Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4088 del 13 gennaio 1993 - Resoconto

OGGETTO N. 4088/IX Iniziative per combattere la situazione creata dalla presenza di prostitute di colore in località Champagne del Comune di Verrayes. (Interrogazione)

Interrogazione Da mesi lo scrivente Consigliere regionale denuncia la situazione indecente ed inaccettabile creata dalla presenza di decine di prostitute di colore in località Champagne del Comune di Verrayes;

I cittadini della zona continuano a protestare inascoltati;

Lo scorso 6 novembre il Consiglio della comunità montana Monte Cervino con votazione unanime ha chiesto "a motivo dell'ampiezza assunta dal fenomeno in oggetto la messa in atto di incisive azioni atte a disincentivare il 'mercato', quali ad esempio, la segnalazione pubblica delle automobili che sostano in detta zona, ed ogni altra possibile azione utile a ridimensionare la domanda".

Condividendo pienamente tale iniziativa

lo scrivente Consigliere regionale autonomista

Interroga con la massima urgenza

il signor Presidente della giunta

per conoscere quali iniziative intenda assumere in merito, anche in qualità di responsabile regionale dell'ordine pubblico.

In particolare si chiede se, a questo punto, si vuole finalmente istituire un posto di Polizia fisso nella zona "a rischio" onde garantire un po' di tranquillità a dei cittadini che non meritano di vedere la Val d'Aosta trasformata in un "casino" a cielo aperto.

F.to: Gremmo.

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Lanivi.

Lanivi (GM) Questo argomento è stato più volte affrontato e lo sarà ancora nella prossima seduta del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Nelle precedenti riunioni di questo comitato, le forze dell'ordine si erano impegnate ad intensificare il controllo lungo la statale n. 26. Sono anche stati realizzati alcuni interventi, tipo i divieti di sosta e di fermata di autoveicoli, anche se ciò in alcuni punti non era possibile, come alla fermata dell'autobus, dove pare sia stata intensificata la presenza di questo tipo di fenomeno, non so se più o meno ampio di altre realtà.

L'argomento sarà nuovamente riaffrontato nella riunione del comitato, che è convocato per il giorno 18, così come ho già in previsione incontri con il capo-compartimento dell'ANAS e con i comuni interessati.

Ci sono alcune considerazioni, che non ritengo utile fare pubblicamente in Consiglio, data la delicatezza di certi dati, ma che posso fare al consigliere interrogante, anche visti i possibili interventi di certe forze dell'ordine.

È un problema che stiamo comunque seguendo molto da vicino.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Gremmo.

Gremmo (UAP)Mi limito a dare due suggerimenti, per quel poco che capisco io su questo argomento. Mi è sembrato molto efficace l'intervento dei carabinieri che hanno fermato le prostitute alla discesa del treno. A me sembra che ciò taglierebbe la testa al 90 percento del problema.

Mi sono convinto che il racket che carica queste poverette sui vari treni a Porta Nuova, ha solo un punto debole: non può portarle fisicamente, senza rischiare la condanna per sfruttamento della prostituzione. Secondo me, è sufficiente rifare con molta insistenza ciò che i carabinieri hanno fatto: bloccarle sul treno.

La mia opinione è che va rifatto ciò che è stato fatto a Calenzano, dove le forze dell'ordine hanno considerato oggetto di reato l'automobile dov'erano stati sorpresi a fare atti osceni in luogo pubblico, la prostituta e il cliente; hanno sequestrato la macchina, l'hanno obbligato a tornare a casa a piedi alle 2 o 3 del mattino. Questo è legalmente possibile, perché l'automobilista diventa strumento di reato.

Queste sarebbero le due cose più che sufficienti, però, se il vicepresidente me lo consente, vorrei ringraziare pubblicamente gli organi d'informazione e specialmente il quotidiano "La Stampa", per avere dedicato ampio spazio a questo problema. In un articolo c'è una perla che bisognerebbe mandare a "cuore", dove si legge che un rappresentante delle forze dell'ordine dice:

"Cosa possiamo pretendere dai politici: sono proprio loro che le vogliono qui". Io non le voglio. "Una volta abbiamo fermato un consigliere regionale con una di loro". Io capisco che la campagna elettorale si fa con tutti i mezzi, ma vorrei far sapere al collega che è stato fermato, e che magari è qui che mi ascolta, che le prostitute di colore non hanno ancora diritto di voto in Valle. "Tempo fa abbiamo fermato un prete in auto con una prostituta nigeriana e ci ha detto che le stava dando un passaggio". Stiamo attenti a non dare passaggi; mi rendo conto che le vie del cristianesimo sono infinite e giustamente queste sono creature di Dio, però ci sono dei limiti.

Al collega consigliere regionale dico di tener presente che, indipendentemente dalle sue opinioni personali di fratellanza universale, io continuo ad essere dalla parte della gente che è molto preoccupata per questo fenomeno.

Il Presidente della comunità montana, Dujany, intervistato a Telealpi, diceva che addirittura venivano utilizzate anche le pensiline della fermata del pullman. Capisco la voglia di creare un "kamasutra" di tipo valdostano, ma non facciamolo in pubblico, perché crea dei problemi.

Ribadisco che le soluzioni su citate di bloccarle sul treno o di considerare oggetto di reato l'automobile, sequestrandola, sono le uniche fattibili. Se questo non è possibile, il comune faccia quello che ha fatto Bolzano, il cui Assessore democristiano, quindi non sospetto, ha fatto prendere nota dei numeri di targa delle macchine che abitualmente frequentavano una certa zona, ma non li ha resi pubblici. Questo è servito da deterrente perché pare che la frequenza numerica delle macchine in quella zona sia diminuita.

La situazione è molto più grave di quella che noi pensiamo.