Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4096 del 13 gennaio 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 4096/IX Rispetto degli accordi sindacali sottoscritti per il personale medico e non medico da parte dell'USL. (Interpellanza)

Interpellanza A conoscenza della delibera dell'USL n. 3449 del 14 dicembre 1992;

Visto lo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali;

A conoscenza, altresì, del mancato rispetto degli accordi sottoscritti in applicazione dell'Accordo Nazionale reso esecutivo dal DPR 384/190

i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) quali iniziative sono state assunte dalla Giunta regionale per il rispetto degli accordi sottoscritti in sede sindacale, sia per quanto riguarda gli istituti economico-finanziari, sia la parte organizzativa;

2) quali iniziative intende assumere per il rispetto da parte dell'USL delle competenze spettanti al personale medico e non medico, a seguito della delibera dell'USL n. 3449 del 14 dicembre 1992.

F.to: Beneforti - Bondaz.

PresidenteHa chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Nel Consiglio tenutosi nella prima decade del mese di ottobre dello scorso anno, affrontammo il problema del rispetto degli accordi sindacali riguardanti il personale medico e non medico dell'USL. Ciò avvenne a seguito di una interpellanza, presentata dal sottoscritto, a nome del gruppo della DC, perché eravamo venuti a conoscenza che l'USL non aveva dato seguito alle indicazioni dell'Assessorato alla Sanità.

L'Assessore Cout rispose che l'intera problematica era sotto esame, che esisteva l'impegno a ottenere il rispetto degli accordi sottoscritti da parte dell'USL; anzi, sosteneva che, per favorire la definizione, occorreva dire basta ai rapporti a due, ma gli incontri dovevano avvenire tra le tre parti: Assessorato, USL e Organizzazioni sindacali.

Prendemmo atto degli impegni e, fidandoci della competenza dell'Assessore, restammo in attesa di vedere se questi accordi venivano rispettati. A distanza di oltre 3 mesi, non solo non si è fatto niente, ma la situazione è peggiorata. Le Organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo sciopero generale di tutto il settore della Sanità per il 15 gennaio 1993.

Mi domando quale ruolo è stato svolto tra la precedente interpellanza e la presente, se la soluzione finale è quella dello sciopero generale, non per rivendicazioni nuove o diverse, ma per rivendicazioni che erano state accolte, per le quali erano state sottoscritte intese fra le parti e chi non le ha rispettate è il datore di lavoro, l'Assessorato e l'USL.

Addirittura si sono adottate delibere da parte dell'USL, per il recupero di indennità corrisposte. Per constatare che erano state erogate indennità non dovute, occorreva per lo meno ritornare in sede sindacale e dimostrare che le stesse erano state rilasciate indebitamente.

Qual'è stato in questi 3 mesi, l'esito degli incontri a tre? Sono questi i risultati? È mancato il confronto con l'amministratore straordinario in carica e l'intervento energico che deve esserci da parte dell'Assessorato nei confronti dell'USL.

Oggi c'è conflittualità in un settore in cui vengono colpiti sempre i più deboli, perché all'interno dell'USL c'è una situazione confusionale, da portare quasi all'anarchia. Sono caduti molti dei presupposti, che erano alla base dell'efficienza dei servizi e voi avete lasciato spazio a quanti non volevano i piani di lavoro, che sono la base per una razionale ed efficiente organizzazione all'interno dell'Ospedale. È dai piani di lavoro che dipendono gli organici, la corresponsione delle indennità, l'entità del plus orario e tutti gli istituti contrattuali, che sono abbinati alla presenza dei lavoratori sul luogo di lavoro. Col piano di lavoro, si offre anche un servizio efficiente alla collettività.

Avete dato spazio a chi non vuole la presenza continuativa dei medici, per 12 ore, com'era previsto negli accordi sindacali.

Mi sono recato presso l'Ospedale dove mi è stato detto che i medici non c'erano fino alle ore 17, mentre esiste l'impegno della presenza di 12 ore, dalle 7 alle 19.

Dobbiamo ringraziare la parte sana della categoria, medica e non medica, che regge l'intera situazione; ad essa, va ogni merito per ciò che di positivo esiste all'interno dell'Ospedale.

Abbiamo presentato questa interpellanza per conoscere la situazione contrattuale anche perché ci sono state anticipate notizie che non è stato fatto niente per l'applicazione degli accordi sindacali.

Caro Assessore, quali giustificazioni porta per spiegare il comportamento dell'USL in primo piano, ma anche dell'Assessorato alla Sanità?

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed assistenza sociale, Cout.

Cout (PCI-PDS)Ogni anno si ripete puntualmente la questione degli accordi di lavoro e della loro attuazione, al di là di ciò che dice Beneforti.

In relazione ai piani di lavoro, ai programmi da impostare e sulle incentivazioni non ci sono novità, perché ogni anno, per ritardi nelle deliberazioni o nella preparazione dei piani di lavoro ed ancora per molte altre questioni, si è sempre giunti a degli accordi durante o verso la fine dell'anno.

L'intenzione dell'Assessorato è di verificare, se è possibile partire almeno con il prossimo anno, con qualcosa di più sicuro ed in questi mesi abbiamo lavorato in tal senso.

Avevamo già definito la questione degli orari e dei turni di lavoro e di tutte le problematiche connesse con l'organizzazione del lavoro e, alla presenza del personale di servizio avevamo raggiunto un accordo con le tre parti, ma ciò non è stato recepito.

Si stava discutendo su come dovevano essere definiti i piani di lavoro, perché il nucleo di valutazione potesse meglio giudicare, quando sono sorti alcuni problemi, anche per motivi indipendenti dalla nostra volontà.

L'USL, con due deliberazioni, la n. 3449, cui si riferisce il Consi-gliere Beneforti, ha deciso di recuperare i compensi che erano stati corrisposti per l'attività svolta in pronta disponibilità e per pre-stazioni di lavoro straordinario, e la n. 3450, con cui sospendeva la corresponsione degli acconti di incentivazione della produttività.

Queste sono deliberazioni discutibili, su cui non concordiamo e che però hanno fatto scattare la molla dello sciopero. Non è una questione di rapporto con l'Assessorato, ma con l'USL. L'Assessorato ha dovuto correre ancora ai ripari attraverso una serie di riunioni con le parti mediche e non mediche e sindacali, con cui abbiamo discusso la questione, cercando di garantire una posizione più sicura rispetto agli accordi di lavoro e per evitare di chiudere sempre con delle sanatorie.

Su questo aspetto abbiamo richiesto una serie di impegni alle organizzazioni sindacali delle quali una parte l'ha sottoscritta e una no. La parte che l'ha sottoscritta quindi, spero che decida di revocare lo sciopero. Non si sa ancora che cosa avverrà, perché ci sono impegni che l'Assessorato può assumere e altri che non può senza l'approvazione da parte dell'USL. Le due delibere assunte dall'amministrazione dell'USL, la 3449 e la 3450 abbiamo potuto annullarle, ma non abbiamo potuto fare altro.

Spero che il nuovo amministratore voglia assumere posizioni di-verse, non contraddittorie, illogiche o viziate per eccesso di potere.

In riferimento alla parte economica, spero che con il mese di gennaio si possa reintegrare quella parte che era stata sospesa e che nella busta paga ci siano le incentivazioni del mese di dicembre insieme alle pronte disponibilità possibilmente di luglio, agosto, settembre e ottobre.

Facendo riferimento ad una deliberazione del 1991, dovremmo avere la possibilità di dare degli acconti per la parte di stipendio che si riferisce alle incentivazioni e al plus orario, però pretendiamo che nei mesi di gennaio e di febbraio si definiscano gli accordi di lavoro, in modo particolare per quei punti che sono ancora interpretati in modo diverso.

Chiediamo che vengano fissati contigenti di personale per il funzionamento dei servizi pubblici essenziali. Inoltre in caso di sciopero, che vengano disciplinati gli orari e i turni di lavoro e tutte le problematiche connesse all'organizzazione del lavoro ed alla presenza in servizio del personale; inoltre che si approvino i piani di lavoro, che si definisca la composizione delle équipes e che vengano disciplinate le esigenze per far fronte a situazioni di emergenza. Se questo non sarà fatto, sentite le organizzazioni sindacali, l'intenzione sarebbe quella di disdire gli accordi di lavoro.

Certo, su questo ci sono interpretazioni diverse, però, Consigliere Beneforti, se un giorno o l'altro non si arriverà al dunque, i nodi verranno sempre più al pettine. La situazione è sempre più esplosiva e va risolta, definendo le questioni e coi sindacati e con l'USL.

In questi mesi crediamo di aver fatto la nostra parte e desideriamo continuare malgrado tutto.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Le risposte che l'Assessore Cout ha dato, mi dimostrano che non segue personalmente le trattative perché chi lo fa, ha pronunciamenti diversi. Si sente dire che, pur mettendoci il calore di voler affrontare il problema, sono risposte suggerite da chi cerca in un certo senso di giustificare anche i fatti che stanno accadendo all'interno del presidio sanitario e nell'insieme dell'USL. Si cerca di chiudere la seccatura dell'interpellanza o dell'interrogazione o della mozione, ma credo che l'interpellanza serva ad aprire un confronto in questo Consiglio su problemi che sono portanti e fondamentali.

Stamattina non mi sono messo a polemizzare con l'Assessore Vallet sulle barriere architettoniche, perché ho capito che segue il problema e che cerca di far applicare la legge, ma quando si sentono delle risposte come questa, è chiaro che non posso dichiararmi soddisfatto.

L'Assessore dice che queste situazioni si verificano a fine anno, ma esse si creano, perché non sono stati portati avanti i piani di lavoro, a cui è collegato il trattamento di tutti i dipendenti. Le questioni che lei vuole definire sono state già definite con gli accordi sindacali sottoscritti, non li abbiamo inventati: sono demandati da concordare fra l'Assessorato, le Regioni e le organizzazioni sindacali dal contratto nazionale dei dipendenti della sanità. È una legge dello Stato. L'Assessorato, d'accordo con le organizzazioni sindacali, dà le indicazioni all'USL e la stessa le deve applicare. L'USL non può non volere, non può agire con la propria mente e non può fare deliberazioni contraddittorie.

Nella precedente maggioranza e anche durante l'Assessorato Rollandin, l'USL non si è mai permessa di non ottemperare alle indicazioni dell'Assessorato. È la Regione che deve guidare e non la USL. L'Assessorato ha anche la responsabilità dello sciopero, in quanto non è riuscito a far capire all'USL qual'era la strada da seguire.

A qualcuno, all'interno dell'USL, fa piacere restare come prima, per fare i propri comodi. Si deve chiudere il passato, anche spendendo per sanare ciò che non è stato pagato, ma poi si deve andare avanti su linee diverse, perché la contropartita sono i servizi più efficienti. Alcune organizzazioni sindacali non vogliono essere vincolate ma non basta cambiare l'amministratore straordinario.

Sono completamente insoddisfatto e vi ritengo responsabili, cari signori, di ciò che accade oggi nella Sanità.