Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 113 del 29 settembre 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 113/X - Carenze dell'organizzazione sani­taria regionale verificatesi in occasione di un infortunio sul lavoro in un cantiere forestale. (Interpellanza)

Interpellanza - Venuti a conoscenza che il sig. Baldassari Stefano, dipendente a tempo determinato del Corpo Forestale Valdostano, il giorno 27 agosto 1993 ebbe un grave incidente sul lavoro in località Pont Bozet;

Considerato che:

- l'infortunato veniva trasportato urgentemente al Poliambula­torio di Donnas;

- al suddetto Poliambulatorio non era possibile attivare il labo­ratorio di radiologia per una prima diagnosi;

- che, nonostante vi fosse un'autoambulanza nel cortile, il tra­sporto del paziente è avvenuto con la macchina del padre del ragazzo dopo una visita sommaria da parte di una dottoressa;

- che a seguito del ricovero all'ospedale di Aosta è stata riscon­trata la frattura di una vertebra dorsale e la frattura di una costola con una prognosi di 90 giorni di cui 30 da passare im­mobilizzato a letto;

Atteso altresì che la squadra alla quale apparteneva il ragazzo succitato non era in condizioni di poter comunicare via radio con il Corpo Forestale Valdostano e, di conseguenza, con la Protezione Civile;

Rilevato che presso il Poliambulatorio di Donnas dovrebbe esse­re in funzione un Centro di Emergenza di Base che, anche in collaborazione con i Volontari del Soccorso dislocati nella basse Valle d'Aosta, deve obbligatoriamente provvedere al trasporto delle urgenze presso i presidi ospedalieri dotati di pronto soc­corso;

i sottoscritti consiglieri regionali

interpellano

gli assessori competenti per conoscere:

1) il motivo per cui la squadra forestale alla quale apparteneva il sig. Baldassari Stefano il giorno 27 agosto 1993 non era in grado di poter comunicare via radio con il Corpo Forestale Val­dostano e con la Protezione Civile;

2) il motivo per cui è stato negato all'infortunato il trasporto in autoambulanza dopo una visita medica alquanto sommaria, vista la diagnosi e la prognosi accertata presso il Presidio Ospedaliero di Aosta;

3) quali sono le iniziative che l'assessore competente intende as­sumere per evitare che in futuro si verifichino analoghe carenze dell'organizzazione sanitaria regionale.

F.to: Linty-Tibaldi-Bavastro.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LN) - Premetto che le notizie di cui siamo a conoscenza sono pervenu­te direttamente dall'interessato, quindi non ci sono stati inter­mediari in mezzo che potessero in qualche modo alterarle.

Una breve esposizione dei fatti. Il 27 agosto di quest'anno un ragazzo di 19 anni, Baldassari Stefano, cade lavorando in un cantiere forestale in località Pont Bozet e, al momento dell'inci­dente, la squadra non era in grado di comunicare via radio con i ponti del Corpo forestale valdostano. Di conseguenza, non era in grado di allertare l'elicottero della Protezione civile.

Il ragazzo viene caricato sulla campagnola della forestale e vie­ne portato al poliambulatorio di Donnas. Qui si trova una dot­toressa, che gli fa una visita molto sommaria e, pur essendoci a disposizione un centro radiologico, tale centro non viene utiliz­zato, ma - cosa ben più grave - la dottoressa ritiene di dire al ragazzo di chiamare il padre per farsi portare in ospedale, per­ché l'ambulanza in quel caso non era giustificata.

Il ragazzo chiama il padre, dal quale viene portato all'ospedale di Aosta. La diagnosi dei medici di Aosta è: "frattura di una vertebra dorsale e di una costola".

Il discorso è come un medico possa non diagnosticare una frattura di una vertebra e di una costola, ma, ben più grave, è il discorso che a Donnas ci sono le ambulanze. Per quel poco che ne so, essendo volontario del soccorso, se una persona viene da me volontario e mi dice che si sente male, devo portarla in ospedale, o portarla dal primo medico in grado di visitarla.

Il Gruppo consiliare Lega Nord interpella gli assessori compe­tenti intanto, per capire come mai questa squadra che lavorava non era nella possibilità di comunicare via radio con il Corpo forestale; poi, perché questa dottoressa ha negato il trasporto in ambulanza all'ospedale di Aosta, visto che la prognosi è di 90 giorni, di cui 30 da passare immobilizzato a letto (e non è detto che recuperi totalmente le attività motorie, quindi non è una cosa da poco); infine, quali sono gli intendimenti dell'Assessore alla sanità per evitare che un fatto analogo si venga a verifica­re.

Visto che il poliambulatorio di Donnas non è nuovo a questi episodi di carenza sanitaria, sarebbe il caso di dare una rego­lamentazione più rigida nei confronti dei medici che lì prestano servizio.

Si dà atto che dalle ore 16,50 assume la Presidenza il Vicepre­sidente Aloisi.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'agricoltura, forestazione e risorse naturali, Vallet.

Vallet (UV) - Per dare alcune precisazioni circa il punto 1) della interpellan­za e per precisare che il ragazzo non faceva parte di una squa­dra impiegata in cantiere forestale, ma di una squadra addetta ai rilievi dei piani economici.

Si tratta di ragazzi che vengono assunti per brevissimi periodi durante l'estate e coadiuvano i professionisti nella redazione dei piani economici.

Ai coordinatori di queste squadre è stata data disposizione di evitare le zone pericolose e comunque di effettuare le opera­zioni in terreni facili; per cui gli addetti, in linea di massima, si trovano ad operare nel bosco come si trova chi va a cercare i funghi.

Tenuto conto di questo e del fatto che tali squadre non sono dotate di radiotrasmittenti, devo dire che, per quanto concerne gli altri 89 cantieri forestali, questi non sono dotati di radio ri­cetrasmittenti, ad eccezione di quelli le cui squadre sono impie­gate in zone che distano molto da strade, oppure che sono im­piegate in operazioni di particolare pericolosità.

Presidente - Ha chiesto di parlare l'Assessore alla sanità ed assistenza so­ciale, Vicquéry.

Vicquéry (UV) - Chaque fois qu'on parle des problèmes liés au secteur de la santé, on a la tendance à rechercher la vérité absolue. La vérité absolue évidemment n'existe pas.

Dans le cas spécifique nous avons trois vérités. Une, celle de monsieur Baldassari, que monsieur Linty a très bien illustrée; la deuxième, celle de l'USL, et la troisième, celle du médecin.

Moi je me limite à lire les réponses que j'ai demandées à l'USL, et la lettre que le docteur Luisa Pacillo a envoyée à l'Assesseur à la santé, à l'Administrateur extraordinaire de l'USL, au Responsable du service 3 de l'USL, au Coordinateur du district et au Coordinateur du centre de Donnas.

L'USL nous dit:

"In riferimento..." eccetera, "...si comunica che il medico in ser­vizio presso il pronto intervento di Donnas non ha richiesto il trasporto del ferito, sig. Baldassari Stefano, a mezzo ambulan­za, in quanto dall'esame clinico eseguito non ha rilevato alcun segno di compromissione neurologica e motoria".

Le docteur Pacillo dit:

"...informa le SS. LL. che il giorno 26 agosto 1993 alle ore 17,45 il sig. Baldassari Stefano si presentava nell'ambulatorio del pronto intervento, riferendo di essere caduto in montagna, di aver battuto il torace e la schiena.

Dopo l'accurato esame clinico da me effettuato, ritenevo neces­sario il supporto strumentale di RX all'emitorace sinistro alle vertebre, ma essendo il servizio di radiologia del poliambulato­rio operativo solo dalle ore 8 alle ore 14, invitavo il paziente a recarsi in ospedale per l'esecuzione di tale esame con le richieste necessarie da me compilate e consegnate al paziente e credo re­peribili nell'archivio del pronto soccorso dell'ospedale di Aosta. Preciso inoltre che il paziente non presentava sintomi o segni tali da richiederne un trasporto in ambulanza.

Assolutamente false sono quindi le notizie circa le mie afferma­zioni sul mancato funzionamento dell'apparecchiatura radio­grafica o sull'assenza dell'ambulanza, come oltremodo falso è il virgolettato apparso nel titolo, secondo cui avrei invitato il pa­ziente a telefonare alla famiglia. Il Baldassari, maggiorenne, si recava autonomamente a telefonare alla famiglia per farsi ac­compagnare al pronto soccorso, pur essendo ancora presenti nel cortile del poliambulatorio i suoi compagni con i quali era giunto a Donnas.

Con questa mia missiva demando alle SS. LL. la tutela della mia dignità professionale ed umana nell'interesse del servizio stesso, la cui immagine è gravemente lesa e falsata dal suddetto articolo. (Si riferisce all'articolo de "La Vallée"). "Qualora le SS. LL. non ritenessero opportuna tale tutela, mi vedrò costretta ad adire le vie legali...", eccetera.

Donc, comme j'ai dit, ici les vérités sont différentes. Dans la lettre de l'USL du docteur Formica on comprend entre autres qu'une certaine responsabilité du médecin là il y a, car c'est toujours très difficile faire des diagnostiques du point de vue neurologique dans un domaine si délicat.

La rôle de l'administrateur est simplement celui d'essayer d'organiser le mieux possible les services sanitaires dans ce cas. On ne peut pas entrer dans le mérite du travail d'un médecin, car même pas un autre médecin peut contester le travail et le diagnostic du médecin précédent, si non le médecin légal dans le cas d'une autopsie. Le thème c'est très délicat et on peut simplement essayer d'organiser mieux le travail et pour ce qui nous concerne la Junte régionale a déjà mis en place toute une série d'initiatives.

La première, c'est en application de la loi 118, c'est-à-dire un cours de formation pour les médecins de la garde médicale, et pour ce qui concerne l'ambulatoire de Donnas, un cours de formation pour les techniciens de radiologie, ce qui signifie faire mieux fonctionner dans le futur ce genre d'activité.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Linty.

Linty (LN) - In ordine: non sono assolutamente d'accordo sul fatto che chi va a cercare funghi sia messo nella stessa posizione di un operaio. I piani economici li ho fatti anch'io, a tutti gli effetti ero dipen­dente dell'Assessorato all'agricoltura e foreste, e così c'è scritto sul mio libretto di lavoro. Sarebbe il caso che i dipendenti dell'Amministrazione regionale, che vengono per calibrare, usare l'ipsometro o misurare le piante in montagna, venissero dotati di un mezzo idoneo a comunicare con il Corpo forestale, perché è vero che le radio sono date - si dice - quando si opera in zone pericolose o a lunga distanza, ma è anche vero che i piani economici si riferiscono spesso a zone pericolose. Questa è una carenza alla quale dovremo ovviare, perché per un ragazzo che cade e che batte la schiena in montagna, ci deve essere l'elicottero che si alza; visto che si alza per prendere le carcasse delle vacche morte, mi pare che, come minimo, si debba alzare per soccorrere qualcuno che è caduto, ripeto, e che è dipendente dell'Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda il discorso della dottoressa di Donnas, non ragiono in base a quello che ho letto su qualche organo di in­formazione, perché non ho seguito il caso. Ho telefonato a que­sto ragazzo, che mi ha risposto dal letto; quindi le notizie che ho dato in questa interpellanza le ho ricevute direttamente dallo stesso, e credo siano le più veritiere.

Quanto alla diagnosi della dottoressa Pacillo che ha fatto la visita clinica - per quel che ne so io, molto sommaria - credo nella difficoltà di una diagnosi neurologica, perché è un campo molto delicato. Però, per un medico che viene messo in un pronto intervento, il non riuscire a diagnosticare la frattura di una vertebra e di una costola, dove il cittadino crede di trovare il primo aiuto nel momento del bisogno, o, quanto meno, il non allertare l'autoambulanza come misura cautelare per traspor­tare il ragazzo in ambulanza onde evitargli un viaggio seduto, davanti, su una macchina... mi sembra, a fronte di tutto questo, che si possano prendere dei provvedimenti. Questa dottoressa, viene pur sempre pagata dalla collettività e quindi deve saper fare il suo lavoro; se non lo sa fare, che venga messa a fare al­tro.

Voi dovete pensare che per la bassa Valle il poliambulatorio di Donnas è il primo luogo dove la persona che si sente male cerca di trovare aiuto. Condivido il discorso che con la completa ap­plicazione della "118" si andrà incontro al cittadino in questo senso; però cerchiamo di mettere le squadre in condizione di es­sere in contatto via radio con l'elicottero e, magari, di far fare, a questa dottoressa per prima, nel progetto della "118", il corso al pronto soccorso.