Oggetto del Consiglio n. 4028 del 10 dicembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 4028/IX Necessità della presenza delle Associazioni di tutela delle categorie protette in seno al Comitato di Gestione dell'Agenzia del Lavoro. (Interpellanza)
Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Trione e Lanièce:
Interpellanza La legge regionale n. 13 del 17 febbraio 1989, istitutiva dell'Agenzia del Lavoro della Valle d'Aosta, nell'affidare all'Agenzia stessa la "riorganizzazione degli interventi regionali di promozione all'occupazione", designava, per l'attuazione del coordinamento di tali finalità, un apposito Comitato di Gestione.
Considerato che in tale Comitato, alla cui composizione devono concorrere le "forze sociali", non risulta presente alcuna rappresentanza delle associazioni operanti nell'interesse delle cosiddette "categorie protette" (A.N.M.I.C., A.N.M.I.L., A.N.M.I.G., U.N.M.S., U.I.C., Famiglie caduti in guerra e Vittime civili di guerra, ecc);
Considerato altresì che le stesse raggruppano categorie di lavoratori, spesso, appunto, tra le meno tutelate nella attuazione delle politiche occupazionali;
i sottoscritti consiglieri regionali
interpellano
la Giunta regionale per conoscere:
se non ritiene opportuno, anche per meglio realizzare le finalità della L.R. 13/89, integrare il citato Comitato di Gestione con una adeguata rappresentanza delle Associazioni di tutela delle categorie protette più rappresentative ed in possesso di adeguata veste giuridica.
Presidente Ha chiesto di parlare il Vicepresidente del Consiglio Trione, ne ha facoltà.
Trione (DC) L'interpellanza è stata presentata perché la legge regionale n. 13, istitutiva dell'Agenzia del Lavoro, prevede appunto che nel Comitato di gestione dell'Agenzia stessa siano presenti le forze sociali. Siccome si ritiene normalmente che queste comprendano soltanto i sindacati, io credo sarebbe meglio estendere questa definizione a tutte quelle categorie che in qualche modo comprendono il mondo del lavoro. Mi riferisco in particolare alle categorie protette, ne ho citate alcune però non sono tutte qui, invalidi civili, invalidi del lavoro, sordomuti, i ciechi, eccetera...
Mi sembrerebbe che nella duplice funzione di categorie che portano il loro contributo al tema della promozione dell'occupazione e della stessa presenza delle categorie protette tra i lavoratori, queste dovrebbero trovare spazio in questo Comitato.
Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta Lanivi, ne ha facoltà.
Lanivi (GM) In questo momento forse non è opportuno un loro inserimento e cercherò di spiegare il perché. Nulla togliendo alla validità di questa proposta, la non opportunità va riferita ad una riconsiderazione dell'intera legge, e in quella sede si potrà discutere di queste cose.
Salto la parte storica, che credo il Consigliere Trione conosca, cioè l'istituzione dell'Agenzia del Lavoro per la Valle d'Aosta è seguita ad una esperienza precedente, l'Ufficio coordinamento progetti e lavori del 1986 e poi a una lunga fase di approfondimento da parte della Regione per l'applicazione della legge nazionale n. 56 del 1987.
Tale legge sulla scorta di agenzie del lavoro, mi riferisco in particolare a quella di Trento, che aveva già una esperienza maturata in materia, consentiva alla Valle d'Aosta di avere uno strumento più adatto e più vicino alla realtà regionale ed esprimeva la volontà da parte della Regione di dotarsi di uno strumento che non fosse la mera rappresentazione sul territorio regionale delle agenzie per l'impiego così come si erano configurate a livello nazionale.
Il Comitato di gestione, previsto dalla legge n. 13 ha rappresentato un importante successo dal punto di vista dell'Autonomia regionale, in quanto le agenzie del lavoro sono funzionanti in poche Regioni, mi riferisco in particolare a quelle a Statuto speciale, dotate di uno strumento analogo, e prevede un Comitato di gestione di 13 membri. Comitato presieduto dal Presidente della Giunta, e di cui fanno parte un Assessore da lui delegato, quattro rappresentanti dell'Organizzazione dei datori di lavoro, quattro rappresentanti delle Organizzazioni dei lavoratori, quattro rappresentanti dell'Amministrazione e due membri che non hanno diritto al voto, e sono il Direttore dell'Agenzia del Lavoro stessa e il Direttore dell'Ufficio regionale del lavoro e della massima occupazione.
Proprio per essere più legati alle esperienze di altre realtà che hanno pure una rappresentatività delle forze sociali simili alla nostra, si è proposto che i rappresentanti delle forze sociali nominati nel Comitato di gestione fossero possibilmente gli stessi nominati nella Commissione regionale per l'impiego, questo per non avere una duplicità di atteggiamento.Per quanto riguarda la partecipazione delle Associazioni operanti nell'interesse delle categorie protette che sono quelle a cui si riferisce in modo particolare il Consigliere Trione, allora come adesso si è ritenuto che fossero già attivamente presenti nella Commissione per il collocamento obbligatorio, che ha il compito molto preciso della gestione delle politiche vincolistiche previste dalla legislazione nazionale e nella Commissione prevista dall'articolo 4 della legge regionale n. 54 del 1981, "Interventi per favorire l'inserimento lavorativo di cittadini portatori di handicap" la cui gestione è affidata all'Assessorato alla Sanità.
Nel predisporre la legge n. 13, che istituisce l'Agenzia del Lavoro la nostra Regione si è preoccupata che ci fosse un raccordo con la legge n. 54, cioè che le due leggi, quella istitutiva dell'Agenzia e quella che prevede gli interventi a favore dei cittadini portatori di handicap, si integrassero.
L'articolo 12 comma I prevede poi che l'Assessorato alla Sanità collabori con l'Agenzia del Lavoro per realizzare programmi occupazionali miranti proprio a garantire un sufficiente coordinamento tra gli obiettivi generali individuati dalle politiche attive del lavoro e gli obiettivi specifici previsti per gli interventi per favorire l'inserimento lavorativo a tutti i cittadini portatori di handicap compresi quelli appartenenti alle categorie citate.
In sintesi il Comitato in questione dovrebbe essere un Organo di governo, limitato nella sua dimensione, altrimenti diventa una sorta di Consiglio, di Commissione generale non operativa.
Rispetto alle preoccupazioni del Consigliere Trione, ho fornito questa risposta: il coordinamento sarà tra il Comitato di gestione e l'Assessorato, tra parentesi i quattro rappresentanti dell'Ammi-nistrazione sono quelli di quei settori che dovrebbero garantire il coordinamento tra l'Amministrazione, le Organizzazioni sindacali e il datore di lavoro.
E' possibile, anzi, è già iniziato un lavoro di approfondimento circa le modifiche che possono essere apportate alla legge n.13, lo dico con molta franchezza, per adeguarla alle nuove esigenze.
La legge n. 13 risale al 1989 e dati i rapidi mutamenti, è probabile che vi siano delle modificazioni da apportare. Vi sono già delle sollecitazioni in tale senso.
Chi vorrebbe un aumento della presenza politica, che al momento è ridotta ad una persona, al Presidente della Giunta o suo delegato, chi vorrebbe vedere allargata la rappresentanza di categoria anche in maniera legittima.
Questa è la situazione attuale. In un quadro di modifica di questa legge si potrà vedere se siano possibili o sarà necessario individuare delle nuove formule.
Comunque quello che è necessario avere è un organo che in definitiva vada a prendere delle decisioni e questo non può essere un organismo troppo allargato.
Queste sono molto realisticamente le considerazioni che faccio, senza illudere con promesse che al momento non sono in grado di fare. Ho detto come avviene al momento il coordinamento, eventuali modificazioni possono tener conto di queste richieste.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Trione, ne ha facoltà.
Trione (DC) Per dire che mi ritengo soddisfatto, ribadisco al Presidente di voler passare a chi dovrà occuparsi della revisione della legge le osservazioni che io ho fatto nell'interpellanza, che peraltro mi parevano contenute anche nella risposta del Presidente.