Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3845 del 22 ottobre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3845/IX Impianti per lo smaltimento dei rifiuti speciali, inerti, tossici e nocivi derivanti da attività artigianali. (Interpellanza)

Presidente Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Beneforti e Chiofalo, iscritta al punto 21 dell'ordine del giorno.

Interpellanza Preso atto delle richieste provenienti dai cittadini, imprenditori e artigiani, concernenti lo smaltimento dei rifiuti dagli stessi prodotti;

a conoscenza dell'iniziativa assunta a suo tempo dall'Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale, in merito allo smaltimento dei rifiuti speciali, inerti e speciali tossici e nocivi derivanti da attività artigianali;

i sottoscritti consiglieri regionali della Democrazia Cristiana

interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

1) se, in attesa di realizzare definitivamente gli impianti previsti dalla legge regionale del 16 giugno 1988 n. 44, è stato costituito il centro provvisorio, da ubicare presso l'impianto di compattazione di Brissogne, per la raccolta dei rifiuti speciali tossici e nocivi provenienti da attività artigianali come previsto dalla precedente Giunta regionale;

2) le discariche autorizzate in questi ultimi mesi per lo smaltimento dei rifiuti inerti prodotti dal settore edilizio e quelle in attesa di autorizzazione;

3) quali iniziative intende prendere per la localizzazione della discarica per lo smaltimento dei rifiuti speciali (discarica di 2a categoria - tipo B).

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà.

Beneforti (DC) Credo che la Valle d'Aosta si sia posta non da oggi, ma da molto tempo, il problema dei rifiuti in termini seri e concreti. La realizzazione del compattatore di Brissogne per lo smaltimento dei rifiuti urbani e le leggi approvate in materia ne sono una dimostrazione più che evidente.

Si tratta ora di dare applicazione alle leggi ed infatti con questa interpellanza chiediamo alla Giunta o all'assessore competente notizie su alcune iniziative che la precedente Giunta aveva preso e che rivestono particolare importanza.

Gli artigiani della Valle d'Aosta avevano chiesto al nostro Assessorato di intervenire nello smaltimento dei rifiuti speciali, tossici e nocivi. Allora, accogliendo l'invito dell'Associazione Artigiani, avevamo deciso la costituzione di un centro provvisorio da ubicare presso l'impianto di compattazione di Brissogne, in attesa di realizzare gli impianti previsti dalla legge regionale 16 giugno 1988, n. 44, che sono in corso di progettazione e prevedono uno stoccaggio definitivo per tali rifiuti.

Per l'immediato occorre però andare incontro anche alle esigenze degli artigiani e delle piccole imprese, che, data l'entità dei loro rifiuti tossici e nocivi, non possono sostenere i costi di iniziative dirette nel campo dello smaltimento, né sostenere i costi per trasferire i loro rifiuti tossici in altri centri fuori Valle.

Noi vorremmo sapere se l'impegno assunto è stato portato avanti, in quanto la società Valeco a suo tempo aveva dichiarato all'Assessorato la propria disponibilità ad aprire questo centro dove recepire i rifiuti tossici e nocivi, nell'interesse dei diretti interessati, ma anche per evitare l'incremento delle possibilità d'inquinamento, perché se gli artigiani e le piccole imprese non hanno dove depositare i loro rifiuti, li vanno a depositare dove possono, come molto spesso accade nella nostra Regione, così creano problemi di inquinamento.

L'altro problema è quello dei rifiuti inerti e dello smaltimento dei materiali di risulta dell'attività edilizia. Allora c'era una certa urgenza, perché numerose erano le richieste d'intervento pervenute dai diretti interessati ed in particolare dall'Associazione degli industriali, dalle associazioni artigiane, dai piccoli imprenditori ed anche da singoli cittadini che intendevano smaltire rifiuti derivati eventualmente dalla ristrutturazione della propria abitazione o di qualche edificio, che non sapevano dove indirizzare per depositare questo materiale inerte.

Anche i comuni avevano assunto con noi degli impegni, tant'è che molti volevano realizzare delle discariche per gli inerti, proprio per far fronte al fenomeno che ci stava di fronte, in particolare il Comune di Aosta, che sembrava quasi scoppiare.

Infatti, dagli incontri con gli amministratori di Aosta è emerso che il Comune non era in grado di realizzare una discarica in cui recepire i rifiuti inerti del settore edilizio. Si era poi impostato un programma di discariche da realizzare - mi sembra - a Nus ed in altre località della Regione.

Negli incontri avuti a più riprese con l'Associazione dei comuni, con le comunità montane e con il Comune di Aosta, la Regione si era dichiarata disponibile a fornire ogni aiuto tecnico ed economico necessario per consentire ai comuni di realizzare le discariche per lo smaltimento dei rifiuti inerti, ma anche i comuni da parte loro avevano assunto degli impegni.

Con questa interpellanza chiediamo se gli impegni assunti in precedenza, dei quali certamente l'Assessore Cout è stato informato dai suoi uffici, sono stati rispettati e se le altre discariche programmate sono state effettivamente aperte.

L'ultimo problema concerne la localizzazione della discarica per lo smaltimento dei rifiuti speciali delle attività industriali. Poiché noi avevamo previsto un progetto che avrebbe dovuto essere realizzato nell'area di Pontey, vorremmo sapere se si è riusciti a portare avanti quel progetto. Fino a quando io sono stato Assessore non sono riuscito a fare accettare al Comune di Pontey la realizzazione di una discarica che pure offriva tutte le certezze e sicurezze. Vorrei sapere se poi si è riusciti ad ottenere tale consenso o se, vista l'indisponibilità del Comune di Pontey, è stato possibile individuare altre aree.

Anche questa richiesta proviene dai settori interessati, perché lo smaltimento di questi rifiuti fuori dalla nostra Regione ha dei costi che si aggiungono a quelli di produzione. Le aziende interessate ci chiedono di intervenire, perché è dovere della Regione realizzare questo tipo di discarica, proprio per eliminare i costi che esse devono sostenere per portare questi rifiuti in centri fuori Valle.

Altrimenti, come ha già fatto la Cogne, qualcuno si fa delle discariche al proprio interno e non guarda se i rifiuti sono tossici o nocivi, per cui se noi volessimo risanare quelle aree, dopo il loro eventuale acquisto per localizzarvi anche altre attività industriali in caso di chiusura della Cogne, dovremmo spendere come minimo 50 o 60 miliardi.

Ecco allora che, per evitare tutti questi problemi, dobbiamo fare in modo di realizzare gli obiettivi che sono di nostra competenza.

Con questa interpellanza non intendo attribuire la colpa di tutto ciò all'attuale Giunta, ma chiedo solo se, per quanto riguarda gli aspetti che ho citato, è stata data continuità alle iniziative già avviate.

Non voglio fare neanche polemiche, perché mi rendo perfettamente conto delle difficoltà che si incontrano, perché le ho incontrate anch'io, ma voglio solo conoscere il punto della situazione sul centro provvisorio in cui gli artigiani possano smaltire i rifiuti speciali, tossici e nocivi, al compattatore di Brissogne, se sono state aperte ulteriori discariche per inerti, a che punto è la discarica per lo smaltimento dei rifiuti speciali.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità ed assistenza sociale, Cout; ne ha facoltà.

Cout (PCI-PDS) Dico subito che sulla questione darò più che altro risposte di carattere tecniche, per evitare valutazioni su situazioni che abbiamo ereditato e che potrebbero offrire spunto a discussioni sterili o polemiche, proprio perché stiamo cercando di lavorare seriamente e di rispondere con i fatti. Ciò vale anche per evitare discussioni e accenni, a volte non pertinenti, che in alcune occasioni potrebbero essere interpretati come provocazioni, cosa che mi potrebbe amareggiare.

Visto che ho occasione di parlare, vorrei dire che in situazioni a volte si preferirebbe non rispondere, anche se a certe domande, come quella di ieri del Consigliere Milanesio, sarebbe molto più facile rispondere "sì", piuttosto che "no", come qualcuno vorrebbe poi interpretare.

Questo molte volte ci dispiace e ci amareggia, perché purtroppo, specie se si vogliono fare discussioni serie, certi fatti non possono essere spiegati o definiti con una semplice risposta a delle interpellanze, soprattutto quando si tratta di fare valutazioni complesse su scelte di carattere più generale o su persone, cosa pur sempre molto delicata.

In questa occasione, infatti, sarebbe necessario un tempo ben maggiore di quello che ci è consentito, perché bisogna riprendere tutta una serie di questioni e poi bisogna prendere atto che comunque è necessario fare delle scelte, perché in determinate occasioni se non si fanno delle scelte forse non si riesce a trovare una soluzione e si va a finire nel peggio.

Permettetemi ancora un piccolo sfogo. Purtroppo, sovente non si prende atto di ciò e in diverse occasioni le questioni vengono stravolte, vengono interpretate malamente ed anche strumentalizzate.

In merito alla prima domanda dell'interpellanza dei consiglieri Beneforti e Chiofalo, che concerne il centro di stoccaggio provvisorio dei rifiuti speciali tossici e nocivi presso l'impianto di compattazione di Brissogne, posso dire che lo stesso è stato costituito ed autorizzato all'esercizio ai sensi della vigente normativa statale e regionale in materia di smaltimento dei rifiuti, con deliberazione della Giunta regionale del 24 luglio 1992.

L'inizio dell'attività è subordinato alla presentazione da parte della società Valeco SpA, impresa incaricata della gestione del centro, della prevista garanzia finanziaria, nonché dell'effettuazione di una serie di incontri informativi con le associazioni di categoria (artigiani, industriali e commercianti) sulle modalità di funzionamento del servizio e sui relativi costi. Queste riunioni inizieranno a partire dal 28 ottobre prossimo.

Veniamo ora alla seconda domanda, che concerne le discariche attualmente autorizzate per lo smaltimento dei rifiuti inerti. Ce n'è una nel comune di Saint-Pierre, in località Bréan, gestita dai comuni di Sarre e Saint-Pierre; una in comune di Arvier, in località Crétaz, gestita dai comuni di Introd e di Arvier; una a La Salle, in località Challancin, gestita direttamente dal Comune; una in comune di Fénis, in località Les Iles, gestita dal Comune; una ad Issogne, gestita dal Comune; una ad Arnad, in località Polveriera, gestita dal Comune; una ad Ayas, gestita dal Comune; una a Brusson, in località San Valentino, gestita dal Comune ed una ad Antey-Saint-André, gestita dal Comune.

Ci tengo a precisare che sono in corso di approvazione da parte dei competenti uffici dell'Assessorato regionale dell'ambiente, territorio e trasporti, ai fini della valutazione dell'impatto ambientale, anche i progetti per la realizzazione delle discariche dei comuni di Rhêmes-Saint-Georges e Saint-Oyen, mentre sono in istruttoria presso lo stesso Assessorato, per la valutazione di cui alla legge 4 marzo 1991, n. 6, diverse altre discariche, per le quali l'Assessorato alla sanità ed assistenza sociale ha già effettuato un apposito sopralluogo ai fini della verifica dell'idoneità dell'area.

Per quanto riguarda la terza domanda, noi siamo coscienti della necessità e dell'obbligo della Regione di realizzare una discarica per lo smaltimento dei rifiuti speciali industriali, quelli di seconda categoria, tipo B.

Purtroppo dobbiamo constatare che vi è una evidente difficoltà ad individuare un'area idonea dove ubicare tale impianto, proprio perché è necessario garantire il rispetto delle esigenze igienico sanitarie e di pianificazione territoriale.

Ricordo in proposito - ed alcuni accenni li ha già fatti il Consigliere Beneforti - che già nel 1987 la Giunta aveva individuato una discarica di questo tipo ad Arvier. Non la si è potuta fare per la mancanza di una sufficiente volumetria e quindi si è passati ad una nuova proposta in comune di Pontey. Ci risulta che la cosa sembrava risolta, ma poi si è bloccata, per il parere negativo del Comune di Pontey e della Comunità montana.

Siamo anche a conoscenza della difficile situazione in cui si trova la Cogne, per lo smaltimento dei rifiuti speciali presenti all'interno dello stabilimento.

Stiamo valutando con la Cogne la possibilità di trovare una soluzione. Siamo tra l'altro in attesa di alcune analisi che ci dovrebbero arrivare o che sono arrivate proprio in questi giorni, dopodiché ci incontreremo per valutare la situazione e dare uno sbocco positivo alla questione.

Rimane comunque il fatto che la discarica è quantomai necessaria in Valle. Dobbiamo riconoscere che è molto difficile trovare un'area idonea, anche perché, come dicevo prima, essa deve rispondere a determinati requisiti. Per il momento, l'unica soluzione o l'unica via percorribile pare infatti essere quella di Pontey.

Di concerto con il Presidente della Giunta, stiamo cercando di individuare insieme ai comuni e alla Comunità montana una soluzione per sbloccare questa situazione, anche perché molto difficilmente si potrebbe trovare altrove un'area adatta allo scopo. Noi quindi intendiamo ancora cercare di sbloccare la situazione di Pontey.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti; ne ha facoltà, ma lo vorrei anche pregare di restare nei tempi previsti.

Beneforti (DC) Grazie signor Presidente e le prometto che cercherò di restare nei tempi previsti.

Prendo atto della risposta dell'Assessore Cout, però voglio sgombrare il campo da certi equivoci. Lei tutte le volte...

(...interruzione dell'Assessore Cout...)

... Ah, ecco. Il suo richiamo è stato fatto, ed io lo capisco, però è fuori da ogni mia volontà cercare di strumentalizzare o di aprire polemiche. Se andiamo a rileggere tutte le interrogazioni, interpellanze e mozioni presentate, possiamo verificare che in esse io chiedo se è stata data continuità ad iniziative assunte in passato.

Poiché avevamo lavorato in una certa maniera, vogliamo sapere se il nostro lavoro va avanti o no. Questo è il problema. Quindi lei si tolga pure dalla testa l'idea che noi abbiamo intenti polemici o intendiamo mettere in difficoltà l'Assessore alla sanità o qualche altro Assessore. Noi svolgiamo il ruolo che deve essere svolto dall'opposizione.

Anch'io quando ero Assessore ho potuto constatare che l'opposizione ha svolto il suo ruolo, tant'è che sono stato l'Assessore più interrogato, interpellato e "mozionato".

Non è che oggi io mi voglia vendicare, ma poiché quando sono stato Assessore mi son fatto una cultura in questi settori, ne conosco i problemi, trovo la gente che mi parla di queste cose, è chiaro che cerco di sapere se è stata data continuità e se sono stati portati a compimento i lavori che ho avviato.

La stessa cosa faccio con la Cogne. Io ho fatto trent'anni di vita sindacale, per cui è più che ovvio che impiegati, operai e dirigenti mi chiedano notizie sulla Cogne. Poiché io devo svolgere il mio mestiere, vengo qui e presento interpellanze ed interrogazioni alla Giunta ed all'Assessore Mafrica.

Quest'ultimo poi assume gli impegni, ma non li rispetta mai. Speriamo che questa volta, dopo la trattativa serrata e difficile che ha impostato, riesca, entro sessanta giorni dal 15 ottobre o dal 12 ottobre, data in cui ha iniziato le trattative con Ilva-Cogne, a realizzare il progetto definitivo.

In quel caso, però - e non è per polemica o altro - non vi dovrete scandalizzare se chiederemo una convocazione straordinaria del Consiglio, perché dobbiamo pure fare il punto sulla situazione e non è più accettabile questa azione dilatoria.

Così come non sarebbe accettabile un'azione dilatoria su certi problemi della sanità, per i quali io, insieme ai colleghi, presento interrogazioni ed interpellanze all'Assessore Cout, perché il problema degli inerti non è stato sollevato per aprire polemiche, perché è un problema reale.

Poiché la discarica di Aosta scoppiava, ho chiesto quali discariche erano state aperte ed in particolare se era stata aperta quella di Nus, perché quella avrebbe dato una soluzione anche alla discarica di Aosta. Questo infatti era stato concordato in sede di amministrazione comunale.

Anche per l'altro discorso inerente agli artigiani, che devono smaltire i rifiuti tossici e nocivi, ma che non hanno le dimensioni e le possibilità di assumere iniziative dirette per portarli fuori, perché i costi sono enormi, noi chiediamo, siccome è nostra competenza, di realizzare un centro provvisorio a Brissogne, dove c'è il compattatore dei rifiuti urbani, in attesa di risolvere il discorso con criteri più generali.

Mi si dice in merito che la società Valeco è in ritardo. Se l'Assessore Cout me lo consente, gli consiglio di seguire molto da vicino questa società, che spesso è sfuggente e cerca, come l'Assessore Mafrica, di dilazionare nel tempo la soluzione dei problemi.

Ora, siccome questo discorso era già stato concordato con la Valeco, quella società non deve far altro che rispettare gli impegni che ha assunto. Lei potrà trovare agli atti una delibera dell'8 giugno 1992 della precedente Giunta, in cui si elencano addirittura i rifiuti che gli artigiani e le piccole imprese possono smaltire a Brissogne. É vero o no?...

(...interruzione...)

... Ecco, quella delibera è stata assunta proprio d'accordo con la Valeco, che perciò oggi non può venirci a chiedere ulteriori rinvii. É chiaro che la società avrà qualche problema economico, però bisogna tenerla sempre sotto controllo, perché è urgente e necessario che le imprese artigiane ed i piccoli imprenditori scarichino nel più breve tempo possibile i loro rifiuti speciali.

É del tutto inutile istituire l'Assessorato all'ambiente con l'intento di ripulire l'ambiente, se poi gli artigiani non sanno dove portare i loro rifiuti speciali e li gettano dove possono con gravi pericoli di inquinamento, anche perché non possono andarli a depositare in centri fuori Valle.

Comunque, per quanto riguarda la discarica dei rifiuti speciali del settore industriale, ho capito che continuate l'azione già avviata e cercate di convincere la Comunità montana ed i comuni vicini a Pontey a realizzare la discarica di rifiuti speciali.

Anch'io a suo tempo ho avuto un incontro con la Comunità montana e con i comuni di Pontey, Chambave, Châtillon, Saint-Vincent..., per cercare di smuovere la situazione. Ora ho capito che la situazione è ancora in alto mare, ma mi auguro che col vostro impegno riusciate a risolverla, perché il problema è serio, tant'è che l'assenza di una discarica crea un grosso problema all'interno della Cogne, perché quelle aree andranno bonificate e, stando al conteggio effettuato da un'apposita commissione, il costo dell'eventuale bonifica sembrerebbe aggirarsi sui 50 o 60 miliardi. Poiché non si tratta di cifre di poco conto, bisogna cercare di portare avanti la realizzazione di una discarica per i rifiuti speciali del settore industriale, in modo che non si abbiano più a ripetere certe situazioni.

Raccomando poi di risolvere il problema degli inerti della città di Aosta. Ricordo in proposito d'aver concordato a suo tempo il superamento di alcune difficoltà amministrative, per far in modo che quanto prima la discarica di Nus potesse contribuire a risolvere il problema degli inerti di Aosta.