Oggetto del Consiglio n. 116 del 29 settembre 1993 - Resoconto
OGGETTO N. 116/X - Danni causati alle strutture parrocchiali di Valtournenche dal cantiere per i lavori di costruzione del nuovo centro civico. (Interpellanza)
Interpellanza - Considerato che nel Comune di Valtournenche sono in corso d'opera i lavori di costruzione del nuovo centro civico, i quali hanno avuto inizio nel mese di marzo del 1991 (concessione edilizia del 1989);
Constatato che durante l'esecuzione dei lavori si sono verificati crolli e smottamenti del terreno, i quali hanno causato l'indebolimento strutturale dell'edificio parrocchiale e gravi lesioni alle murature della Chiesa e del campanile;
Rilevato che la zona è stata oggetto di perizia geologica, la quale sembra non abbia suggerito particolare cautela preventiva per l'esecuzione dei lavori; Appreso tra l'altro che la realizzazione del futuro edificio comunale ha comportato la demolizione dell'antica casa-forte dei Passérin d'Entrèves;
i sottoscritti consiglieri regionali
interpellano
gli assessori competenti per sapere
1) se sono a conoscenza dei gravi danni arrecati dall'impresa appaltatrice alle strutture ecclesiastiche e quali sono i loro intendimenti per programmare le opere di ripristino e definire adeguate garanzie per gli ipotetici danni futuri;
2) se l'edificio demolito non risultasse sottoposto a vincoli urbanistici, vista la sua importanza storica e culturale.
F.to: Tibaldi-Bavastro-Linty-Collé.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - Nel 1991, in particolare nel mese di marzo, inizia la ristrutturazione del centro civico di Valtournenche, cioè i lavori di nuova costruzione per lo spostamento dell'attuale municipio dalla zona dove si trova nell'area storica vicino alla chiesa.
Tuttavia, l'esecuzione dei lavori ben presto si rivela dannosa per l'edificio parrocchiale e per la stessa chiesa: si verificano crolli e smottamenti del terreno, che causano l'indebolimento delle strutture dei due edifici ecclesiastici.
Oltretutto la zona, prima che venisse effettuato il progetto e prima che iniziassero i lavori, è stata oggetto di una perizia geologica - sembra - accurata, che tuttavia non ha rilevato l'instabilità del terreno. Quindi una perizia sulla quale grava un grosso punto interrogativo.
Inoltre, il nuovo edificio comunale è stato costruito in luogo di un edificio storico, di una casa-forte dei Passérin d'Entrèves. La cosa diventa ancora più misteriosa perché si è cancellato un momento di storicità della Valle d'Aosta.
Ecco perché ci siamo preoccupati della questione ed abbiamo interpellato la Giunta regionale: per conoscere se è al corrente di questo stato di fatto e quali sono i provvedimenti che intende adottare al più presto per sopperire a questi danni strutturali e se l'edificio demolito non risultasse sottoposto a dei vincoli urbanistici previsti dalle leggi vigenti.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore dei lavori pubblici, Ferrero.
Ferrero (Ass.tec.) - Mi sono fatto fare dai servizi una relazione piuttosto dettagliata, che cercherò di riassumere in pochissimo tempo, sui provvedimenti che sono stati adottati per la costruzione del nuovo centro civico di Valtournenche e per la vicenda messa in evidenza nell'interpellanza. Ovviamente questa relazione è a disposizione degli interpellanti.
Il primo punto da sottolineare è che non risultano essersi verificati nè crolli nè smottamenti; quello che si è verificato è un rilassamento del terreno sotto le fondazioni della canonica. Questo, malgrado il fatto che fossero state adottate misure precauzionali nell'effettuare gli scavi delle opere di fondazione, previste nel progetto originario.
La natura del terreno di fondazione, la presenza di due falde acquifere, l'ubicazione della intera frazione su una paleofrana glaciale, hanno determinato un indubbio indebolimento strutturale - come dicono gli interpellanti - della canonica e della chiesa, ma non assolutamente - sottolinea la relazione - del campanile, che è nello stesso stato precedente all'inizio dei lavori, ed è in buono stato di conservazione.
É esatto che c'è stata una perizia geologica; in realtà la zona è stata oggetto di due perizie geologiche, la prima era stata presentata a corredo del progetto di massima e non aveva rilevato alcuna presenza di falda freatica; la seconda, realizzata dopo che si erano evidenziate le prime lesioni al fabbricato della canonica e della chiesa, si è basata su prove geotecniche più approfondite ed ha evidenziato la presenza di due livelli di falda acquifera che poggia su una formazione di limo glaciale prima di incontrare il substrato roccioso originario. Questa situazione è fonte di una instabilità globale del pendìo e determina uno scorrimento del primo strato detritico sul secondo strato limoso. Quindi, sulla base della seconda perizia geologica, è stata adottata una serie di misure per l'esecuzione dei lavori.
Per quanto riguarda la demolizione della casa-forte dei Passérin d'Entrèves, questa è stata decisa d'accordo con la Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali nell'aprile 1991, dopo che si era constatato lo stato irrecuperabile di degrado strutturale dell'edificio, non solo sul lato a valle, ma anche su quello a monte, che aveva costretto a ricorrere ad opere provvisionali per evitare il crollo della facciata antistante la piazzetta e per salvaguardare l'incolumità delle maestranze.
Per quanto riguarda la situazione attuale, è stato dato incarico dall'assessorato all'ing. Vallacqua di fare una verifica sulla staticità dei fabbricati ecclesiastici e di redigere un progetto di ripristino strutturale degli stessi.
Da questa verifica è già risultato che gli edifici sono perfettamente agibili, anche se hanno subìto alcune lesioni; il progetto di ripristino sottolinea che occorre attendere l'esaurimento di ogni eventuale assestamento delle fondazioni - il che coinciderà con la fine dei lavori di costruzione del nuovo centro civico - prima di poter intervenire in modo efficace e definitivo sulle strutture dei due edifici.
Attualmente, è stata predisposta, per evitare ulteriori dissesti strutturali e per ricreare le condizioni di stabilità precedenti all'inizio del lavoro, una serie di misure che sono illustrate nella relazione a cui mi riferisco. Tutto questo è stato eseguito a cura e spese dell'impresa appaltatrice.
Per evitare, come giustamente viene sottolineato nell'interpellanza, ipotetici danni futuri, è stato dato incarico all'ing. Brai di redigere un progetto di consolidamento strutturale del pendìo, sul quale si affacciano sia il nuovo centro civico, sia gli edifici ecclesiastici adiacenti, che potrebbero - date le condizioni di instabilità globale della frazione - subire nel tempo eventuali cedimenti.
Quest'ultimo progetto, già in passato sollecitato dal comune per risolvere i problemi di altri fabbricati civili che si affacciano sul torrente, è stato concordato con i tecnici dell'assessorato; un primo lotto è in via di approvazione per poter bandire l'appalto e consentirà di ripristinare le condizioni di stabilità del pendìo e di salvaguardare, al contempo, gli investimenti effettuati.
Posso infine precisare che l'edifico demolito era stato sottoposto a vincolo con decreto ministeriale del 1968, e che la Sovrintendenza per i beni culturali ed ambientali aveva espressamente autorizzato la demolizione con lettera del gennaio 1991, sulla base del progetto di variante approvato dalla stessa Sovrintendenza ed autorizzato dall'Amministrazione regionale.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LN) - Ringrazio l'Assessore per queste delucidazioni e per avermi messo a disposizione la documentazione.
Tuttavia ci sono alcune osservazioni che non possono non essere fatte.
Mi sembra ridicolo giocare sulle parole "rilassamento del terreno". Vorrei capire cosa significa, quanti crolli si sono verificati, perché il 22 agosto 1991 è crollata, fortunatamente durante l'ora di pranzo degli operai, una sezione del muro parrocchiale. Quindi non si può negare che un certo sfacelo della struttura ci sia stato. E poi ne sono seguiti altri, minori, fra i quali anche il crollo di calcinacci all'interno della chiesa. Non so se l'ing. Vallacqua, che è stato incaricato di questo studio di ripristino, si sia recato all'interno della chiesa; si vede che la parte superiore è protetta da una rete per evitare la caduta dei calcinacci sulle teste dei fedeli. Quindi non vedo come si possa dichiarare la perfetta agibilità della struttura.
Il fatto che queste due perizie geologiche non evidenzino il rilassamento, mette in dubbio la stessa capacità....
(...interruzione dell'Assessore Ferrero...)
. .. questo mi era parso di aver capito, la seconda lei dice che la evidenzia lo stesso.
In ogni caso è stato incaricato un progetto di consolidamento strutturale del pendìo; è un metodo un po' comodo per correre ai ripari di danni che erano comunque prevedibili ed evitabili.
Le misure per l'esecuzione dei lavori stabilite nelle perizie geologiche sono state rispettate dall'impresa appaltatrice? Questo dato non è stato fornito nella risposta, perché mi sembra che la grossolanità dei lavori sia evidente in quelle opere.
Se posso essere soddisfatto della sua risposta da un punto di vista formale, non sono assolutamente soddisfatto dell'azione amministrativa espletata in questa maniera; cioè nuovi incarichi, nuovi appalti, per venire incontro a imprese che non hanno assolutamente rispettato i criteri edilizi di base, che addirittura vanno a scavare sotto fondazioni di muri le quali sono in comunione fra la parrocchia e l'ex edificio Passérin d'Entrèves, e che causano il crollo di parte della struttura.
Mi riservo di verificare quanto indicato sul decreto ministeriale del 1968 circa l'esclusione dal vincolo urbanistico della casa in questione e auspico che gli interventi dell'Amministrazione siano immediati, per venire incontro alle richieste del parroco di Valtournenche, rimaste lettera morta per lungo tempo. Soprattutto mi auguro che non ci siano ulteriori crolli e penso siano preventivabili, visto che ho fatto un sopralluogo ed ho verificato di persona lo stato delle strutture.