Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4020 del 9 dicembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 4020/IX Problemi concernenti l'Amministrazione regionale e la popolazione di Cogne. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto del ritardo con cui vengono affrontati i problemi concernenti la popolazione di Cogne evidenziati in più riprese dall'Amministrazione comunale;

Visto l'impegno del Comune di Cogne di creare le condizioni per realizzare nuovi posti di lavoro in sostituzione dell'attività mineraria chiusa nella primavera del 1979;

i sottoscritti consiglieri regionali

interpellano

la Giunta regionale e gli Assessori competenti per conoscere:

1) i motivi per i quali dal 1989 non sono stati ripresi i lavori per realizzare il progetto concernente il trenino che dovrebbe collegare Cogne a Pila;

2) i motivi che hanno impedito alla Regione di acquistare i terreni necessari alla realizzazione del progetto sopra chiamato e chi sono i proprietari dei terreni stessi:

3) i motivi che impediscono la ristrutturazione della Casa del Dott. Grappein, come l'acquisizione del patrimonio immobiliare di proprietà dell'Ilva-Cogne;

4) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in proposito alle richieste sopra formulate, in modo da dare una risposta concreta e definitiva alla Amministrazione comunale e alla collettività di Cogne.

F.to: Beneforti-Bondaz

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Negli incontri che abbiamo avuto con la popolazione di Cogne in sede politica e di Partito, negli incontri periodici che vengono fatti, e anche con gli amministratori abbiamo registrato nel Comune di Cogne un certo disagio e abbiamo registrato anche manifestazioni di non credibilità e di sfiducia nei confronti della Regione.

Questo per il mancato rispetto di promesse fatte e mai mantenute dalle Giunte che si sono succedute in questi ultimi tempi.

Infine, la lettera del Sindaco di Cogne. Una lettera aperta che denuncia una situazione che non è più sostenibile.

Io credo, noi crediamo, che gli obiettivi da realizzare siano importanti, perché si tratta di potenziare il turismo in quella zona, di potenziare anche il settore artigianale e di trovare anche una definizione del patrimonio immobiliare dell'Ilva-Cogne. Sono tutte iniziative che sono state impostate dal Comune, che tendono a creare le condizioni per far rimanere nel Comune la popolazione, cioè vedere di intensificare tutte quelle condizioni economiche, sociali e occupazionali che sono necessarie a far rimanere la popolazione a vivere nel Comune di Cogne.

Per questo abbiamo presentato un'interpellanza in cui si richiede di conoscere, noi come la popolazione a Cogne e gli Amministratori, i motivi per i quali dal 1989 non sono stati ripresi i lavori per realizzare il progetto concernente il trenino che dovrebbe collegare Cogne a Pila, i motivi che hanno impedito alla Regione di acquisire i terreni necessari alla realizzazione del progetto che ho richiamato e anche conoscere chi sono questi proprietari, se ci sono dei terreni che sono intoccabili in queste zone, perché non si sa come non si possa arrivare a recepire questi terreni che servono per portare avanti l'intero progetto.

Si vogliono conoscere i motivi che impediscono la ristrutturazione della Casa del Dott. Grappein, come l'acquisizione del patrimonio immobiliare di proprietà dell'Ilva-Cogne che il Comune sta cercando di acquisire e non si riesce neanche ad acquisirlo come Regione.

Si vogliono conoscere gli intendimenti della Giunta per realizzare questo obiettivo.

Noi crediamo che ormai sia giunto il tempo di affrontare questi problemi e di dirci chiaramente le cose come stanno cercando di muoverci per far realizzare al Comune di Cogne i progetti che vorrebbe vedere realizzati nell'interesse della comunità.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti, Nicco.

Nicco (Ass.tec.)Sui punti 1 e 2 dell'interpellanza relativi al collegamento tra Cogne e Pila l'Amministrazione comunale di Cogne ha riproposto, credo negli stessi termini, una questione che aveva sollevato già diverse volte in passato, in particolare con lettera del 24 febbraio 1992, all'allora Presidente della Giunta.

Di questa questione abbiamo trattato già in passato in questo Consiglio, in particolare nella seduta dell'8 e 9 luglio, quando abbiamo richiamato alcuni dei termini del problema. Da allora c'è stata una riunione al Ministero dei Trasporti, a seguito della quale, in data 9 settembre, lo stesso Ministero ha precisato che per poter procedere con questo collegamento è necessario: decidere, al fine di una eventuale predisposizione degli impianti, per definire caratteristiche e prestazioni dei veicoli, se l'esercizio verrà effettuato con uno o due convogli in linea.

Riguardo alla ventilazione della galleria del Drink, pur tenendo conto della ventilazione naturale prodotta dall'effetto pistone determinato dal convoglio in corsa, per evitare il ristagno dei fumi causato da un eventuale fermo in linea con incendio a bordo, nell'eventualità di evacuazione dei viaggiatori, dovranno essere approfondite le seguenti ipotesi:

a) realizzazione di un pozzo di ventilazione attrezzato ubicato all'incirca a metà galleria;

b) prevedere l'installazione di ventilatori in prossimità degli accessi della galleria ubicati in appositi bracci paralleli con chiusura automatizzata degli imbocchi;

c) alloggiare dei ventilatori-agitatori sul tipo di quelli adottati nelle gallerie autostradali.

Per esaminare queste richieste del Ministero c'è stata una riunione il 21 settembre, tra la Giunta regionale, gli Amministratori comunali di Cogne e Gressan, il progettista e i tecnici della Firema.

A seguito di questa riunione, la Giunta ha ritenuto che si debba procedere alla progettazione prevedendo l'esercizio con un solo convoglio in linea. Questo perché due convogli, oltre ai costi aggiuntivi che sono stati valutati complessivamente nell'ordine di 10 miliardi, avrebbero comportato la progettazione di materiale rotabile con caratteristiche strutturali diverse e, a detta dei tecnici, tali da ridurre ulteriormente il già ridotto spazio interno delle carrozze. La Giunta ha inoltre fornito l'indicazione di installare i ventilatori in prossimità degli accessi alle gallerie.

Faccio notare che solo per questo ultimo intervento la spesa prevista è di altri 4,5 miliardi aggiuntivi. Ricordo che, sulla base di queste indicazioni, la Giunta ha dato ai tecnici, sia al progettista che ai tecnici della Firema, il compito di continuare i contatti con la Divisione 53 del Ministero per portare avanti la progettazione.

Ricordo anche che sullo stato complessivo della questione è stata fatta un'ampia illustrazione nel convegno che si è tenuto qui recentemente sul trasporto ferroviario. Convegno il cui scopo era proprio di discutere non solo sulle questioni generali, ma anche sulle questioni specifiche; tra queste, il collegamento tra Cogne e Pila.

In particolare, in riferimento ad un problema che mi pare sia ancora largamente sottovalutato, che è quello della gestione di questa linea, ricordo che nel lontano marzo 1983 la Giunta aveva indicato questo tipo di soluzione: il servizio di trasporto pubblico Cogne-Charémoz sarà gestito in economia dall'Ente Regione a cura del competente servizio trasporti.

Io non so se oggi c'è ancora qualcuno in questo Consiglio che pensa che un tipo di gestione di questo genere possa essere realizzato, o se invece non occorra pensare a tipi di gestione diversa.

Problema che abbiamo prospettato non solo per il collegamento tra Pila e Cogne, ma anche per la Buisson-Chamoix ed anche, eventualmente, per il collegamento ferroviario tra Aosta e Pré-Saint-Didier.

Per quanto concerne poi i terreni, una soluzione è evidentemente quella classica, cioè l'acquisizione tramite procedura espropriativa. Ciò presuppone però che l'Amministrazione regionale sia in possesso di un progetto definitivo dell'opera, approvato, perché è sulla base di questo progetto che poi avviene la dichiarazione di pubblica utilità.

La seconda soluzione è quella di acquisire il terreno a trattativa privata, ed è in questa direzione che si era avviata una lunga trattativa. Era stata redatta una perizia da parte di un tecnico esterno all'Amministrazione e su quella base erano avvenute delle trattative informali con alcuni proprietari. Da queste trattative erano però emerse delle richieste molto distanti tra ciò che indicava la perizia e quelle che erano le richieste dei proprietari. Inoltre, diversi proprietari avevano anche avanzato delle condizioni particolari per poter cedere questi terreni.

Di fronte a questa situazione a me sembra che sia tuttora essenziale, preliminare e prudente, il soddisfacimento della richiesta che più volte il Ministero, in particolare la Divisione V, ha ribadito e che ancora c'è in questa lettera del 9 settembre, laddove ci dice che occorre il completamento della progettazione esecutiva globale.

A questo proposito posso assicurare i consiglieri interpellanti, e questo lo sa molto bene anche il Sindaco di Cogne, che seguiamo con particolare attenzione questa vicenda e che sia i tecnici, sia gli uffici a ciò preposti, sono costantemente sollecitati da parte nostra.

Concludo dicendo che, comunque, le deliberazioni di incarico, al progettista ed ai tecnici della Firema, risalgono l'una al 4 maggio 1984 e l'altra al 15 marzo del 1985.

Presidente Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta.

Lanivi (GM) Per completare la risposta, oltre alla relazione dell'Assessore Nicco, alle domande che sono state poste dagli interpellanti. Rispondo ad una parte della seconda domanda: chi sono i proprietari dei terreni stessi?

Se il Consigliere Beneforti vuole che io glieli elenchi tutti oppure a parte gli farò avere copia dei nomi...

Per quanto riguarda la terza domanda: i motivi che impediscono la ristrutturazione della casa del Dott. Grappein e l'acquisizione del patrimonio immobiliare di proprietà dell'Ilva-Cogne, in data 18 luglio 1989 è stato stipulato l'atto di acquisto di una parte della casa del Dott. Grappein denominata "Casa dell'orologio" di proprietà della signora Sofia Rey; da tale data non sono mai state interrotte le trattative per l'acquisto della restante parte del fabbricato di proprietà dei signori Lucia Maria e Adolfo Jeantet.

I proprietari hanno sempre richiesto come condizione non trattabile la permuta dell'immobile con un'autorimessa da realizzare sull'area libera del fabbricato. Tale soluzione non è fattibile dal punto di vista giuridico e non trova un riscontro favorevole da parte della Soprintendenza ai beni culturali.

Recentemente, vista l'impossibilità di acquisire l'immobile in questione in trattativa privata, gli uffici stanno predisponendo una proposta per l'acquisizione ablativa ai sensi dell'articolo 54 della legge 1° giugno 1939, n.1089.

Per l'ultima parte delle domande poste dagli interpellanti, si può sostenere che: premesso che l'Amministrazione regionale ha acquistato gran parte del patrimonio Ilva a Cogne, villaggio dei minatori, l'infermeria, l'area industriale, il complesso Sylvenoire, la società è ancora tra l'altro proprietaria della villa Est e villa Ovest e i fabbricati per complessivi 46 alloggi. Per tali complessi, l'Ilva, ufficialmente interpellata, ha dichiarato la sua non disponibilità ad alienare questi beni, anche se ci sono interpretazioni diverse.

La società per quanto attiene al problema abitativo dei residenti ha presentato proposte concrete all'Amministrazione comunale. Adesso per integrare e finire le risposte all'interpellante potremmo riconsiderare alla luce di tutta la trattativa che avremo con l'Ilva anche quel tipo di problemi, per verificare se l'Ilva cambierà atteggiamento.

Per quanto riguarda l'ultima domanda, intendiamo avere un incontro con il Consiglio o con la Giunta comunale di Cogne per illustrare ed approfondire punto per punto le richieste che sono state avanzate.

L'appuntamento non è stato possibile stabilirlo negli ultimi tempi per gli impegni consiliari che ci hanno impedito di fissare delle date con una certa sicurezza. Appena esaurita la tornata prossima del Consiglio regionale fisseremo un incontro con l'Amministrazione comunale di Cogne.

PresidenteHa chiesto di parlare il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Io prendo atto di quanto è stato affermato dall'Assessore all'Ambiente, come anche dal Presidente della Giunta, ma devo registrare almeno per quanto riguarda il primo e il secondo punto che siamo enormemente in ritardo. Io non ho mosso accuse specifiche, né all'Assessore, né al Presidente, io mi sono rifatto al 1989, a quando si sono fermati i lavori.

Ho chiesto perché questi lavori si sono fermati. Poi l'Assessore mi ha detto che il 24 novembre 1992 è stato ripreso un certo discorso, è stato portato avanti; il 9 settembre 1992 c'è stato l'incontro al Ministero, il 21 settembre c'è stato l'incontro con l'Ammini-strazione di Cogne, però c'è anche il fatto che giovedì 19 novembre "La Stampa" ha pubblicato una lettera aperta del Sindaco di Cogne che protesta, perché questi problemi non sono stati ancora affrontati e vede di fronte a sé ancora tempi lunghi di attesa e sollecita l'Amministrazione regionale ad intervenire.

Come hanno sollecitato anche altre forze politiche. Come dicevo all'inizio, hanno sollecitato noi, negli incontri che abbiamo avuto in quel di Cogne, con Amministratori, con amici di partito o con la popolazione. Come hanno sollecitato noi, credo abbiano sollecitato tutti, perché a Cogne non si comprende perché questa situazione non si sblocchi.

Io prendo atto che è stato fatto l'incontro in sede ministeriale, che è stato fatto l'incontro con il Comune di Cogne, che è stato stabilito come doveva essere la linea, come doveva essere fatta la ventilazione e, se non ho capito male, sono stati fatti dei progetti per realizzare questi due obiettivi.

La gestione della linea è un problema che certamente c'è. Io mi rendo conto degli oneri che può portare una gestione diretta di questa linea, ma se abbiamo la volontà politica di realizzare, di portare avanti questo impegno che ci eravamo assunti dieci anni fa, cerchiamo di portarlo avanti.

Il discorso della gestione lo affronteremo poi. Certamente va visto e c'è, e l'abbiamo. Ma non si può parlare di gestione prima di costruire, prima di realizzare questo progetto.

Io mi rendo conto dei costi che può avere questa linea. Oggi le linee ferroviarie costano. Anche la Pré-Saint-Didier-Aosta ha un costo e sono considerati tra l'altro rami secchi. Però ci può essere anche un'utilità tale che ci impone di sopportare determinati costi.

Per cui io dico cerchiamo di affrontare il problema nella maniera di realizzare nel più breve tempo possibile questi progetti, altrimenti noi, non solo le Giunte regionali che si susseguono, ma anche i consiglieri regionali e tutti gli Amministratori, passiamo per gente che promette e non mantiene, anche di fronte alla popolazione.

Per quanto riguarda l'acquisizione di quei terreni cerchiamo, se sono necessari, di portare avanti un'azione per poter acquisire effettivamente questi terreni e troviamo quelle soluzioni che abbiamo trovato in altre occasioni, in altri casi.

Ormai sono dieci anni che sono in questa Amministrazione, le soluzioni le abbiamo sempre cercate e quando c'è stato da acquisire dei terreni, li abbiamo acquisiti.

Io mi rendo conto che a volte venga da pensare che questa cosa non si può portare avanti perché i proprietari di quei terreni sono "intoccabili". Mi auguro di no, che non venga pensato, ma si dice: voce di popolo, voce di verità. A Cogne si dice che ci sia qualcuno che è intoccabile e per questo non si va avanti.

Per questo abbiamo chiesto l'elenco dei proprietari, per renderci conto di chi sono e andare a vedere fino in fondo qual è la realtà.

Quello che voglio dire ancora, per quanto riguarda il patrimonio e la casa Grappein, è che mi fa piacere che il Presidente ritenga opportuno il riconsiderare, in tutto il discorso che si sta facendo con l'Ilva, anche il problema di questa proprietà immobiliare di Cogne. Sapete meglio di me a cosa serve questa proprietà immobiliare di Cogne, una volta acquisita dal Comune. Servirà per poter fare dei centri, un Museo minerario, iniziative che possano dare al Paese un certo tono e una certa posizione ed immagine.

Io conosco il Sindaco di Cogne, lo conosco molto bene, so che è pedante e spinge ecc., ma certamente lo fa nell'interesse del Comune. Se Cogne è diventata una realtà, lo si deve anche alla spinta che questo Sindaco ha dato e ha portato avanti.

Cerchiamo di affrontare questi problemi che oggi ha di fronte in modo tale che non si leggano più delle lettere aperte sul giornale in cui si rimproverano i pubblici amministratori di non rispettare gli impegni.

Quello che c'è da fare bisogna cercare di farlo nel più breve tempo possibile, e mi auguro che nell'incontro che la Giunta avrà con il Consiglio comunale di Cogne vengano chiariti tutti gli aspetti in modo tale che si stabilisca un nuovo inizio di "ripartenza" - mi si conceda il gioco di parole - un nuovo inizio di una nuova partenza, in modo tale che in tempi brevi Cogne possa realizzare questi progetti.