Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3885 del 9 novembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3885/IX Ritardo nella definizione dello statuto della Fondazione per la valorizzazione del patrimonio e lo sviluppo della cultura musicale in Valle d'Aosta. (Interpellanze)

Presidente Do lettura delle interpellanze presentate dai consiglieri Monami Cristina e Riccarand, iscritte rispettivamente ai punti 16 e 18 dell'ordine del giorno, che trattando argomento analogo vengono discusse congiuntamente:

Interpellanza Richiamata la legge regionale 17 marzo n. 1992, n. 8 recante "Interventi regionali a favore di una Fondazione per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo e la diffusione della cultura musicale in Valle d'Aosta";

Ricordato che l'articolo 3 di tale legge vincolava la Giunta regionale a presentare lo Statuto della Fondazione entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge citata;

Interpella

la Giunta regionale per conoscere i motivi per i quali l'Assessore competente non ha presentato al vaglio e all'approvazione del Consiglio regionale lo Statuto in questione ed entro quanto tempo tale presentazione è prevista.

F.to: Cristina Monami

Interpellanza Ricordato che la legge regionale 17 marzo 1992, n. 8, nel prevedere la costituzione di una Fondazione denominata "Istituto musicale della Valle d'Aosta", impegnava la Giunta regionale ad assumere i necessari provvedimenti per sottoporre, entro 60 giorni, all'esame del Consiglio regionale lo Statuto della Fondazione;

Rilevato che finora la bozza di Statuto non è neppure stata trasmessa alle competenti Commissioni consiliari per il preventivo esame;

Visto il Comunicato delle Organizzazioni sindacali delle Scuole che denuncia l'assenza di proposte in grado di garantire certezza sul ruolo ed il trattamento del personale della istituenda Fondazione;

il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

Interpella

l'Assessore regionale alla Pubblica Istruzione per sapere:

1) quali sono i motivi del ritardo nella definizione dello Statuto della Fondazione citata in premessa;

2) in che modo si intende intervenire per garantire adeguate norme di tutela del personale della Fondazione.

F.to: E. Riccarand

Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza iscritta al punto n. 16 la Consigliere Cristina Monami, ne ha facoltà.

Monami (PCI-PDS) Vorrei ricordare al Consiglio, così facciamo un po' di storia e ci sembra meno noiosa questa discussione, la soddisfazione con la quale gran parte della cittadinanza valdostana ha risposto a quell'atto costitutivo, con legge 17 marzo 1992, n. 8, della fondazione dell'Istituto musicale.

Fu da parte della Giunta un atto importante; come tutti sanno e l'Assessore Faval meglio di me, si trattava di un problema che da molti anni si trascinava, quindi con quella legge si è andati a sanare una situazione ibrida, critica, non definita, che però stava a cuore sia alla Regione, sia a tanta parte dei cittadini valdostani.

Questa legge, come tutti sappiamo, prevedeva all'articolo 3 che si operasse la stesura dello statuto, che avrebbe dovuto regolare la fondazione stessa nei suoi punti nevralgici, nella sua organizzazione e nella sua direzione. Quindi la mia preoccupazione è nata dal fatto che questo statuto non si vedeva, non è giunto in commissione, non lo si è visto, per cui mi sono chiesta: ma c'è la volontà politica da parte di questa Giunta di portare avanti quanto iniziato con la legge di cui parlavo prima, o invece ci sono problemi tecnici più gravi e più profondi che impediscono all'Assessore di portare in commissione questo statuto?

Sappiamo che questi problemi ci sono, sappiamo che l'Assessore questi problemi li ha avuti con i sindacati, perché non vi è stata condivisione (per quel che ne so io) da parte dei sindacati stessi sulla proposta di statuto che l'Assessore ha fatto.

Allora la mia seconda preoccupazione è proprio questa; non vi è stata condivisione da parte dei sindacati, che rappresentano anche il collegio docenti dell'Istituto, e non vi è stata condivisione su due punti importanti e qualificanti, che lo statuto stesso avrebbe potuto risolvere. I due punti sono: 1) la non chiarezza con cui lo statuto va a regolare le questioni del lavoro, della remunerazione, prettamente lavorative dei singoli insegnanti e dei singoli lavoratori dell'Istituto, 2) una non chiara conduzione democratica dello stesso Istituto.

Con questa interpellanza intendevo avere chiarimenti rispetto a questo argomento, per un motivo fondamentale: la fondazione musicale riassume ed ha in sé interessi diversi, risponde ad interessi di persone che vi lavorano, risponde ad interessi di utenti e di cittadini che vogliono avvicinarsi a questa realtà e risponde anche ad interessi di quelle persone che andranno a dirigere questo ente. Ragione per cui mi preoccupo, e non mi preoccupo tanto per chi andrà a dirigere e mi preoccupo un po' meno per gli stessi lavoratori che sono tutelati benissimo dal sindacato, mi preoccupo invece degli utenti, dei giovani, degli studenti, delle donne e degli uomini più o meno professionalizzati e organizzati, i quali credo si aspettino dal Consiglio regionale la massima tutela. Così chiedo all'Assessore se gentilmente vuole rispondere alle problematiche che ho posto.

Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza iscritta al punto 18 il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Gli elementi essenziali di questa interpellanza si ricollegano a quelli già illustrati dalla Consigliera Monami.

Con la legge del 17 marzo 1992, n. 8, è stato previsto che lo statuto sarebbe stato portato all'esame del Consiglio regionale entro sessanta giorni, quindi entro due mesi dall'entrata in vigore della legge. Sono passati otto mesi e le commissioni non hanno ancora ricevuto una bozza di statuto su cui riflettere, esaminare, discutere, confrontarsi, quindi c'è un ritardo notevole che si è accumulato e ci sono elementi di critica da parte delle organizzazioni sindacali rispetto a come si sta conducendo questa vicenda della Fondazione musicale.

Ho qui sottomano un recente documento della CGIL scuola - CISL - SISM e SNALS, in cui vengono espresse delle valutazioni molto critiche sui tempi con cui si sta procedendo alla definizione di questo statuto e sui contenuti stessi, in particolare per quanto riguarda la tutela del personale, la garanzia di determinati rapporti di tipo democratico all'interno della fondazione, la garanzia dal punto di vista della certezza sul futuro del personale eccetera

Quindi c'è una situazione di ritardo che si è realizzata e una situazione di disagio profonda presente all'interno del personale dell'Istituto musicale, di cui si sono fatti interpreti anche le organizzazioni sindacali.

Con questa interpellanza anche noi vogliamo chiedere all'Assessore alla Pubblica Istruzione in che modo si intende dare una soluzione a questo problema che è aperto, in che modo si vuole dare una risposta alla situazione di disagio che si è creata fra il personale all'interno dell'Istituto musicale e alla presa di posizione delle organizzazioni sindacali.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Pubblica Istruzione Faval, ne ha facoltà.

Faval (UV) Je remercie les conseillers qui ont bien voulu m'interroger sur la question de l'organisation de l'Institut musical.

Je peux assurer tout de suite Madame Monami que la volonté politique est celle de trouver au plus tôt une solution, parce que cet Institut attend une solution depuis qu'il est né, dans le sens qu'il est né pour satisfaire certaines exigences; dans le temps cette situation hybride s'est maintenue et moi même j'ai été le premier qui a parlé au Conseil régional d'une fondation. Donc je me réjouis que le Conseil régional ait bien voulu voter la fondation.

En ce qui concerne le statut, je ne crois pas que l'on puisse m'attribuer tout le retard. Quand je suis arrivé à cet Assessorat, le temps avait déjà largement échoué, parce que j'ai l'impression qu'il y avait de la part des syndicats une attitude peut-être un peu différente que celle politique du Conseil régional.

Pour résumer, je crois que les difficultés sont les suivantes. Il y a les syndicats et n'oublions pas qu'il s'agit de syndicats de l'école, qui pensent devoir raisonner en fonction de cette partie de ce qui sera l'Institut musical, parce que dans cet Institut musical d'après la loi nous aurons l'école, nous aurons aussi d'autres secteurs: le secteur des fanfares, le secteur des choeurs et le secteur de la culture musicale dans le sens le plus large du terme.

C'est l'impression que j'ai eue pendant les rencontres qui ont été organisées entre les représentants de l'Institut musical, les syndicats et l'Assessorat.

Je crois que le Conseil régional doit se charger de satisfaire toutes les exigences que nous pensons pouvoir organiser à l'intérieur de l'Institut musical; donc l'école, oui, doit avoir son poids, son rôle, mais elle n'est pas l'unique secteur que l'Institut musical doit soigner. Dans ce sens il y a une certaine difficulté de la part des interlocuteurs à accepter qu'il y ait des fonctions aussi en dehors de l'école et qui en même temps doivent être satisfaites au mieux.

Personnellement j'ai eu, au mois de juillet, une rencontre avec les syndicats, pour vérifier l'ébauche que j'avais trouvée dans le bureau et qui, pour ce qui me concerne, était une ébauche convenable. Il y a eu les vacances, les syndicats m'ont dit: "Notre réponse arrivera après les vacances". J'ai organisé une deuxième rencontre pour discuter ensemble les remarques qu'ils m'avaient envoyées au moyen d'un document à la suite de la première réunion. Il y a eu une troisième réunion, la dernière partie qui reste à régler est une partie d'ordre technique concernant uniquement le personnel enseignant, "la previdenza e l'assistenza", et une proposition concernant le classement à établir à partir de l'année prochaine, parce qu'un des gros problèmes était justement celui que toutes les années il fallait rédiger à nouveau le classement.

Alors à partir de l'année prochaine nous devrions avoir un classement unique. J'ai une proposition concrète que j'ai vérifiée avec le bureau du personnel et que je vais soumettre aux syndicats. S'il y a l'accord sur cette question technique, qui est d'ailleurs très importante, immédiatement après je vais envoyer le document, c'est-à-dire la proposition des statuts aux commissions.

Donc en ce qui concerne cette partie, je crois pouvoir répondre à Madame Monami, qui dit: "Non c'è chiarezza nelle remunerazioni", que dans les statuts est prévu que, en ce qui concerne les professeurs de musique, il y ait le même traitement que les professeurs de conservatoire, et que, en ce qui concerne le personnel non enseignant, il y ait le même traitement des fonctionnaires de l'Administration régionale. Donc je crois que là le problème est résolu.

On dit aussi: "Manca democrazia". Comme vous savez, d'après la loi qui institue la fondation, nous avons trois secteurs d'action et d'activité à l'intérieur de l'Institut; quelqu'un, par exemple les syndicats, prônait la proposition d'avoir trois directeurs à l'intérieur de l'Institut musical. Personnellement j'insistais pour qu'il y ait un seul directeur, parce que la partie administrative, par exemple, devait être gérée par une personne seulement, avec trois coordinateurs des différents secteurs. La proposition que vous aurez à vos mains, aussitôt que j'aurai vérifié la dernière partie, va dans cette direction: un directeur de l'Institut musical pour soigner toute la partie administrative et bureaucratique, parce que je ne pense pas que l'on puisse imaginer que les trois coordinateurs des trois secteurs puissent se partager l'administration de l'Institut musical. Donc la proposition est celle d'avoir un directeur et les différents coordinateurs des différents secteurs.

Voilà, j'espère de pouvoir envoyer la semaine prochaine cette proposition; je peux quand-même ajouter que le Conseil régional doit se soucier aussi des autres exigences, pas seulement de celles de l'école, alors les enseignants et les élèves - parce qu'un des problèmes qu'il fallait résoudre et que probablement on arrivera à résoudre avec l'institution de la fondation c'est que les élèves ne doivent plus se rendre ailleurs pour tenir les examens - on les fera ici.

Mais ce n'est pas l'unique rôle qui devra couvrir l'Institut musical, parce que, je répète, au sens plus large nous devons faire culture musicale. Les fanfares, par exemples, c'est la forme la plus populaire, avec le contact le plus immédiat sur le territoire, dans la communauté, pour faire de la musique, pour apprendre même à écouter la musique. C'est drôle comme un pays tel que l'Italie, qui au 18ème siècle était le centre en Europe de la musique, n'ait aucune attention envers la musique à l'école.

Nous devons nous charger de cela et nous pensons qu'à travers l'Institut musical on puisse faire du bon travail dans cette direction. Donc se soucier - en tout cas ça a été mon attitude - de charger de satisfaire toutes les exigences de la communauté.

Une dernière remarque est la suivante: j'ai un document signé par une vingtaine de professeurs, qui me disent de ne pas se sentir représentés par les syndicats. C'est un nombre important.

Presidente Ha chiesto di parlare la Consigliere Monami, ne ha facoltà.

Monami (PCI-PDS) Ringrazio l'Assessore, perché nella maggior parte delle cose che ha detto mi trovo pienamente d'accordo, condivido il fatto che la fondazione musicale non è e non sarà un conservatorio. Questo lo avevo ribadito anche nella relazione che aveva accompagnato la legge istitutiva della fondazione musicale, perché ero relatrice di quella legge.

Sono pienamente d'accordo sul fatto che questo Istituto debba e possa rispondere ad esigenze diverse e non limitarsi a divenire un vero e proprio conservatorio e rispondere quindi solo ad una fetta molto ristretta delle esigenze dei cittadini valdostani. E quindi non si tratta di una scuola; non l'abbiamo chiamata scuola, l'abbiamo chiamata fondazione perché è, deve e vuole essere qualcosa di diverso, e lei giustamente faceva riferimento ai cori, alle fanfare, a specifici ambiti che nella più complessa organizzazione della fondazione rientreranno.

Quando ho parlato, e lei ha cercato di rispondermi, della preoccupazione, non ho detto che non c'è democrazia, ho detto che c'è preoccupazione per una gestione non del tutto democratica; mi rifacevo ad un documento dei sindacati che ho letto e che dice: "Né i sindacati né i docenti approvano l'accentramento di porre nelle mani del solo direttore dell'Istituto musicale, così come configurato dall'articolo 11 della bozza Faval".

Prosegue il documento: "Si tenga inoltre presente che tale direttore viene già individuato dallo stesso statuto, all'articolo 17, norma transitoria, nella persona dell'attuale direttore Lino Blanchod". Per quel che mi concerne, il problema non è questo nome; quello che mi interessa invece è l'attenzione portata da parte dei docenti e da parte dei sindacati circa la metodologia, circa il modo con cui si vuole dare una direzione a questo Istituto.

Credo di capire questo messaggio, che prescinde dalla persona per andare a colpire il modo; va a colpire un modo vecchio di fare politica, di cui tutti i partiti sono responsabili, in particolar modo quelli che con più assiduità hanno gestito il potere.

Quindi, rispetto alla questione dell'un direttore o dei tre direttori, come li ha chiamati lei, coglierei l'osservazione che viene da una parte importante della società e rifletterei sul messaggio più profondo, meno superficiale, che questo comunicato vuole lanciare a tutta la classe politica.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Sono solo parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore, perché mi è parso di capire che alcuni problemi grossi per quanto riguarda lo statuto giuridico del personale della scuola e per quanto riguarda la struttura interna, che deve essere definita da questo statuto, sono ancora in alto mare, pur essendo trascorso ormai parecchio tempo da quando è stata approvata ed è entrata in vigore la legge regionale.

Il fatto stesso che l'Assessore abbia citato un documento di una ventina di insegnanti dell'Istituto, che si dissociano dalla posizione dei sindacati, credo sia un fatto non positivo, perché indica l'esi-stenza di una contrapposizione all'interno della futura fondazione, che non favorisce un dialogo all'interno dell'Istituto, un lavoro concordato e una buona organizzazione della fondazione.

Quindi mi sembra che la situazione sia notevolmente confusa, la richiesta che facciamo all'Assessore è che siano fatte delle proposte, che vadano nel senso di garantire il massimo di correttezza per quanto riguarda le funzioni di responsabilità, che ci siano delle regole che prescindano da volontà di arrivare a delle soluzioni preconfezionate.

Chiediamo che ci siano cioè delle procedure, delle regole che valgano per tutti, che ci sia certezza nel modo in cui si definiscono determinate funzioni.

Chiediamo anche che i rapporti con le organizzazioni sindacali vengano intensificati, in modo da arrivare al più presto ad avere una bozza di statuto, che possa essere esaminata nelle competenti commissioni.