Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3883 del 9 novembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3883/IX Procedure relative alla realizzazione della funicolare Antey-Chamois. (Interrogazione)

Presidente Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Limonet:

Interrogazione Visto la mancanza di notizie relative alla funicolare di Antey-Chamois, progetto per cui si era provveduto a redarre lo studio di impatto ambientale già nei primi mesi dell'anno;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale per conoscere:

1) a che punto sono le procedure relative alla realizzazione di tale progetto;

2) se l'ubicazione della stazione di partenza da Antey è ancora prevista sulla sinistra orografica del torrente, così come indicato nel S.I.A., oppure se nel frattempo siano state indicate soluzioni diverse dalle amministrazioni locali.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Nicco, ne ha facoltà.

Nicco (Ass. tec.) Il Consigliere Limonet è ottimista; vorrei esserlo anch'io, lavorare un po' di fantasia e venire qui a parlare già della realizzazione di questo progetto.

Purtroppo siamo ancora in fase di progettazione, non di realizzazione di un progetto, sulla base delle decisioni che erano state prese già dalla precedente Giunta, in data 2 giugno 1992, quando era stata affidata la redazione del progetto di massima dell'opera all'ing. Ravet, ed erano state tracciate le linee sulle quali questo progetto doveva essere sviluppato.

Anzi, queste linee erano indicate in termini abbastanza chiari: opportunità dell'opera, tipo del servizio di trasporto, percorso e ubicazione delle stazioni, caratteristiche dei veicoli da impiegare, proposte dell'organico del personale.

Su questa strada stiamo lavorando, in pieno accordo con le amministrazioni comunali interessate. C'è stata una serie di incontri fra l'assessore competente, le amministrazioni di Antey e di Chamois, ed oggi questo progetto si sta sviluppando sulle seguenti linee: il superamento del torrente Marmore e l'arroccamento fino alla base del versante compreso fra il torrente Suisse e il torrente Chamois, mediante la realizzazione di un viadotto, che dovrà seguire il più possibile la conformazione del territorio proprio per ridurre al minimo i problemi di impatto ambientale; l'arroccamento del versante roccioso, con la realizzazione di una galleria di lunghezza pari a 1050 metri con pendenza del 60 percento; la realizzazione dell'ultimo tratto, di lunghezza pari a 174 metri e pendenza del 20 percento, con una galleria artificiale e con ripristino del suolo vegetativo.

Per quanto riguarda le stazioni di partenza e di arrivo. La stazione di partenza, nella ipotesi attuale di progettazione, è prevista sulla destra orografica, leggermente a valle dell'attuale funivia, una stazione su due livelli: uno esterno per passeggeri e uno seminterrato, per non interferire con la falda freatica, per servizio merci e bestiame.

La stazione di monte è differenziata: una per merci e bestiame, posizionata a circa 170 metri dall'arrivo ed interrata, una posizione che è in linea con lo sviluppo del piano regolatore comunale di Chamois, e l'altra, la stazione passeggeri, interrata in prossimità del centro del paese, per facilitare i collegamenti pedonali con servizi ed impianti sciistici.

L'impianto sarà costituito, sempre in questa ipotesi progettuale, da due cabine passeggeri, con interscambio a metà percorso, più una serie di carrelli appositamente predisposti per il trasporto containerizzato delle merci e del bestiame.

Come è noto, c'è stato a Roma un incontro fra questo Assessore e il responsabile della divisione 56 del ministero, che si occupa di impianti a fune, per verificare un aspetto prioritario, e cioè la possibilità effettiva di realizzare un'opera che fosse in grado di trasportare nello stesso tempo sia i passeggeri sia le merci. In Italia non ci sono ancora impianti di questa natura, quindi abbiamo voluto sapere, prima di passare ad una successiva fase di progettazione, se c'era la possibilità di andare in questa direzione. Ci è stato assicurato che, pur essendo il primo impianto in Italia, è possibile procedere ad una progettazione di questo genere.

Per evitare gli inconvenienti che abbiamo purtroppo dovuto riscontrare su altre opere importanti della nostra Regione, intendiamo procedere in stretta collaborazione con il ministero in tutta questa prima fase progettuale, ed avere formalmente un parere positivo di fattibilità dell'impianto.

Il Consigliere Limonet nella sua interrogazione parla di uno studio di impatto ambientale che sarebbe stato effettuato già nei primi mesi dell'anno; probabilmente si riferisce allo studio di fattibilità ambientale. Il SIA non esiste, cioè allo stato attuale non c'è uno studio di impatto ambientale e non può esserci, perché questo viene fatto su un progetto di massima, mentre prima è stato fatto uno studio di fattibilità ambientale. Credo che ci si riferisca a questo. Comunque, è solo per capire qual è l'oggetto della discussione.

Mi sono letto attentamente questo studio di fattibilità ambientale, in cui si parla in effetti di molte cose, a partire dai siti di potenziale nidificazione del gheppio, ai settori di maggiore vocazionalità per la lepre, eccetera ; è uno studio molto interessante, che però per quanto riguarda l'indicazione delle stazioni di partenza e di arrivo è piuttosto generico, perché si limita a dire che non vi è alcun problema a localizzare la stazione di partenza in prossimità della attuale stazione di partenza della funivia. Non poteva essere in quella fase indicata una posizione precisa, non era questo lo scopo dello studio di fattibilità; è quello che invece dobbiamo fare oggi nel corso della predisposizione dello studio del progetto di massima. Ho detto prima quella che è l'indicazione che è emersa dai contatti fra Amministrazione regionale e amministrazioni locali.

Voglio concludere con una considerazione. Il Consigliere Limonet si lamenta della mancanza di informazioni su questo tema. C'è stato il 28 settembre un sopralluogo a Campo Dolcino per vedere in quella realtà, dove si sta costruendo un impianto di arroccamento assai simile al nostro, quali fossero i problemi, lo stato di avanzamento delle opere, ed è stato fatto in quella occasione un comunicato stampa in cui si dava conto dei risultati. A seguito dell'incontro avvenuto a Roma c'è stato un comunicato stampa che precisava i termini dell'incontro. I giornali hanno pubblicato degli articoli su questo tema, hanno sentito il progettista che ha fornito delle indicazioni. Ma, soprattutto, i comuni interessati si sono riuniti ed hanno ascoltato una relazione da parte del progettista. Quindi credo che sia stata data la necessaria informazione in materia, comunque rassicuro il Consigliere che l'Assessore è sempre a totale disposizione per ogni informazione, sempre che questa venga richiesta.

Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Limonet, ne ha facoltà.

Limonet (DC) Ringrazio l'Assessore Nicco per le risposte articolate. Le difficoltà naturalmente le conosciamo tutti, grazie alle stesse però si può constatare che sul problema siamo ancora al punto di partenza.

La precedente Giunta aveva fatto predisporre il SIA, che è lo studio di impatto ambientale preliminare, e questo serviva per individuare la partenza della funicolare; aveva indicato con delibera i tecnici che dovevano preparare la gara di appalto concorso, gara su cui non si è più saputo nulla, all'infuori delle comunicazioni fatteci oggi dallo stesso Assessore, e di qualche comunicato che segnalava visite qua e là, importanti anche queste, ma credo che le comunicazioni sarebbe sempre bene farle in Consiglio regionale.

Sembra che il problema più grosso sia la scelta del sito di partenza; adesso mi sembra che abbia vinto il sindaco di Antey, perché si parla di una partenza sulla destra orografica, di un viadotto che crea secondo me un grosso impatto ambientale. Non voglio e soprattutto non credo spetti a me farlo, in quanto non siamo residenti in quella comunità, quindi abbiamo difficoltà probabilmente a capire il problema, per cui non voglio parteggiare per l'una o per l'altra soluzione, però ricordo che il SIA aveva dato delle indicazioni ben precise, che non ritengo stravolgere solo perché c'è il sindaco di Antey che vuole una struttura appariscente per richiamare l'attenzione del turista. Credo che per questo esistano tuttora modi più idonei per farlo, ad esempio una bella riorganizzazione dell'area circostante, che fra l'altro è di proprietà regionale e quindi si presta bene, e senz'altro centrerebbe meglio l'obiettivo.

Al di là di quanto detto, credo che sia comunque il caso di fare delle scelte al più presto, per non rischiare che sia la popolazione di Chamois a pagare le conseguenze di questi ritardi.