Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4026 del 10 dicembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 4026/IX Richiamo in servizio di lavoratori dell'Amministrazione regionale per la non validità delle loro domande di collocamento a riposo. (Interrogazione)

Bich (Presidente) Do lettura dell'interrogazione presentata dai Consiglieri Trione, Lanièce, Limonet e Ricco:

Interrogazione Appreso che alcuni lavoratori dell'Amministrazione regionale già dimissionari e pensionandi per anzianità sarebbero stati richiamati in servizio per la non validità delle loro domande di collocamento a riposo;

Ribadito che tali domande pur essendo state presentate il 18 settembre 1992 sono state ratificate dalla Giunta regionale solamente il 26 settembre, non in tempo utile perché potessero avere efficacia;

Considerato il notevole danno economico derivato ai lavoratori dall'inadempimento;

Richiamata l'interrogazione già presentata in data 24 settembre u.s. dai sottoscritti consiglieri a proposito dei provvedimenti inerenti le pensioni di anzianità contenuti nel disegno di legge n. 384 del 19 settembre 92;

Richiamata altresì la relativa risposta fornita dal Presidente della Giunta regionale il quale aveva dato assicurazione che tali domande sarebbero comunque state accolte con decorrenza retroattiva al 18 settembre 92;

i sottoscritti consiglieri regionali

interrogano.

la Giunta regionale per conoscere:

1) se corrisponde a verità l'avvenuto richiamo in servizio di questi lavoratori;

2) quali decisioni sono state prese riguardo agli aspetti retributivi e contributivi nel periodo successivo al 18 settembre 92 concernenti gli stessi lavoratori.

Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

Lanivi (GM) Rispetto alle due domande che hanno presentato gli interroganti: considerato che la legge 14 novembre 1992, n. 438 di conversione del decreto legge del 19 settembre 1992, n. 384, al disposto dell'articolo 1 comma 2 lettera, recita che non si applica il blocco dei pensionamenti per il periodo dal 19 settembre 1992 al 31 dicembre 1993 ai dipendenti che abbiano presentato domanda di dimissioni da un pubblico impiego, accolta dai competenti organi anteriormente al 19 settembre 1992, l'Amministrazione regionale ha richiamato in servizio i dipendenti collocati a riposo con provvedimenti deliberativi adottati il 26 settembre 1992. Trattasi di numero 15 dipendenti.

Si precisa che per i provvedimenti deliberativi medesimi è ancora in corso il procedimento di controllo da parte della Commissione di coordinamento. Questi problemi sono nati dalla situazione di confusione derivanti da decisioni adottate e modificate anche a livello nazionale..

Per quanto riguarda gli aspetti retributivi e contributivi relativi al periodo successivo al 18 settembre 1992 e sino alla ripresa in servizio da parte dei lavoratori interessati, la questione è stata discussa in una riunione del 3 dicembre 1992 con i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali.

In tale data è stato deciso il rinvio ad un successivo incontro fra parte pubblica e sindacati per verificare quali provvedimenti possono essere presi in favore del personale ci cui trattasi, nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia di assenza dal servizio.

In sintesi: è avvenuto il richiamo di questi lavoratori, ciò è avvenuto in seguito alla conversione in legge del decreto del 19 settembre 1992 e per quanto riguarda le decisioni per questo periodo, queste saranno precisate in incontri tra Organizzazioni sindacali e Amministrazione regionale.

Presidente Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Trione, ne ha facoltà.

Trione (DC) Ringrazio il Presidente per la risposta, che purtroppo è quella che in sostanza già conoscevamo. Mi pare che il Presidente lo abbia detto, sottolineerei il secondo aspetto: quello di fare tutto quanto è possibile perché, visto che le cose sono state definite in questa maniera, quanto meno i due mesi, o due mesi e mezzo che questi dipendenti hanno trascorso fuori dalla attività lavorativa possano in qualche maniera essere coperti, sia per quanto concerne gli aspetti retributivi e soprattutto per quanto concerne gli aspetti contributivi, che oltre a non aver permesso loro di collocarsi in pensione fanno sì che questa verrebbe prorogata di altri due mesi in carenza di contributi.