Oggetto del Consiglio n. 3690 del 23 settembre 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3690/IX Ritiro del disegno di legge concernente il piano fluviale per la valorizzazione della Dora Baltea. (Interrogazione)
Interrogazione Il disegno di legge 385 presentato dalla Giunta regionale in data 12 febbraio 1992 e concernente il "Piano fluviale per la valorizzazione ambientale, paesaggistica e turistica della Dora Baltea in territorio valdostano", dopo essere stato ampiamente dibattuto e approvato da tre delle quattro Commissioni consiliari competenti, è stato ritirato dalla nuova Giunta regionale nel mese di giugno e, a tutt'oggi, non più ripresentato.
Poiché tale disegno di legge si proponeva di programmare uno sviluppo turistico di tipo naturalistico e culturale, diversificando stagionalmente e geograficamente l'offerta turistica valdostana, oggi incentrata essenzialmente sull'alta montagna, e dando una prospettiva economica ai comuni del fondo Valle maggiormente colpiti dalla crisi industriale;
il sottoscritto Consigliere regionale
interroga
l'Assessore regionale al Turismo, Sport e Beni Culturali per conoscere:
a) se intende riproporre il disegno di legge relativo al Piano fluviale e con quali tempi;
b) in caso di risposta negativa, in che modo pensa di promuovere una diversificazione stagionale e geografica dell'offerta turistica valdostana, in particolar modo nell'ambito dei comuni del fondo Valle.
F.to Pascale.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Sport e Beni Culturali Voyat.
Voyat (UV) Prima di prevedere la ripresentazione del disegno di legge 385 che era già stato approvato dalla Giunta e che è stato anche analizzato dalle Commissioni, si vuole prevedere il recepimento di questo Piano fluviale all'interno del Piano territoriale paesaggistico.
Il 1° ottobre ci sarà una riunione tra l'Assessorato al Turismo e l'Assessorato all'Ambiente per l'inserimento, un po' più preciso di quanto si è previsto attualmente, di questo Piano fluviale.
Non è quindi un rifiuto di questo studio, ma piuttosto la necessità di vedere il suo completo recepimento all'interno del piano territoriale o almeno per quello che è possibile, così come, d'altra parte, era previsto anche dal disegno di legge 385, all'articolo 14, dove si diceva che se il piano fluviale avesse dovuto essere approvato prima del piano territoriale si sarebbe dovuto poi inserirlo all'interno di quest'ultimo e, nello stesso tempo, il recepimento da parte dei comuni all'interno dei piani regolatori.
In seguito, quando questo sarà fatto, si potrà vedere, se eventualmente sarà ritenuto necessario, di presentare delle leggi che possano prevedere, come l'ex 385, la costituzione di comitati per la gestione del piano fluviale, oppure se è il caso di formare società per la gestione delle strutture e ancora, come è previsto, eventuali contributi ai comuni o comunità montane o ai privati per la realizzazione di tutto questo.
Per quanto riguarda il punto b dell'interrogazione, dobbiamo dire che non è con l'attuazione di quanto previsto dall'articolo 6 che si può risolvere il turismo dei comuni del centro Valle o del fondo Valle. Evidentemente queste cose si possono fare anche senza l'istituzione di una legge specifica ed è evidente che per prolungare le stagioni turistiche in Valle d'Aosta, e in modo particolare per i comuni del fondo Valle, bisogna intraprendere anche altre iniziative e agire su un altro tipo di turismo.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Pascale.
Pascale (PSI) Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi soddisfa.
Io avevo presentato questa interrogazione perché pensavo che la definizione del piano fluviale con il piano paesistico fosse già stata fatta, in quanto era già in corso nel momento del trapasso dell'Amministrazione, e quindi volevo più che altro capire gli intendimenti della nuova Giunta regionale rispetto a questo progetto che è indubbiamente a lungo termine ma che aveva riscontrato il favore favorevole di tutti i comuni interessati.