Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 253 del 11 novembre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 253/X - Restrizioni da parte degli istituti di credito nell'eroga­zione di finanziamenti a favore di attività imprendito­riali. (Interrogazione)

Interrogazione - Essendo noto che le banche sono solite anticipare agli esecutori di committenze da parte dell'Amministrazione regionale e di al­cuni altri enti e società 1'80 percento delle somme fatturate;

Avuta notizia che da qualche tempo alcune banche, senza aver dato preavviso, si limitano ad anticipare l'80 percento dell'im­ponibile;

Risultando evidente come una restrizione di questo genere, in un momento di crisi economica quale quello che stanno attra­versando le piccole e medie aziende comporterebbe un' ulteriore penalizzazione per le attività imprenditoriali;

Viste le numerose convenzioni stipulate fra l'Amministrazione regionale ed i vari istituti di credito;

i sottoscritti consiglieri regionali

Interrogano

la Giunta regionale per conoscere:

? se abbia avuto modo di verificare la veridicità di tale notizia;

? se, in caso affermativo, ritenga di poter intervenire, e in quale modo, presso gli Istituti di credito per ripianare la situazione.

F.to: Marguerettaz - Collé.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore del bilancio e delle finanze, Lévêque.

Lévêque (Ass.tec.) - Con riferimento all'interrogazione presentata dai Consiglieri Marguerettaz e Collé, gli uffici regionali hanno proceduto ad una verifica, come richiesto, presso i principali istituti di credi­to operanti in Valle d'Aosta. Verifica dalla quale è emerso che, nell'anticipare alle imprese l'importo delle fatture emesse per lavori eseguiti per conto dell'Amministrazione regionale, tutti gli istituti di credito, di norma, calcolano l'ammontare dell'an­ticipo sull'importo complessivo comprensivo di IVA. In partico­lare, alcuni istituti addirittura hanno affermato di prevedere la possibilità di un anticipo superiore all'80 percento nei casi in cui ritengono questo sia opportuno.

Sono stati sentiti la Banca della Valle d'Aosta, l'Istituto Ban­cario S. Paolo di Torino, la Banca Popolare di Novara, la Comit, la CRT, il Banco Valdostano, la Banca Sella e le Casse Rurali, quindi un ampio spettro del panorama degli istituti di credito.

Vi sono degli anticipi che possono anche raggiungere il 100 per­cento dell'ammontare della fattura, IVA compresa mentre, nel contempo, gli stessi istituti hanno ammesso rientrare nel loro merito creditizio la facoltà di poter stare al di sotto di tali quo­te. Naturalmente, questo, a seconda dell'esposizione della si­tuazione finanziaria e debitoria del singolo cliente.

Riguardo al secondo punto dell'interrogazione, ritengo di poter dire che non può rientrare fra le possibilità d'intervento diretto dell'Amministrazione un eventuale intervento su una situazio­ne che di fatto, dalla verifica emersa, non sembra esistere. Co­munque, anche qualora esistesse, non sembra rientrare fra le facoltà dell'Amministrazione un intervento diretto sul sistema bancario là dove, in quanto aziende ed aziende di un settore delicato, sono chiamate ad essere discrezionalmente respon­sabili delle decisioni in merito al credito presso le imprese.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (DC) - Ringrazio l'Assessore per la ricerca che ha effettuato presso gli istituti bancari che ha testé nominato.

Personalmente, ho delle informazioni di tipo diverso; ho la cer­tezza che proprio fra quelle banche che lei ha nominato, esisto­no precise disposizioni, esistono circolari risalenti a qualche mese or sono, che invece impongono di ridurre, quando non an­nullare, questo tipo di servizio che fino ad allora gli istituti da­vano.

Prendo atto della risposta dell'Assessore e sarà mia premura, in futuro, verificare se le risposte che questi istituti di credito le hanno dato corrisponderanno alle scelte che le banche faranno in questa direzione.

Ho qualche cosa da dire invece sulla seconda parte dell'interro­gazione, alla quale l'Assessore risponde dicendo che la Regione nulla può in questo senso. Credo che nella successiva interpel­lanza che andremo a discutere, là dove si parlerà della costitu­zione di quel nucleo operativo tecnico per la conoscenza e le proposte a riguardo dei processi economici ed occupazionali nella nostra Regione, possa trovare spazio anche un'esigenza di questo genere. Credo che là dove, così come è facilmente verifi­cabile, si vadano a vedere le numerosissime convenzioni che la Regione autonoma Valle d'Aosta ha con i vari istituti di credito, se non altro per la presenza di queste convenzioni e quindi an­che per un certo flusso di denaro che avviene fra l'Ammini­strazione e le banche, sia oltremodo doveroso che la Regione abbia voce in capitolo. Soprattutto su argomenti quali questo che, pur non essendo fra i principali, incidono sulla piccola eco­nomia, quella che forse diverse forze politiche all'interno di questa sala hanno sempre definito essere l'economia che do­vrebbe costituire l'ossatura della nostra Regione. L'economia formata, cioè, dalle piccole e medie imprese.

Un esempio che porto alla considerazione e alla riflessione: se, dal punto di vista della organizzazione dei servizi regionali per quanto concerne i tempi di pagamento delle varie fatture, l'Amministrazione regionale riuscisse ad avere dei tempi più raccorciati rispetto agli attuali (credo che oggi si vada da tempi brevissimi di pagamento in alcuni casi, ad altri decisamente più lunghi, in altri), se, quindi, si riuscisse a riorganizzare tale tipo di servizio, credo che gli istituti di credito sarebbero sicu­ramente più cautelati e da questo punto di vista potrebbero da­re una migliore agevolazione e migliori servizi all'utenza.