Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 217 del 27 ottobre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 217/X - Interventi per il ripristino dei terreni danneggiati dalla recente alluvione. (Interpellanza)

Interpellanza - Visti gli ingenti danni verificatisi a seguito dell'alluvione del 23 e 24 settembre scorso;

Considerato che deve essere intendimento dell'Amministrazione regionale soddisfare al meglio le richieste di intervento dei cit­tadini valdostani le cui proprietà sono state danneggiate dall'inondazione;

Tenuto conto della necessità di ripristinare al più presto i terre­ni inondati in modo da permettere il ripianto delle colture

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

gli Assessori competenti per sapere se non sarebbe opportuno, per il ripristino dei terreni inondati, fare effettuare direttamente da parte della Regione la pulizia, l'aratura e l'eventuale semina dei prativi e per chiedere quali sono gli altri intendimenti della Giunta al riguardo.

F.to André Lanièce.

Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (DC) - Non voglio dilungarmi troppo nell'introduzione di questa inter­pellanza anche perché la ritengo abbastanza chiara e com­prensibile. Si tratta in effetti di considerare il problema allu­vione e i conseguenti danni dal punto di vista pratico e non più burocratico. A mio avviso sarebbe nell'interesse degli agricolto­ri, che hanno visto danneggiati i propri terreni, procedere con lo stesso sistema attuato per l'alluvione del 1957-1958 quando la Regione si prese carico di pulire e arare i terreni esondati. Si tratta di un problema pratico che consentirebbe senz'altro un risparmio di tempo e anche economico da parte degli stessi agricoltori, basti pensare alle domande di contributi che sarà necessario presentare da parte loro e poi ovviamente al tempo che intercorrerà tra la domanda e la risposta da parte dell'Amministrazione. Questo penso che sia un provvedimento che la Regione, con i mezzi a sua disposizione, possa accogliere proprio per venire incontro alla gente così da dimostrare effet­tivamente che la Giunta regionale ha preso a cuore il problema e vuole dare una soluzione immediata evitando una lunga trafi­la burocratica.

Presidente - La parola all'Assessore dell'agricoltura, forestazione e risorse naturali Vallet.

Vallet (UV) - Ringrazio i consiglieri che hanno presentato questa interpel­lanza perché mi danno l'occasione di illustrare e di spiegare an­cora una volta, al di là delle iniziative, delle circolari e dei co­municati stampa che abbiamo fatto, come intende muoversi l'Amministrazione e quindi quali sono gli strumenti ai quali devono ricorrere i cittadini che sono stati danneggiati dall'evento alluvionale.

Mi pare però che la proposta dei consiglieri si inquadri in una visione un pochino semplicistica e populistica di quelle che pos­sono essere le possibilità "illimitate" dell'Amministrazione; una visione che ha contraddistinto, per altro, la gestione dell'Am­ministrazione regionale per almeno un biennio, dal giugno '90 al giugno '92, e che ha toccato in modo particolare l'Assessorato dell'agricoltura. Deve essere chiaro che l'Amministrazione ha degli strumenti a disposizione e di questi strumenti l'Ammini­strazione intende servirsi e se ne servirà fino in fondo. Questi strumenti che non c'erano negli anni '57 e '58 sono la legge n.37 del 1986 che prevede interventi in caso di eventi calamitosi, che prevede per il settore agricolo la possibilità di intervenire con altre possibilità previste da altri strumenti legislativi nel caso specifico la legge n.30 del 1984 e la normativa statale in mate­ria. In questo senso abbiamo provveduto ad informare la popo­lazione, abbiamo scritto ai Sindaci dei comuni della Valle d'Aosta e abbiamo detto che operando all'interno di questi strumenti le linee da seguire per il rimborso dei danni erano: per i danni alle strutture e quindi fabbricati rurali o altro, dove evidentemente la dimensione del danno si rivela essere consi­stente, le domande devono essere presentate alla Presidenza della Giunta che le istruirà ai sensi della legge n.37 e qui, nel caso specifico dei fabbricati rurali, è previsto il contributo a fondo perso fino al 60 percento e la possibilità di attivare dei mutui. Per quanto riguarda il caso specifico della rimessa a coltura dei terreni la misura che si rivela essere più interessan­te per i singoli proprietari è quella prevista dalla legge n.30 e quindi il rimborso del 50 percento del danno sostenuto. Abbia­mo detto e l'abbiamo scritto, considerato che il problema si pone in certi ambiti a livello di comprensorio e di ampia superficie è opportuno che del ripristino si preoccupino i consorzi di miglio­ramento fondiario, questo perché ai sensi della legge 30 è pos­sibile intervenire a favore dei consorzi di miglioramento fon­diario non al 50 percento, ma al 70 percento.

Lo stesso dicasi per la ricostituzione di scorte aziendali e per la parziale copertura dei danni subiti per mancato raccolto; anche in questo senso è più favorevole la legge 30, che tra l'altro pre­vede procedure più semplici, procedure che si limitano alla compilazione di un facsimile che abbiamo già messo a disposi­zione e per la compilazione del quale e per la stima dei danni gli agricoltori possono rivolgersi ai nostri uffici periferici che forniranno l'assistenza dovuta. Stiamo provvedendo ad istruire le pratiche presso il nuovo Ministero dell'agricoltura, pratiche che riguardano gli interventi previsti dallo Stato ai sensi della legge 185; abbiamo già anticipato con un telegramma le nostre intenzioni, funzionari dell'Assessorato hanno già provveduto a fare tutti i sopraluoghi e a rendicontare la situazione, stiamo definendo le pratiche da inoltrare al Ministero. Concludo riba­dendo che l'amministrazione ha gli strumenti per intervenire al di là di ogni logica semplicistica.

Si dà atto che alle ore 11,38 assume la Presidenza il Presidente Stévenin.

Presidente - La parola al Consigliere Lanièce.

Lanièce (DC) - Ringrazio l'Assessore anche se ribadisco che bisogna separare la burocrazia dalla praticità quindi mi rammarico che la mia ri­chiesta non sia accolta. Gli agricoltori possono agevolarsi più facilmente con l'intervento diretto della Regione piuttosto che con la trafile delle domande alle varie ditte o consorzi e aspet­tare i contributi. Comunque prendo atto della soluzione adotta­ta dalla Giunta.