Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4022 del 9 dicembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 4022/IX Intendimenti per la realizzazione di un centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso che fin dal gennaio 1992 il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento concernente l'acquisto da parte della Regione del Complesso immobiliare denominato "Casa per ferie Baita", sito nel Comune di Aosta, in frazione Arpuilles, di proprietà del Comune di Collegno, da destinare a Centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici;

A conoscenza della delibera con la quale la precedente Giunta regionale affidava l'incarico a liberi professionisti per la progettazione di massima di ristrutturazione del Complesso sopra richiamato, da destinare a Centro di riabilitazione per malati di mente;

Preso atto del parere favorevole espresso dall'équipe medica dell'U.O. di Psichiatria dell'Ospedale regionale;

i sottoscritti consiglieri regionali

interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) se la progettazione di massima concernente la ristrutturazione del Complesso denominato "Casa per ferie Baita" sito nel Comune di Aosta, in frazione Arpuilles è stata presentata all'Assessorato;

2) quali sono gli intendimenti della Giunta e i tempi previsti per realizzare il Centro di riabilitazione nella nostra Regione per i malati di mente;

3) come intende affrontare il problema del ritorno in Valle delle persone affette da disturbi psichici che oggi sono ricoverati nei Centri esistenti fuori Valle, come richiesto dai familiari degli stessi.

F.to: Beneforti-Ricco-Chiofalo

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Da tempo ci eravamo posti il problema dei cittadini valdostani colpiti da malattie e disturbi mentali e da tempo ci siamo impegnati a studiare tutte le iniziative possibili per assicurare a questi cittadini un trattamento sanitario efficace ed una assistenza adeguata all'interno della nostra Regione.

In tal senso i progetti che ci eravamo dati e che intendevamo realizzare erano tre: il primo era il trasferimento dell'Unità operativa di psichiatria, dall'ex Maternità all'Ospedale regionale, questo per eliminare le carenze esistenti e potenziare le attrezzature necessarie nella fase curativa della malattia; il secondo obiettivo era la realizzazione di una struttura residenziale riabilitativa per soggetti dimessi dall'Unità operativa di psichiatria dell'Ospedale regionale come per tutti coloro che sono ammalati e che devono essere sottoposti a riabilitazione.

Il terzo progetto era la realizzazione di una comunità o centro per malati di mente non recuperabili, in modo da avere un luogo di ricovero idoneo alle nostre necessità attuali e per permettere soprattutto il rientro in Valle di coloro che lo desiderano. Perché noi oggi, non abbiamo in Valle queste strutture, ma gli ammalati di questa malattia si trovano nei centri fuori Valle.

I familiari degli ammalati che si trovano in case di cura, in centri, in istituti fuori Valle hanno da sempre presentato una richiesta e richieste perché la Regione si muovesse a creare le strutture nella nostra Regione per riportare i loro parenti nel luogo dove sono magari nati e dove vogliono continuare a vivere.

Io credo che l'Amministrazione regionale non possa negare questo diritto. Come certamente non possiamo far finta che non esistano, perché questi ammalati rappresentano un numero non certamente indifferente per cui una soluzione al problema dovevamo e dobbiamo trovarla a livello regionale.

Per questo, dopo ampie ricerche avevamo ritenuto l'immobile di proprietà del Comune di Collegno, sito in Arpuilles, idoneo alla realizzazione di questi progetti.

L'idoneità della struttura e della localizzazione era stata assicurata dall'équipe medica dell'Unità operativa di psichiatria con la quale allora ci recammo sul posto prima di procedere all'acquisto dell'immobile. Fu considerata una zona tranquilla, nel verde della collina, un clima riposante, e si diceva proprio per malati di mente.

Nel gennaio 1992, il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento concernente l'acquisto da parte della Regione del complesso di proprietà del Comune di Collegno, da destinare a "Centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici". Definito l'acquisto con il Comune di Collegno, la Giunta regionale affidava a dei liberi professionisti la progettazione di massima per la ristrutturazione del complesso e noi allora, la Giunta precedente, avevamo assunto l'impegno di realizzare questa struttura sia per il rispetto che meritano quegli ammalati e che meritano anche i familiari degli ammalati.

E anche per il rispetto che merita certamente l'équipe medica, l'Unità operativa di psichiatria esistente nella nostra Regione che deve essere messa in condizioni di operare nel campo della cura, ma anche nel campo della riabilitazione e soprattutto per cercare di far rientrare nella nostra Regione i malati che sono fuori.

Questo lo dico perché bisogna preparare le strutture per il rientro di questi ammalati, perché, almeno nel periodo in cui ho ricoperto la carica di Assessore, in diverse occasioni, mi era stato richiesto che gli ammalati rientrassero nella nostra Regione.

Se questo numero rilevante di ammalati dovesse rientrare dalla sera alla mattina, o in breve tempo nella nostra Regione, certamente non sapremmo dove collocarli per cui bisogna predisporre questa struttura che deve servire per la riabilitazione e anche come centro per riportare quelli che magari sono ormai anche incurabili.

Abbiamo presentato questa interpellanza, perché a distanza di tempo vogliamo conoscere se la progettazione di massima che riguarda questo complesso sito in frazione Arpuilles, è stata presentata all'Assessorato.

Sapere quali sono gli intendimenti e i tempi previsti per realizzare il centro di riabilitazione nella nostra Regione, come si intende affrontare il problema del ritorno in Valle delle persone affette da disturbi psichici che oggi sono ricoverate nei centri esistenti fuori Valle come è richiesto dai familiari degli ammalati stessi.

Vogliamo in sostanza fare il punto della situazione su questa problematica. Grazie.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale, Cout.

Cout (PCI-PDS) Volevo ricordare al Consigliere Beneforti che con la deliberazione del Consiglio del gennaio 1992 la Regione ha acquistato in località Arpuilles, la "Casa per ferie Baita", che appunto su decisione del Consiglio era da destinare come centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici.

Successivamente, precisamente il 2 giugno 1992, è stato dato incarico agli ingegneri Castiglioni e Lorenzetti di predisporre un progetto di massima per la ristrutturazione e l'ampliamento del complesso, da destinare a centro di riabilitazione per persone affette da disturbi psichici.

I progettisti stanno predisponendo il progetto di massima ed hanno avuto a questo proposito più incontri con i responsabili dell'Unità operativa di psichiatria. Questo progetto dovrebbe essere presentato entro il 31 gennaio. Diciamo che al momento è ancora difficile fare previsioni per la realizzazione del centro, in quanto successivamente al progetto di massima, come il Consigliere Beneforti sa, bisognerà decidere il progetto esecutivo, predisporre i relativi finanziamenti per la realizzazione dell'opera e infine andare ad appaltare i lavori. Solo allora si potrà dire quando si concluderà e entro quali termini si realizzerà l'opera.

Successivamente ancora si potrà vedere di affrontare in modo deciso il problema del rientro in Valle delle persone che sono affette da disturbi psichici e questo in accordo anche con i responsabili dell'Unità operativa di psichiatria e sentiti i familiari.

Vorrei ancora fare un paio di considerazioni che mi sembrano opportune anche in relazione ad alcune questioni che sollevava il Consigliere Beneforti. Direi che, se una pausa di riflessione c'è stata da parte dei tecnici per l'inizio dei lavori, penso sia stata una pausa opportuna, perché rispetto a questo problema va meditata tutta quanta la questione con molta calma, anche perché, lo sa bene il Consigliere Beneforti, ci sono diversi modi di vedere la cosa, diversi pensieri di affrontare la questione.

Infatti i funzionari dell'Assessorato e dell'Unità operativa di psichiatria assieme ad uno dei due tecnici si sono appositamente recati a Bologna per visitare uno di questi centri che era appunto un ex ospedale psichiatrico che è stato smantellato e su cui è stata creata una comunità alloggio per persone che erano state dimesse da questo ospedale, un day-hospital con 15 pazienti e un centro diurno.

Qui le cose sono state realizzate molto bene, c'è addirittura una fattoria modello autogestita da questi pazienti ed alcune indicazioni precise sono venute. Bisogna infatti vedere come in Valle si possa affrontare questo problema. Perché al momento esiste un centro diurno e questo viene seguito da una cooperativa assieme al Comune di Aosta.

Esiste un centro residenziale della comunità dell'Envers, dove vi sono cinque pazienti che sono lì giorno e notte, più una persona che è ospitata solo di giorno e questo è realizzato in convenzione con la Regione. E' vero, che bisogna poi pensare anche a spostare l'Unità operativa nell'ospedale di Via Ginevra e su quello penso che siamo d'accordo, però bisognerà fare molta attenzione su cosa dovrà essere questo centro di Arpuilles, e lì bisognerà individuare almeno due tipi di strutture: una struttura per la riabilitazione e una struttura per la lunga degenza.

Oltre a questo bisognerà pensare anche alla gestione: se ci sarà una gestione unica, una gestione separata, con chi va fatta e cosa diventerà dopo questo la convenzione con l'Envers, se avrà ancora senso o, se addirittura, si potrà vedere una convenzione, una gestione diretta di Arpuilles o tramite una cooperativa; addirittura, per alcuni aspetti, mi pare venga fatto tramite l'U.S.L. con un contributo notevole da parte dello Stato.

Se c'è stata una pausa di riflessione sono convinto che essa sia stata utile anche ai tecnici che devono progettare l'opera. C'è comunque l'impegno di presentarci questo progetto di massima entro la fine di gennaio.

Una volta che avremo questo progetto di massima penso che sarà opportuno fare una riunione di massima con tutti gli interessati che seguono in qualche modo questo problema, perché come dicevo si tratta di decidere anche quali tipi di interventi fare.

In un convegno dell'altro giorno a Saint-Vincent sulla psichiatria e dintorni ci sono stati dei pareri per alcuni aspetti anche discordi. E' risultato molto evidente che la questione più grossa sembra essere quella di trovare una soluzione che coinvolga sempre più la comunità locale la quale deve prendersi carico di queste persone e questo vuol dire coinvolgere comunque e ricercare la collaborazione di collaboratori non istituzionali e di associazioni di volontariato di famiglie e di tutta la comunità, addirittura gli enti sportivi, e quanti possono aiutare a risolvere i problemi.

E' anche vero che in questo convegno, per ciò che riguarda la Valle d'Aosta, è stato relazionato su quello che noi effettivamente abbiamo. Si é detto che non abbiamo grosse iniziative, oltre a quella della comunità dell'Envers, del centro diurno di socializzazione del Comune di Aosta e di undici anni di sperimentazione dei Distretti 12,13 e 14.

Dobbiamo mettere assieme tutte quelle che sono le iniziative che ci sono in questo momento in Valle d'Aosta, ragionare come queste possano essere interessate o legate all'iniziativa che vogliamo far iniziare ad Arpuilles o come l'iniziativa di Arpuilles può essere legata a queste e su ciò vedere esattamente cosa vogliamo fare prima di avviare l'iniziativa stessa.

Comunque in attesa di questo progetto che dovrebbe se non altro individuare due strutture diverse, per poter operare in due modi diversi sulla lunga degenza e sulla riabilitazione, si potrà verso la fine di gennaio riprendere in mano il discorso e affrontare più concretamente una soluzione per quanto riguarda una futura gestione di tutto quanto.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Prendo atto delle affermazioni dell'Assessore per quanto riguarda il progetto. Il progetto sta andando avanti e questo dà una certa soddisfazione, perché vuol dire che l'iniziativa che a suo tempo avevamo assunto e che il Consiglio aveva sollecitato a portare avanti con l'acquisizione dell'immobile di Arpuilles, va avanti e si tende ad affrontare questo problema.

Il progetto di fattibilità sarà presentato entro il 31 gennaio 1993, lo vedremo e certamente questo progetto dovrà tener conto della parte riabilitativa, ma anche della lunga degenza.

Se dobbiamo far rientrare in Valle gli ammalati che abbiamo fuori è chiaro che ci sono quelli che hanno bisogno di riabilitazione, ma ci sono anche quelli che hanno bisogno di ricovero, perché non possono stare nelle famiglie, perché ci sono quelli che non possono essere dati in affidamento, quelli ai quali non si può trovare un lavoro; per alcuni non si ripara, per cui è necessario avere un centro dove poterli far vivere.

Mi si è detto che ci è voluta una pausa di riflessione. Io sono d'accordo che ci sia voluta una pausa di riflessione, perché credo che bisognava anche rendersi conto di cosa avveniva fuori, quali centri esistevano fuori e le esperienze che altri hanno fatto prima di noi.

Sono convinto anche che ci sono delle spinte, e sono già nate a suo tempo, quando si parlava dell'acquisizione dell'immobile, contrarie alla realizzazione di determinate strutture nella nostra Regione. Io lo dicevo allora e lo dico oggi, che nessuno ha intenzione di riaprire i manicomi che sono stati chiusi con la legge 180, ma neanche ci si può lavare la coscienza, pensando che in Valle non abbiamo un certo tipo di strutture, visto che i nostri ammalati sono nei manicomi fuori dalla nostra Regione.

Allora io dico che bisogna trovare il sistema e le strutture adeguate perché questi ammalati che si trovano fuori e che sono oltre sessanta, settanta persone, abbiano la possibilità di rientrare nella loro Regione.

Teniamo presente che si sta cercando di rivedere la legge 180. Io ho seguito l'iter di quanto avveniva alla Camera ed al Senato. Ci sono 12 progetti di legge presentati da più parti, ma né alla Camera, né al Senato si riesce a metterli insieme, per trovare una sintesi e farne uno solo, per poter vedere come rivedere la legge 180, perché in base all'esperienza vissuta in seguito alla legge 180 si vuole portare avanti un discorso nuovo e quindi una legge nuova.

C'è la necessità di vedere, di muoversi da parte nostra con quelle strutture che si rendono necessarie e cercare di andare avanti e risolverci il problema da soli, perché questi ammalati sono nostri.

Io dico di stare attenti ai tempi. Facciamo tutte le riflessioni possibili, tutti gli studi più approfonditi possibile, cercando di sbagliare il meno possibile, ma teniamo presente che a me è successo di sentirmi dire che nel breve avrebbero rimesso alla Valle d'Aosta gli ammalati dall'esterno e certamente per questo tipo di ammalati ora non avremmo neanche gli immobili dove collocarli.

Poi a forza di discutere e confrontarsi si è continuato ad andare avanti sulla promessa e l'impegno della Regione di realizzare al proprio interno una struttura per poter far rientrare in Valle questi ammalati.

Per quanto riguarda la gestione la vedremo al momento opportuno, perché come dicevo prima a proposito del trenino di Cogne, é un costo che comunque va affrontato.

Forse andremo a spendere di più di quello che stiamo spendendo oggi, avendo questi ammalati fuori Valle, ma non è giusto tenerli fuori perché si spende meno.

Per rispetto degli ammalati, per rispetto delle famiglie, per rispetto di tutti, è giusto farli ritornare nella nostra Regione.

Oggi noi abbiamo molti centri a disposizione: abbiamo il centro del Comune di Aosta, quello di Via Antica Zecca, che cura solo 5 ammalati, perché non hanno strutture per riabilitare più di cinque persone e ne abbiamo oltre 70 fuori Valle.

Ci vuole una struttura adeguata, poi studieremo se si deve mettere insieme al Centro di Via Antica Zecca, ne studieremo la forma, che dovrà darci maggiore organizzazione e una sempre migliore gestione che ci farà risparmiare anche sul piano economico e finanziario.

Cerchiamo di definire entro gennaio questo progetto di fattibilità, cerchiamo di portare avanti le esperienze che altri hanno portato avanti, ma facciamo presto per i motivi che abbiamo detto.

Siamo tutti interessati, la Giunta come questo Consiglio, a portare avanti il problema e a vederlo risolto nel migliore dei modi e nel tempo più breve possibile.