Oggetto del Consiglio n. 3706 del 24 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3706/IX Iniziative per il mantenimento dell'occupazione a seguito dei cambiamenti delle attività doganali. (Interrogazione e interpellanza)
Interpellanza Salvo slittamenti, alquanto improbabili, fra tre mesi cadranno le barriere doganali all'interno del Mercato Comune e quasi tutta l'attività di sdoganamento attualmente svolta presso l'Autoporto di Pollein verrà a cessare in quanto attiene per il 95 percento a merci CEE.
Al di là degli aspetti finanziari, pur considerevoli e preoccupanti per le entrate regionali, si pone il problema di 130 dipendenti delle Case di spedizione ai quali sono state preannunciate le lettere di licenziamento per il mese di ottobre, con decorrenza 1 gennaio 1993, e per i quali non è prevista dalle leggi vigenti alcuna cassa integrazione che permetta di rinviare nel tempo la soluzione di una nuova collocazione nel mondo del lavoro. la stessa ipotesi MERCEDES-SDS, qualora vada in porto, non appare in grado di assicurare qualitativamente il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti che riguardano personale prevalentemente impiegatizio con una professionalità specifica non facilmente riconvertibile. D'altro canto, pur nel nuovo regime di scambi, esistono possibilità di ampliare le attività di sdoganamento di merci extra-CEE, oggi limitate al 5 percento del traffico globale per un introito di 20/25 miliardi, in presenza di una forte azione promozionale a favore delle Case di spedizione che vogliono mantenere l'attività in Valle d'Aosta.
Ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
interpella
il Presidente della Giunta regionale per conoscere:
a) a che punto sono le trattative con la SDS-MERCEDES che la Giunta si era impegnata a riprendere nel mese di luglio;
b) se la Giunta, al di là del rapporto con la Società Autoporto, che è solo una società immobiliare, si è confrontata con i dirigenti della Case di spedizione operanti nell'ambito autoportuale per esaminare le problematiche legate all'abbattimento delle barriere doganali e le opportunità che possono essere promosse nel nuovo regime di scambi;
c) se sono allo studio altri progetti di riconversione della struttura autoportuale, diversi dall'insediamento SDS-MERCEDES;
d) in che modo si pensa di affrontare il problema dei 130 dipendenti delle Case di spedizione che tanto hanno contribuito all'incremento delle entrate regionali negli ultimi dieci anni e che fra tre mesi rischiano di trovarsi, da un giorno all'altro, disoccupati.
F.to Pascale
Interrogazione Il progetto Interreg rappresenta una importante iniziativa a favore delle zone di confine. Si tratta di un programma della CEE di grande importanza per la nostra Regione. Esso ha, fra l'altro, lo scopo di creare opportunità occupazionali nelle aree colpite da perdite di posti di lavoro a seguito dei cambiamenti nelle attività doganali derivanti dall'apertura delle frontiere.
A questo proposito, esso può e deve essere utilizzato per favorire i lavoratori delle Case di spedizione operanti a Pollein che (come rilevato da una precedente iniziativa consiliare dello scrivente) rischiano di restare senza lavoro.
A questo proposito appare opportuno segnalare come il sottoprogramma 4 preveda espressamente la creazione di posti di lavoro alternativi e la conseguente riqualificazione del personale da riconvertire.
Per quanto concerne tale misura 4 è peraltro previsto che il soggetto proponente sia un solo ente territoriale.
Tutto ciò richiamato, il sottoscritto Consigliere regionale
interroga
il Signor Presidente della Giunta per conoscere se, entro il termine del 30 settembre intenda o meno presentare un preciso progetto da parte della Regione Autonoma Val d'Aosta per attuare le opportune misure concernenti la formazione e l'occupazione dei lavoratoti di Pollein che risentiranno direttamente dei cambiamenti delle attività connesse alla presenza di un confine, determinati dalla creazione del mercato unico europeo.
F.to Gremmo.
Presidente Ha chiesto d'illustrare l'interpellanza il Consigliere Pascale.
Pascale (PSI) L'esito del referendum francese di domenica scorsa credo abbia dissipato gli ultimi dubbi, o le speranze a seconda dei punti di vista, sulla volontà di procedere nel processo d'integrazione europea.
Anche se l'unione monetaria probabilmente sarà ricontrattata, io credo che comunque il 1 gennaio 1993 sarà attuata una delle tappe più significative di questo processo, e cioè l'abbattimento delle barriere doganali.
Questo non può che farci piacere come europeisti, ma ci preoccupa e ci deve preoccupare come valdostani, perché com'è noto all'autoporto di Pollein e alla riscossione dell'Iva di importazione è legata la risorsa principale del bilancio regionale, entrate che quest'anno vengono quantificate in 450 miliardi di lire circa e in mancanza delle quali non so proprio come potrà essere fatto il bilancio per il 1993 e per gli anni seguenti.
È vero che il Ministero delle Finanze non ha ancora recepito nell'ordinamento italiano alcune delle direttive CEE, pare per l'esattezza che siano 49, per cui non si sa ancora con certezza che cosa succederà il 1 gennaio 1993, cioè quali operazioni doganali potranno ancora essere effettuate dal 1 gennaio 1993 in poi.
Io credo che allo stato attuale lo scenario più verosimile sia quello in cui dal 1 gennaio nel nuovo regime di scambi previsti dalle direttive CEE potranno essere effettuate all'Autoporto le seguenti operazioni doganali:
1) quelle relative alle merci extracomunitarie
2) le merci comunitarie, provenienti da uno stato comunitario, ma dirette ad aziende che abbiano la sede legale in Valle d'Aosta
3) le merci provenienti da un paese comunitario, ma che nel loro tragitto attraversino un paese extra-MEC, come può essere la Svizzera, cioè una merce che parte dalla Germania, che anziché fare la direttrice del Monte Bianco passa dal Gran San Bernardo e quindi è diretta verso un paese extra-MEC ed è obbligata a fermarsi per il transito comunitario all'autoporto di Pollein.
Magari domani il Ministro Goria trasmetterà le modalità, ed in qualche punto potrà smentire la mia previsione, ma io penso che questo sia lo scenario più probabile che possa presentarsi al 1° gennaio 1993.
Questi tre gruppi di merci allo stato attuale costituiscono all'incirca il 4 o 5 percento del traffico globale esistente, il che in termini monetari potrebbe tradursi in una ventina di miliardi all'anno.
Ma non è detto che questo poi venga mantenuto, perché bisognerà intervenire presso le case di spedizione con incentivi, con assistenza, per fare in modo che mantengano questo minimo di struttura che deve essere portata avanti, altrimenti potrebbero anche avere la convenienza a smantellare tutto.
L'unica potenzialità d'incremento di questo ipotetico traffico dal 1° gennaio, è stato da tempo ed è tutt'ora legato all'ipotesi di sdoganare presso l'autoporto di Pollein le automobili, quindi all'ipotesi che avevamo individuato nella Mercedes.
In che modo questo può avvenire? In diversi modi. Uno può essere il trasferimento della sede legale della Mercedes Italia in Valle d'Aosta. Un'ipotesi che, da quello che io avevo potuto appurare, allo stato attuale non è possibile. L'altra ipotesi può essere quella di un accordo che preveda il passaggio di questi veicoli Mercedes anziché lungo la direttrice comunitaria, attraverso la Svizzera, per cui ci sarebbe l'obbligo di sdoganare in Valle, cosa che comporterebbe un traffico più limitato, perché sappiamo quali sono le leggi svizzere sui transiti. Il terzo modo, che va verificato sul piano tecnico dai commercialisti, consisterebbe nella possibilità di sdoganare queste autovetture attraverso una società intermediaria che abbia l'esclusiva dell'importazione da parte della Mercedes e che abbia la sede legale in Valle d'Aosta: questo era il caso previsto con la convenzione della SDS.
Questo è il motivo della prima domanda che rivolgo alla Giunta sapere a che punto sono: le trattative con la SDS-Mercedes.
Io devo confessare che non ho ancora capito bene qual è la posizione della Giunta regionale e della maggioranza regionale in ordine a questo problema.
Forse non sono il solo a non aver capito, perché ogni volta che il Presidente della Giunta fa delle dichiarazioni, poi i giornalisti ne ricavano un'interpretazione diversa e a livello nazionale rimbalzano delle voci che il Presidente della Giunta è poi costretto a smentire con altri comunicati; è successo la settimana scorsa, durante l'assemblea dei lavoratori dell'autoporto. Il Presidente ha detto alcune cose, il giorno dopo è rimbalzata la voce che la Mercedes abbandonava la Valle d'Aosta ed in un nuovo comunicato del 18 settembre il Presidente della Giunta ha dovuto chiarire esattamente quale era la posizione della Regione in merito alla questione.
Devo dire comunque che questo comunicato del 18 settembre non dice nulla di nuovo rispetto a quanto era già stato detto a luglio. Spiega infatti che la convenzione con la SDS, bloccata a livello di comunità europea, pone dei problemi e deve essere abbandonata, bisogna andare ad una ridefinizione dei rapporti, ad una nuova convenzione e la Giunta intende muoversi in questo senso. Sono esattamente le cose che erano contenute nella delibera del 4 luglio e che ci eravamo detti nella seduta del 16 luglio. Mi pare di capire che da luglio ad oggi non ci siano state delle grosse novità, ma su questo vorrei sentire il parere del Presidente della Giunta.
Una cosa è certa. L'unica risposta chiara che il Presidente ha dato all'assemblea dei lavoratori è che la zona dell'autoporto è un'area strategica per gli interessi regionali, per cui pare che la Regione voglia comprare l'area autoportuale. A mio avviso non è una risposta soddisfacente.
A parte il fatto che oggi l'ottica non è di acquisire proprietà pubbliche, ma semmai di privatizzare. In questa fase non è importante sapere chi è il proprietario dell'area autoportuale, ma che cosa si vuole fare all'interno di quest'area, dal 1993 in poi. Se si vuole mantenere un'attività prevalentemente di sdoganamento, cioè l'attività che viene svolta attualmente, allora è necessario che si addivenga ad un accordo con la Mercedes, perché solo questo può essere il nucleo portante per la continuazione di questa attività.
Se non c'è questa ipotesi, dato che il traffico possibile è molto ridotto e può essere ristretto ad un piccolo edificio accanto a quello doganale, allora bisogna pensare ad un progetto di riconversione della stessa struttura e prevedere altre attività.
Queste sono le due ipotesi. Con conseguenze diverse tra di loro. Nel primo caso avremo ancora consistenti flussi finanziari, nel secondo caso non li avremo più e non mi pare una differenza da poco.
Quindi la prima domanda riguarda lo stato delle trattative, se si è intenzionati a portarle avanti con la Mercedes e con la SDS, che attualmente è il braccio operativo della Mercedes, o con un altro intermediario, se la SDS non piace. Il problema è di fare in modo che tutti i veicoli Mercedes destinati al mercato italiano possano essere sdoganati a Pollein e pagare l'Iva in Valle d'Aosta, perché questo ci permetterebbe di avere ancora dei flussi di entrate consistenti con i quali procedere a tutti gli altri progetti di riconversione.
Se non c'è questa ipotesi bisogna procedere ad un progetto di riconversione totale dell'area.
La seconda domanda riguarda proprio questo: ho sentito diverse voci, dall'autogrill, ai servizi per autotrasporti; ci sono dei progetti di riconversione totale della struttura autoportuale? In questo caso, quali sono, verso quale progetto la Giunta è orientata, tenendo presente che questi progetti, come prevede il programma Interreg, vanno presentati urgentemente, perché ci sono i fondi comunitari a disposizione.
Certo che se si va nella direzione di una riconversione dell'intera struttura bisogna anche tener conto che il periodo sarà lungo; io credo che ci vorranno almeno cinque anni per riconvertire la struttura, forse anche di più, se si tengono presenti gli esempi del passato; per riconvertire l'area di Pont Saint Martin dell'Ilssa Viola ci sono voluti un bel po' di anni.
Quindi si pone in maniera anche drammatica il problema dell'occupazione. Non mi riferisco ai dipendenti pubblici, perché i dipendenti pubblici non possono perdere il posto; chiaro che ci sarà un grande esubero a livello di dipendenti della dogana, ma si sta già profilando un accordo, che prevede il passaggio di questo personale agli uffici finanziari della regione.
La preoccupazione esiste per i dipendenti privati della case di spedizione, che sono nell'ordine di 120/130 e che attualmente non hanno neanche la previsione della cassa integrazione, perché per queste categorie non è prevista.
La richiesta delle società di spedizione, che hanno attuato già un primo sciopero la settimana scorsa e ne annunciano un altro il 1° ottobre a livello nazionale, è proprio quella di avere i benefici della legge 223, l'estensione della cassa integrazione per trovare una soluzione per questi dipendenti.
Bisogna tener presente che ci sono almeno due Case di spedizione con sede legale in Valle d'Aosta e meno di 15 dipendenti che non potrebbero usufruire di questo ammortizzatore nel caso il governo lo concedesse. Se non c'è questo, noi dobbiamo comunque avere un piano per queste persone che tanto hanno dato all'Amministrazione regionale negli ultimi anni, contribuendo fattivamente a quelle entrate regionali e che il 15 ottobre riceveranno la lettera di licenziamento, perché queste sono le modalità previste dalle loro categorie, per la disdetta dal posto di lavoro. Questo è il terzo problema sul quale chiederei dei chiarimenti alla Giunta regionale.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi.
Lanivi (GM) Prima di dare la risposta ai quattro quesiti che mi ha posto il Consigliere interpellante, vorrei fare alcune premesse, perché una volta per tutte sia chiara la posizione della Regione in merito a questa questione.
Nella premessa si parla di rapporti Mercedes-SDS. Proprio in quell'incontro io ho cercato di far ben capire che sono due cose distinte; uno è il rapporto con la Mercedes, altra cosa il rapporto con la SDS. Ho documenti ufficiali in cui la Mercedes chiede che sia chiarita questa differenza, le dichiarazioni ufficiali sono a disposizione dei consiglieri interessati.
Quindi lo ripeto perché non vi siano dubbi: uno è il rapporto SDS, rapporto convenzione tra Regione e SDS, e altro è il rapporto con la Mercedes.
Ancora sulle premesse, a proposito dell'acquisto di aree strategiche: indubbiamente questa Giunta ha fatto due scelte che riguardano il futuro di questa regione e si appresta a definirle con chiarezza. Nell'ambito di questo discorso di proprietà delle aree da parte dell'ente pubblico queste scelte si riferiscono all'area Cogne 1.100.000 mq. e all'area autoportuale.
La scelta politica di questa Giunta è stata di ritenere che queste due aree per la loro funzione economica, per le attività che sopra si svolgono, per la loro ripercussione sugli assetti occupazionali e come strumenti di pianificazione urbanistica siano da ritenere aree fondamentali.
Ecco perché è importante, pur trattandosi di due situazioni diverse da valutare diversamente, che la Regione svolga un ruolo fondamentale, nel senso che possa disporre o con l'acquisto o con altri mezzi, del destino di queste aree ritenute strategiche.
La filosofia politica rispetto a questa scelta è fondamentalmente questa: la Regione è proprietaria dell'area, i privati portano la loro capacità gestionale.
È differente da una tendenza che la storia cancellerà in breve tempo, che è quella di andare verso la liberalizzazione selvaggia, cioè di assegnare queste aree a chi ha possibilità di utilizzarle come vuole, tendendo poi a recuperare un dato contrattuale forte con l'Amministrazione regionale, nel caso in cui le cose non andassero bene.
La filosofia di questa Giunta destina alla Regione il ruolo di proprietaria, ed i privati in rapporto con la Regione per la gestione delle attività che si possono svolgere su queste aree.
Seconda considerazione su quest'area. Il discorso è di metodo: o optiamo per delle scelte rapide accettando poi per gli anni successivi tutti i costi di questa rapidità non sufficientemente valutata, oppure si predispone un disegno complessivo sufficientemente organico, sicuramente con metodo interdisciplinare, per definire delle linee che evitino tutti i problemi che certe scorciatoie sembrerebbero risolvere prima.
Sarò in grado poi di definire quali possano essere scelte improvvisate che scaricano successivamente i loro effetti negativi nel momento in cui si passa all'attuazione dei piani stessi.
Queste sono le premesse per indicare con una certa chiarezza e precisione le volontà politiche ed il quadro della situazione.
Vengo alle risposte puntuali, alle domande poste dal Consigliere Liborio Pascale.
Ritengo talmente importante la presenza del Consigliere Gremmo, che risponderò separatamente, per non mescolare due cose, in quanto mi pare egli abbia puntato molta della sua attenzione sulla realizzazione del piano Interreg, che in questa risposta è più sintetizzato. Se il Consigliere ritiene insufficienti le risposte che darò gli trasmetterò eventualmente copia delle precisazioni.
Ripeto: le trattative con SDS e con Mercedes sono da considerarsi tra loro distinte. In ordine alla trattativa Regione-SDS la Giunta, con deliberazione 62/80 del 4 luglio 1992, ha stabilito di ridefinire su nuove basi compatibili con la normativa comunitaria la convenzione oggetto di procedura di infrazione, ex articolo 93 punto 2, trattato CEE, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale CEE C 208 il 15 agosto scorso.
In tal senso sono in corso trattative con la SDS, si stanno predisponendo i necessari atti amministrativi da notificare alla CEE e si è provveduto a rimuovere gli ostacoli alla base delle interruzioni degli sdoganamenti all'autoporto di Pollein.
Con riferimento alla trattativa Regione-Mercedes per l'insediamento di un centro professionale in Valle d'Aosta, sono in corso degli approfondimenti, in attuazione della delibera di Giunta 7251 del 7 agosto 1992, che fissa gli specifici criteri di riferimento, sui contenuti della proposta di convenzione elaborata dalla società. Riassumo brevemente i contenuti: compatibilità tra le richieste Mercedes, mi riferisco alla localizzazione e la concreta possibilità di realizzare il centro e ancora i contenuti dell'attività formativa e la compatibilità con le esigenze della Valle in termini di formazione. Terzo punto i contenuti economici della convenzione. Tra breve dirò quali sono i costi e come quella bozza di convenzione prevedeva la ripartizione dei rispettivi oneri.
Per quanto riguarda lo stato dei lavori della trattativa con SDS e lo stato dei lavori della trattativa con Mercedes sono stati avviati contatti con le case di spedizione operanti nell'autoporto di Pollein, in occasione dello svolgimento da parte dell'Agenzia del lavoro di apposita ricerca commissionata dalla Giunta.
La ricerca, ultimata nella prima quindicina di settembre, è propedeutica all'elaborazione di due proposte progettuali da notificare entro la fine del corrente mese alla Commissione mista italo-francese nel quadro del programma comunitario Interreg.
Contatti con le case di spedizione e con le organizzazioni dei lavoratori saranno stabiliti in preparazione di una riunione fissata dal Ministero degli Esteri per il 30 settembre, al fine di individuare sul piano tecnico le misure da adottare a livello nazionale. Nel corso di tale contatto saranno altresì illustrati e verificati i contenuti delle sopra indicate proposte progettuali.
Entro il 30 settembre noi saremo quindi in grado di fornire questi quadri e di avere quei contatti di cui si era già parlato. In una prima fase le case di spedizione sono state interpellate soprattutto per verificare la consistenza, la quantità e la qualità delle persone interessate. Risulterebbero 111, non 130 come indicato.
Prima del 30 settembre incontreremo le case di spedizione per riferire anche a loro possibili ed eventuali progetti di sviluppo.
La Giunta considera la ristrutturazione o riconversione dell'area autoportuale strategica ai fini dello sviluppo regionale e ritiene pertanto che i singoli progetti siano da inquadrare in un piano organico di interventi. In tal senso in una delle due proposte finalizzate ad ottenere i finanziamenti nell'ambito dell'Interreg Italo-francese, si prevede di destinare le risorse disponibili, circa 6 miliardi di lire, all'effettuazione di:
1) entro il termine di 4 mesi di un piano di dettaglio per l'organizzazione economica, produttiva e spaziale dell'area in funzione del potenziamento e sviluppo di attività legate al traffico commerciale e turistico;
2) ad avvenuta adozione del piano sopra indicato degli investimenti necessari alla reinfrastrutturazione dell'area, in aggiunta agli investimenti, circa 5 miliardi di lire, recati dal programma operativo Interreg Italo-svizzero, in funzione della disaggregazione dei flussi di traffico extracomunitari da quelli intracomunitari; si tratta della realizzazione, già progettata direi in termini esecutivi, di un collegamento stradale e l'individuazione all'interno dell'area autoportuale di un'apposita area destinata agli scambi extracomunitari, cioè per i traffici che provengono dalla Svizzera. Alcuni giornalisti hanno riportato questa notizia come rapporti tra la Regione e la confederazione elvetica, anziché parlare di programma Interreg Italo-svizzero.
Nel contempo si provvederà a progettare e realizzare con altre fonti di finanziamento anche di provenienza comunitaria e statale da individuare le strutture economico-produttive previste dal piano, ivi comprese quelle per lo stoccaggio delle merci.
La seconda proposta di finanziamento nell'ambito dell'Interreg Italo-francese, lire 1,6 miliardi, riguarda:
1) l'istituzione di un'unità operativa ad hoc nell'ambito dell'Agenzia del lavoro. Ciò vuol dire che due o tre persone dell'Agenzia del lavoro saranno destinate stabilmente nell'area autoportuale per seguire i problemi occupazionali delle persone interessate dal progetto di riconversione dell'area.
2) Lo sviluppo di azioni di supporto alla riconversione di imprese locali da cui dipende il personale a rischio, 111 persone di cui 69 dipendenti da aziende con sede il Valle d'Aosta.
3) La realizzazione d'interventi con garanzia di parte del reddito per i partecipanti, di interventi di orientamento, di formazione professionale, di tirocinio guidati per la riqualificazione professionale del personale. Tali interventi sono svolti in funzione sia della nuova attività di cui al punto precedente, sia di altre attività dipendenti o autonome.
Per far fronte ai problemi occupazionali che credo fossero l'ultima parte accennata dall'interpellante, si prevede d'integrare le iniziative suddette con altre previste nell'ambito delle attività istituzionali dell'Agenzia del lavoro, cioè di utilizzare tutta la tastiera che l'Agenzia del lavoro ha attualmente a disposizione per quanto concerne questi problemi occupazionali; di chiedere ai competenti organi di Stato, lo abbiamo già fatto, d'intesa con le altre Regioni interessate l'estensione ai lavoratori in questione delle provvidenze di cui alla legge n. 223 del 1991; di ricorrere alle eventuali ulteriori misure attualmente allo studio della Commissione CEE e del Governo italiano.
Per concludere, sempre a disposizione anche del Consigliere interpellante che segue da vicino questo tipo di problema, credo sia giusto da parte del Presidente della Giunta accogliere tutti i suggerimenti e le proposte che possono venire da chi ha a cuore questo tipo di problema. Allo stato attuale su temi e materie specifiche che interessano la Regione, sul bilancio regionale decisioni certe non ce ne sono; è certo che il Governo dovrà fornire delle risposte certe nel giro di poco tempo, perché la scadenza del 1 gennaio 1993 con tutto ciò che implica, a prescindere dall'approvazione o meno del trattato di Maastricht, è molto vicina.
PresidenteHa chiesto la parola il Consigliere Pascale.
Pascale (PSI) Vorrei cominciare proprio con quella dizione che volutamente nell'interpellanza è stata posta così: Mercedes- SDS, perché lo so che sono due società diverse e due fascicoli diversi, ma non volevo parlare della trattativa con la Mercedes, perché so che la trattativa che viene svolta esclusivamente con la Mercedes riguarda il problema del centro di formazione di Châtillon, e non ha niente a che vedere con la soluzione dei problemi che riguardano l'autoporto nel 1993.
Quello che riguarda l'autoporto, cioè la possibilità di sdoganare tutti i veicoli Mercedes diretti in Italia è legata a questa trattativa, che è una trattativa congiunta e deve probabilmente continuare ad esserlo Mercedes-SDS.
C'erano due trattative in corso: una con la Mercedes per il centro di formazione ed io non ne ho fatto cenno nell'interpellanza, e l'altra con Mercedes-SDS; la SDS è una società collegata alla Mercedes perché si occupa dello sdoganamento dei veicoli della marca stessa. Non ho ancora capito se nella trattativa riguardante l'autoporto il Presidente della Giunta vuole tenere conto della SDS oppure se vuole creare un'altra società intermediaria, in accordo con la Mercedes che sostituisca la SDS.
Non costituisce certo questo un problema, mi sta bene, la sostanza è se si vuole operare attivamente e fattivamente per far sì che questa soluzione dello sdoganamento di tutti i veicoli Mercedes possa realizzarsi. Nel frattempo, in parte, il problema è stato risolto con l'emendamento alla legge finanziaria nell'adunanza del Consiglio di luglio, legge che tra l'altro non mi pare stia dando grossi risultati, perché manca chiarezza in questo rapporto tra Amministrazione regionale e Mercedes su quello che si vuol fare dopo.
È necessaria una convenzione che stabilisca la prospettiva, altrimenti ho paura che non si possa fare niente.
Sono favorevole ai programmi Interreg, l'utilizzo dei 9 miliardi di lire, il programma Italo-svizzero, ma ho l'impressione che la Giunta regionale e probabilmente anche la popolazione, sottovalutino quello che potrebbe succedere dal 1° gennaio 1993 se si realizzasse quello scenario che ho ipotizzato prima e che a questo punto ritengo probabile al 90 percento.
Non si sono ancora capite quali possono essere le conseguenze per la Valle d'Aosta se questa ipotesi si realizzasse, sia essa Mercedes o Mercedes-SDS. Su questo devo dire che non sono ancora soddisfatto, perché la posizione della Giunta è la stessa posizione espressa nella delibera del 4 luglio. Da allora ad oggi sono passati tre mesi e non c'è stata nessuna novità. Non c'è neanche un inizio di trattativa che faccia intravedere il superamento doveroso della convenzione che è bloccata alla Commissione CEE, ma neanche una volontà precisa costante dell'Amministrazione regionale di andare in questa direzione.
Mancano cento giorni. Ci potrà anche essere la proroga di qualche mese, ma io ho l'impressione che tra cento giorni saremo ancora qui a discutere di questo problema. Ieri il Presidente della Giunta ha fatto tutta un'introduzione sul modo di operare della Giunta, la prudenza, la cautela e ancora oggi ha detto che bisogna stare attenti a quello che si decide di firmare, perché poi potremmo sopportare le conseguenze negli anni futuri; il Presidente della Giunta ha anche detto però che la storia corre in fretta.
Mi pare che a furia di riflettere si corra anche il rischio di perdere un treno. Se perdiamo questo della Mercedes le conseguenze saranno gravissime per il futuro della Valle d'Aosta.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Gremmo.
Gremmo (UAP) Io ho la sensazione che al di là del merito della mia richiesta specifica, ci sia stata, da parte degli Uffici, un minimo di attivazione per il progetto dell'Interreg. È un progetto a cui tutte le zone di confine tendono in qualche maniera ad attingere ed è evidente che di fronte a questa possibilità la si utilizzasse.
I problemi, lo ha già annunciato il collega che mi ha preceduto, sono più generali. Una riflessione su cui vorrei attirare l'attenzione è che malgrado il fatto che a luglio si sia deciso di raddoppiare la percentuale di tenuta IVA per la società autoporto dall'1 al 2 percento, l'introito è arrivato a soli 8/9 miliardi a fronte dei 35 dello stesso periodo dell'anno scorso. Questo vuol dire che malgrado tutto, gli inni di tranquillità e sicurezza che vengono dati, lo sdoganamento viene fatto in gran parte da un'altra parte. Allora la pacatezza e la tranquillità dimostrate mi sembrano fuori luogo.
Direi che un po' più di cautela nel merito dovrebbe esserci.
Prendo atto che viene fatta questa acquisizione, questo ingresso ai fondi dell'Interreg, bisognerà vedere nel merito il progetto come verrà stabilito.
La data di fine mese è una data imperativa, nelle disposizioni comunitarie, quindi non è un merito se lo si fa entro quel periodo, se non lo si faceva entro il 30, si perdeva la possibilità di accedere al contributo, quindi era logico che gli uffici dovessero attivarsi entro quella data.