Oggetto del Consiglio n. 3705 del 24 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3705/IX Crisi del settore edile. (Interpellanza)
Interpellanza Venuti a conoscenza della crisi che sta attraversando il settore edile;
Tenuto conto dell'importanza che riveste questo settore per l'occupazione;
i sottoscritti consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti per sapere:
1) se è vero che questo settore è in crisi;
2) quali imprese edili sono in difficoltà;
3) se esistono delle prospettive a breve termine per le stesse;
4) quali provvedimenti si intendono prendere per garantire l'occupazione ai dipendenti licenziati.
F.to Lanièce e Bondaz.
Presidente Ha chiesto d'illustrare l'interpellanza il Consigliere Lanièce.
Lanièce (DC) Intervengo molto brevemente in quanto abbiamo posto quattro domande e quindi dalla risposta trarremo le conclusioni. L'interpellanza è stata presentata perché si è venuti a conoscenza di una crisi latente nel mondo dell'edilizia. Ci sono state delle voci, ci sono stati anche dei licenziamenti, e sui media sono uscite delle smentite anche da parte dei sindacati che affermano che la crisi non è cosi grave.
Vorremmo avere qualche notizia più precisa sulla veridicità di queste voci.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore dei Lavori Pubblici, Vallet.
Vallet (UV) È innegabile che il settore edile è in difficoltà, come lo sono d'altronde molti altri settori occupazionali, stante il momento di generale, grave difficoltà, che il paese sta attraversando. Diciamo che in Valle d'Aosta il problema si pone in maggiore evidenza considerato lo spazio che il settore edile occupa nel mondo economico e l'importanza che ha per quanto concerne l'occupazione. Se è vero ed è constatabile che il settore è in evidente difficoltà, devo sottolineare che comunque i dati che è possibile raccogliere sono in qualche modo contrastanti.
In questo senso, se da una parte raccogliendo o esaminando i dati dai rapporti quotidiani che si hanno con il mondo delle imprese emergono delle grosse difficoltà legate all'ottenimento delle commesse e dei lavori, difficoltà che sono dovute e all'elevato numero di imprese presenti in Valle d'Aosta e alla sempre maggiore concorrenza di imprese che vengono da fuori Valle e che probabilmente nel futuro prossimo verranno anche dall'estero, dall'altra parte emergono anche difficoltà rispetto ai prezzi che, a detta delle imprese, non sono sufficientemente remunerativi.
Tutte queste difficoltà inducono diverse imprese ad ipotizzare riduzioni di personale per adeguarsi ad una moderna organizzazione imprenditoriale ed inducono anche molte imprese a parlare o ipotizzare chiusure.
Emergono però dati contrastanti, perché se si fanno delle verifiche ufficiali, come abbiamo avuto modo di fare attraverso l'ufficio del lavoro, emerge che solo il gruppo Freydoz ed il consorzio Scav hanno operato in questo ultimo periodo delle riduzioni di personale.
Notizie che ci vengono fornite sempre dall'ufficio del Lavoro indicherebbero che l'impresa Sogema sarebbe intenzionata a ridurre il personale ed ancora, per quanto riguarda il gruppo Follioley, sono state incentivate delle dimissioni che però non riguardano solo il settore edile.
Per entrare nello specifico e per rispondere più puntualmente alle domande, per quanto riguarda il gruppo Freydoz devo dire che lo stesso gruppo ha inviato alle banche creditrici una lettera con la quale dichiara il proprio stato di insolvenza. Per quanto riguarda le prospettive a breve termine, una relazione della Finaosta, che è stata richiesta dalla Giunta regionale sulla situazione economico-finanziaria del gruppo, evidenzia una situazione gravissima del gruppo stesso che porta ad una proposta di concordato preventivo giudiziale come unica alternativa allo stato dichiarato di insolvenza.
È chiaro che la situazione è in evoluzione giorno per giorno in queste ultime settimane e non si è in grado in questo momento di ipotizzare una soluzione. Per quanto riguarda infine il problema occupazionale si precisa che secondo quanto era stato comunicato dall'Ufficio regionale del Lavoro i lavoratori licenziati possono usufruire per la durata di 90 giorni del trattamento speciale di disoccupazione e gli stessi saranno inseriti nelle liste di mobilità e beneficeranno pertanto delle agevolazioni previste dalla legge per il reimpiego presso altre aziende edili operanti in Valle d'Aosta. In modo particolare, per quanto riguarda i 130 dipendenti del consorzio Scav dei quali solo 36 residenti in Valle d'Aosta, questi troveranno occupazione nelle imprese che verranno ad operare nei lotti per i quali i lavori sono in fase di avvio.
In questo senso era stato richiesto durante gli incontri che abbiamo avuto all'Ufficio del Lavoro con i responsabili della Rav un impegno affinché essi operassero presso le imprese in questo senso.
Invece, per i 93 dipendenti del gruppo, 74 della Freydoz Giordano, 10 della Geoval, 9 della Cave di Fleuran, la situazione è più complicata nel senso che a tutt'oggi non siamo in grado di prevedere quale evoluzione definitiva avrà la situazione del gruppo.
Stiamo valutando, su suggerimento delle organizzazioni sindacali, la possibilità di mettere in atto dei meccanismi che prevedano l'assunzione di parte di questi dipendenti licenziati presso imprese che appalteranno nuovi lavori nel prossimo futuro.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Lanièce.
Lanièce (DC) Mi devo dichiarare parzialmente soddisfatto per l'illustrazione dell'Assessore tenendo conto che per avere la situazione precisa dell'occupazione bisogna dipendere dagli uffici competenti.
Sembra che questi dati non corrispondano esattamente alle notizie in nostro possesso. Sembra che la situazione sia più grave e che ci siano altre ditte che hanno provveduto a fare dei licenziamenti. Il pericolo delle imprese che arrivano da fuori non è tanto quello della concorrenza negli appalti, ma il fatto che queste cerchino di acquistare le imprese locali.
Io spero che quanto prima ci sia una ripresa dell'attività e che le imprese che già operano in Valle d'Aosta possano continuare ad operare senza essere obbligate o attirate da offerte anche abbastanza allettanti a cedere le loro iscrizioni ad imprese esterne, perché i risultati finora sono tutt'altro che soddisfacenti.