Oggetto del Consiglio n. 3700 del 23 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3700/IX Situazione finanziaria della Società Autostrade Valdostane S.p.A. (Interpellanza)
Interpellanza Appreso dagli organi di informazione, che la S.A.V. S.p.A. avrebbe notevoli difficoltà finanziarie e avrebbe avanzato la richiesta, ad un gruppo di banche, di un mutuo di 367 miliardi di lire;
appreso inoltre che la S.A.V. per ottenere tale mutuo avrebbe bisogno di garanzie dal Ministro del Tesoro e che tali garanzie non verrebbero fornite sia perché la maggioranza del capitale della S.A.V. sarebbe di gruppi privati, sia perché fra gli azionisti della Società comparirebbe il Gruppo Ligresti attualmente sottoposto all'inchiesta dei giudici di Milano nell'ambito dell'indagine "mani pulite";
sorpreso dalle notizie sulle difficoltà finanziarie della S.A.V. che aveva sempre garantito di avere i capitali necessari per realizzare il raccordo autostradale fra la A5 e la statale n. 27 del Gran San Bernardo;
il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo
interpella
la Giunta regionale per sapere:
1) qual'è la situazione finanziaria della S.A.V. S.p.A. e quali sono i dati che emergono dagli ultimi tre bilanci approvati dalla società;
2) qual'è il costo previsto del raccordo autostradale fra la A5 e la statale n. 27 e quali somme sono state finora liquidate alle imprese costruttrici;
3) qual'è l'attuale composizione dell'azionariato S.A.V. S.p.A., quali modificazioni di azionariato vi sono state negli ultimi 3 anni, quali rapporti vi sono con società del Gruppo Ligresti;
4) che cosa si intende fare nei confronti della crisi finanziaria della S.A.V. S.p.A.
F.to Riccarand.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA) Verso la fine del mese di agosto sono comparse, sugli organi di informazione, delle notizie che mi hanno notevolmente sorpreso, riguardanti la situazione finanziaria della S.A.V. che sarebbe stata considerata difficile, e inoltre la notizia che la S.A.V. avrebbe richiesto, soprattutto per i lavori in corso sul raccordo del Gran San Bernardo, un mutuo agevolato di 367 miliardi di lire.
Queste notizie sono piuttosto strane e preoccupanti per due motivi.
Primo perché la S.A.V., come sappiamo, ha avanzato lei la richiesta di realizzare il raccordo autostradale del Gran San Bernardo, e ne ha fatto la progettazione con lo scopo di avere in cambio una proroga della concessione della gestione dell'Autostrada Quincinetto-Aosta che era in scadenza e quindi ha avuto, diciamo così, il beneficio del rinnovo della concessione in cambio dell'impegno di costruire a proprie spese il raccordo autostradale.
Poi viene fuori che la S.A.V. non avrebbe la disponibilità finanziaria per fare queste opere e che avrebbe bisogno di mutui agevolati per poter intervenire, mutui tra l'altro di ammontare, se sono vere le notizie di stampa, superiore a quello che è l'ammontare degli stessi lavori.
Sempre da notizie degli organi di informazione, anche se le cose non sono molto chiare, verrebbe fuori che oltretutto la S.A.V. non sarebbe in regola rispetto a norme statutarie, norme richieste dal Ministero del Tesoro, per quanto riguarda la propria composizione azionaria.
La composizione azionaria della S.A.V., a quanto ne so, è suddivisa in tre raggruppamenti; A, B e C e in base a statuto, in base a determinate norme, dovrebbe esserci un rapporto preciso tra questi gruppi di azionisti che non deve essere superato e non deve essere modificato, cosa che invece sarebbe avvenuta e quindi si sarebbe creata una situazione di non perfetta correttezza nella composizione azionaria.
In più è tutto da capire, e spero che questo dibattito possa servire anche a questo. Il rapporto che c'è tra la S.A.V. e la Società per Azioni Torino-Milano, Società del gruppo Ligresti, peronaggio noto rientrato con prepotenza all'attenzione dell'opinione pubblica per l'arresto nell'ambito dell'inchiesta "mani pulite", uno dei più grossi gruppi di potere economico che operano in Lombardia e in Piemonte e che opera, in genere, in modo strettamente connesso con un altro gruppo di imprese che fa capo al gruppo Gavio, il cui titolare è attualmente latitante.
La Società Torino-Milano è la società che, per conto della S.A.V. e per conto della Regione Valle d'Aosta, ha fatto la progettazione sia della tangenziale di Aosta per il raccordo con il Monte Bianco, sia della tangenziale del raccordo autostradale del Gran San Bernardo.
È una progettazione che è costata molto cara all'Amministrazione regionale, mi riferisco in particolare alla tangenziale di Aosta, e non si è mai capito bene quali sono i rapporti tra la S.A.V. e questa società, se questi rapporti passano attraverso la SINA, se c'è una partecipazione diretta del gruppo Ligresti al capitale azionario della S.A.V., dove sono finite e a chi sono finite il 12 percento delle azioni che facevano capo all'Istituto Bancario San Paolo e all'INI, che sembra non si siano più presentati nelle ultime assemblee e che non siano più in possesso del 12 percento delle azioni S.A.V..
Quindi credo che sia importante avere elementi di chiarezza rispetto a questi due elementi: da una parte situazione azionaria, composizione azionaria della S.A.V., rapporti con gruppi come il gruppo Ligresti e come il gruppo Gavio, dall'altra quella che è la situazione finanziaria della Società.
Mi risulta che, ad un certo punto, la S.A.V. avrebbe addirittura chiesto un rallentamento dei lavori in corso perché aveva difficoltà nei pagamenti.
Vorrei sapere come si è determinata questa situazione e come si concilia questo con le ambizioni e direi anche con la determinazione con cui la S.A.V. ha voluto ad ogni costo imporre un certo tipo di progetto, portarlo avanti senza sentir ragioni, parlare di modificazioni che poi non è stata in grado di presentare e di portare avanti.
Si tratta di una situazione di grande confusione su cui vorrei avere maggiori elementi di chiarezza attraverso la risposta a questa interpellanza.
I punti su cui chiedo notizia sono: la situazione finanziaria della S.A.V., la composizione azionaria e anche le somme, per quanto riguarda il raccordo autostradale tra la A5 e la statale 27, che sono state finora liquidate alle imprese costruttrici, e infine evidentemente sapere che cosa intende fare la Regione nei confronti di questa crisi finanziaria della S.A.V.
Anche qui è rimbalzata, sugli organi di informazione, notizia di interventi della Regione in aiuto della S.A.V. e si è ipotizzato un acquisto ulteriore di azioni, da parte della Regione, di azioni S.A.V..
Si è parlato sui giornali di incontri riservati, addirittura segreti, che sarebbero intervenuti tra Regione e S.A.V..
Ecco si tratta di avere elementi di chiarezza rispetto a questi aspetti.
Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Lanivi.
Lanivi (GM) Io spero e mi auguro di essere sufficientemente chiaro e rispondere in maniera esauriente al Consigliere interpellante, dichiarando fin da subito che incontri segreti, per quanto mi riguarda, non ce ne sono mai stati anzi, in molte occasioni ho preteso, mi riferisco all'episodio casa Faverge, degli incontri comuni, mai da solo o in maniera riservata con i rappresentanti S.A.V., anche se questo potrebbe essere possibile, ma ho ritenuto sempre opportuno avere altra gente insieme a me.
Questo è il primo punto.
Secondo punto, e non mi riferisco in specifico alle notizie apparse su questo particolare argomento, io ho avuto l'impressione, un'impressione da candido, che certe volte alcune notizie siano anche ispirate e vogliano rappresentare una qualche sollecitazione.
Anche rispetto a quello sono piuttosto freddo, cioè non mi lascio intimorire da vicende di questo genere.
Allora, dopo queste premesse passo a delle risposte puntuali e anche alla lettura, un po' lunga, della composizione della Società.
Come per tutti i lavori autostradali realizzati in regime di concessione, il finanziamento dell'opera concessa attraverso il ricorso al mercato del credito è normale.
Nell'ambito di tale impostazione l'ANAS, nell'approvare il progetto dell'opera, si parla del collegamento della A5 con la statale 27 del Gran San Bernardo in concessione alla S.A.V., ha anche approvato il relativo piano economico finanziario, nel quale è espressamente prevista per il finanziamento dell'opera la contrazione di un mutuo di lire 365 miliardi.
Per tale mutuo la S.A.V. si è rivolta alle banche.
Il mutuo in questione, come tutti i mutui preordinati allo stesso scopo, è assistito per legge dalla garanzia dello Stato ai sensi dell'articolo 9 della legge 28 aprile 1971, n. 287.
Risulta che il Ministero del Tesoro, in sede di istruttoria della pratica, ha manifestato dubbi circa il permanere, nel capitale azionario della S.A.V., del requisito della prevalenza di capitale pubblico, che è un requisito richiesto dalla norma di legge che ho citato in precedenza.
Contro le perplessità manifestate dal Ministero del Tesoro, la S.A.V. ha proposto il ricorso in sede giurisdizionale amministrativa, sostenendo che la condizione richiesta dalla legge per usufruire della garanzia statale non è mai venuta meno, e che eventuali cessioni azionarie a terzi da parte di soci dell'area pubblica, sono nulle.
È inopponibile alle società per inosservanza del diritto di prelazione statutariamente stabilito a favore degli altri soci della stessa area pubblica.
Le difficoltà finanziarie della S.A.V. dipendono dalla finora mancata attuazione dei contenuti del piano economico-finanziario approvato per quanto riguarda l'acquisizione del mutuo previsto.
Sui singoli quesiti posti dall'interpellante si precisa:
1) l'attuale situazione finanziaria della S.A.V., in assenza del mutuo da piano finanziario, registra il progressivo e prossimo esaurirsi di quelle risorse proprie della Società, quali risultanti dei precedenti bilanci e utilizzate dalla società stessa per finanziare l'avvio e la fase iniziale dell'opera.
I bilanci della S.A.V. relativi agli esercizi '89, '90 e '91 sono in possesso della Regione e sono consultabili.
2) il costo previsto del raccordo è quello originariamente approvato con decreto ministeriale del 7 giugno 1991, n. 1080, e il costo previsto è di 297 miliardi di lire.
Tale previsione è stata verificata dal Consiglio di amministrazione dell'ANAS il 10 settembre u.s. in sede di esame di perizie di variante ed è rimasto immutato.
Finora alle 16 imprese costruttrici del raccordo la S.A.V. ha complessivamente liquidato, su regolari stati di avanzamento, lire 40.700.000.000.
Alla data dell'assemblea dei soci del 21 c.m. la situazione dell'azionariato S.A.V., come da libro soci, risulta essere:
Soci del gruppo A: Regione autonoma Valle d'Aosta e Amministrazione provinciale di Torino.
Gruppo B: Cassa di Risparmio di Torino S.p.A., Cassa di Risparmio di Alessandria, di Asti, di Biella, di Bra, Fondazione Casse di Risparmio di Cuneo, Cassa di Risparmio di Possano, di Vercelli, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, San Paolo di Torino, Istituto Immobiliare Italiano, Società Autostrada Torino-Alessandria-Piacenza, Autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta.
Soci del gruppo C, privati: Società Iniziative Nazionali Autostradali, la Cervino S.p.A., la S.A.A.V. Società Anonima Alberghi Valdostani e l'Italmobiliare.
Questo alla data 8 settembre 1992, firmato dall'amministratore.
L'unica modificazione nell'azionariato S.A.V., negli ultimi tre anni, è l'uscita dalla compagine del socio Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, possessore di una quota pari allo 0,32 percento, che ha offerto le proprie azioni agli azionisti.
L'opzione è stata esercitata dal socio S.A.T.A.P.
Risulta che il socio S.I.N.A., presente nella compagine S.A.V. sin dalla costituzione societaria nel 1962, è attualmente partecipato anche dall'Autostrada Torino-Milano S.p.A., società a sua volta indirettamente partecipata dalla Premafin Finanziaria S.p.A. del gruppo Ligresti.
4) dato che gli obbiettivi prioritari dell'Amministrazione regionale, socio pubblico di riferimento della S.A.V., sono la realizzazione del raccordo, credo unanimemente ritenuta importante per Aosta e la Valle d'Aosta, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, l'Amministrazione regionale sinora si è adoperata, e continua ad adoperarsi presso le competenti Amministrazioni statali dell'ANAS e ministero del Tesoro, perché sia data attuazione alle previsioni del piano economico-finanziario di concessione, per superare quelle difficoltà che ho indicato.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand.
Riccarand (VA)Le risposte date dal Presidente della Giunta sostanzialmente confermano quelle che erano le notizie comparse sugli organi di stampa, cioè che ci troviamo di fronte ad una situazione di notevole difficoltà finanziaria da parte di questa società, legata ad una mancanza di chiarezza rispetto all'effettiva composizione azionaria, perché evidentemente le osservazioni fatte dal Ministero del Tesoro hanno un fondamento che sarà stato verificato, e oltretutto c'è una quota azionaria significativa, che è tale da spostare poi gli equilibri tra i vari gruppi. Questo 12 percento di proprietà dell'IMI e del San Paolo, che non si sa bene a chi fa attualmente capo.
Poi c'è questo dato, che risulta confermato, di una presenza diretta, all'interno della società, del gruppo Ligresti attraverso la Società Autostrada Torino-Milano. Si tratta di una situazione su cui io credo che bisognerebbe riuscire ad avere dalla S.A.V. alcune precisazioni, in particolare per quanto riguarda questa quota azionaria dell'IMI e della San Paolo.
Si tratta di verificare chi ha il controllo di questo 5 percento dell'IMI e di questo 7 percento della San Paolo, che sono quelle che, da quanto ho capito, hanno modificato l'equilibrio azionario della società.
Io credo poi che, da parte della Regione, si debbano anche chiedere elementi maggiori di chiarezza nella S.A.V. e invitare questa società ad un rapporto diverso con l'Amministrazione regionale.
Nel momento in cui questa viene a chiedere sostanzialmente un intervento della Regione, io credo che debba modificare anche il suo atteggiamento, che non è stato sicuramente corretto nel modo in cui ha condotto tutta quanta la vicenda su questo raccordo, in particolare per quanto riguarda la situazione di Signayes.