Oggetto del Consiglio n. 4097 del 13 gennaio 1993 - Resoconto
OGGETTO N. 4097/IX Inserzioni pubblicitarie della Regione sulla rivista "Tecnologia 9000". (Interpellanza)
Interpellanza L'attuale Giunta regionale ha più volte sottolineato la necessità di una maggiore sobrietà nella spesa regionale e della riduzione di spese di rappresentanza e di carattere pubblicitario che, nel corso degli anni '80, hanno assunto dimensioni abnormi.
Tali affermazioni appaiono tuttavia difficilmente conciliabili con quanto emerge dalle settimanali deliberazioni della Giunta stessa e da prassi consolidate di "spesa allegra" che vengono tranquillamente proseguite.
Il sottoscritto Consigliere ad esempio ha recentemente appreso che la Giunta regionale elargisce contributi per ben 120 milioni all'anno ad una pseudo-rivista dal titolo "Tecnologia 9000" edita a Pont-Saint-Martin dalla società a responsabilità limitata "Promozione-Marketing-Pubblicità" ed il cui direttore responsabile è il vice-capo-redattore della sede Rai della Valle d'Aosta.
"Tecnologia 9000" in realtà è poco più di un dépliant pubblicitario della casa automobilistica SAAB, non è in vendita, viene distribuito gratuitamente ai concessionari SAAB, non è di alcuna utilità come veicolo promozionale per la Valle d'Aosta.
Ciò nonostante ogni numero costa alle casse della Regione circa 40 milioni di lire.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo
Interpella
il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
1) gli estremi delle deliberazioni della Giunta regionale che hanno autorizzato, per il 1992, una spesa di 120 milioni per inserzioni pubblicitarie sulla rivista "Tecnologia 9000";
2) se l'iniziativa pubblicitaria sulla rivista "Tecnologia 9000" è stata programmata e deliberata dopo aver acquisito il parere favorevole del consulente ufficiale dell'Assessorato al turismo in materia di campagne pubblicitarie; si chiede di conoscere la data ed i contenuti di tale parere;
3) quanti numeri di "Tecnologia 9000" sono usciti nel corso del 1992 e quali oneri sono stati finora sostenuti dalla Regione;
4) se è intenzione della Giunta revocare le deliberazioni assunte che prevedono contributi a favore di "Tecnologia 9000" oppure se si intende proseguire anche nel corso del 1993 a versare nuovi soldi alla S.r.l. "P.M.P.".
F.to: Riccarand.
Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA) L'attuale maggioranza regionale e la Giunta nei mesi scorsi hanno più volte sottolineato, la necessità di una maggiore sobrietà nell'azione e nella spesa dell'Amministrazione regionale; si è parlato di ridurre le spese di rappresentanza, di contenere le spese a carattere pubblicitario, di porre maggiore attenzione ai contributi, tutte cose che condividiamo, ma che ci sembra siano rimaste in gran parte a livello di dichiarazione di principio e non trovino un'applicazione concreta nelle scelte che poi si fanno.
Prima ho citato il caso della fondazione di Courmayeur e recentemente ho appreso di un'altra situazione che, a mio avviso, è in contrasto con quanto afferma la Giunta regionale sulla sobrietà. Viene elargito un contributo di ben 120 milioni all'anno ad una rivista, anzi la chiamerei pseudo-rivista, che si intitola "Tecnologia 9000" edita a Pont-Saint-Martin, da una società che si chiama P.M.P. ed il cui direttore responsabile è il vice caporedattore della sede RAI della Valle d'Aosta. Essa, è in realtà, poco più di un dépliant pubblicitario, della casa automobilistica Saab; ne ho un numero e ne sfoglio il contenuto: tutti i segreti della Saab 9000, Saab e Madka Skoda in passerella al Nuovo Lingotto, una serie di articoli, con foto, riferiti alle Olimpiadi di Barcellona; 5 pagine "Speciale Valle d'Aosta" in cui si parla della festa dello "Jambon de Bosses", poi ancora Saab, Leasing Saab, viaggio fra i concessionari della Saab: Milano, Firenze, Bologna, le valigie eleganti della Saab, i concessionari e le officine della Saab, pubblicità del Casinò di Saint -Vincent (e quindi penso altri soldi) ed è finita lì.
Non credo che possa essere definita una rivista; non ha un prezzo di copertina, non è in vendita perché nessuno la comprerebbe; viene distribuita ai concessionari della SAAB e non capisco assolutamente quale promozione turistica possa fare.
Si tratta di un quadrimestrale, quindi sono 3 numeri all'anno, che costano alla Regione ben 40 milioni ogni numero. È un costo sproporzionato rispetto all'utilità di queste inserzioni pubblicitarie e sostanzialmente un regalo a questa P.M.P.
Abbiamo presentato questa interpellanza, perché ci stupiscono questi contributi dati dalla Regione ad una rivista di una casa automobilistica.
Vorremmo conoscere gli estremi delle deliberazioni di Giunta, che hanno stanziato questi 120 milioni a favore di "Tecnologia 9000" e se le iniziative pubblicitarie di questa rivista sono state programmate e deliberate dopo aver acquisito il parere del consulente ufficiale dell'Assessorato al Turismo in materia di campagne pubblicitarie.
A suo tempo è stata bandita una gara e l'incarico è stato attribuito ad una determinata società, che deve aver espresso un parere sulla base di valutazioni che vorremmo conoscere. Ci interessa conoscere quanti numeri di Tecnologia 9000 sono usciti nel 1992 e quali oneri sono stati finora sostenuti dalla Regione. Infine ci chiediamo quali sono le intenzioni della Giunta regionale, se si vuole continuare anche per il 1993 a versare milioni per questo dépliant oppure se si vuole cambiare strada.
In ultimo, vorrei fare un'osservazione che è indirettamente collegata a questo tipo di rivista, che è già riecheggiata in passato in Consiglio e che penso vada ripresa, perché ci sono aspetti che ci preoccupano: è il rapporto fra l'Amministrazione, il mercato pubblicitario e i giornalisti. Questa rivista - lo si vede dalla manchette del direttore responsabile - è diretta dal vice caporedattore della sede RAI. Abbiamo detto più volte in passato che riteniamo inopportuno coinvolgere in iniziative che sono finanziate dalla Regione giornalisti della sede RAI.
Il giornalista dei servizi di informazione pubblica, deve stare lontano, a nostro avviso, dalla "torta regionale", in tutte le sue forme, perché deve essere libero, deve essere indipendente, non condizionabile in alcun modo.
Il discorso vale per tutti, non solo per questo caso. Cito un esempio: ho avuto occasione di leggere un articolo scritto da Giampaolo Pansa, noto giornalista, su Micromega, definito "Appunti su un essere umano da studiare, il giornalista di regime", indicato con la sigla g.d.r. Egli dice che Arrigo Benedetti, un maestro del giornalismo, sostiene che "una regola fondamentale della vita professionale di un giornalista è che "non deve frequentare il potere". L'indipendenza comincia anche da qui; se dobbiamo essere per i lettori testimoni di un certo tipo di vita economica, sociale e politica, il contatto diretto con la controparte finisce con neutralizzarci: è fatale"... Commenta Pansa: "Il giornalista di regime non sa che farsene di questo ammonimento, anzi lo considera una fesseria imperdonabile. Il g.d.r. anzi è un formidabile frequentatore di potenti e di poteri, anche di potenti che stanno sul versante opposto al suo, in base alla vecchia norma prudenziale che non si sa mai". Cita poi un altro dei principi di Arrigo Benedetti che diceva: "Se si frequentasse di meno il potere, molti di noi si potrebbero pigliare più libertà".
E ancora Pansa dice: "Ma il g.d.r. non vuole prendersi nessuna libertà; più frequenta, più incontrerà occasioni per servire, occasioni non piacevoli, contropartite s'intende o, per dirla schietta - occasioni a pagamento.
I g.d.r. sono quasi sempre doppi o tripli lavoristi; c'è il lavoro principale in una testata di regime, poi un ufficio stampa di qualche potente del proprio settore professionale, poi ancora consulente per lobby varie, interessate a disporre di canali informativi privilegiati, riservati, dentro le strutture del regime in carica".
Al di là della polemica, questo problema esiste. Ricordo che già in passato, anche con interrogazioni con risposta scritta, avevamo più volte chiesto di separare i ruoli ed i compiti del giornalismo, del mondo dell'informazione dalle esigenze di immagine, di pubblicità dell'Amministrazione regionale e di quello che viene finanziato dall'Amministrazione stessa. Anche sotto questo aspetto, credo che questa iniziativa sia molto discutibile.
Queste sono le nostre considerazioni e sono le domande che poniamo con questa interpellanza e delle quali attendiamo delle risposte.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi.
Lanivi (GM) Non ho problemi a rispondere con grande precisione a tutte le richieste fatte dall'interpellante, facendo una precisazione iniziale di tipo politico: le dichiarazioni di sobrietà non sono astratte, ma testimoniate e concretizzate. Basterebbe che il Consigliere Riccarand facesse il confronto dei 6 mesi di questa Giunta con mesi o anni precedenti, per quanto concerne sia spese di rappresentanza che di consulenza, di contributi, di spese per addetti stampa e assessorili, per viaggi, per convegni, per manifestazioni e per contenimento anche del personale regionale.
Se abbiamo commesso un errore è di non porre dei confronti; per non creare litigiosità e polemica. Riccarand può chiederne notizia anche in via non ufficiale, perché non ci interessa la pubblicità sulla sobrietà.
Per quanto riguarda le richieste degli estremi, gliele fornisco, dal 1988 al 1992: le deliberazioni non vanno sotto la voce pubblicità, ma come investimenti e poi dirò il perché.
1988: lire 194.400.000 con delibera 3664 del 22 aprile 1988; 1989: lire 108.528.000 con delibera 552 del 26 maggio 1989; 1990: lire 108.528.000 con delibera 1079 del 2 febbraio 1990; 1991: lire 113.954.400 con delibera 1876 del 22 febbraio 1991; 1992: lire 121.975.000 con delibera 7250 del 7 agosto 1992, modificata con delibera 8206 dell'11 settembre 1992.
Nel 1992 sono usciti 12 numeri e il terzo è in fase di ultimazione, gli oneri fin qui sostenuti dalla Regione sono stati esattamente di 68.332.000 a cui va aggiunta l'IVA.
Il contratto pubblicitario è stato sottoscritto dalla Giunta come negli anni scorsi con la promozione Marketing Pubblicità di Pont-Saint-Martin di Romano Pugnetto, che è l'editore della rivista Tecnologia 9000, per conto e per nome della "Sidauto S.p.A." importatore esclusivo in Italia dei veicoli Saab, che vengono sdoganati a Pollein.
La rivista in questione in genere ha 48 pagine più 2 di copertina, con inserti diversi secondo le Regioni interessate volta per volta dalle campagne promozionali della Saab.
La tiratura è di 70-80.000 copie, dipende dall'importanza dei concessionari, che vengono di volta in volta presentati. È rivolta a lettori di fascia medio alta, possessori di auto Saab o concorrenti, quindi Bmw, Mercedes, Alfa Romeo, eccetera. Metà della tiratura serve per iniziative promozionali mirate, per acquistare nuova clientela; l'altra metà è inviata ai concessionari, ai clienti Saab, a giornalisti specializzati nel settore automobilistico. Si tratta quindi di una tiratura elevata.
In ogni numero di Tecnologia 9000 vengono destinate dalle 8 alle 9 pagine a "speciale Valle d'Aosta". Gli argomenti sono di volta in volta indicati dall'Amministrazione regionale e la redazione degli articoli è sempre stata affidata dal P.M.P. a giornalisti della Valle d'Aosta.
Trattandosi di una iniziativa istituzionale, non meramente turistica, non è un contratto per il quale è richiesto il parere favorevole del consulente ufficiale dell'Assessorato al Turismo.
Per i motivi sin qui indicati, non è intenzione della Giunta revocare la delibera assunta nel 1992. L'intervento finanziario della Regione appare sicuramente giustificato, tenendo conto del numero delle copie e delle pagine, indipendentemente allo sdoganamento delle auto Saab all'autoporto di Pollein, che ha portato nelle casse regionali circa 12 miliardi di lire, solo nel 1992 e che continueranno ad affluire anche negli anni 93 e seguenti, essendo la Svezia un paese fuori dalla comunità europea.
Si dà atto che, dalle ore 18,07, presiede il Presidente Bich.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA) Non sono soddisfatto della risposta data dal Presidente della Giunta. Apprendo inoltre che questa è una iniziativa che continua da anni, ma ciò non la giustifica affatto. È stato detto che si tratta di una iniziativa promozionale e non turistica, ma questa distinzione io personalmente non la capisco. Di fatto non c'è il parere del consulente, che dovrebbe pianificare e per cui spendiamo dei soldi. Viene confermato che spendiamo 120 milioni, 121 milioni nel 1992, per uscire con 3 numeri e mi sembra che siamo su un terreno che è in contrasto con i discorsi di sobrietà che il Presidente della Giunta ha ribadito.
Mi pare che ci sia una contraddizione molto forte tra questo tipo di iniziative e quello che viene dichiarato.
Ciò che ritengo più negativo è che, se posso capire una difficoltà a revocare la deliberazione già in atto relativa al 1992, non ho però sentito alcuna parola sulle intenzioni per il 1993 che è stata una precisa domanda al punto 4. Che cosa vuole fare la Giunta nel 1993, in questi pochi mesi che precedono le elezioni? Vuole rinnovare anche per il 1993 questo contributo di 120 milioni o vuole interromperlo? È su questi fatti che si misura come si passa da certe affermazioni di principio a delle decisioni operative. Secondo me si tratta di un contributo inaccettabile nelle proporzioni e nella metodica che si usa.
Non ho neanche sentito nulla su un certo tipo di giornalismo, cioè sul fatto che occorre separare i ruoli.
Mi riservo, nei prossimi mesi, di ritornare sulla questione, per capire dove si vuole andare.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi.
Lanivi (GM) Faccio due brevissime considerazioni. Ho risposto per il 1992 e per il 1993 dovrò sentire l'organo di governo, per non esprimere un'opinione solo personale. Circa il giudizio su un certo modo di fare giornalismo, non l'ho preso in considerazione perché è un tipo di accusa che non mi può essere rivolta.
Ritengo di non aver utilizzato il giornalismo per fini non corretti, ma anzi riconoscendo il massimo della libertà di espressione ai giornalisti. Se vi è un problema, è quello di essere eccessivamente riservato rispetto a questa categoria.