Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3566 del 8 luglio 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3566/IX Iniziative per contribuire ad una chiusura definitiva della centrale nucleare di Creys-Malville. (Interpellanza)

PresidenteDo lettura dell'interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:

Interpellanza E' in corso, in queste settimane, in Francia e nella zona di Ginevra, un'ampia mobilitazione contro la riapertura di Superphénix, il reattore al plutonio di Creys-Malville.

Il Superphénix rappresenta un grave pericolo anche per la Valle d'Aosta; si tratta di un reattore che può esplodere disseminando per migliaia di chilometri quadrati sostanze fortemente radioattive.

I continui incidenti che si sono verificati dal 14 gennaio 1986, data in cui è entrato in funzione il Superphénix, sono la dimostrazione più evidente del grado di insicurezza di tale reattore.

Occorre che anche la Valle d'Aosta esprima la propria preoccupazione e chieda la chiusura definitiva dell'impianto.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo

interpella

il Presidente della Giunta regionale per sapere:

1) quali iniziative sono state prese dalla Giunta regionale per far pervenire alle competenti autorità francesi, nonché ai Presidenti dell'ENEL e dell'E.D.F., la richiesta valdostana di non riattivare il Superphénix;

2) quali iniziative si intendono assumere per contribuire ad una chiusura definitiva della centrale nucleare di Creys-Malville.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Volevo anche chiedere al Presidente del Consiglio, relativamente al punto rinviato, l'oggetto 22, che sia inserito in un ordine del giorno suppletivo per il prossimo Consiglio, in modo che possa essere discusso al Consiglio del 16 c.m.

Presidente Per quanto riguarda il rinvio, è automatica l'iscrizione al Consiglio successivo.

Riccarand (VA) Sì, ma il Consiglio successivo è già stato convocato e abbiamo già ricevuto l'ordine del giorno.

Presidente Diamo atto che la porteremo al Consiglio successivo, va bene?

Riccarand (VA) Va bene.

Presidente Vorrei solo eccepire sulla forma dell'interpellanza che è un po' anodina.

Alla richiesta di una serie di punti si configura di più l'interrogazione con risposta scritta, in questa tipologia.

Comunque l'Assessore l'ha accettata e quindi verrà discussa al prossimo Consiglio.

Riccarand (VA) D'accordo.

Presidente Siamo quindi al punto 24. Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Per quanto riguarda il punto 24, è un'interpellanza che affronta il problema della centrale nucleare di Creys-Malville.

Un argomento che già in passato avevamo affrontato in questo Consiglio, perché il reattore Superphénix di Creys-Malville rappresenta un elemento di potenziale grave pericolo per la Regione Valle d'Aosta.

Si tratta infatti, come ben sappiamo, di una centrale diversa da quelle normalmente conosciute, di una centrale nucleare sperimentale che funziona non con l'uranio, ma con il plutonio e che ha un indice di pericolosità notevolmente superiore.

L'interpellanza è stata presentata perché entro il 3 luglio del 1992, il Governo francese e l'E.D.F. dovevano prendere una decisione in merito al ripristino del funzionamento del Superphénix.

Era quindi necessario, attraverso una mobilitazione internazionale, non solo quindi da parte degli oppositori francesi, ma anche da altri Paesi direttamente interessati, in particolare la zona di Ginevra della Svizzera, la Valle d'Aosta e il Piemonte, riuscire ad esprimere una volontà di non riapertura di questa centrale. Quindi, lo scopo dell'interpellanza era di sapere se, da parte della Giunta regionale della Valle d'Aosta, erano state assunte delle iniziative, per esprimere al Governo francese e alle autorità competenti dell'ENEL e dell'E.D.F. le preoccupazioni valdostane in merito alla riattivazione di questa centrale.

Come poi sappiamo, nei giorni scorsi il Governo francese ha negato l'autorizzazione alla riapertura e quindi per il momento il pericolo è scongiurato. Esiste tuttavia il rischio che questa centrale venga comunque, nei prossimi anni, riattivata.

Non nell'arco di pochissimo tempo, perché le procedure a questo punto diventano complesse, ma comunque la prospettiva di riattivarla esiste.

Nel contempo quindi, noi riteniamo si debba mettere in moto un'iniziativa, a livello internazionale, per trasformare quella che è una chiusura provvisoria in una chiusura definitiva.

C'è fra l'altro un'iniziativa, assunta dalla città di Ginevra e da numerosi comuni francesi e della Svizzera, anche in sede giudiziaria, anche davanti al TAR di Grenoble, per bloccare qualsiasi possibilità di nuove autorizzazioni per riavviare la centrale di Superphénix.

In passato, la richiesta di aggiungere anche la regione Valle d'Aosta agli Enti promotori di questo ricorso non è passata, non è stata approvata da questo Consiglio.

Volevo sapere se da parte della Giunta regionale, della nuova Giunta, c'è l'intenzione di contribuire in modo concreto all'iniziativa a livello internazionale. E ricordo anche, ultimo elemento, che alcuni anni fa si è svolto un referendum in Italia, sulla partecipazione dell'ENEL a progetti nucleari a livello internazionale, che ha deciso nel senso di impedire questa partecipazione dell'ENEL, e quindi avrebbe dovuto comportare anche un'uscita della stessa dal progetto Superphénix, in cui è presente con il 33 percento.

Questa uscita dell'ENEL non c'è stata, perché si è interpretato che il referendum non poteva avere effetto retroattivo rispetto agli impegni già in precedenza assunti.

Rimane comunque il fatto che la volontà della popolazione italiana, e dell'80 percento degli elettori valdostani che allora si espressero, era comunque di non partecipare più a questa operazione del Superphénix.

Questi sono dunque gli elementi.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'Ambiente, Territorio e Trasporti Nicco, ne ha facoltà.

Nicco (Ass. tec.)Superphénix e Creys-Malville dovevano essere un polo, un punto di riferimento per quanto riguarda l'industria francese degli anni 2000.

Nel 1980, l'allora Presidente francese Valéry Giscard d'Estaing, asseriva che questa centrale sarebbe stata une reserve d'énergie comparable à celle de l'Arabie Saudite.

Sappiamo come sono andate le cose a causa dei diversi incidenti: nell'86 una fuga di sodio ha condotto ad un primo arresto della centrale, con chiusura temporanea per ben due anni.

Il secondo incidente, anche più grave, nel luglio del 1990, ancora per la questione del sodio. Da allora è rimasta bloccata, in attesa di una decisione del Governo.

Ci sono state discussioni e polemiche soprattutto sul fatto che sia una centrale cosiddetta di surgenerazione, cioè la cui caratteristica è di produrre più combustibile di quanto non ne consumi, grazie alla creazione di plutonio. Ora sappiamo che il plutonio è forse ancor più pericoloso dello stesso uranio.

Come ha già ricordato il Consigliere Riccarand, l'Ente francese della sicurezza aveva proposto una riattivazione limitata di questa centrale, limitata al 30 percento di potenza e per un periodo limitato.

In realtà poi, il Governo francese ha fatto un passo in più, ha fatto sospendere questa prevista riattivazione e soprattutto ne ha con-dizionato il ritorno in funzione ad una ulteriore inchiesta. Ora, in questo quadro, noi siamo interamente d'accordo con ogni iniziativa che possa portare ad una chiusura definitiva di questa centrale. Quindi c'è la disponibilità della Giunta a concordare con tutti quanti le iniziative necessarie per raggiungere questo obiettivo.

Si tratta di vedere assieme in quali forme questa nostra iniziativa può realizzarsi.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) Prendo atto con soddisfazione della dichiarazione dell'Assessore che esprime una disponibilità rispetto ad un'azione internazionale, per arrivare ad una chiusura definitiva della centrale nucleare di Creys-Malville.

Esistono e sono state attivate delle procedure a livello internazionale, esiste un organismo di collegamento tra comuni e associazioni che si stanno impegnando in questo settore.

Mi farò evidentemente promotore anche di una proposta alla Giunta, rispetto ai collegamenti che si possono prendere e le iniziative concrete che si possono assumere. Credo che comunque, il fatto che il Governo francese abbia impedito la riattivazione di questa centrale, sia un momento già molto positivo perché adesso, come dicevo prima, tutte le procedure dovranno essere rifatte.

E' chiaro che c'è il tempo, a questo punto, per concordare, anche a livello di regioni alpine, possibilmente anche a livello della communauté de Travail des Alpes Occidentales, a livello di COTRAO, una iniziativa concreta perché, attraverso una pressione delle comunità internazionali, si giunga ad una chiusura definitiva di questa centrale.