Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 4013 del 9 dicembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 4013/IX Posizione della Regione e rapporti con il Ministro dell'Ambiente in ordine alla prosecuzione dei lavori di costruzione dell'autostrada per il Traforo del Monte Bianco. (Interpellanza)

Interpellanza Ricordato che, in occasione dell'incontro di Aosta dei Ministri dell'Ambiente di Italia, Francia e Svizzera, il Ministro Ripa di Meana ha affermato che i lavori del tronco autostradale Morgex-Monte Bianco non possono iniziare prima di aver espletato la procedura di valutazione dell'impatto ambientale del progetto;

Visto che l'assessore regionale ai Lavori Pubblici, con un comunicato stampa in data 2 novembre 1992, ha contestato le dichiarazioni del Ministro Ripa di Meana ed ha preannunciato la richiesta di un incontro chiarificatore con il Ministro;

il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

interpella

l'Assessore regionale ai Lavori Pubblici per sapere:

1) in che data e con quale atto è stato richiesto "l'incontro chiarificatore" con il Ministro Ripa di Meana;

2) se tale incontro si è svolto e con quale esito;

3) quali iniziative sono state assunte nei confronti della RAV S.p.A. per evitare ulteriori atti (Cantierizzazione, ecc) che renderebbero ancora più aspro lo scontro con il Ministro dell'Ambiente;

4) in che modo la Giunta intende procedere per far sì che ci sia un'accurata valutazione dell'impatto ambientale del progetto del tronco autostradale Morgex-Monte Bianco, come richiesto dal Ministro, come previsto dalla vigente normativa italiana e comunitaria, come richiede un elementare buon senso nei confronti di un'opera così "pesante" in un ambiente prezioso come quello del Monte Bianco.

F.to: Riccarand.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand.

Riccarand (VA) Questa interpellanza è stata presentata alla luce di quanto si è verificato con l'incontro dei Ministri dell'Ambiente di Italia, Francia e Svizzera, svoltosi ad Aosta alla fine di ottobre-inizio del mese di novembre.

In quella occasione il Ministro dell'Ambiente, Carlo Ripa di Meana, ha esplicitamente sottolineato che il tronco autostradale Morgex-Monte Bianco non può essere costruito, le opere non possono iniziare in assenza di una valutazione dell'impatto ambientale del progetto.

Questa affermazione che secondo noi è importante e corretta, dal punto di vista delle norme di legge, esprime finalmente una volon-tà politica di dare applicazione a quella normativa sulla va-lutazione dell'impatto ambientale, che è obbligatoria per i tronchi autostradali fin dal 1985 dalla normativa CEE e, comunque, finora non è stata rispettata per quanto riguarda l'autostrada del Monte Bianco. Evidentemente, ciò impone un riesame di quello che è l'iter del progetto autostradale da Morgex al Monte Bianco.

Noi non ritorniamo sul tronco da Sarre a Morgex che oramai è in stato avanzato di costruzione, su cui la discussione è conclusa.

Per quanto riguarda invece il tronco da Morgex al Monte Bianco le opere non sono iniziate, e i cantieri non sono ancora installati. E' vero che sono state aggiudicate le opere con molta fretta da parte della RAV senza aspettare le necessarie chiarificazioni, però anche su questi affidamenti ci sono delle contestazioni.

Ho appreso dalla stampa che il Ministro dei lavori pubblici ha messo in discussione l'affidamento del lotto 2 all'Italstrade e Eurovie e c'è comunque una situazione che consente di rivedere questo progetto e di sottoporlo ad una accurata valutazione dell'impatto ambientale.

Rispetto alla strada delineata dal Ministro dell'ambiente ho poi potuto notare una presa di posizione: un comunicato stampa da parte dell'Assessore ai lavori pubblici con cui in sostanza si conte-stavano le dichiarazioni del Ministro all'ambiente e si prean-nunciava la richiesta di un incontro chiarificatore con il Ministro.

Con l'interpellanza si chiede di conoscere in che data e con quale atto è stato richiesto questo incontro chiarificatore con il Ministro Ripa di Meana, se tale incontro si è svolto e quali iniziative soprattutto sono state assunte dalla Regione nei confronti della RAV per evitare che ci siano ulteriori atti di approvazione, concessione, installazione di cantieri che vadano nel senso di creare una situazione di scontro con il Ministro, senza accettare un confronto, necessario in questa fase per arrivare ad una valutazione comune su quello che si deve fare.

Infine si chiede nell'interpellanza di conoscere in che modo la Giunta intende procedere per far sì che, relativamente al tronco tra Morgex ed il Monte Bianco ci possa essere una valutazione dell'impatto ambientale in modo da esaminare a fondo questo progetto che non è mai stato valutato in tutte le sue caratteristiche.

E' un progetto vecchio, un progetto scarsamente attento agli equilibri ambientali ed è precedente all'ipotesi di istituzione del Parco Internazionale del Monte Bianco e quindi è un progetto che sicuramente deve essere rivisto e rimeditato.

PresidenteHa chiesto di parlare l'Assessore ai lavori pubblici, Vallet.

Vallet (UV) Io credo che sostanzialmente ci siano due modi di porsi rispetto al problema dell'autostrada Sarre e Tunnel del Monte Bianco. Riccarand conduce la sua battaglia insieme al suo Movimento contro la realizzazione dell'autostrada da anni e evidentemente non perde occasione per ritornare su questo problema.

D'altra parte, questa Giunta, questa Maggioranza, questo Consiglio ad esclusione del Consigliere Riccarand, credo non abbia cambiato idea rispetto all'urgenza, all'importanza, al giudizio di strategicità di questa opera e quindi rispetto all'urgenza che quest'opera venga ultimata.

Voglio ricordare che si tratta di un'opera che ha avuto tutte le approvazioni necessarie in sede lo-cale ed in sede nazionale. Si tratta di un'opera che è voluta dalla grande maggioranza della popolazione valdostana, convinti che il vero attentato all'ambiente della Valle sia costituito dall'attuale invasione quotidiana di Tir, lungo la debole struttura della sta-tale 26 e soprattutto all'interno dei centri abitati dell'Alta valle.

Fatte queste premesse direi che, rispetto all'iter autorizzativo ed amministrativo di quest'opera, sia necessario fare delle precisazioni perché il Consigliere Riccarand dal suo punto di vista giu-stamente omette o, per lo meno, non dà con precisione i dati che vanno dati e che comunque sono il dato di fatto della situazione.

Rispetto a questo, dico che bisogna ricordare quelli che sono i dati di fatto: il progetto di massima dell'autostrada Aosta-Monte Bianco è stato approvato nel 1988, dopo l'acquisizione di tutte le prescritte autorizzazioni in sede regionale e non rientra tra quelli sottoposti alla disciplina di valutazione di impatto ambientale in quanto la sua approvazione è intervenuta in data antecedente a quella di emanazione del decreto che recepiva la normativa CEE per quanto concerne la valutazione di impatto ambientale. Su questo aspetto si è espresso già a suo tempo nel 1989 il Ministero dell'ambiente e, sempre su questo argomento, ci sono state sentenze del Consiglio di Stato che hanno confermato la non assogettabilità all'obbligo di valutazione di impatto del progetto autostradale Aosta-Monte Bianco.

Rispetto al progetto di massima, il progetto esecutivo del tronco Morgex-Monte Bianco approvato dall'Anas nel 1990 e con decreto ministeriale successivo del 30 maggio 1991, non presenta alcuna variante planoaltimetrica né tipologica così come era stato richiamato e definito nella sentenza, nel parere citato prima del Consiglio di Stato dove si evidenziano i motivi della non applicabilità della legge.

Aggiungerei che la completezza e la correttezza dell'iter autorizzativo di tale progetto esecutivo è stata ribadita di recente da due ordinanze ampiamente motivate dal TAR del Lazio. In tali ordinanze alla luce della sentenza del Consiglio di Stato si dà ancora una volta atto che il progetto dell'autostrada Aosta-Monte Bianco non è assogettabile per i motivi precedentemente riferiti alla procedura di V.I.A.

Si conferma l'efficacia delle autorizzazioni rilasciate ai sensi della legge 431, la legge Galasso del 1985 e della legge 1497 del 1939, legge di tutela dei beni ambientali.

Rispetto a questa situazione, io voglio ricordare che comunque il progetto del raccordo autostradale ha avuto uno studio di impatto ambientale, che ha permesso di apportare al progetto tutta una serie di affinamenti e di modifiche anche sostanziali.

Non è quindi corretto affermare che questo progetto non ha tenuto conto dei problemi ambientali. Io voglio ricordare alcuni esempi, mi riferisco al viadotto di Champagne nel Comune di Villeneuve che è stato sostituito dall'attuale terrapieno, voglio ricordare i tre progetti presentati e poi definiti per il tracciato nel Comune di Avise, che testimoniano quale attenzione, quale studio del progetto ci sia stato.

Voglio ricordare ancora quelle che sono state le scelte di base di questo progetto: il voler realizzare l'80 percento del tracciato in galleria, l'aver cercato di attraversare il meno possibile la Valle, testimoniano che il tracciato è stato studiato e definito anche tenendo conto della problematica ambientale.

E' in questo senso, tenuto conto di queste argomentazioni che io ho espresso sorpresa rispetto alle dichiarazioni del Ministro dell'ambiente, che mi pareva non avessero tenuto conto della situazione di fatto. Non era sicuramente mia intenzione polemizzare con il Ministro dell'ambiente, ma semplicemente ricordare quella che era la situazione.

E' con questo spirito, con lo spirito di voler esaminare serenamente la situazione che non può comunque prescindere dall'esame dello stato di fatto e quindi, sicuramente, di andare a ricercare uno scontro con il Ministro dell'ambiente che parteciperemo alla riunione che è stata fissata per il 21 dicembre. Era stata fissata una prima volta in data 9 dicembre, in data odierna, ma abbiamo chiesto di poter rinviare questa riunione, tenuto conto che nella seduta di questa mattina avremmo dovuto provvedere a completare l'assetto della Giunta regionale.

Andremo quindi a rappresentare al Ministro dell'ambiente quella che è la situazione e quella che è la volontà di questa Giunta, di questa Maggioranza, e credo di poter dire la stragrande Maggioranza di questo Consiglio, rispetto a questo lavoro.

Rispetto alle preoccupazioni del Ministro circa il miglior inserimento del tracciato nell'ambiente, preoccupazioni che sono anche nostre, credo che è ancora possibile lavorare, e, rispetto ad un tracciato che comunque ha già avuto uno studio di impatto ambientale, crediamo possano essere individuate punto per punto quelle opere definite di mitigazione ambientale, definendo e studiando, per i tratti di più difficile inserimento, le dovute sistemazioni a verde, le previste barriere e pavimentazioni antirumore, quegli adeguamenti anche rispetto alle norme recenti che concernono l'inquinamento di tipo acustico.

Crediamo che possano essere studiate, insieme alla società RAV, quelle opere che potremmo definire di compensazione ambientale e che potrebbero essere quindi le sistemazioni degli spazi prospicienti: non solo l'autostrada, ma anche l'attuale statale 26. Pensiamo che possano essere studiati e realizzati punti attrezzati e progetti di ripristino ambientale anche di aree non direttamente interessate dal percorso autostradale.

Tutto questo crediamo possa servire a migliorare ancora l'inserimento di questa opera che evidentemente è un'opera di grosse dimensioni e che lascerà qualche segno sul nostro territorio.

Tutto questo senza creare alcun ritardo nell'esecuzione dei lavori che, come ha ricordato il Consigliere Riccarand, sono già appaltati e stanno già iniziando con le fasi preliminari di cantierizzazione.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand.

Riccarand (VA) Qui c'è una contraddizione evidente in quello che dice l'Assessore, che poi sono le cose che dice anche la RAV.

Da una parte si dice che questo progetto di autostrada, in particolare ci riferiamo al tronco Morgex-Monte Bianco, è un progetto assolutamente accurato, che è stato studiato fino in fondo l'impatto ambientale, per cui sono state previste tutte le mitigazioni d'impatto; però non lo si vuole sottoporre ad una procedura di valutazione dell'impatto ambientale. Siete sicuri che questo progetto vada bene però vi rifiutate di sottoporre questo progetto ad uno studio di impatto ambientale.

Se siete così tranquilli su questo studio, su questo progetto, se è fatto così bene, perché non accettate di sottoporlo ad una valutazione di impatto ambientale quando noi abbiamo una direttiva della comunità Economica Europea che ci dice che sicuramente fra le poche opere che comunque obbligatoriamente debbono essere sottoposte alla valutazione di impatto ambientale ci sono le autostrade?

Noi costruiamo una autostrada in Valle d'Aosta in un ambiente delicato e sensibile come la Valdigne, andiamo a finire con l'autostrada sotto il Monte Bianco e ci rifiutiamo di sottoporre questa opera alla valutazione di impatto ambientale? Ci si nasconde dietro a delle barriere di tipo giuridico, dicendo che il progetto di massima è stato approvato nel 1988, prima che uscissero i decreti applicativi della procedura di V.I.A., quindi noi siamo esenti da questa cosa.

Tutto da contestare sul piano giuridico, perché questo è l'elemento con cui si è sostenuto il non obbligo di V.I.A. per quanto riguarda il tronco Aosta-Morgex, perché il progetto esecutivo di quel tronco è stato approvato prima che entrassero in vigore quei decreti applicativi e quindi, dal punto di vista giuridico, è molto discutibile, tant'è vero che il Tar del Lazio aveva respinto questa tesi. Non c'è solo il parere del Consiglio di Stato, c'è anche una sentenza del Tar del Lazio che dice che c'è l'obbligo anche per il progetto esecutivo da Sarre a Morgex dello studio di valutazione di impatto ambientale.

Ma, anche accettando da un punto di vista giuridico i progetti approvati prima dell'entrata in vigore dell'ultimo dei decreti che applicavano il principio della CEE del 1985, della legge italiana del 1986, abbiamo un progetto esecutivo di un tronco da Morgex al Monte Bianco del 1991, che è ben successivo all'ultimo dei decreti pubblicati per applicare la procedura attuale di V.I.A. in Italia.

Anche il progetto di massima - a parte che esso non fa testo - è stato approvato nuovamente nel 1991. Basta leggersi il decreto che citava prima l'Assessore: risale al 30 maggio 1991 periodo in cui è stato approvato un nuovo progetto di massima aggiornato ed è stato approvato il progetto di massima esecutivo.

Come si fa a sostenere che questo non ricade nell'obbligo di valutazione di impatto ambientale?

Del resto su questo c'è un ricorso al Tar del Lazio il quale si pronuncerà in merito, ma sappiamo che i tempi di questi Tribunali amministrativi sono lunghi.Non bisognerebbe trovarsi nella situazione di dover, come era successo prima, trovarsi di fronte a delle sentenze in corso d'opera.

Quindi, siccome l'opera non è ancora iniziata, credo che sarebbe quanto mai opportuno e anche una misura di precauzione da parte dell'Amministrazione dire: "Siamo tranquilli su questo progetto, abbiamo fatto tutto il possibile, seguiamo la procedura di V.I.A." Non è mica una cosa dell'altro mondo!

Si tratta di fornire una serie di documentazioni al Ministero dell'ambiente che dà un parere.

Inoltre in passato era stato chiesto un parere, ma non una procedura. Qui è diverso: bisogna distinguere tra studio di valutazione di impatto ambientale fatto dalla RAV e procedure previste dalla legge. E' chiaro che lo studio era stato mandato, ma penso che l'Assessore Vallet abbia agli atti la risposta dell'allora Ministro dell'ambiente Ruffolo, nel gennaio 1988, che non era favorevole.

Era un parere tutt'altro che favorevole, anche se evidentemente Ruffolo non si era sentito di dire di bloccare tutto e aveva detto alla Regione di vedere di tirare le conclusioni rispetto ad una valutazione molto critica del Ministero rispetto a quel progetto.

Ma adesso il capitolo fino a Morgex è chiuso, perché non si può più far niente, se non completare quell'opera. Ma da Morgex in su c'è ancora la possibilità di studiare la cosa.

Noi non stiamo sostenendo che bisogna bloccare tutto, senza cercare una soluzione. Noi vogliamo trovare una soluzione, per fare qualcosa che si inserisca bene, che dia una risposta anche ai problemi di viabilità. Quello della RAV non è l'unico progetto possibile.

Ci sono altre soluzioni alla viabilità da Morgex a Courmayeur, che sono sicuramente molto più intelligenti di quello che ci è stato proposto dalla RAV, il quale oltretutto è incompleto perché è un progetto che va a finire ad Entrèves con due careggiate e quattro corsie e si immette sulla strada statale.

Il progetto del tronco dall'imbocco del tunnel ad Entrèves non esiste, non è mai stato approvato ed è un progetto che comunque va sottoposto alla valutazione di impatto ambientale. Allora perché non presentiamo un progetto complessivo da Morgex all'imbocco del tunnel, perché si vuole andare avanti affrettando i tempi, ponendo tutti di fronte al fatto compiuto e senza dare una soluzione complessiva a questo tronco?

Io credo che questo sia un modo di operare non accettabile. Nell'incontro che ho avuto con il Ministro dell'ambiente, il 25 novembre ci è stata riaffermata in modo molto preciso, una volontà a non consentire l'avvio di quest'opera in assenza della valutazione di impatto ambientale. Il Ministro Ripa di Meana ha definito sconsiderata quest'opera. Io penso che tutto questo verrà ribadito nell'incontro del 21 dicembre.

Spero che si arrivi a concordare una procedura per cui ci siano i tempi e l'opportunità per valutare in modo congiunto come deve essere fatto questo tronco senza inseguire le ragioni e gli interessi della SAV, che sono evidentemente le ragioni di una società che fa degli affari, che ha bisogno di muovere del denaro, che ha interessi propri di società, anche legittimi, ma che devono coniugarsi con degli interessi di carattere più generale.