Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3699 del 23 settembre 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3699/IX Attuazione di iniziative per la raccolta del sangue in Valle d'Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza A seguito della mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 19 maggio 1992 concernente: "iniziative per la raccolta del sangue in Valle d'Aosta";

viste le linee e le indicazioni contenute nel documento emesso dall'Assessore alla Sanità nel mese di marzo 1992 in applicazione della legge statale n. 107 del 4 maggio 1990 e in base alle richieste dell'AVIS della Valle d'Aosta;

preso atto della mozione conclusiva della XXI Assemblea dell'AVIS regionale del 26 aprile 1992;

i sottoscritti consiglieri regionali

interpellano

l'Assessore competente per conoscere:

- se da parte dell'U.S.L. è stato dato seguito alle indicazioni del Consiglio regionale contenute nella mozione in premessa richiamata, riguardanti l'invio a domicilio dei donatori dei risultati delle analisi di controllo a loro stessi effettuate;

- quali provvedimenti intende assumere qualora da parte dell'U.S.L. sia stata disattesa la decisione del Consiglio regionale;

- quali iniziative intende assumere per valorizzare il volontariato nella nostra regione alla luce della legge statale n. 107 del 4 maggio 1990 e della mozione dell'AVIS regionale sopra richiamata.

F.to Beneforti, Chiofalo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) I motivi che ci hanno indotto a presentare questa interpellanza credo che siano chiari.

Le sezioni AVIS, i donatori di sangue, la cittadinanza e noi stessi, vogliamo sapere se da parte dell'Unità Sanitaria Locale è stato dato seguito alle indicazioni del Consiglio regionale, contenute in quella mozione approvata all'unanimità nella seduta del 19 maggio 1992. Quella mozione fu rimessa all'USL perché venisse data applicazione.

Le indicazioni della mozione riguardavano appunto l'invio a domicilio ai donatori dei risultati delle analisi di controllo a loro effettuate.

Se questo non è stato fatto si chiede, presentando questa interpel-lanza, quali iniziative intende assumere la Giunta e nello stesso tempo quali iniziative intende assumere per valorizzare il volontariato nella nostra regione, alla luce della legge statale n. 107 del 4 maggio 1990, nonché della mozione che era stata presentata e approvata dall'assemblea dell'AVIS a fine aprile 1992.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità e Servizi Sociali, Cout.

Cout (PCI-PDS) Due osservazioni preliminari.

La mozione cui accennava il Consigliere Beneforti non era stata a quel tempo approvata all'unanimità, ma eravamo su quella mozione ambedue astenuti.

Io mi ero astenuto. Preciso che è passata con 16 voti favorevoli e 17 astenuti, perché mi sembrava di aver capito che in quel periodo l'Assessore Beneforti si voleva prendere un impegno preciso per risolvere la cosa senza che ci fosse bisogno di un suggerimento da parte dei consiglieri che avevano presentato la mozione.

Questa è una prima osservazione che mi corre d'obbligo per onore di verità.

L'altra osservazione preliminare che voglio fare al Consigliere Beneforti è per dire che abbiamo avuto e continuiamo ad avere in questo periodo, dei rapporti abbastanza costanti con le sezioni dell'AVIS.

Su questa questione è da tempo che discutiamo con le stesse sezio-ni interessate, tant'è vero che abbiamo avuto diversi incontri.

In questi incontri sono stati fatti osservare e sono stati sollevati questi problemi assieme ad altri che si riferiscono al prelievo del sangue nella Regione, dove ci sono effettivamente alcune carenze da coprire. Poi c'è il fatto che viene richiesto ai donatori del sangue ogni due, se sono maschi, o tre prelievi, un prelievo apposito per l'analisi del sangue per poter continuare con le donazioni stesse.

Noi, a seguito di un primo incontro con l'AVIS, abbiamo convocato il Dott. Artaz e il Dott. Formica dell'USL, che si interessa del coordinamento sul territorio, e ci era stato fatto osservare, da parte del Dott. Artaz, che vi erano dei problemi per ciò che riguarda i prelievi perché la quantità di sangue che viene prelevata per la donazione non è sufficiente per fare le analisi necessarie alla verifica dello stato di salute del donatore e perché non vi siano nel sangue dei fattori non idonei alla donazione.

Abbiamo voluto fare delle verifiche, ci siamo rivolti al laboratorio e dal laboratorio ci è stato detto invece che la quantità di sangue che viene prelevata è sufficiente anche per fare le analisi di cui si accenna nella mozione.

Al che, la considerazione che abbiamo fatto sulla questione è che, se è vero che la quantità di sangue che viene prelevata può permettere anche l'analisi completa per una risposta al donatore sul suo stato di salute e sulle condizioni che vengono richieste per continuare con le donazioni, sarebbe illogico pretendere di fare un altro prelievo, perché intanto è un disagio per il donatore che deve venire una volta supplementare, ma non solo, è un disagio per gli stessi utenti del servizio sanitario che devono fare altre analisi, che si vedono aggiungere in fila tutte queste persone in più, e non sono poche, e tra l'altro è un costo in più per la gestione complessiva della spesa della Sanità, perché fare un prelievo in più ha il suo costo, e farne tanti, come tanti sono quelli dell'AVIS che devono essere sottoposti a questi prelievi per le analisi, è una bella quota.

Quindi noi abbiamo preso, come si dice in termini usuali, carta e matita e abbiamo scritto.

Abbiamo scritto all'amministratore dell'USL, al responsabile del servizio n. 4, al direttore sanitario e ai vari responsabili delle unità operative.

Abbiamo ricordato che c'è una mozione votata in Consiglio, abbiamo fatto presente che era stato ripetutamente segnalato da parte dei donatori dell'AVIS che vengono sottoposti al nuovo prelievo per le donazioni, per effettuare i controlli previsti dal decreto del '90, e che a seguito di alcuni sopralluoghi che abbiamo effettuato, in cui abbiamo verificato appunto queste situazioni, abbiamo invitato l'USL a intervenire affinché si superino le difficoltà organizzative che eventualmente impediscano, in un unico tempo, l'effettuazione delle donazioni e il prelievo per gli esami di laboratorio e affinché i risultati delle analisi vengano inviate a domicilio ai donatori, così come è stato richiesto.

Siamo in attesa di una risposta, però oltre al fatto di scrivere ci siamo attivati e sembra che, da parte dell'USL, ci siano tutte le migliori intenzioni per fare sì che queste nostre richieste e le richieste avanzate dai donatori del sangue, dai presentatori della mozione e dalla votazione del Consiglio, siano esaudite.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Beneforti.

Beneforti (DC) Devo dire che io consideravo, come considero, approvata all'unanimità quella mozione a cui si richiama con questa interpellanza, in quanto ci fu un errore tecnico al momento della votazione che mi collocò tra quelli che si astenevano.

Avevo concordato con la minoranza il testo della mozione, e quindi era d'obbligo da parte mia, dopo aver concordato il testo, dare l'approvazione, ma un aspetto tecnico mi mise insieme agli astenuti che divennero due con l'allora Presidente del Consiglio Cout.

Questa mozione era stata proprio presentata per sapere se venivano inviati a domicilio i risultati delle analisi di controllo che vengono effettuate ai donatori.

Questo era lo scopo della mozione a causa delle richieste che ci provenivano dai donatori e dalle sezioni AVIS.

Approvata, quella mozione fu rimessa immediatamente all'USL, e dopo ci fu il cambio della guardia in maggioranza in questo Consiglio regionale, per cui io non ho più potuto seguire da vicino il problema.

Però mi risulta, ho capito e compreso, che ancora l'USL non ha de-ciso se queste analisi devono essere inviate a domicilio oppure no.

Ho capito che l'Assessore ha fatto una ulteriore richiesta all'USL cercando di ottenere l'invio a domicilio di questi risultati.

Io devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, perché è passato del tempo e mi interessava sapere se esisteva veramente la volontà di dare continuità ad un lavoro che è iniziato e che era rimasto bloccato, come dicevo prima, dal cambio nella Regione.

Sono contento di sapere dall'Assessore che anche l'AVIS continua nell'azione intrapresa.

Questo mi fa piacere, non solo per evitare che si accrediti nell'opinione pubblica che l'azione di protesta e rivendicativa condotta in precedenza era strumentale e a fini magari estranei agli interessi dell'AVIS stessa, ma per sapere che si da continuità nell'affrontare assieme l'intera problematica della donazione del sangue.

E questa continuità mi auguro che avvenga alla luce della mozione che era stata approvata anche dall'AVIS a fine aprile, che ricordavo, nella quale si dice: "preso atto che le forze politiche presenti in assemblea nelle persone del Senatore Cesare Dujany, dell'Onorevole Luciano Caveri e del Vicepresidente del Consiglio Francesco Stévenin e dell'Assessore alla Sanità Valerio Beneforti, hanno espresso la loro piena solidarietà e l'impegno a portare avanti la soluzione delle problematiche dell'AVIS nelle sedi di loro competenza".

Io mi auguro che questi impegni vengano rispettati oltre che dal-l'Assessore da tutti coloro che quegli impegni li avevano assunti.

Per quanto mi riguarda, credo che, come ho sostenuto in precedenza, questi problemi che riguardavano l'AVIS, i donatori di sangue e l'intero volontariato, continuerò a seguirli, e cercherò di fare in modo che gli impegni che erano stati assunti vengano rispettati e chiedo anche, all'Assessore che mi ha sostituito, di dare seguito non solo all'invio a domicilio del risultato delle analisi, ma anche di affrontare tutta quella problematica che oggi esiste e che deve essere affrontata per quanto riguarda il prelievo del sangue e la valorizzazione del volontariato nella nostra regione.

Dobbiamo operare per mantenere nella nostra regione l'autosufficienza del sangue e dare pratica ed attuazione alla legge 107 che prevede certe convenzioni tra l'AVIS e l'USL, in modo da regolamentare tutta la materia e la problematica, per non ricadere nelle inefficienze, nelle situazioni e nelle proteste che l'AVIS è costretta a fare per ottenere il rispetto di determinate norme.

Si tratta in sostanza, una volta per tutte, di affrontare assieme questa problematica e di portarla in fondo nell'interesse della comunità valdostana.

Noi fino ad oggi siamo stati autosufficienti, ma dobbiamo guardare anche fuori della nostra regione.

Dobbiamo metterci in condizione di fare tutta la raccolta del sangue possibile, perché bisogna guardare anche fuori dalla nostra regione, fuori del nostro paese, perché io mi ricordo, da Assessore, che le richieste di plasma ci venivano da altre regioni che erano in stato di necessità, per cui dobbiamo anche esprimere una certa solidarietà verso chi ha più bisogno di noi.

Bisogna quindi dare spazio a tutte le norme che abbiamo di fronte, in modo tale da mettersi nelle condizioni di far fronte alle nostre necessità e, in caso, esprimere solidarietà ed aiutare quelle popolazioni che magari non si trovano nelle nostre condizioni, a livello europeo e a livello magari anche internazionale. Soltanto se la società si baserà su certi principi di solidarietà si potranno affrontare meglio anche altri problemi, e in modo particolare tutti quegli aspetti che oggi si frappongono tra un popolo e l'altro.

Concludo dicendo all'Assessore di perseverare nell'azione intrapresa, di dare continuità alle iniziative che sono state illustrate in questa sede e di ricercare nella collaborazione di tutti, Consiglio, AVIS sezioni e AVIS regionale, di ricercare quella comunità di intenti che ci porti tutti quanti al rispetto degli impegni che ognuno si assume.