Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 60 del 26 luglio 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 60/X - Problemi inerenti la campagna di bonifica sanitaria del bestiame. (Interpellanza)

Interpellanza - Venuti a conoscenza della lettera prot. n. 1529 del 16 giugno 93 a firma dell'Amministratore delegato dell'USL ed inviata al Presidente della Giunta regionale, all'Assessorato alla Sanità ed Assistenza sociale, all'Assessorato all'Agricoltura, Foresta­zione e Risorse Naturali e per conoscenza alla Procura della Repubblica.

Visto l'importanza dell'argomento e le precise indicazioni ivi contenute.

Considerato che l'attuale campagna di bonifica sanitaria sca­drà il 31 agosto 1993.

Tenuto conto dell'importanza che riveste l'agricoltura in Valle d'Aosta.

I sottoscritti consiglieri regionali interpellano la Giunta per co­noscere

1) quali sono i suoi intendimenti in relazione ai contenuti di tale lettera;

2) quali i tempi per l'approvazione del nuovo programma regio­nale triennale di bonifica sanitaria come previsto dalla legge regionale 17 giugno 1988 n. 56.

F.to: Viérin Marco-Lanièce.

Presidente - La parola al Vicepresidente, Viérin Marco.

Viérin M. (DC) - Siamo venuti a conoscenza di questa lettera in­viata dall'Amministratore delegato dell'USL dopo che lo stesso aveva ricevuto una lettera di pari contenuto dal Servizio vete­rinario regionale. Noi riteniamo che un argomento di questa portata debba essere individuato molto prima del prossimo Consiglio di fine settembre, altrimenti ci saranno agricoltori che inizieranno la bonifica sanitaria senza sapere a che cosa andranno incontro. Io qui ripeto i passaggi su cui gradirei ave­re risposta: "...si devono mettere i veterinari nelle migliori con­dizioni per operare senza che gli interessi economici degli alle­vatori abbiano a prevalere", "...il piano di bonifica dovrà essere innovativo in particolare per quanto riguarda gli indennizzi agli animali infetti", "...di richiedere la collaborazione della forza pubblica per effettuare delle prove diagnostiche", "...modifica del punto 1) capo b della delibera 8970 del 5 ottobre 1992: Progetto di abbattimento di animali improduttivi o a fine carriera" - ma ciò non rientra nei compiti dei veterinari - "...modifica all'articolo 35 n. 5 del luglio 1984 e la successiva deliberazione di Giunta 1613 del 16 febbraio 1990 riguardante la concessione di contributi per il bestiame perito a causa di eventi calamitosi in quanto non rientra nei compiti dei veteri­nari", "...di dotare il Servizio veterinario dell'USL di due vigili sanitari a propria ed esclusiva disposizione", "...disporre della consulenza di un ufficio legale che esprima il proprio parere in merito all'interpretazione di decreti e circolari", "...procedure per una informatizzazione degli uffici periferici presso i quali operano i veterinari in modo da collegarli col computer centra­le". Sono otto quesiti importanti sui quali gli allevatori devono avere risposte precise a breve termine.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità ed assistenza sociale, Vic­quéry.

Vicquéry (UV) - La lettera è un atto interno perché è stata inviata dai veteri­nari all'USL e non alla Giunta, quindi non bisogna incomincia­re a confondere i ruoli: noi siamo per la suddivisione chiara dei ruoli fra Amministrazione e USL. Molti dei problemi toccati so­no di competenza dell'USL; poi, per conoscenza, la lettera viene trasmessa. Comunque vorrei fare alcune riflessioni: la lettera tocca tre temi, quello della professionalità dei veterinari, il te­ma delle indennità e problemi organizzativi.

Mi pare di poter dire che questa lettera fa onore alla categoria dei veterinari, perché chiedere più professionalità è un atto di responsabilità. Noi seguiremo questa linea e siamo intenzionati a predisporre un disegno di legge che riorganizzi i servizi veterinari; vor­remmo presentarlo nel corso dell'anno, anche se ci sono pro­blemi legati alla commistione di ruoli fra Regione e USL e al fatto che molti veterinari sono convenzionati, per cui non di ruolo e senza un referente giuridico, e malgrado tutta una serie di altri problemi come quello del vigile sanitario, eccetera. Per quanto riguarda altri problemi noi riteniamo che il tema delle indennità vada affrontato: con l'Assessore all'agricoltura ab­biamo avuto due riunioni tecniche; nella prossima settimana convocheremo ufficialmente l'Associazione allevatori e la Commissione sanitaria regionale, che sono le sedi competenti. Posso anticipare che alcune di queste osservazioni sono inte­ressanti e la Giunta vuole predisporre una griglia di valutazio­ne in modo da svincolare il più possibile valutazioni di tipo di­screzionale.

Presidente - La parola al Vicepresidente, Viérin Marco.

Viérin M. (DC) - Il discorso della trasparenza e della centralità del Consiglio non è stato messo al "centro" come si è voluto far credere, proprio perché si comincia a dire che non si è compe­tenti; ma io ricordo che il Consiglio deve esaminare qualsiasi notizia, quindi la confusione dei ruoli non c'è. L'Assessore non ha voluto entrare nel merito dei punti specifici che io ho solle­vato riprendendo i passaggi della lettera inviata dai veterinari all'Amministratore delegato dell'USL e dall'Amministratore delegato alla Giunta. Io direi che se l'Assessore mi dice: "seguiremo la linea indicata dai veterinari" io ne prendo atto; poi mi si dice: "è cambiata la maggioranza" ma alcune settima­ne fa si è anche detto che questa maggioranza era frutto di continuità, allora a questo punto non si capisce quando è frutto di continuità e quando invece è cambiata e quindi non capisco che mi si dica che il discorso deve essere rivisto.

Se si segue la linea indicata dai veterinari si ritorna su alcuni aspetti, e precisamente, sugli aspetti dei contributi per l'abbat­timento dei capi improduttivi o a fine carriera, e a dare appli­cazione al metodo adottato dall'Assessore Lanièce; quindi, si fa marcia indietro rispetto alla continuità della maggioranza del giugno del 1992.

Punto per punto vorrei ricordare che bisogna mettere i veteri­nari in condizione di poter operare con professionalità senza che gli interessi economici degli allevatori abbiano a prevalere su quelli sanitari; si potrebbe però anche dire il contrario, e cioè che bisogna mettere gli allevatori nelle migliori condizioni per poter lavorare con professionalità anche perché i primi hanno una garanzia salariale e i secondi no.

Si dice poi che la bonifica sanitaria dovrà essere innovativa; questa è secondo noi una scelta esclusivamente politica che non ha niente a che vedere con l'espletamento del proprio lavoro da parte dei veterinari. Si richiede poi la collaborazione della forza pubblica per effettuare delle prove diagnostiche e l'eventuale sequestro dell'allevamento; vorrei qui ricordare che cosa signi­fica "sequestro" di un allevamento.

Sulla modifica al punto 1) capo b della legge, cioè della delibera 8970 del 5 ottobre 1992, avente per oggetto "Interventi regiona­li a favore degli allevamenti per l'abbattimento di animali im­produttivi o a fine carriera" noi siamo d'accordo perché pensia­mo sia giusto ritornare a quella prima applicazione che era stata data dall'allora Assessore Lanièce e quindi auspichiamo che si ristabiliscano le procedure adottate per la campagna del 1991 e 1992, procedure alle quali l'Union Valdôtaine si era de­cisamente opposta ritenendo più giusto dare le competenze ai veterinari.

Per quanto riguarda la modifica all'articolo 35 della legge regionale siamo d'accordo così come siamo d'accordo sul punto 6) che prevede di dotare il Servizio sanitario dell'USL di due vigili regionali.

Sul fatto poi di poter disporre della consulenza di un ufficio le­gale che esprima proprio parere in merito all'interpretazione di leggi, decreti e circolari, e di un supporto per la stesura di do­cumenti da formalizzare con delibere, noi siamo d'accordo, ma crediamo che questo servizio dovrebbe soprattutto anche ricer­care ed indicare le modalità per sburocratizzare l'attuale si­tuazione, sia per quanto riguarda le richieste dei veterinari, ma anche per quelle degli allevatori, che devono passare la metà del loro tempo negli uffici anziché nella propria stalla o nella propria azienda.

Infine, per quanto concerne la procedura per una informatiz­zazione degli uffici periferici presso i quali operano i veterinari del territorio, prevedendo l'installazione di terminali collegati al computer centrale, siamo d'accordo, ma vale lo stesso discor­so del punto precedente cioè questa informatizzazione dovrà fornire un miglior servizio agli allevatori.