuale scioglimento del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. (Reiezione di risoluzione)
Risoluzione - Il Consiglio regionale
Considerate le recenti vicende giudiziarie che vedono coinvolti alcuni componenti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta;
Tenuto conto che nei confronti di uno di essi pende l'accusa di "scambio elettorale politico mafioso, fattispecie di reato che sarebbe stata consumata, in concorso con un altro candidato dell'Union Valdôtaine, in occasione delle ultime consultazioni regionali al fine di procacciare pacchetti di voti a proprio vantaggio e, di conseguenza, al movimento politico di appartenenza;
Ritenendo quindi inevitabili i riflessi negativi di tale comportamento sul complessivo esito elettorale del 30 maggio scorso, in quanto tutte le forze politiche avrebbero subìto gli effetti dell'inquinamento del voto;
Ritenute la moralità e la correttezza qualità imprescindibili all'interno di qualsiasi assemblea elettiva, per arginare quel fenomeno di degenerazione della politica che spesso caratterizza molti organi istituzionali del nostro Paese;
Ravvisata la necessità che il Consiglio non possa restare indifferente innanzi a tali gravi fatti o quantomeno minimizzare l'accaduto;
Impegna
il Presidente della Giunta regionale, nella sua funzione di Prefetto, a rendere noti agli organi competenti del Consiglio dei Ministri e del Parlamento tutti i fatti relativi alle vicende giudiziarie di cui in premessa che possano avere rilevanza circa la sussistenza dei presupposti per l'eventuale scioglimento del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
F.to: Tibaldi - Linty - Bavastro.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Presidente della Giunta: sotto certi aspetti è condivisibile, si parla di riaffermazione di valori e di principi, di distinzione fra i valori e i principi e i portatori dei valori e dei principi, che sono comunque le persone.
É ovvio che la risoluzione che oggi abbiamo presentato come Gruppo consiliare stride con i concetti autonomistici, ne siamo pienamente consapevoli; nell'impegno che si chiede al Presidente della Giunta si fa riferimento ad un dovere di informazione che il Presidente della Giunta ha nei confronti di determinati organi di controllo. Non è vero però che l'articolo 48 dello Statuto speciale lascia al Consiglio regionale la sovranità sull'eventuale ipotetica dissoluzione, perché l'articolo 48 demanda ad organi, che sono statali, la valutazione e l'intervento in sede regionale, prevedendo lo scioglimento del Consiglio qualora sussistano determinati presupposti. Quindi, un piccolo intervento correttivo nei confronti di quanto detto dal Presidente.
É ovvio che si tratta di una risoluzione, dicevo, che lede questo principio di autonomia o meglio un certo nostro risvolto autonomistico, e come ripeto, ne siamo perfettamente al corrente. Però mi sembra che non possa passare inosservato, o perlomeno debba comunque essere riferito agli organi competenti una determinata vicenda, un determinato atteggiamento che si è consumato nei mesi scorsi, o per essere più precisi durante la campagna elettorale, nella nostra Regione.
Fra quei principi e quei valori che il Presidente della Giunta dice che dobbiamo riaffermare con pieno vigore, secondo noi sta innanzitutto il valore e il principio del diritto di voto. Diritto di voto che è la massima espressione della democrazia, in qualsiasi sistema che sia minimamente organizzato. Diritto di voto che è stato in questo caso inficiato da cause - anche riprendendo l'intervento dell'Assessore Louvin - che sì sono state messe in atto da determinate persone (e sappiamo che quindi la responsabilità è personale), ma che comunque (come ho detto nel mio intervento e ci tengo a ribadirlo) hanno fatto comodo (non ho detto: ne discende una responsabilità oggettiva) ad un intero movimento.
Mi sembra che il filo conduttore, il principio comune a tutti gli interventi che sono stati fatti oggi in aula, a prescindere dalle differenze di appartenenza alla maggioranza o alla minoranza, sia quello che tutti qua dentro crediamo in un rinnovamento che sia innanzitutto morale. Certo, l'insegnamento non può venire da nessuno di noi, cioè nessuno di noi può farsi maestro di moralizzazione, però tutti assieme possiamo contribuire ad innescare questo meccanismo di vera e propria riforma della politica. Come ripeto, politica non intesa più in senso di potere, politica non più intesa in senso di tornaconto personale, ma politica intesa soprattutto in senso di servizio e di responsabilità nei confronti della collettività.
Ecco perché noi, in forza di queste considerazioni, che penso siano condivise da buona parte, o spero da tutti qua dentro, presentiamo questa risoluzione, che non chiede grosse cose. Sollecitare il Presidente della Giunta regionale in qualità di Prefetto mi sembra che non sia una cosa fuori dal mondo.
Non vogliamo colpirlo nella sua personalità, vogliamo semplicemente invitare questo Consiglio regionale ad impegnare il Presidente della Giunta a compiere un atto che secondo noi è dovuto, d'ufficio: quello di rendere noti agli organi competenti del Ministero quali sono i fatti che si sono verificati ultimamente in Valle d'Aosta, che non possono essere assolutamente sottovalutati, e mi è parso che solo alcune forze politiche abbiano cercato di minimizzare la questione, altre invece hanno effettuato profonde riflessioni ed hanno analizzato la questione in maniera più costruttiva.
Quindi, invitare il Presidente della Giunta non in qualità di organo politico - perché qui altrimenti ci sarebbe un'altra contraddizione, in quanto il Presidente della Giunta come organo politico è esponente di quella forza politica alla quale appartengono queste persone - ma in qualità di Prefetto come organo del Ministero dell'interno nella nostra Regione, ad informare gli organi centrali competenti.
Penso che solo a questi organi che sovrintendono al regolare funzionamento di tale assemblea, si possa dare mandato di analizzare se esistono o meno i presupposti per un eventuale scioglimento. Non è che si chiede uno scioglimento immediato, si chiede solo la buona volontà dell'assemblea e la buona volontà del prefetto, in qualità di massimo tutore dell'ordine pubblico.
Sulla base di quanto detto chiedo che la risoluzione presentata dal nostro Gruppo consiliare venga messa ai voti.
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione in oggetto.
Esito della votazione
Presenti: 31
Votanti: 30
Favorevoli: 2
Contrari: 28
Astenuti: 1 (Chiarello)
Il Consiglio non approva.