Oggetto del Consiglio n. 3701 del 23 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3701/IX Iniziative nei settori del rilancio industriale, dell'occupazione, dell'ambiente, dell'energia, dell'informatica e della ricerca. (Interpellanza)
Interpellanza Richiamandosi alla Risoluzione presentata dall'Assessore all'Industria, Commercio e Artigianato e approvata dalla maggioranza del Consiglio regionale nella seduta del 16-17 luglio u.s.;
riferendosi ai contenuti del Comunicato stampa emesso dalla Giunta regionale in data 20 luglio u.s.;
i sottoscritti consiglieri regionali
interpellano
l'Assessore competente e il Governo regionale per conoscere:
- se i gruppi tecnici di lavoro hanno già individuato i punti di accordo e le iniziative da intraprendere nei settori del rilancio industriale, dell'occupazione, dell'ambiente, dell'energia, dell'informatica e della ricerca;
- quali iniziative sono state intraprese per risanare l'assetto economico e produttivo dell'Azienda e quali sono le motivazioni delle stesse;
- se, dopo il mancato rispetto di tutti gli impegni in precedenza assunti, il lavoro dei Comitati tecnici si concluderà nel mese di settembre 1992, come riferito dalla Giunta in sede di Consiglio regionale e tramite i comunicati stampa dalla stessa emessi.
F.to Beneforti, Chiofalo, Ricco e Limonet.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti.
Beneforti (DC) Con quest'interpellanza vogliamo riprendere il confronto, in Consiglio regionale, sui problemi della Cogne.
Data l'importanza che riveste questo argomento, devo confessare che mi sarei aspettato di trovarlo iscritto all'ordine del giorno di questo Consiglio, ma così non è stato.
Il Presidente Lanivi ci ha detto, nelle sue comunicazioni, che si occupa del problema della Cogne, ma più in là certamente non è andato nonostante le affermazioni e le promesse dell'Assessore all'Industria e dello stesso Presidente che entro settembre qualcosa si sarebbe realizzato.
Siamo al 23 settembre, a pochi giorni dalla fine del mese, e ancora siamo in attesa di sapere.
Non mi aspettavo certamente risposte definitive a seguito della presentazione di questa interpellanza.
Mi auguro comunque di non dover prendere ancora atto del mancato rispetto, da parte della Giunta regionale, di tutti gli impegni assunti in Consiglio regionale.
Resto comunque in attesa di una risposta all'interpellanza che ho presentato.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'Industria, Commercio e Artigianato Mafrica.
Mafrica (PCI-PDS) In data 15 settembre del '92, la Giunta regionale ha approvato una deliberazione avente per oggetto: "Determinazione degli indirizzi politici della Regione Valle d'Aosta per la predisposizione di un piano organico di interventi mirati alla riqualificazione economico-produttiva dell'attività ILVA-Cogne, alla riorganizzazione urbanistica delle relative aree, nonché alla valorizzazione delle risorse idroelettriche fruite dalla società stessa".
Come il Consiglio sa, c'è stato un incontro con l'Amministratore delegato e altri responsabili dell'ILVA nel mese di luglio, e in quella sede si è deciso di affrontare la questione della Cogne in modo unitario e globale.
Voglio ricordare, anche se è inutile forse in questo consesso, la complessità e le molte articolazioni del problema Cogne, a cui si è aggiunto nell'ultimo periodo, per decisione del Governo, un fatto importante quale la trasformazione dell'IRI in una società per azioni.
Non abbiamo più un ente di gestione, ma abbiamo la Società per Azioni regolata dalle normative delle società.
Sempre nel periodo estivo si è avuta conferma del permanere della situazione grave del mercato degli acciai in tutto il complesso industriale internazionale, e in questo senso sono emerse notizie su deficit rilevanti dell'ILVA e, sempre nel periodo estivo, si è avuto un permanere della difficoltà della situazione industriale della Cogne.
Che cosa si è fatto e che senso ha questa delibera.
C'è innanzitutto una questione di scelta del metodo.
Si è, con questa delibera, scelto di procedere ad una globale visione e trattazione di tutti gli aspetti che riguardano il problema Cogne.
Si è, in questo periodo, seguito il metodo di un raccordo stretto tra Governo regionale e parlamentari valdostani, che sono stati coinvolti nei diversi incontri e che hanno anche richiesto impegni al Governo al momento della votazione dello stesso.
La delibera, in sostanza, mette l'accento su tre questioni principali a altre, diciamo, non di minor rilievo, ma in subordine.
Le tre questioni principali sono: il risanamento produttivo dell'azienda, il problema delle aree e la questione delle centrali idroelettriche di proprietà ILVA.
Con questa deliberazione si stabilisce di giungere, entro il 15 ottobre, ad un accordo quadro con l'ILVA che consenta di conseguire poi un piano operativo in cui vengano definiti tutti gli aspetti delle diverse questioni.
L'indirizzo che la Giunta intende seguire è quello di giungere all'acquisto, all'acquisizione di tutte le aree Cogne, in tempi determinati, in questo ordine: dapprima le aree Robles, indi le aree che si trovano a Sud-Ovest e al di qua del Buthier, infine le aree che si trovano a Sud-Est, dove è presente la discarica.
Per queste aree si procederà attraverso un programma pluriennale di acquisto che consenta alla Regione di venire in possesso di aree che sono importanti per tre ragioni.
Innanzitutto per consentire il risanamento della Cogne, e questo viene previsto sull'area che si trova più vicina alla ferrovia, di qua e di là del Buthier.
In secondo luogo per consentire una reindustrializzazione con nuove attività aggiuntive a quelle della Cogne da collocarsi nell'area di Sud-Ovest.
Infine la possibilità di risanare, di avere un'area bonificata dove attualmente sorge la discarica, da utilizzare in accordo con il Comune di Aosta.
Per quello che riguarda le centrali, le stesse vengono ritenute di importanza strategica ai fini del contenimento dei prezzi dell'energia elettrica, per la Cogne in primo luogo, e quindi anche per altre attività che saranno insediate sull'area stessa e per altri utilizzatori della nostra Regione.
C'è l'orientamento di acquisire il controllo, vale a dire la possibilità di determinare le scelte, attraverso la costituzione di un consorzio tra Regione e ILVA centrali elettriche.
Per quello che riguarda il risanamento dell'azienda, si chiede che le somme sborsate dalla Regione siano destinate agli investimenti necessari per il risanamento stesso, con la modifica del lay out produttivo.
C'è ancora da dire che, in un quadro molto difficile, comunque dal mese di aprile al mese di luglio, l'azienda valdostana ha avuto, per dichiarazione dei responsabili, il margine operativo lordo positivo, che è stato completato ed è in fase di sperimentazione il nuovo treno a filo. C'è stata inoltre una riduzione dei costi del lavoro che dovrebbe consentire, per gli anni a venire, un miglioramento del conto economico della società.
Io credo che sia stato importante delineare in modo, mi sembra, abbastanza preciso, una strategia, un mezzo di vedere globalmente le questioni che riguardano la Cogne.
Non c'è stata, credo sarebbe irresponsabile, nessuna promessa di risolvere le questioni come se dipendesse dalla volontà di un Assessore o della Giunta.
Credo che questo Consiglio regionale si debba abituare, da adesso in poi, a valutare tutte le scelte e tutte le spese con grande attenzione, perché se in anni passati è stato possibile coprire con interventi diversi molti settori, probabilmente nella situazione economica attuale e con le previsioni per il futuro sarà necessario selezionare gli interventi con scelte prioritarie.
Ebbene, le scelte contenute nel documento approvato dalla Giunta stabiliscono, per la questione del risanamento della Cogne e per la questione delle aree, un indirizzo che è strategico, che deve essere seguito come prioritario anche, diciamo, in condizioni economiche, per la nostra Regione, diverse.
La nostra Regione non è una realtà che non subisca gli effetti di una crisi economica che sta travagliando l'Europa e in modo particolare l'Italia.
É una Regione che però ha delle competenze statutarie, ha del-le capacità di proposta che possono essere utilizzate per far fronte ai problemi che man mano si presentano.
Questo è quello che si chiede all'esecutivo, credo, e questo è quello che si sta facendo.
Credo che avere la possibilità d'intervenire per favorire il risanamento dell'azienda, perché un'azienda che non sia sana economicamente di questi tempi difficilmente riesce a sopravvivere, intervenire per poter disegnare il futuro di un'area essenziale per la nostra realtà qual'è l'area Cogne, sia guardare in prospettiva e avere la capacità di pensare a un quadro che guarda lontano.
Do lettura della deliberazione della giunta regionale, ritenendo che la stessa rappresenti un passo avanti nella definizione di un indirizzo che era stato proposto al momento della formazione della Giunta e che viene confermato con questo atto politico.
DeliberazioneLa Giunta regionale,
considerato che nell'incontro tenutosi in data 2 luglio a Roma fra i rappresentanti della Regione Valle d'Aosta, i responsabili del gruppo ILVA si è manifestata da entrambe le parti la volontà di addivenire, in tempi rapidi, a una comune positiva risoluzione sull'insieme dei problemi che gravitano sullo stabilimento Cogne di Aosta;
vista la deliberazione del Consiglio regionale in data 17.7.1992, n. 3655/9;
tenuto conto delle competenze legislative e amministrative in materia di industria e commercio riconosciute alla Valle d'Aosta rispettivamente dalla Legge costituzionale n.4 del 1948 e dal D.P.R. n. 1142 del 1985;
considerato che nell'incontro tenutosi ad Aosta in data 20 luglio '92, tra Regione e ILVA si è stabilito di approfondire congiuntamente sotto il profilo tecnico diversi aspetti problematici, industriali, immobiliare, energetico, ambientale, tecnologico, finanziario, in modo da poter disporre, entro la fine del mese settembre, di un quadro valutativo complessivo da sottoporre alla Giunta regionale, ai parlamentari della Valle d'Aosta, ai vertici dell'ILVA e, successivamente, al Consiglio regionale;
considerata l'importanza che l'Amministrazione regionale assegna alla soluzione dell'insieme dei problemi connessi alla questione Cogne;
tenuto conto:
a) del rilievo che riveste il settore industriale in un sistema economico come quello valdostano, ove equilibrio intersettoriale e apertura economico-commerciale verso le aree di mercato limitrofe debbono costituire le basi per un solido e duraturo processo di sviluppo;
b) tenuto conto del ruolo strategico che riveste per dimensioni e ubicazione l'area industriale attualmente di proprietà di ILVA Immobiliare e di Robes, per la Valle d'Aosta e per la sua città capoluogo e conseguentemente dell'esigenza di definirne organicamente, in accordo con il Comune di Aosta, il futuro assetto;
c) della dotazione di impianti per la produzione di energia elettrica di cui il gruppo ILVA dispone attraverso apposita società;
d) del patrimonio di conoscenze e tecnologie specifiche che nel settore degli acciai speciali lo stabilimento di Aosta possiede, tale di consentirgli di operare sui più importanti mercati internazionali;
e) nell'importanza che sotto il profilo occupazionale riveste lo stabilimento Cogne di Aosta che, per fatturato e numero di addetti rappresenta la maggiore impresa industriale della regione;
tenuto conto del fatto che l'insieme di attività di cui ai punti precedenti, settore industriale, aree, centrali elettriche, per ragioni tecnico-amministrative sono ripartite in diverse e specifiche società tutte comunque riconducibili alla stessa capogruppo ILVA che ne detiene il controllo;
considerato che la rilevanza economico-sociale per la valle d'Aosta del problema in argomento postula, per la soluzione del problema stesso, il coinvolgimento della comunità Europea e dello Stato italiano a supporto dell'azione regionale;
considerato che il coinvolgimento di cui al punto precedente si configura quale necessaria evoluzione dell'iniziativa di supporto finanziario già avviata a favore della Valle d'Aosta dalla Commissione CEE con decisione 3075 del 18 settembre '91, che approva per il biennio '92-'93 il quadro comunitario di sostegno per il conseguimento dell'obiettivo 2, e dallo Stato italiano per la pianificazione degli interventi di qualificazione degli insediamenti produttivi ILVA-Cogne;
tutto ciò premesso, unanime concorda:
1) di giungere entro il 15 ottobre prossimo alla sottoscrizione di un accordo quadro con il gruppo IRI-ILVA che, in linea con quanto approvato dal Consiglio regionale in data 17 luglio 1992, individui le linee di azione da adottare sui diversi aspetti problematici in modo da avviare a soluzione l'insieme dei problemi esposti in premessa;
2) di predisporre entro 60 giorni dalla stipula del documento di cui sopra, un piano operativo che definisca:
a) fasi e tempi con cui il gruppo ILVA, attraverso la Società operativa Cogne, si impegna a dare attuazione al piano di risanamento economico e produttivo dell'azienda, cui saranno parimente finalizzati i proventi di cui al successivo punto b, anche ridefinendo il lay out produttivo per migliorarne l'assetto impiantistico in funzione di una maggiore efficienza produttiva e di una più razionale utilizzazione dei suoli;
b) modalità, tempi e costi con cui giungere all'acquisizione, da parte della Regione Valle d'Aosta, del patrimonio immobiliare oggi di proprietà del gruppo ILVA e di Robles nel Comune di Aosta;
c) i tempi entro i quali il gruppo IRI-ILVA si impegna ad individuare ed avviare, d'intesa con la Regione e sentite le organizzazioni sindacali, le iniziative necessarie a salvaguardare i livelli occupazionali in essere;
d) modalità e tempi per acquisire alla Regione, in coerenza con le linee guida del piano energetico regionale, il controllo della produzione e dell'impiego dell'energia idroelettrica prodotta dalle centrali, oggi di proprietà del gruppo ILVA, ubicate nel territorio valdostano;
e) modalità e tempi per la programmazione e la realizzazione di interventi volti alla valorizzazione delle risorse umane oggi presenti all'interno della Cogne, al fine di salvaguardare il patrimonio tecnico-professionale esistente;
f) modalità e tempi per la costituzione tra Regione, gruppo ILVA e altri eventuali qualificati partners, di una Società di servizi informatici in grado di rappresentare, sul mercato locale e nazionale, una significativa realtà di offerta tecnico-professionale nel settore del Passilic Management Data Processing, finalizzata anche alla gestione dei sistemi informativi dello stabilimento Cogne di Aosta;
g) modalità e tempi per il lancio dell'attività di ricerca, di prodotto e di processo, nel settore metallurgico;
3) di coinvolgere nel processo di predisposizione del piano operativo, le forze sociali e soggetti istituzionali interessati;
4) di intensificare i rapporti di partnership con le competenti autorità italiane ed europee per assicurare alla regione Valle d'Aosta gli apporti tecnico-finanziari indispensabili per l'attuazione delle misure individuate al precedente punto 2;
5) di ricondurre le misure di cui sopra ad un unico progetto interdisciplinare di interesse regionale, da elaborare e da attuare attraverso l'impiego di un ristretto gruppo tecnico di lavoro a ciò esclusivamente dedicato, le cui caratteristiche: attribuzione, composizione, modalità operative, saranno definite dalla Giunta con successiva deliberazione.
Per concludere voglio rilevare ancora tre cose.
Sottolineare l'importanza attribuita alla possibilità di chiedere alla CEE e allo Stato italiano interventi finanziari che possano risultare utili rispetto al risanamento dell'azienda e alla riqualificazione dell'area.
La CEE ha già concesso finanziamenti per ciò che riguarda gli studi, ulteriori finanziamenti possono probabilmente essere concessi in presenza di un piano complessivo di ristrutturazione dell'area.
Secondo elemento da sottolineare: esistono problemi che hanno maggiore o minore urgenza rispetto alla vita dello stabilimento ed è stata fatta la scelta di risolvere anche problemi particolari nell'ambito di una trattativa globale, per evitare che ci fossero impegni soltanto da parte regionale non collegati ad un impegno complessivo dell'ILVA.
Questo in modo particolare, anche se le cose sono andate avanti, per ciò che riguarda il centro di Quart.
Terzo elemento, nell'incontro del 20 luglio si era parlato di più gruppi di lavoro.
Ci sono stati incontri con gli amministratori delegati di ILVA-Patrimoniali, ILVA-Centrali elettriche, con il Presidente della Cogne e con altri rappresentanti dell'azienda.
Avere a che fare in gruppi distinti, con rappresentanti che hanno una loro figura istituzionale e che quindi possono vedere le cose per il loro settore, è sembrato essere dispersivo per ciò che riguarda le possibilità della Regione di vedere complessivamente le cose.
Si è quindi preferito addivenire alla costituzione di un gruppo tecnico unico che si confronti con i diversi soggetti, per non perdere la globalità della visione dei problemi.
Rispetto ai tempi, io credo che l'avere definito gli indirizzi politici da seguire, l'aver definito le strade da percorrere, sia un risultato positivo che può far superare questo slittamento breve di tempi dovuto anche alla presenza di un periodo di ferie in cui i contatti diventavano più difficoltosi.
Mi pare che questa deliberazione rappresenti un passo in avanti significativo e sia espressione di una volontà politica che perlomeno consente alla Regione di presentarsi agli interlocutori diversi, Governo, IRI, ILVA, Cogne, con indirizzi ben precisati, con modalità d'intervento di cui sono già state delineate le prime fasi.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti.
Beneforti (DC) L'interpellanza era stata presentata per sapere se i gruppi tecnici avevano già individuato i punti di accordo e le iniziative da intraprendere nel settore del rilancio industriale, dell'occupazione, dell'ambiente, dell'energia, dell'informatica e della ricerca.
Inoltre si chiedeva quali iniziative sono state intraprese per risanare l'assetto economico e produttivo dell'Azienda, e se dopo il mancato rispetto degli impegni, il lavoro dei Comitati tecnici si concluderà entro settembre.
In un comunicato stampa del 20 luglio 1992, che la Giunta regionale aveva emesso dopo quell'incontro con la controparte, si diceva: il lavoro dei comitati tecnici si concluderà nel mese di settembre.
Io devo dire che non sono affatto soddisfatto dalla risposta dell'amico Mafrica e neanche mi voglio arrabbiare come ho fatto in altre occasioni.
Ma qui, Mafrica, parliamoci chiaro, ci state prendendo in giro, non solo il Consiglio regionale, ma i lavoratori della Cogne e la collettività valdostana.
Ci dite che entro settembre devono essere individuate certe iniziative e poi venite qui candidamente a dire che avete individuato il metodo da seguire con una delibera fatta e approvata il 15 settembre, e venite anche a dirci che sui gruppi tecnici avete riflettuto.
Ma perché più gruppi tecnici, tanto la metodologia è unica e quindi facciamone uno unico.
Mi domando se un problema serio come quello della Cogne deve essere affrontato in questi termini.
E poi mi dovete dire, e dovete dire a quelli che rappresentavano la precedente maggioranza, le mozioni e le interpellanze che volevano, entro 60 giorni, il piano definitivo, che cosa si intendeva fare sul risanamento produttivo e occupazionale della Cogne.
Oggi non solo venite qui con ancora le metodologie e il metodo di lavorare e di operare, ma con una delibera che non ci avete neanche fatto pervenire perché si potesse esaminare.
Mi rendo conto, non credete che voglia fare della demagogia, delle difficoltà che oggi sussistono per la difesa dell'occupazione nel settore siderurgico e per gli investimenti da fare nel settore stesso, agli effetti che può avere nella comunità Europea e agli effetti anche del mercato nazionale e internazionale.
Mi rendo conto che non è facile operare in un settore come questo, perché è sempre mancato un piano di settore a livello nazionale, non c'è mai stato un accordo generale né in sede sindacale, né in sede politica, né in sede delle regioni, perché sulla siderurgia ciascuno ha difeso il proprio orticello a livello regionale
Quindi mi rendo conto delle difficoltà, ma non si può, Assessore Mafrica, venire qui, quando c'era l'impegno di portare qualcosa di definitivo entro il 30 settembre, a dire che abbiamo scelto il metodo.
E poi è una delibera di intenti, di volontà, ancora una volta unilaterale, della Giunta regionale che decide, oltre alla scelta del metodo, come procedere al risanamento dell'azienda, decide come andare verso l'acquisto delle aree, di come si possa andare verso le centrali elettriche.
Ma questa delibera è unilaterale, noi ci aspettavamo qualche cosa di diverso, e la buona volontà della Giunta io non la metto mai in dubbio nell'affrontare e risolvere i problemi.
La realtà è che questi accordi devono essere bilaterali, e il confronto doveva avvenire con Gambardella e altri, e non soltanto all'interno della Giunta o con le organizzazioni sindacali locali.
Questa è la stessa politica degli intenti dell'88 quando c'era l'accordo IRI-Regione, quando Lanivi diceva che eravamo alla stretta finale e sembrava che si dovesse salvare tutto con quell'accordo.
È la stessa cosa di oggi, rimane un accordo di intenti e di volontà della Giunta, ma non è la risposta che noi ci attendevamo.
Pertanto io devo dire che prendo atto che nessuna iniziativa fino ad oggi è stata attuata per respingere la logica aziendale incentrata sui tagli dell'occupazionale e sulla smobilitazione delle risorse umane, e nessun indirizzo concernente il rilancio dell'azienda, con particolare riferimento ai livelli produttivi e occupazionali, è stato preso, e che fino ad oggi sono stati enunciati solo obiettivi unilaterali della Giunta regionale.
Prendo atto che la Giunta è impotente di fronte alla controparte, perché quando si arriva a prendere decisioni sempre unilaterali vuol dire che siamo impotenti di fronte alla controparte.
Questa impotenza c'è e mi auguro che venga superata, perché se non si supera questa impotenza si collabora con l'Azienda a chiudere lo stabilimento siderurgico di Aosta.
Questo è il destino che, se si prosegue così, si arriverà a realizzare, per cui esamineremo a fondo la delibera della Giunta, anche se è unilaterale, la valuteremo e certamente non lasceremo niente di intentato e in questo Consiglio torneremo per dire quello che dobbiamo.
Chiederemo anche noi, come gruppo consiliare, gli incontri con chi di dovere per sapere come stanno esattamente le cose, perché dalla Giunta, oltre a quello che pensa, non si sa altro.
Io voglio sapere quello che pensa la controparte, voglio sapere quello che penseranno le organizzazioni sindacali e i lavoratori, per cui promuoveremo noi stessi degli incontri in modo tale da poter sapere quello che la Giunta non ci dice.
Presidente Siamo giunti al punto 28 dell'ordine del giorno. Io però farei una proposta al Consiglio; credo che gli argomenti che seguono siano argomenti che potrebbero richiedere più tempo di quello che ci resta da qui alle otto.
Aggiornerei la seduta a domani mattina alle 9,15.
La seduta è tolta.